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« Prendiamo esempio da lor...Questa à l'Italia delle... »

Angelo Genovese Esponente del movimento cittadino di Terzigno "Contro di noi la violenza, ma qui non si respira pił»

Post n°3931 pubblicato il 20 Ottobre 2010 da cile54

"Le barricate continueranno"

«Le barricate continueranno». Angelo Genovese del movimento cittadino di Terzigno è netto. «La protesta dei cittadini non si fermerà. Non riusciamo più a respirare. E la polizia ci carica. La situazione rischia di andare fuori controllo - avverte - se non si decideranno altri provvedimenti».

La situazione a Terzigno è di nuovo esplosiva...

Sì. La protesta non si fermerà, ne sono convinto. Questa volta si dovranno decidere altri provvedimenti al posto di quelli, nefasti, già varati. Qui non si respira più. Ci alziamo alle quattro di notte sommersi dalla puzza che proviene dalla discarica. E la polizia che fa? Ci carica. Ma la popolazione è determinata a portare avanti questa battaglia fino in fondo. Se il Governo vorrà far intervenire l'esercito, qui si creerà un clima afgano, se deciderà di commissariare i comuni, altrettanto. Una volta eravamo solo noi dei comitati civici a portare avanti questa battaglia, oggi c'è una diversa consapevolezza. Ci sono le mamme con i bambini, i nonni a scendere in strada per fermare questo orrore, c'è una volontà popolare molto forte. Io stesso, pur avendo una casa altrove, sono stato costretto a traslocare a causa dell'olezzo terribile. Qui non si vive più. Ed il Governo latita.

Le sue accuse sono molto pesanti; eppure, è intervenuta ora anche il sindaco Iervolino per denunciare i gravi rischi per la salute che corrono le popolazioni dell'area vesuviana...

Iervolino farebbe bene a star zitta. Anche perché si continua a colpevolizzare la popolazione dell'area per quanto accade a Napoli. Ma le cause del disastro sono ben diverse. La causa dei rifiuti nelle strade di Napoli non è dovuta alla protesta dei cittadini dell'area vesuviana ma al fatto che una delle ditte a cui è stata appaltata la gestione dei rifiuti non è risultata conforme alla normativa antimafia. A Terzigno, a Boscoreale si protesta perché non si riesce più a sopravvivere non a vivere.

Pesa anche la denuncia dell'inquinamento delle falde acquifere in una zona già da anni sotto osservazione...

Questa denuncia è nota. Non è una novità. Si stanno rendendo pubblici dati già noti prima dell'apertura della discarica di Terzigno. E' già documentato un progressivo inquinamento dell'area sin dal 2004, quando è stata la rivista degli oncologi a denunciare il grave stato insalubre dell'area. E qui, proprio qui, a Terzigno, c'è persino uno studio della Protezione Civile nel quale si denunciava quanto l'intero territorio fosse già compromesso, e la conferma proviene anche da patologie che colpiscono la popolazione sulla quale si registra un aumento del 400% di tumori. La decisione di voler ampliare la discarica rappresenta un segno criminoso da parte del Governo.

Le proteste continueranno?

Certo. Da parte delle Istituzioni, purtroppo, c'è una totale latitanza. Ma sembra non ci si renda conto della situazione insostenibile che vive chi abita qui. Si vogliono chiudere gli occhi. Una situazione che ricorda molto da vicino quanto accaduto a Pianura. Con il rischio, però, che qui si degeneri. Una degenerazione causata purtroppo dai provvedimenti nefasti del Governo. Il turismo è a rischio. Le imprese chiudono. L'agricoltura è in ginocchio. Persino l'Europa si è scagliata contro le leggi varate da Berlusconi e il suo "entourage". E, ieri, è tornata a tuonare contro gli ulteriori provvedimenti come quello di voler ampliare discariche già al limite della loro capacità di smaltimento. Acerra non funziona. I termovalorizzatori promessi non sono stati costruiti. Si risponde ad una legislazione d'emergenza assolutamente illegale con altre leggi d'emergenza che non fanno altro che inasprire gli animi invece di ascoltare la popolazione che vuole solo tornare a vivere in condizioni civili. Una popolazione che è assolutamente esasperata. Ma che non cederà ad altri ricatti, questo è sicuro.

 

C. M. 19/10/2010

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