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L'indebitamento medio dal 2008: + 28.7% mentre i ricchi gongolano e gli usurai prosperano

Post n°4148 pubblicato il 20 Dicembre 2010 da cile54

Crisi «Famiglie più povere e crescono i debiti»

 

Altro che spot sulla stabilità bancaria nostrana in grado di oltrepassare il "guado" della crisi. Per "sopravvivere" non bastano più le riforme nominali o semplicemente finanziarie. A crollare? E' persino l'ultimo stereotipo: la famiglia italiana quasi sempre rappresentata come propensa più di ogni altra al risparmio, e poco allo spreco. Ma è l'ultimo dossier della Cgia di Mestre a ribaltare l'immagine. Una vera e propria doccia fredda per chi ha sempre contato quasi esclusivamente sulla capacità di sopravvivenza di quest'ultima anche di fronte a scenari internazionali da far tremare le vene ai polsi. E arriva un freno anche per chi, come regolarmente fa il Governo, elogia le capacità di stabilità del Paese. Un Paese che sta crollando sotto un debito pubblico che si va ingigantendo, e a pagarne le spese sono proprio le famiglie. L'ultimo dossier della Cgia di Mestre mostra, dunque, l'altra faccia della medaglia. L'indebitamento medio nazionale? E' cresciuto del 28,7% dal 2008 ad oggi. A settembre 2010 proprio le famiglie hanno accumulato un indebitamento medio che sfiora i 20mila euro, maturato per varie cause che vanno dall'accensione di un mutuo ad un prestito per l'acquisto di beni mobili, a finanziamenti richiesti per la ristrutturazione. Ed è proprio l'"efficiente" Nord a risultare il più indebitato, seguito di poco dalle Regioni del Centro. Così le famiglie più esposte con il credito, ma anche ancora in grado di restituirlo, sono quelle della Provincia di Roma (28.790 euro), seguite da Milano (28.243 euro), Lodi (27.516 euro). Al quarto posto Prato (26.294 euro), di seguito Como (25.217 euro) e Varese (25.069 euro). Nella provincia di Roma con un debito medio di 28.780 euro a famiglia, infatti, si registra il livello più alto in Italia e ben al di sopra della media nazionale. In due anni, dal 30 settembre 2008 al 30 settembre 2010, le famiglie romane hanno visto aumentare il loro debito medio del 30,7%.

In fondo alla classifica il Mezzogiorno: le meno indebitate risultano essere le famiglie del Sud e delle Isole. Nel Medio Campidano si sfiora un indebitamento medio pari a 8.845 euro, al terzultimo posto quelle di Enna, con 8.833 euro, al penultimo Carbonia-Iglesias, con 8.687 e, ultime, le famiglie dell'Ogliastra, con 7.035 euro di indebitamento medio. Mentre il "record" dell'indebitamento si registra in provincia di Grosseto (+48,8% in due anni), seguono Livorno (+47,5%), Asti (+42,3 %), ma anche Foggia (+41,7%) ed Arezzo (+41%). Naturalmente, come spiega anche Bortolussi, il segretario della Cgia di Mestre: «Le province più indebitate sono anche quelle che registrano i livelli di reddito più elevati. Più allarmante è, invece, il risultato che emerge dalla lettura dei dati riferiti all'incidenza percentuale delle sofferenze sull'erogato. In questo caso notiamo che nelle prime posizioni troviamo tutte realtà territoriali del Mezzogiorno, a dimostrazione che la crisi ha colpito soprattutto le famiglie delle aree economicamente più arretrate del Paese». Del resto, proprio la "sofferenza" nella possibilità di estinguere il debito è tutta concentrata al Sud: al 30 settembre 2010, la maggiore incidenza percentuale spetta alla provincia di Crotone, con il 5,9%. Al secondo posto Caltanisetta (5,7%), terze Enna e Benevento (entrambe a 5,5%).

Il dato medio nazionale è pari al 3,5%. Un altro aspetto da non sottovalutare? E' l'usura. Il dato riportato dalla Cgia ovviamente tiene conto dei circuiti ufficiali, ma è ovvio che laddove non si riesce ad "onorare" il debito acquisito, viene piuttosto semplice pensare che per molte famiglie il credito tramite i canali legali sia off limits. Un caso? Si prenda la città di Benevento seconda insieme ad Enna nella classifica che indica i prestiti insoluti. Secondo i dati, ogni 100 euro erogate dalle banche o dalle finanziare, ben 5,5 euro non vengono restituiti. O meglio non possono essere restituiti. E gli usurai? Si arricchiscono.

Castalda Musacchio

19/12/2010

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