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Quella di oggi è una vittoria di Pirro. La vera opposizione in piazza. Ora elezioni anticipate senza trucchi bipartisan
Post n°4125 pubblicato il 14 Dicembre 2010 da cile54
VOTATO DA CHI? DALLA PEGGIO ITALIA!VOTATO PERCHE'? PER CONTINUARE SACCHEGGI DEI DIRITTI E VIOLENZE SUGLI INDIFESI La fiducia al governo passa, e passa con 314 voti contro 311. Lo spettacolo è stato deprimente e indecente ma ha chiarito l’inconsistenza etica e politica del gruppo finiano, e le crepe d'interesse personale (nell'IDV) e di classe ( nel PD con Calearo) La stessa protesta in aula da parte dell’opposizione parlamentare non è stata adeguata. La protesta vera non è quella del PD o dell’Italia dei Valori in aula. Sono le decine di migliaia di studenti che assediano i palazzi del Parlamento e del governo, che si sono riversati davanti a palazzo Grazioli e che sono arrabbiati e che che hanno ben ragione di sfogare una sopportazione estrema di condizioni di studio e di vita che non sono più possibili. Nel Paese manca tutto: manca la sicurezza del futuro anche per i ceti medi. Eppure il governo appena rifiduciato alla Camera, tornerà a dire che siamo al di là della crisi economica e che non c’è nessun motivo per disperare. Gli operai della Vinyls di Porto Marghera sono saliti in queste ore a 130 metri di altezza, su una torre, per urlare la loro condizione di sfruttamento e di insostenibilità. Chi li ascolta? Questo esecutivo no di certo. Utilizziamo il tempo che ci resta fino alla caduta del governo più eversivo della storia del Paese, per ricostruire una salute mentale nella politica, funzionale ad un voto che riporti i comunisti e la sinistra anticapitalista nel Parlamento. Altra strada non possibile perché il Parlamento oggi è composto da una serie di “destre” che non possono continuare a rappresentare i ceti indigenti, gli sfruttati, i discriminati di questo Paese: c’è una destra xenofoba (la Lega Nord), c’è una destra affaristica (Popolo della Libertà), c’è una destra nazionalistico-borghese (Futuro e Libertà), c’è una destra cattolica (Casini e Api), c’è una destra liberale che tutti chiamano “sinistra” (PD) e c’è una destra giustizialista e priva di qualunque riferimento ideologico (Di Pietro). Nessuna di queste destre in questo Parlamento porta con sé valori di solidarietà, di giustizia sociale e di uguaglianza, anzi c’è una trasversalità di valori liberisti da far cadere la speranza anche ai più moderati di pensiero. Oggi prevale l’indistinguibilità su molti livelli e questo è uno degli aspetti che dobbiamo con più forza e volontà combattere, riaffermando nuovamente una cultura della differenza politica di cui i comunisti sono andati portatori e diffusori per decenni, per lustri e lustri e che non possono non conservare nel loro DNA storico, nella loro prospettiva di rigenerazione culturale e politica. Il tempo, breve o lungo che sia, che abbiamo davanti dobbiamo utilizzarlo per questo, per denunciare l’ingiustizia sociale che questo governo rappresenta e per costruire un nuovo assetto della sinistra in questo Paese. Dobbiamo dare vita ad un’alleanza programmatica che ci veda protagonisti quotidiani e risoluti a logorare il berlusconismo e a fare in modo che si inverta ancora di più la tendenza all’autosufficienza di chiunque a sinistra (vedi Vendola) si avventuri a pensare di rappresentare da solo i sentimenti e i bisogni di milioni e milioni di persone. Redazione |
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Giorgiana Masi
Roma, 12 maggio 1977
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