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AIE: La mancanza di dati, l’allarmismo e il negazionismo non fanno che nuocere profondamente alla stessa popolazione

Post n°8982 pubblicato il 24 Luglio 2014 da cile54

Gli ultimi dati sulla “Terra dei fuochi”

Neigiorni scorsi l’Istituto superiore di sanità (ISS) ha pubblicatol’aggiornamento dello studio SENTIERI per quanto riguarda due areeparticolarmente “calde”: Taranto e la cosiddetta Terra dei fuochi. Ma finorasono soprattutto i dati di mortalità, ricoveri ospedalieri e incidenza ditumori nei 55 comuni compresi nelle provincie di Napoli e Caserta ad averesuscitato la maggior parte degli commenti, a partire da quello di RobertoSaviano sulle pagine di Repubblica. Sulla serie di pareri e reazioni che sisono susseguiti l’Associazione italiana di epidemiologia (AIE) ritienenecessario intervenire con alcune precisazioni. Ecco l’intervento dellapresidente AIE, Paola Michelozzi.

Il punto di vista dell’AIE

Haragione Roberto Saviano quando afferma su La Repubblica del 5 luglio che èpresente una situazione di emergenza sanitaria nell’area: gli eccessi dimortalità osservati per diverse cause, sia tra gli uomini che tra le donne,compresi eccessi di ricovero tra i bambini, indicano la necessità di attivareinterventi di protezione della popolazione residente.

Haragione quando denuncia i gravi ritardi riguardo all’accertamento dei rischi edegli interventi: in vent’anniprobabilmente molto di più poteva essere fatto, più controlli sull’ambiente esugli esposti per evitare che il degrado del territorio raggiungesse i livelliattuali.

Haragione quando afferma che come cittadini dobbiamo essere preoccupati dellascarsa attenzione delle nostre istituzioni verso la tutela dell’ambiente epreoccupati perché gli interventi di bonifica, se pur attuati, noncostituiscano una nuova fonte di arricchimento per gli stessi che condividonoresponsabilità per i danni arrecati all’ambiente.

L’Associazioneitaliana di epidemiologia (AIE), conscia di queste problematiche, esprime la propriavolontà di essere presente per promuovere un confronto tra tutti i livelli istituzionalicoinvolti nella gestione di questa emergenza ambientale perché vengano effettuaticon urgenza studi analitici di approfondimento.

Non acaso quest’anno l’AIE organizza il proprio congresso nazionale in Campania(Napoli 5-7 novembre 2014): il convegno si aprirà con un seminario dedicatoalla “terra dei fuochi”, organizzato in collaborazione con la regione Campania,con l’ISS e con il contributo di Legambiente. L’obiettivo è quello dipromuovere un confronto aperto che faccia chiarezza su cosa è stato fatto finoad oggi e cosa è possibile fare: di quali dati epidemiologici disponiamo peruna valutazione dello stato di salute della popolazione residente e per lavalutazione dei rischi associabili all’ inquinamento ambientale nell’area?Quali studi invece dobbiamo promuovere? A che punto siamo sul censimento deisiti di discarica (DL 136/2013) e sulla loro caratterizzazione,in termini di sostanze tossiche presenti, quantità e dispersione geografica inaria, acqua,suolo?

Lavalutazione dei possibili effetti sanitari legati allo smaltimento di rifiutipericolosi nella cosìdetta “terra dei fuochi” è indubbiamente complessa e molto occorre ancora fareprima di affermare, come fa Saviano sull’articolo pubblicato sabato 5 luglio, che“Esiste un nesso tra ladevastazione di intere aree, i rifiuti intombati, le morti per cancro e ibambini che nascono con malformazioni”.

Rispettoai dati dello studio SENTIERI, ai commenti e alle reazioni che tali dati hannosuscitato, credo siano necessarie alcune precisazioni.

1. Lostudio SENTIERI, come afferma il comunicato stampa dell’ISS: “è uno studio ditipo ecologico, ovvero non prende in considerazione le esposizioni dei singoliindividui a particolari inquinanti, ma piuttosto esamina la situazionesanitaria delle popolazioni che risiedono in luoghi in cui sono presenti sorgentidi inquinamento”. Quindi, lo studio esamina lo stato di salute dellapopolazione attraverso un’analisi della mortalità per causa e dei tassi diospedalizzazione per diverse cause nei 55 comuni in questione; l’analisi siriferisce a un periodo a partire dal 2003 per la mortalità (e dal 2005 per i ricoveriospedalieri) fino al 2011. SENTIERI è uno studio che, per sue caratteristiche,non è in grado di dimostrare relazioni causali tra esposizioni a rischiambientali presenti nell’area ed effetti sulla salute.

Si tratta tuttavia di dati importantissimi perché provengono da una fonteistituzionale autorevole e confermanoquanto già evidenziato in analisi precedenti, ossia che tra i residenti nei 55comuni sono presentieccessi di mortalità e ospedalizzazione, rispetto ai dati della popolazioneregionale, per diverse cause tumorali (tumore dello stomaco, del fegato, del polmone, della vescica,del pancreas, delllaringe, del rene, linfomi di Hodgkin, tumore della mammella).

2. Ilrapporto dell’ISS afferma inoltre che gli eccessi per le cause osservatinell’area, pur non evidenziando nessi causali “consentono invece di segnalare che le popolazioni che risiedonoin territoriove sono presenti sorgenti di inquinamento presentano eccessi di occorrenza(mortalità, ospedalizzazione,incidenza) di patologie che sono associate alla presenza di tali sorgenti”.Tale frase non è certo facilmente comprensibile. Si intende sottolineare che lepatologie per le quali si osservanoeccessi fanno sospettare che tali eccessi possano essere dovuti ad esposizionea sostanze tossichepresenti nell’area; questo perché in letteratura ci sono studi che evidenzianoeccessi per questepatologie in relazione a fattori di rischio ambientali. Si tratta di uno studiobasato su dati aggregatidella mortalità comunale e le conclusioni non potevano essere diverse. In ognicaso, i risultatidell’analisi effettuata dall’ISS implicano l’urgenza di attivare indagini diapprofondimento.

3. Lavalutazione dei possibili effetti sanitari legati allo smaltimento di rifiutipericolosi nella così detta “terra dei fuochi” è indubbiamente complessa, ma cisono studi che consentirebbero di fare importanti passi in avanti perl’accertamento del rischio derivante dell’inquinamento ambientale. Si tratta distudi di tipo analitico che utilizzano metodi il disegno di studio di coorte dipopolazione. Studi su coorti di residenti e studi di coorti di nuovi nati, cheutilizzano indicatori di esposizione a livello individuale (per esempio laresidenza in prossimità di siti di smaltimento di rifiuti e la durata dellaresidenza), consentirebbero di valutare l’associazione tra esposizione e dannialla salute ed inoltre di disporre di dati riguardo a possibili fattoriindividuali di “confondimento” (stili di vita , come ad esempio l’abitudine alfumo e fattori di rischio in ambito occupazionale).

4. Unulteriore passo in avanti deve essere quello di caratterizzare il livello diinquinamento dell’area. E’ importante ciò che si sta facendo per quantoriguarda il censimento dei siti di discarica (DL 136/2013) ma è altrettantoimportante che vengano promosse campagne di misura per caratterizzare gli inquinantipresenti. Negli studi epidemiologici la caratterizzazione dell’esposizionedella popolazione residente è difficile quando si conosce la fonte di emissione(vedi ILVA di Taranto), ma lo è ancora di più nel caso della “terra deifuochi”, in presenza di discariche di rifiuti incontrollate, dove le sostanze tossichepresenti possono essere molte e a concentrazioni non note. La caratterizzazionedei siti di discarica, in termini di sostanze tossiche presenti, quantità edispersione geografica in aria, acqua e suolo, è di importanza fondamentale perstimare l’esposizione della popolazione e anche per promuovere studi dibiomonitoraggio in grado di misurare il livello di contaminazione della popolazioneresidente.

Nellaterra dei fuochi non è tutto inquinato. La mancanza di dati, l’allarmismo e il negazionismonon fanno che nuocere profondamente alla stessa popolazione dell’area.

Occorreda subito identificare le aree a maggior rischio e le fasce di popolazione potenzialmentepiù suscettibili, e promuovere misure di sanità pubblica con l’attivo coinvolgimentodelle comunità locali.

Paola Michelozzi

PresidenteAssociazione Italiana di Epidemiologia

7luglio 2014

 
 
 
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