Blog
Un blog creato da cile54 il 09/01/2007

RACCONTI & OPINIONI

Pagine di Lavoro, Salute, Politica, Cultura, Relazioni sociali - a cura di franco cilenti

 
 

www.lavoroesalute.org

Chi è interessato a scrivere e distribuire la rivìsta nel suo posto di lavoro, o pubblicare una propria edizione territoriale di Lavoro e Salute, sriva a info@lavoroesalute.org

Distribuito gratuitamente da 37 anni. A cura di operatori e operatrici della sanità. Finanziato dai promotori con il contributo dei lettori.

Tutti i numeri in pdf

www.lavoroesalute.org

 

LA RIVISTA NAZIONALE

www.medicinademocratica.org

MEDICINA DEMOCRATICA

movimento di lotta per la salute

 TUTTO IL CONGRESSO SU

www.medicinademocratica.org

 

AREA PERSONALE

 
Citazioni nei Blog Amici: 180
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

MAPPA LETTORI

 

ULTIME VISITE AL BLOG

cardiavincenzocassetta2nomadi50cile54m12ps12maremontyAlfe0Sassar0liiltuocognatino2BiSa62NonnoRenzo0mvgallinemexirupigottobre5
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« Affari e ipocrisia patri...In Italia è il Paese più... »

Libro "fotografico". Il quadro e il ragionamento che emerge da questa pubblicazione è molto chiaro, nonché drammatico

Post n°8276 pubblicato il 14 Novembre 2013 da cile54

Vite spinte ai margini del tritatutto della crisi

Morire di non lavoro, di Elena Marisol Brandolini (ediesse, euro 10,00 pagine 152). “E’ un libro denuncia sulla condizione in cui sono costretti a vivere i cittadini – spiega la giornalista - con un focus su Italia e Spagna. Io sono fortunata perché il mio lavoro mi consente di raccontare storie di persone e così di denunciarle e consegnarle all’attenzione pubblica”. A partire dunque dalla sua professione la Brandolini, grazie anche ai protagonisti della crisi che sta mettendo in ginocchio numerosi cittadini, costretti ormai da diversi anni a ricorrere a vere strategie di sopravvivenza, in questo libro affronta la crisi economica mettendo l’accento sull’austerità, il non lavoro, i suicidi, gli sfratti e dunque la mancanza di politiche adeguate, doverose e utili, invece, per risollevare le condizioni di chi oggi non ce la fa più.

Il quadro e il ragionamento che emerge da questa pubblicazione è molto chiaro, nonché drammatico. L’Italia e la Spagna sono tra le nazioni in cui la crisi ha portato alla luce due grandi e gravi drammi: da una parte parliamo della mancanza di lavoro che ha causato la non volontà da parte di chi lo perde di cercare altro impiego, dall’altra prevalgono la rabbia e la disperazione che questa condizione ha creato, fino a determinare la tragica realtà del suicidio, prima come risposta individuale poi, addirittura, collettiva.

Nel primo caso oggi in Italia, dati recenti rilevati dall’Istat nel secondo trimestre 2013, parlano di “1,3 milioni di persone scoraggiate, quelle che non si sono dunque attivate nella ricerca di un altro lavoro pensando di non poter trovare alcun impiego”. Un dato che comincia a presentare con forza la sua drammaticità e che porta ad affrontare anche il tema del suicidio come reazione di chi non riesce a reagire alla perdita del lavoro, che in una sorta di reazione a catena poi causa la perdita della casa, e presenta anche la mancanza di servizi sociali che invece dovrebbero intervenire per supportare chi versa in situazioni di evidente disagio.

In Catalogna, secondo quanto racconta la giornalista, il suicidio è forse più rilevante. “Ad acuire il numero di suicidi - spiega - è stato il problema degli sfratti. In Catalogna – continua l’autrice - del suicidio se ne è iniziato a parlare con il problema degli sfratti. All’inizio infatti era argomento sui cui si taceva, perché tra il governo e aziende trasporti sembrava esserci un accordo. Era la volontà di non far emergere il problema, e anche quello di non permettere di far accrescere l’emulazione”. In Italia la realtà è differente perché rispetto alla Spagna ha meno residenti che promuovono piattaforme, grazie alle quali a prevalere è la capacità di lotta così come vere strategie di associazionismo. La società civile resta un elemento di grande forza. Ma nello stivale a essere colpito è il ceto medio, quello che oggi non c'è più. E, se parliamo di suicidio, non possiamo non citare imprenditori della piccola e media impresa i più incapaci a reagire alla crisi.

Un ragionamento importante quello che si può trarre da Morire di non lavoro: la necessità di politiche di reddito alla cittadinanza. Prestare attenzione sul tema dei suicidi. “Perché chi perde il lavoro – spiega la Brandolini - non è clinicamente un malato mentale spinto al suicidio dalla malattia mentale, ma è spesso una persona che si trova senza vie di uscita e sceglie il suicidio come soluzione razionale”.

 

Isabella Borghese

13/11/2013 www.ilmanifesto.it

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

L'informazione dipendente, dai fatti

Nel Paese della bugia la verità è una malattia

(Gianni Rodari)

 

SI IUS SOLI

 

 

www.controlacrisi.org

notizie, conflitti, lotte......in tempo reale

--------------------------

www.osservatoriorepressione.info

 

 

G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI

Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.

Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.

> andate in fondo alla pagina linkata e acquistatelo on line.

 

Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

omicidio di Stato

DARE CORPO ALLE ICONE

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963