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Pittori, scultori, designer, poeti: in 117 sottoscrivono l'appello per il quotidiano comunista

Post n°3764 pubblicato il 04 Settembre 2010 da cile54

"Che cento fiori sboccino..." L'arte per Liberazione

  

Quando decidemmo di lanciare l'idea di un appello rivolto al mondo dell'arte per difendere Liberazione e scongiurare la sua chiusura, non avremmo mai pensato che avrebbe suscitato tanto interesse e tante adesioni. E' con grande soddisfazione, quindi, che oggi pubblichiamo di nuovo l'appello già uscito il 13 luglio, con l'elenco completo delle adesioni ricevute ad oggi, che sono arrivate da 40 a 118. Il numero e l'autorevolezza di esse è un dato oggettivo su cui è interessante (e incoraggiante) riflettere, per avere un'idea del radicamento del nostro giornale in settori fondamentali della cultura del nostro paese. L'indicazione che viene da questa riflessione è che, con tutti i nostri limiti, siamo nella giusta direzione. Che bisogna insistere. Fare di meglio e di più. Ma per farlo dobbiamo sopravvivere. E questo oggi è diventato per noi l'obiettivo prioritario, da ottenere a tutti i costi, nonostante le enormi difficoltà che ci sono davanti. C'è poi da registrare l'emozione che ci ha dato l'avvertire la partecipazione di molti degli artisti che, in alcuni casi, si sono fatti portavoce convinti della nostra iniziativa, comunicandoci il calore di un sostegno autentico e non formale.

Tutto questo patrimonio di energie, di partecipazione e di idee non può essere disperso. Noi non lo disperderemo. L'appello naturalmente rimane aperto. Chi volesse far pervenire le sue adesioni può indirizzarle a "r.gramiccia@virgilio.it".

Roberto Gramiccia

 

Il quotidiano Liberazione è a rischio di chiusura. Il susseguirsi degli appelli al sostegno ed all'aiuto che appaino ogni giorno sul giornale stanno a dimostrare che si diffonde la consapevolezza di questo gravissimo pericolo. A pronunciarsi contro questa deprecabile eventualità sono cittadini ed intellettuali diversi per formazione e collocazione politica. Del resto la difesa di una libera voce, antagonista rispetto al pensiero unico, è interesse di tutti i liberi pensatori di questo paese. Con questo appello una rosa ampia di artisti vogliono far sentire la propria voce a sostegno di questo bel giornale.

Liberazione è uno dei pochissimi quotidiani di critica politica radicale rispetto all'attuale assetto di potere e la sua scomparsa non farebbe altro che impoverire drammaticamente il fronte delle libere voci critiche nei confronti delle posizioni di potere consolidate e dei rischi di involuzione civile che attraversano il nostro paese. Sostenerlo rappresenta per chi si riconosce nella sinistra italiana non solo un dovere morale ma anche una battaglia politica molto concreta. Per gli onesti che non vi si riconoscono dovrebbe comunque essere un'occasione per proclamare il valore collettivo e democratico della coesistenza di punti di vista diversi posti in condizione di confrontarsi e di arricchire il patrimonio collettivo delle idee e delle proposte. Quindi bisogna comprare Liberazione tutti i giorni, abbonarsi personalmente e fare abbonare tutti coloro che sono convinti dell'indispensabilità del suo ruolo. Bisogna sapere che quello che leggiamo su Liberazione non lo leggiamo certo su altri giornali. Si tratta di un osservatorio con un occhio critico esclusivo, corrosivo e contro corrente, per i temi che tratta e per come li tratta.

In particolare, negli ambiti legati al mondo della cultura e delle arti visive, Liberazione ci ha raccontato i meccanismi e gli intrecci che sottostanno al pressocché sconosciuto mondo dell'arte contemporanea, oggi importantissimo per le sue ricadute sul piano economico e sociale. Ci ha parlato in termini critici del mercato dell'arte, una vera e propria riserva di caccia dell'affarismo mondiale. Del circuito dei musei pubblici e privati, delle gallerie d'arte e degli artisti di oggi, in bilico tra la necessità della loro libera espressione artistica e le intrusioni di un mercato sempre più totalizzante e alla ricerca del nuovismo e del sensazionalismo, spesso a discapito della qualità del lavoro. Da molti anni ormai Liberazione è una delle pochissime testate che garantisce sull'arte una informazione e una riflessione completamente emancipate da interessi costituiti più o meno organizzati, assicurando un'attenzione rivolta unicamente alla qualità delle proposte e alla genuinità della investigazione estetica.

Noi artisti non possiamo rinunciare a tutto questo. La difesa di Liberazione è interesse degli artisti e di tutto il mondo della cultura. Sosteniamo Liberazione!

 

Claudio Abate, Claudio Adami, Antonio Aportone, Andrea Aquilanti, Arcangelo, Franco Argenti, Silvia Argiolas, Nanni Balestrini, Gianfranco Baruchello, Bizhan Bassiri, Betta Benassi, Jacopo Benci, Veronica Botticelli, Aurelio Bulzatti, Calogero Carbone, Nicola Carrino, Fabio Massimo Caruso, Lucilla Catania, Bruno Ceccobelli, Norberto Cenci, Simonetta Ceriachi, Santo Ciconte, Umberto Corsucci, Luigi Cricione, Enzo Cucchi, Vanni Cuoghi, Stefano Della Porta, Gianni Dessì, Franco Di Matteo, Stefano Di Stasio, Davide Dormino, Marilù Eustachio, Maria Antonietta Fanciulli, Guido Farella, Giuseppe Fiducia, Danilo Fiorucci, Ileana Florescu, Andrea Fogli, Stefano Fontebasso De Martino, Pietro Fortuna, Rossella Fumasoni, Pasquale Galante, Giuseppe Gallo, Paola Gandolfi, Marco Gastini, Valentino Giampaoli, Anselmo Giardini, Giulia Gorlova, Daniela Iannace, Moimir Jezek, Jannis Kounellis, Luciano Laghi, Felice Levini, H.H. Lim, Giancarlo Limoni, Antonio Lombardi, Adele Lotito, Maria Grazia Lunghi, Valeria Macchia, Renato Mambor, Rita Mancini, Guido Mariani, Eliseo Mattiacci, Vittoria Mazzoni, Maddalena Medas, Sandro Mele, Vittorio Messina, Flavio Micheli, Michele Mintoti, Elisa Montesori, Franco Mulas, Nunzio, Martha Pachon, Luca Padroni, Carlo Pagliari, Claudio Palmieri, Laura Palmieri, Marina Paris, Vittorio Pavoncello, Claudia Peill, Alfio Pellegrino, Nicolaj Pennestri, Pietro Petrucci, Guido Pettinò, Luca Piffero, Marianna Pintori, Veronica Piraccini, Alfredo Pirri, Pizzi Cannella, Piero Pompili, Valter Proietti, Lucilla Ragni, Paolo Residori, Cloti Ricciardi, Michael Rotondi, Pietro Ruffo, Giuliano Sale, Barbara Salvucci, Davide Sapigna, Alessandro Sarra, Maurizio Savini, Loreno Sguanci, Nunzio Solendo, Min Soung Ho, Giuseppe Spagnulo, Alessio Spellato, Silvia Stuky, Ghenti Tavanhxiu, Marco Tirelli, Minamoto Toshihiko, Giovanni Urbinati, Piero Varroni, Giuseppe Veneziano, Benedetta Venturi, Mario Vespasiani, Titti Vista, Carlo Zoli, Gilberto Zorio

 
 
 
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G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI

Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.

Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.

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Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

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