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Uno dei più ignobili tentativi della Lega di cancellare il confine tra legalità democratica e illegalità mafiosa

Post n°3826 pubblicato il 22 Settembre 2010 da cile54

NON CANCELLERANNO LA MEMORIA DI PEPPINO IMPASTATO

 

La Lega Nord non riuscirà a cancellare la memoria di Peppino Impastato, simbolo della lotta contro la mafia, per la legalità, la libertà, la giustizia sociale. Per questo il 25 settembre, ad un anno esatto dalla incredibile decisione del Sindaco leghista di rimuovere dalla biblioteca comunale la targa commemorativa dedicata ad Impastato, ritorneremo a manifestare a Ponteranica.

 

Saremo a Ponteranica non solo per difendere la memoria, ma per affermare la piena attualità degli ideali e delle battaglie di Impastato ancor più oggi tenuto conto di una situazione di deterioramento democratico, di crescente illegalità, di radicamento mafioso al Nord.

 

Proprio di recente Roberto Saviano ha parlato d’inerzia politica suscitando le ire della Lega Nord secondo cui il fenomeno mafioso va ricondotto alle “infiltrazioni” a suo tempo favorite dalla “sciagurata legge sul confino obbligatorio che tanti guai ha portato al Nord”. E per quanto riguarda i fenomeni di connivenza, di collusione, di espansione del fenomeno? Silenzio assoluto. In altri termini, facendo leva sulla retorica primordiale del bene contro il male, ci troveremmo di fronte ad un Nord operoso e produttivo esposto, suo malgrado, a movimenti malavitosi che sono e rimangono avulsi dalla realtà. Una visione di questo genere non solo avvalora l’idea di una cecità politica, il dubbio è che si voglia fare opera di depistaggio.

 

Come si fa a non vedere una situazione che in buona parte trae alimento da una gestione affaristica e parassitaria del potere politico e da una rete di connivenze presenti in ambito economico-finanziario? Ed ancora, come si fa a non vedere la metamorfosi involutiva dei meccanismi dell’economia e del profitto che si è prodotta in anni di politiche iperliberistiche, di scardinamento di regole, di rimozione di vincoli sociali, di perdita di controllo pubblico?

 

Il risultato che si è prodotto non è solo nei termini di una maggiore invasività degli interessi privati ma di un’apertura di opportunità agli interessi più sordidi nel campo della cementificazione del territorio, delle grandi opere infrastrutturali, della rete degli appalti, dello smaltimento illegale dei rifiuti industriali, dell’intermediazione di manodopera destinata ala lavoro nero, del riciclaggio e della finanza speculativa, della sanità privatizzata. Settori di grande appetibilità – l’Expo 2015 è il nuovo grande business all’orizzonte - dove la compiacenza e la complicità sono fondamentali per spiegare quello che il Cnel (Consiglio Nazionale dell’economia e del lavoro) indica essere la “grande capacità espansiva e il radicamento nelle regioni del Nord” di organizzazioni criminali e mafiose che si sono fatte largo “mutuando tecniche e metodi del capitalismo più avanzato”. Organizzazioni in “cerca di relazioni col mondo politico”. Impensabile, dunque, ignorare fenomeni che sono via via diventati costitutivi di spregiudicate forme di accumulazione e di arricchimento.

 

Attenzione anche ai risvolti connessi alla grandiosa parabola economica in atto al Nord. A fronte di una crisi di prospettiva di espansione del mercato e della produzione una quota parte di capitali tende ad abbandonare scelte impegnative di investimento e di sviluppo a favore di affari più remunerativi, poco importa se poco puliti.

 

Tutto questo, giova ripeterlo, accade anche e soprattutto qui al Nord dove la Lega è al governo pressoché ovunque unitamente al Pdl di Berlusconi, partito pieno zeppo di faccendieri, inquisiti o passati in giudicato per reati vari. Un sodalizio connaturato da una mancanza di senso delle istituzioni e di progetto sociale il cui risultato è di aver prodotto danni incommensurabili all’idea di amministrazione pubblica e di legalità, di aver spianato la strada alle peggiori operazioni di deregolamentazione, di smantellamento di ogni forma di controllo e di trasparenza dei meccanismi economici e di accumulazione, come mai era successo prima.

 

In tutto ciò ci sono le responsabilità colossali delle destre al governo, ma il problema è anche il vuoto di denuncia e d’iniziativa da troppo tempo presente a livello territoriale. Stando così le cose l’offensiva antimafia, oltre al tema della legalità, deve avere come punto decisivo di risposta la ricostruzione degli anticorpi sociali e politici, la ricostruzione di una sinistra d’alternativa che si batte contro un’idea di società e di economia diretta e regolata solo dai mercati, idea malsana destinata a liberare i peggiori istinti animali.

 

La testimonianza che Peppino Impastato ci ha lasciato è in questo senso. Una testimonianza a molti scomoda ma attualissima che non può essere ne cancellata ne oscurata. La Lega e le destre in generale vanno smascherate come forze che nell’assoluta incapacità di rispondere ai problemi di vita e di lavoro delle persone non trovano di meglio che calpestare valori e simboli fondanti della nostra comunità civile e della nostra Costituzione per la quale ci sono persone che hanno sacrificato la loro vita.

Ezio Locatelli

segretario federazione di Bergamo

21/09/2010

 

 
 
 
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