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Le responsabilità del suicidio di Carmela sono anche delle istituzioni che invece di aiutarla l'hanno colpevolizzata

Post n°8920 pubblicato il 21 Giugno 2014 da cile54

 

“Io sò Carmela” quanto hai sofferto…stuprata e uccisa in Italia a 13 anni

"Ho cominciato un diario, l’ho chiamato la storia più brutta della mia vita…Mi diceva sempre che ero bella. È bello quando ti dicono che sei bella. Ti senti di essere qualcosa. Invece non sei niente…Mi hanno svuotato” E’ uno  dei pensieri  scritti da Carmela nel suo diario trovato in un cassonetto, stuprata e drogata più volte,a 13 anni e , tranne la famiglia, nessuno le credeva: il 15 aprile 2007, per le violenze sessuali subite, si tolse la vita lanciandosi da un balcone di un palazzo alla periferia di Taranto.  “Io so’ Carmela”(la frase che Carmela scriveva dovunque) racconta con un fumetto, di un’adolescente di 12 anni,con tanti problemi,che fugge  da casa e si ritrova vittima di stupro, poi chiusa  in una casa famiglia, imbottita di psicofarmaci, ma SCRIVE, nomi e cognomi,tutto quello che è accaduto: «A sei anni dal suicidio di Carmela i suoi stupratori sono ancora in libertà. Tutte le persone connesse e responsabili della sua morte non sono state destituite né punite»

Scrivo anche io oggi per annunciare che la giustizia è arrivata dopo oltre sette anni: “Il tribunale di Taranto ha condannato il 27enne Filippo Landro e il 26enne Salvatore Costanzo per lo stupro di Carmela Cirella, la ragazzina 13enne che nell’aprile del 2007 si suicidò gettandosi dal balcone di un palazzo a Taranto, perchè  non riusciva più a sopportare il peso delle violenze sessuali che aveva subito. Il diario è stato trovato dopo la sua morte, i genitori continuano a lottare per lei e per quanti sono vittime di violenza,  il patrigno Alfonso Frassanito ha fondato l’associazione per la tutela dei diritti di minori e famiglie ‘IoSòCarmela’.Il Movimento femminista proletario rivoluzionario (Mfpr)  per anni si è  battuto per dare giustizia a Carmela, dichiara con un documento: «Dopo 7 interminabili anni si è concluso il processo per stupro di Carmela la ragazzina di appena 13 anni stuprata da 6 uomini di cui 3 minorenni all’epoca dei fatti, che con una sentenza oscena di messa in prova ai servizi sociali, non farà fare neache un giorno di carcere  e li rende liberi…”

Ciao Carmela, zitte ci staremo da morte ma forse “Qualcuno tornerà per sentire la tua voce, per dirti che la vita è un gioco in mezzo ai prati, che il tempo non ha fine se vivi per qualcuno. Qualcuno tornerà per amarti tutti i giorni” cantava Piero Ciampi.

Doriana Goracci


Il 10 ottobre del 2009 scrissi Samantha viva, Carmela morta, Rosy in mezzo per chi vuole leggere quello che pensavo e penso ecco il link http://www.agoravox.it/Samantha-viva-Carmela-morta-Rosy.htm

 In una mia pagina Facebook il 21 giugno 2013 avevo aggiornato:  La storia di Carmela comincia nel 2005 quando subisce violenza sessuale da un marinaio di Taranto. Carmela racconta tutto ai genitori che sporgono subito denuncia. Il caso però viene archiviato, ma solo legalmente, per la giustizia italiana, non per Carmela che rimane psicologicamente turbata dall’accaduto. Sempre più instabile, inquieta, insicura, qualche tempo dopo scappa di casa. Dopo quattro giorni di ricerche viene ritrovata nei vicoli di Taranto, sotto choc: Carmela è stata drogata e stuprata ripetutamente da più uomini. Lo racconta alla famiglia e alla polizia che però stenta a crederle. Pare sia difficile ascoltare una bambina di 13 anni che racconta di aver subito tali atrocità: così Carmela viene ricoverata in un centro di recupero dove, non solo non le è permesso di vedere liberamente la sua famiglia, ma le somministrano un’elevata quantità di psicofarmaci all’insaputa dei genitori. Quando allora Carmela torna dalla sua famiglia, forse troppo fragile per sopportare il peso di tutto quello che aveva subito, si toglie la vita.Io so’ Carmela, il fumetto – Carmela aveva un diario su cui ha scritto e raccontato la sua brutta storia; lì su quei fogli nessuno poteva non crederle. Ebbene, da quel diario è stato tratto un fumetto, edito da BeccoGiallo, dal titolo Io so’ Carmela, emblematico intercalare che Carmela usava spesso e che è anche il nome dell’associazione fondata dal padre di Carmela, nata per assistere tutti coloro che vivono situazioni tragiche come questa. Con la sceneggiatura di Alessia Di Giovanni e i disegni di Monica Barengo, questo fumetto vuole raccontare quanto accaduto e, soprattutto, il comportamento delle istituzioni inermi di fronte alla tragedia di Carmela. Perché non si ripeta.A sei anni dalla sua morte non è stato ancora arrestato nessuno. Il processo con tre imputati continua nella speranza che venga fatta giustizia.

FONTE ANSA  http://www.femaleworld.it/cultura/io-so-carmela-la-storia-di-uno-stupro-dimenticato

 …Tutto parte da un primo tentativo di violenza, nel 2006. Sarebbe stato un marinaio: un caso senza prove, ha detto la giustizia, che ha archiviato per due volte di seguito. Fu però quell’episodio a spingere i servizi sociali del Comune a occuparsi di Carmela, che in verità aveva già un fascicolo aperto perché la storia sua e della sua famiglia era di quelle complicate. “Ho paura del dubbio perché ho visto Boogeyman” scrive la bambina. L’uomo nero. I servizi sociali la mandando in comunità. Torna a casa nei weekend. “Continuo a piangere. Voglio morire. Non vedo l’ora di vedere i miei”.Carmela non sta bene. In comunità, ma non solo. E’ da casa, quartiere popolarissimo di Taranto, che scappa nel novembre del 2006. Quattro giorni. Novantasei ore durante le quali Carmela viene stuprata tre volte. Prima un minorenne, che l’avrebbe poi consegnata a un 50enne che però oggi, a processo, nega tutto. Nega di averla violentata, come sostenuto invece dalla Procura. “Era nudo e diceva che voleva ballare”, ricorda la bambina nei suoi appunti. Carmela riesce a scappare e chiede aiuto a un suo amichetto: “Volevo restare abbracciata a lui”. Invece con la forza la costringeva al letto. Scappa per strada e viene fermata da due ragazzi siciliani, di 26 e 27 anni. Sono di Acireale. Sono ambulanti. E vendono statue. È proprio sul loro camper, vicino a una Venere di gesso, che abusano contemporaneamente (abuserebbero: anche loro sono a processo, in attesa di giudizio) della ragazzina. Soltanto dopo l’ennesima violenza, Carmela torna a casa. In condizioni pietose. Al pronto soccorso capiscono tutto. Gli psicologi fanno il resto. Torna in comunità.Il padre sostiene che lì le abbiano prescritto farmaci sbagliati, senza autorizzazioni. La madre invece preferisce il silenzio. Le basta la foto della figlia. “Ma pretendo giustizia”.

http://bari.repubblica.it/cronaca/2013/06/20/news/carmela-61512772/

Il Movimento femminista proletario rivoluzionario (Mfpr)  per anni si è  battuto per dare giustizia alla povera ragazza, dichiara con un documento: «Dopo 7 interminabili anni si è concluso il processo per stupro di Carmela la ragazzina di appena 13 anni stuprata da 6 uomini di cui 3 minorenni all’epoca dei fatti, che con una sentenza oscena di messa in prova ai servizi sociali, non farà fare neache un giorno di carcere  e li rende liberi. Oggi – prosegue la nota a firma della segretaria femminista Fiorella Masci – la sentenza riguarda i tre uomini :Filippo Landro, e Salvatore Costanzo condannati rispettivamente a 9 anni e 6 mesi e 10 anni. Invece Massimo Carnevale il più anziano 54 anni è stato assolto con formula dubitativa. Ma c ‘è poco da avere dubbi , la sua assoluzione è vergognosa  nelle passate udienze, disturbato dalle presenza di donne dell Mfpr di Taranto che da 7 anni sono al fianco del padre di Carmela chiedendo giustizia e verità, ha tentato di far spostare il processo e infine il legale  di uno dei stupratori  ha denunciato le esponenti del MFPR per le loro iniziative sotto il tribunale». Per le attiviste del movimento femminista, «le responsabilità del suicidio di Carmella sono da ricercare anche delle istituzioni che invece di aiutarla l'hanno colpevolizzata, strappata alla famiglia e rinchiusa in una casa famiglia dove veniva imbottia di psicofarmaci».

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