RACCONTI & OPINIONIPagine di Lavoro, Salute, Politica, Cultura, Relazioni sociali - a cura di franco cilenti |
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Post n°8805 pubblicato il 24 Aprile 2014 da cile54
I cortigiani
Stamane darò una definizione di cortigiani, non per questioni sentimentali, ma perché credo siano causa del dissesto morale, culturale e un serio ostacolo da superare per le nuove generazioni. I cortigiani, nella società avanzata, sono quelli che vivono all’ombra del capo e in assoluto rispetto delle regole, sono quelli che hanno sempre un modo logico per stimare il capo. Vivono di luce riflessa, ma diventano elementi essenziali, punti di riferimento di una comunità o un clero. La figura del cortigiano è cambiata nella società dei consumi. I cortigiani, oggi, presenziano i bordi della corte, come guardie del corpo. Ritengono offensivo un ragionamento fuori dal coro, specie se troppo intelligente e lungimirante. Nelle riunioni vigilano e ascoltano con interesse gli interventi, non esasperano mai la discussione e, ogni qual volta, qualcuno osa, interagiscono al fine di discernere "quel che al capo interessa e quel che al capo non garba". Se al capo non garba spengono i microfoni con un intervento plateale, se il capo è interessato, temono di essere sorpassati, allora elargiscono sorrisi. I cortigiani sono dei manichini, incanalano la discussione nel punto dove il capo desiderava arrivare e difendono il territorio della corte. Il corteggiano non rischia mai sulla sua pelle, è un semplice manichino sostenuto da preconcetti e dalla paura di essere spodestato nel suo lugubre disegno mentale. Non ambisce a grandi traguardi e restringe il campo del confronto, copre altarini e sopravvive succhiando, "qualcuno direbbe leccando", sangue. Guardatevi bene dai cortigiani!
Antonio Recanatini 23 aprile 2014 www.bellaciao.org |
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Giorgiana Masi
Roma, 12 maggio 1977
omicidio di Stato
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