Blog
Un blog creato da cile54 il 09/01/2007

RACCONTI & OPINIONI

Pagine di Lavoro, Salute, Politica, Cultura, Relazioni sociali - a cura di franco cilenti

 
 

www.lavoroesalute.org

Chi è interessato a scrivere e distribuire la rivìsta nel suo posto di lavoro, o pubblicare una propria edizione territoriale di Lavoro e Salute, sriva a info@lavoroesalute.org

Distribuito gratuitamente da 37 anni. A cura di operatori e operatrici della sanità. Finanziato dai promotori con il contributo dei lettori.

Tutti i numeri in pdf

www.lavoroesalute.org

 

LA RIVISTA NAZIONALE

www.medicinademocratica.org

MEDICINA DEMOCRATICA

movimento di lotta per la salute

 TUTTO IL CONGRESSO SU

www.medicinademocratica.org

 

AREA PERSONALE

 
Citazioni nei Blog Amici: 180
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

MAPPA LETTORI

 

ULTIME VISITE AL BLOG

cielostellepianeticile54industriametallisbaglisignoramonellaccio19cardiavincenzocassetta2nomadi50m12ps12maremontyAlfe0Sassar0liiltuocognatino2BiSa62NonnoRenzo0
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« Biocidio. Da Taranto a N...Dei drammi umanitari in ... »

A quei lavoratori di Terni o ai loro familiari che pensano che immischiarsi nella faccenda sia pericoloso e che possa.....

Post n°8708 pubblicato il 17 Marzo 2014 da cile54

Thyssenkrupp Terni: agire subito per contrastare omicidi e veleni

Nonostante le proteste e gli allarmi denunciati dalla popolazione di Terni i dirigenti della ThyssenKrupp perseguono nel loro comportamento criminale di devastazione del territorio e della salute dei cittadini attraverso la dispersione di nichel, cromo, arsenico e altri metalli pesanti nell'area a ridosso dello stabilimento di Terni (http://www.corriere.it/inchieste/neve-velenosa-che-ci-uccide/d4b02ebc-a95b-11e3-a393-9f8a3f4bf9ce.shtml).

Le colpe di questo disastro sociale e ambientale sono da imputare a tutti i livelli, industriali, sindacali e amministrativi: dall'azienda che lucra impunemente sulla pelle di lavoratori e cittadini, ai sindacati che "monetizzano" il rischio anziché costringere l'azienda a non inquinare per arrivare alle istituzioni (comunali, provinciali e regionali) che si fanno ricattare dall'azienda e chiudono un occhio sulla vicenda. Per non parlare poi delle gravissime responsabilità dei Ministeri di Ambiente e Salute e delle Asl territoriali, che da anni monitorano i superamenti dei livelli di emissione di tutte le sostanze senza fare assolutamente nulla. Ormai sono tantissimi i casi di allergie, intolleranze e sensibilizzazioni, senza dimenticare i crescenti casi di tumore, dovuti all'esposizione delle sostanze nocive emesse dall'acciaieria riscontrate tra i cittadini ternani, in special modo gli abitanti del quartiere Prisciano, quello a ridosso dello stabilimento.

Innanzitutto vogliamo esprimere con questo comunicato solidarietà e vicinanza ai lavoratori e agli abitanti di Terni che vivono questo dramma, dimenticati da governo e istituzioni, conniventi con la multinazionale tedesca, la stessa che a Torino ha cagionato, nel medesimo disinteresse generale, la morte di 7 lavoratori nel dicembre 2007 e per i quali nessun responsabile ha fatto un solo giorno di galera. Questa è la giustizia (borghese) italiana!

Ancora memori della nostra tragica esperienza facciamo appello a tutta quella parte sana all'interno della fabbrica, del sindacato, dei partiti e tra i lavoratori e i cittadini più combattivi, ai membri di comitati ambientalisti e semplici cittadini consapevoli del rischio che stanno correndo di organizzarsi in coordinamento tra realtà che già oggi si oppongono a questo scempio per costringere azienda, istituzioni locali e nazionali a fare subito qualcosa. Probabilmente già si è atteso troppo e attendere che le istituzioni facciano qualcosa è, dati alla mano, una pura utopia. Una fiducia assolutamente mal riposta.

Come in altri casi analoghi, il più lampante per gravità e dimensioni è sicuramente l'Ilva di Taranto, si proporrà la solita ricetta: o inquiniamo o chiudiamo, scegliete voi... Ma questo ricatto non deve essere accettato per nessun motivo, dai lavoratori in primis (non si baratta il diritto alla salute per un pezzo di pane)  e nemmeno dai cittadini.

Se la ThyssenKrupp non vuole produrre senza inquinare i lavoratori e gli abitanti di Terni devono bloccare lo stabilimento e impedire che continui questo scempio. Si può fare e l'esempio della dura lotta che hanno fatto i comitati ambientalisti in Campania per impedire l'apertura di nuove discariche di veleni lo dimostra: bloccare le strade, impedire l'approvvigionamento dello stabilimento con blocchi stradali, obbligare l'azienda e le istituzioni a bonificare l'area. Non lasciare che le istituzioni e l'azienda "se ne occupino" (abbiamo sotto gli occhi in che modo lo fanno!) ma sensibilizzare i cittadini a organizzarsi e costringere istituzioni e azienda a porre fine a questo scempio.

A quei lavoratori dello stabilimento di Terni o ai loro familiari che pensano che  immischiarsi nella faccenda sia pericoloso e che possa comportare la perdita del lavoro diciamo, senza mezzi termini, che la ThyssenKrupp, per chi non lo avesse (ancora) capito, ha già mostrato tutte le intenzioni di abbandonare l'Italia, non prima però di aver sfruttato a dovere tutte le potenzialità, umane e impiantistiche, del sito di Terni, secondo la ricetta già sperimentata anche da altri: privatizzare gli utili e socializzare i costi (sociali e ambientali).

Per i più scettici, quelli che ancora sperano nella bontà dell'azienda, del padrone magnanimo, ulteriore prova sia questa finta vendita e riacquisiziOne di Inoxum nel "palleggio" di proprietà con i finlandesi di Outokumpu, una tipica mossa pre dismissione: confondere le acque, prendere tempo, diffondere ansia tra i lavoratori, mettere in campo un piano industriale nebuloso e incerto (http://www.umbria24.it/tk-ast-le-paure-dopo-la-festa-di-compleanno-nuova-organizzazione-diversa-dal-previsto/268444.html) per far vivere tutti nell'ansia del ricatto e pretendere maggiore produttività diminuendo le condizioni di sicurezza dei lavoratori, spremere impianti e persone, massimizzare i profitti per poi chiudere e delocalizzare in Germania o altrove. Tutto in perfetto stile Marchionne.

Da questo punto di vista la vicenda di Torino non può non rappresentare un insegnamento. Per questo non bisogna illudersi della buona volontà dell'Azienda, che persegue solo il profitto, non certo il benessere dei lavoratori.

Non vogliamo con questo né creare panico né inutile allarmismo (a questo ci pensano ogni giorno la borghesia e i padroni) ma spingere, alla conta dei fatti, i più a rompere l'immobilismo tipico di chi si sente al riparo dalla crisi perché ha (oggi) un posto di lavoro e adoperarsi senza indugi a collaborare con quanto sono disposti a costringere la ThyssenKrupp a rimanere a Terni producendo senza inquinare. Il diritto alla salute non si monetizza!

Oltretutto in una Regione, l'Umbria, nota in Italia e all'estero proprio per quella vocazione ambientale e paesaggistica che tutti le invidiano e che una politica del tirare a campare oggi senza curarsi del domani sta mettendo gravemente in pericolo. Ritrovarsi un domani senza lavoro in un posto compromesso dall'inquinamento è una cosa che non solo i ternani non meritano ma alla quale necessariamente, fin d'ora, hanno tutto il diritto così anche le capacità e i mezzi per opporsi. Prima che sia troppo tardi...

Ex lavoratori ThyssenKrupp Torino

16/3/2014

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

L'informazione dipendente, dai fatti

Nel Paese della bugia la verità è una malattia

(Gianni Rodari)

 

SI IUS SOLI

 

 

www.controlacrisi.org

notizie, conflitti, lotte......in tempo reale

--------------------------

www.osservatoriorepressione.info

 

 

G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI

Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.

Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.

> andate in fondo alla pagina linkata e acquistatelo on line.

 

Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

omicidio di Stato

DARE CORPO ALLE ICONE

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963