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Messaggi di Dicembre 2017

Sul ritorno del fascismo

Post n°9080 pubblicato il 25 Dicembre 2017 da cile54

Ecco perché il rancore delle classi medie non è rivoluzionario ma è funzionale al mantenimento dello status quo.

TORNA IL FASCISMO, IL CAPITALISMO NON PUO' FARNE A MENO

Negli ultimi tempi si sono moltiplicati gli allarmi per un ritorno del fascismo, dovuti all’attività di gruppi dichiaratamente nostalgici del ventennio impegnati in azioni dimostrative, intimidazioni varie e violenze fisiche. I più si spiegano il fenomeno richiamando quanto recentemente certificato dal Censis: che la crisi economica e finanziaria ha reso gli italiani rabbiosi e rancorosi. E del resto, sebbene si dica che la crisi è oramai finita, non si vedono significativi effetti positivi sull’occupazione e sulla redistribuzione della ricchezza: una crescente maggioranza di italiani è sempre più povera e sfruttata, mentre una minoranza sempre più risicata accumula ricchezze immani.

Peccato, però, che siano una rabbia e un rancore funzionali al mantenimento di questo stato di cose, giacché in massima parte sono indirizzati contro chi sta in fondo alla piramide sociale: per dar vita alla tradizionale guerra tra poveri. E ciò impedisce di riconoscere le ragioni della povertà e dello sfruttamento, le quali c’entrano davvero con il fascismo, tuttavia non solo con quello della violenza politica, né tanto meno con quello a cui assistiamo negli ultimi tempi.

Storicamente il fascismo è stato indubbiamente violenza politica, soppressione delle libertà politiche, così come del resto si evidenzia nella sua iconografia o comunque nelle immagini utilizzate per evocarlo: l’olio di ricino, il manganello, la spedizione punitiva contro l’avversario o il diverso. E tuttavia quella violenza non è stata fine a se stessa, bensì funzionale a riformare, dunque non a reprimere, le libertà economiche. Il fascismo è cioè intervenuto per salvare il capitalismo dai fallimenti del mercato e dal conflitto sociale provocato dal funzionamento della concorrenza, che non ha mai messo significativamente in discussione. È vero che ha fornito prestazioni sociali attraverso un primo embrione di Stato sociale, ma lo ha fatto fuori dalla logica dei diritti: come contropartita per la rinuncia alla lotta politica, e più in generale al godimento dei diritti politici, il tutto per favorire la collaborazione tra capitale e lavoro.

Se così stanno le cose, assistiamo effettivamente a un ritorno del fascismo, che tuttavia non si esaurisce nella violenza politica dei gruppi che ultimamente rubano la scena mediatica. È fascismo anche la compressione degli spazi di democrazia realizzata per ottenere riforme del mercato che non potrebbero altrimenti essere approvate: come esemplarmente avvenuto nei Paesi europei visitati dalla Troika, che ha esautorato il parlamento per imporre tagli alla spesa sociale, privatizzazioni, liberalizzazioni e la precarizzazione del lavoro.

Forse è allarmistico accostare al fascismo l’attuale fase di sviluppo dell’Unione europea, per la quale altri scomodano espressioni apparentemente più tranquillizzanti: come postdemocrazia o postpolitica. Non lo è però attirare l’attenzione sul rischio che il comportamento dei tecnocrati di Bruxelles possa prima o poi portare al fascismo. In fondo, proprio il fascismo è stata la risposta alla crisi economica seguita alla Grande depressione provocata dal crollo di Wall Street sul finire del 1929: la crisi più volte evocata per sottolineare la gravità di quella scoppiata nel 2007 in seguito allo scoppio della bolla immobiliare statunitense. E se l’Unione europea non è direttamente una costruzione ostile alla democrazia, è se non altro indifferente alle sue sorti: di qui il rischio di un ritorno della storia, sotto spoglie ben più dolorose di quelle vestite da chi ora attira l’attenzione dei media.

Alessandro Somma

22/12/2017  http://popoffquotidiano.it

*Alessandro Somma è un professore universitario e giornalista. Insegna all’università di Ferrara e all’università San Marcos di Lima. Collabora con MicroMega e con alcuni quotidiani locali del Gruppo Espresso. Il suo ultimo libro è Europa a due velocità. Postpolitica dell’Unione europea (Imprimatur 2017). Popoff s’è occupato anche del suo L’altra faccia della Germania. Sinistra e democrazia economica nelle maglie del neoliberismo(DeriveApprodi, 2015)

 
 
 

Attimi di meditazione materialista

Post n°9079 pubblicato il 21 Dicembre 2017 da cile54
Foto di cile54

Condividere gioie e dolori della vita ci consente di maturare e incastrarci facilmente in un puzzle senza fine nell'itinere di rapporti comunitari senza in quali siamo graffiti primordiali senza contorni da ammirare, accarezzare con occhi lucidi e cuore pulsante.

cile
 
 
 

ELEZIONI POLITICHE DI MARZO: POTERE AL POPOLO

Post n°9078 pubblicato il 14 Dicembre 2017 da cile54
Foto di cile54

Quanto sta avvenendo in tutta Italia, dalle grandi città ai piccoli centri, è qualcosa di straordinario in questo deserto sociale costruito scientificamente da trent'anni di malapolitica dei poteri politici e delle imprenditorie legalmente criminose. Le decine di migliaia di giovani e generazioni resistenti stanno costruendo sotto la cappa del silenzio mediatico un cammino nella selva oscura del politicume e della conseguente rassegnazione. Con quello che oggi decliniamo come "Potere al Popolo" non è solo una lista alle elezioni politiche di marzo del prossimo anno ma un inizio con i piedi ben piantati per terra perchè bisogna arare un campo senza confini, incolto dalle sconfitte.


Il manifesto per una proposta di lista popolare per le prossime elezioni

 

Abbiamo aspettato troppo… Ora ci candidiamo noi!

Siamo le giovani e i giovani che lavorano a nero, precari, per 800 euro al mese perché ne hanno bisogno, che spesso emigrano per trovare di meglio.

Siamo lavoratori e lavoratrici sottoposte ogni giorno a ricatti sempre più pesanti e offensivi per la nostra dignità.

Siamo disoccupate, cassaintegrate, esodati.

Siamo i pensionati che campano con poco anche se hanno faticato una vita e ora non vedono prospettive per i loro figli.

Siamo le donne che lottano contro la violenza maschile, il patriarcato, le disparità di salario a parità di lavoro.

Siamo le persone LGBT discriminate sul lavoro e dalle istituzioni.

Siamo pendolari, abitanti delle periferie che lottano con il trasporto pubblico inefficiente e la mancanza di servizi. I malati che aspettano mesi per una visita nella sanità pubblica, perché quella privata non possono permettersela. Gli studenti con le scuole a pezzi a cui questo paese nega un futuro. Siamo le lavoratrici e i lavoratori che producono la ricchezza del paese.

Ma siamo anche quelli che non cedono alla disperazione e alla rassegnazione, che non sopportano di vivere in un’Italia sempre più incattivita, triste, impoverita e ingiusta. Ci impegniamo ogni giorno, organizzandoci in comitati, associazioni, centri sociali, partiti e sindacati, nei quartieri, nelle piazze o sui posti di lavoro, per contrastare la disumanità dei nostri tempi, il cinismo del profitto e della rendita, le discriminazioni di ogni tipo, lo svuotamento della democrazia.

Crediamo nella giustizia sociale e nell’autodeterminazione delle donne, degli uomini, dei popoli.Pratichiamo ogni giorno la solidarietà e il mutualismo, il controllo popolare sulle istituzioni che non si curano dei nostri interessi. In questi anni abbiamo lottato contro i licenziamenti, il Jobs Act, la riforma Fornero e quella della Scuola e dell’Università; contro la privatizzazione e i tagli della Sanità e dei servizi pubblici; per la difesa dei beni comuni, del patrimonio pubblico e dell’ambiente da veleni, speculazioni, mafie e corruzione, per i diritti civili; contro le politiche economiche e sociali antipopolari dell’Unione Europea; contro lo stravolgimento della Costituzione nata dalla Resistenza e per la sua attuazione. Per un mondo di pace, in cui le risorse disponibili siano destinate ai bisogni sociali e non alle spese militari. E ogni giorno ci impegniamo a costruire socialità, cultura e servizi accessibili a tutte e tutti.

Abbiamo deciso di candidarci alle elezioni politiche del 2018. Tutte e tutti insieme. Perché questo pezzo di paese escluso è ormai la maggioranza, e deve essere ascoltato. Perché se nessuno ci rappresenta, se nessuno sostiene fino in fondo le nostre battaglie, allora dobbiamo farlo noi. Perché siamo stanchi di aspettare che qualcuno venga a salvarci…

Abbiamo deciso di candidarci per creare un fronte contro la barbarie, che oggi ha mille volti: la disoccupazione, il lavoro che sfrutta e umilia, le guerre, i migranti lasciati annegare in mare, la violenza maschile contro le donne, un modello di sviluppo che distrugge l’ambiente, i nuovi fascismi e razzismi, la retorica della sicurezza che diventa repressione.

Abbiamo deciso di candidarci facendo tutto al contrario. Partendo dal basso, da una rete di assemblee territoriali in cui ci si possa incontrare, conoscere, unire, definire i nostri obiettivi in un programma condiviso. Vogliamo scegliere insieme persone degne, determinate, che siano in grado di far sentire una voce di protesta, che abbiano una storia credibile di lotta e impegno, che rompano quell’intreccio di affari, criminalità, clientele, privilegi, corruzione.

Potere al Popolo significa costruire democrazia reale attraverso le pratiche quotidiane, le esperienze di autogoverno, la socializzazione dei saperi, la partecipazione popolare. Per noi le prossime elezioni non sono un fine bensì un mezzo attraverso il quale uscire dall’isolamento e dalla frammentazione, uno strumento per far sentire la voce di chi resiste, e generare un movimento che metta al centro realmente i nostri bisogni.

Vogliamo unire la sinistra reale, quella invisibile ai media, che vive nei conflitti sociali, nella resistenza sui luoghi di lavoro, nelle lotte, nei movimenti contro il razzismo, per la democrazia, i beni comuni, la giustizia sociale, la solidarietà e la pace.

Affronteremo questa campagna elettorale con gioia, umanità ed entusiasmo. Con la voglia di irrompere sulla scena politica, rivoltando i temi della campagna elettorale. Non abbiamo timore di fallire, perché continueremo a fare – prima, durante e dopo l’appuntamento elettorale – quello che abbiamo sempre fatto: essere attivi sui nostri territori. Perché ogni relazione costruita, ogni vertenza che avrà acquisito visibilità e consenso, ogni persona strappata all’apatia e alla rassegnazione per noi sono già una vittoria. Non stiamo semplicemente costruendo una lista, ma un movimento popolare che lavori per un’alternativa di società ben oltre le elezioni.

Insieme possiamo rimettere il potere nelle mani del popolo, possiamo cominciare a decidere delle nostre vite e delle nostre comunità. Chi accetta la sfida?

#accettolasfida #poterealpopolo

Per aderire e sottoscrivere

 
 
 

Attimi di meditazione materialista

Post n°9077 pubblicato il 14 Dicembre 2017 da cile54
Foto di cile54

Si profuma e si trucca la cruda realtà con poesia, parole musicate, romantici e interessati sogni a occhi aperti, altrui citazioni colte, massime di benessere interiore, spazi di relazioni virtuali. Quando ci si lava nel quotidiano il profumo scompare e il trucco cola davanti allo specchio della vita, fatta di nodi da sciogliere e di lotta per una felicità, materiale e interiore, ancora da costruire.

cile
 
 
 

MANIFESTO DELLE GIORNALISTE E DEI GIORNALISTI

Post n°9076 pubblicato il 12 Dicembre 2017 da cile54

"Per quanto noi ci crediamo assolti siamo per sempre coinvolti."

Adesione a nome della redazione del periodico Lavoro e Salute.

Franco Cilenti direttore della rivista

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PER IL RISPETTO E LA PARITA’ DI GENERE NELL’INFORMAZIONE CONTRO OGNI FORMA DI VIOLENZA E DISCRIMINAZIONE ATTRAVERSO PAROLE E IMMAGINI.

Sistematica,  trasversale, specifica, culturalmente radicata, un fenomeno endemico: i dati lo confermano in ogni Paese, Italia compresa.

La violenza di genere è una violazione dei diritti umani tra le più diffuse al mondo: lo dichiara la Convenzione di Ist anbul, approvata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa nel 2011 e recepita dall’Italia nel 2013, che condanna «ogni forma di violenza sulle donne e la violenza domestica» e riconosce come il raggiungimento dell’uguaglianza sia un elemento chiave per prevenire la violenza.

La violenza di genere non è un problema delle donne e non solo alle donne spetta occuparsene, discuterne, trovare soluzioni. Un paese minato da una continua e persistente violazione dei diritti umani non può considerarsi “civile”. Impegno comune deve essere eliminare ogni radice culturale fonte di disparità, stereotipi e pregiudizi che, direttamente e indirettamente, producono un’asimmetria di genere nel godimento dei diritti reali.

La Convenzione di Istanbul, insiste sulla prevenzione e sull’educazione. Chiarisce quanto l’elemento culturale sia fondamentale e assegna all’informazione un ruolo specifico richiamandola alle proprie responsabilità (art.17). Il diritto di cronaca non può trasformarsi in un abuso. “Ogni giornal ista è tenuto al “rispetto della verità sostanziale dei fatti”. Non deve cadere in morbose descrizioni o indulgere in dettagli superflui, violando norme deontologiche e trasformando l’informazione in sensazionalismo.

Noi, giornaliste e giornalisti firmatari del Manifesto, ci impegniamo per una informazione attenta, corretta e consapevole del fenomeno della violenza di genere e delle sue implicazioni culturali, sociali, giuridiche. La descrizione della realtà nel suo complesso, al di fuori di stereotipi e pregiudizi, è il primo passo per un profondo cambiamento culturale della società e per il raggiungimento di una reale parità.

Pertanto riteniamo prioritario:

1. inserire nella formazione deontologica obbligatoria quella sul linguaggio appropriato anche nei casi di violenza sulle donne e i minori;

2. adottare un comportamento professionale consapevole per evitare stereotipi di genere e assicurare massima attenzio ne alla terminologia, ai contenuti e alle immagini divulgate;

3. adottare un linguaggio declinato al femminile per i ruoli professionali e le cariche istituzionali ricoperti dalle donne e riconoscerle nella loro dimensione professionale, sociale, cultural e;

4. attuare la “par condicio di genere” nei talk show e nei programmi di informazione, ampliando quanto già raccomandato dall’Agcom;

5. utilizzare il termine specifico “femminicidio” per i delitti compiuti sulle donne in quanto donne e superare la vecc hia cultura della “sottovalutazione della violenza”: fisica, psicologica, economica, giuridica, culturale;

6. sottrarsi a ogni tipo di strumentalizzazione per evitare che ci siano “violenze di serie A e di serie B” in relazione a chi s ubisce e a chi eserc ita la violenza ;

7. illuminare tutti i casi di violenza, anche i più trascurati come quelli nei confronti di prostitute e transessuali, utilizzando il corretto linguaggio di genere;

8. mettere in risalto le storie positive di donne che hanno avuto il coraggio di sottrarsi alla violenza e dare la parola anche a chi opera a loro sostegno;

9. evitare ogni forma di sfruttamento a fini “commerciali” (più copie, più clic, maggiori ascolti) d ella violenza sulle le donne;

10. nel più generale obbligo di un uso corretto e consapevole del linguaggio, evitare:

a) espressioni che anche involontariamente risultino irrispettose, denigratorie, lesive o svalutative dell’identità e della dignità femmi nili;

b) termini fuorvianti come “amore” “raptus” “follia” “gelosia” “passione” accostati a crimini dettati dalla volontà di possesso e annientamento;

c) l’uso di immagini e segni stereotipati o che riducano la donna a mero richiamo sessuale” o “oggetto del desiderio”;

d) di suggerire attenuanti e giustificazioni all’omicida, anche involontariamente, motivando la violenza con “perdita del lavoro”, “difficoltà economiche”, “depressione”, “tradimento” e così via.

e ) di raccontare il femminicidio sempre da l punto di vista del colpevole, partendo invece da chi subisce la violenza, nel rispetto della sua persona .

Venezia 25 novembre 2017

Firme

Sindacato Giornalisti Veneto, Commissione Pari Opportunità FNSI, Commissione Pari Opportunità Usigrai, GiULiA Giornaliste, Sindacato Unitario Giornalisti della Campania, Associazione Stampa Friuli Venezia Giulia, Associazione Ligure dei Giornalisti, Associ azione Stampa Subalpina , Associazione della Stampa di Basilicata, Associazione della Stampa Sarda, Associazione Stampa Toscana , Associazione Stampa Emilia Romagna , Sindacato dei Giornalisti del Trentino Alto Adige , Associazione Stampa Val dostana, A ssociazi one Siciliana della Stampa, Associazione della Stampa di Puglia, Associazione Stampa Romana, Unci del Trentino Alto Adige , Ucsi Basilicata     Giovanna Pasteg a, Lirio Abbate, Giuseppe Acconcia, Alessandra Addari, Monica Adorno, Luciano Adriani, Domenico Affinito , Marta Ajò, A ntonella Alba, Michele Albanese, Virginia Alimenti, Luigi Almiento, Roberto Almonti, Massimo Altini, Gianluca Amadori (presidente Ordine dei Giornalisti Veneto), Edoardo Amato, Luigina Ambrogio, Luisa Amenduni, Daniela Amenta, Alida Amico, Maria Pia Ammirati (direttrice Rai Teche), Raffaella Ammirati , Antimo Amore, Rosa Amorevole, Monica Andolfatto (segretaria Sindacato giornalisti Veneto), Federica Angeli, Daniela Annaro, Valentina Antonelli, Barbara Antoni, Elisa Anzaldo, Mar ia Anziano, Stella Antonucci, Orsola Apice, Laura Aprati, Paola Aristodemo, Ignazio Artizzu, Massimo Ascani, Lucia Aterini, Elisabetta Atzeni, Marcello Atzeni, Natalia Augias, Franco Avallone, Angela Azzaro, Flavio Bacchetta, Piero Badaloni, Angela Baglioni, Giannetto Baldi , Ida Baldi , Massimo Baldi, Vera Baldini, Alessandra Ballerini , Roberta Balzotti (coordinatrice Cpo Usigrai), Emmanuela Banfo, Adelaide Barbagallo, Annam a ria Barbato Ricci, Pierantonio Bardanzellu, Antonella Barina Istar, Benedetto Barranca, Tiziana Barrucci, Margherita Barsimi, Carlo Bartoli (presidente Ordine dei Giornalisti della Toscana), Tiziana Bartolini (direttrice Noi Donne), Marco Baruffi (presidente Assostampa Umbra), Lorenzo Basso, Simonetta Basso, Stefania Battistini, Barbara Beccaria, Flaminia Belfiore, Giovanni Maria Bellu (presidente Associazione Carta di Roma), Roberto Belluco, Antonella Benanzato , Sandro Bennucci (presidente Assostampa Toscana), Walter Berghella, Loredana Bergo, Serena Bersani (segretar ia Assostampa Emilia Romagna), Simonetta Bersani, Laura Berti, Guido Besana, Roni Bessi, Vera Bessone, Laura Betti Dakli, Fabrizio Biamonte, Daniela Binello, Marino Bisso (Rete #N obavaglio pressing) , Maurizio Blasi, Tiziana Boari, Marco Bobbio, Fabrizio Bocca, Milena Boccadoro, Incoronata Boccia, Tiziana Bolognani, Maurizio Bolognetti, Carlo Bonini, Eva Bonitatibus, Giorgio Bonomi, Nino Emilio Borgese, Luciano Borghesan, Paola Borgnino, Paolo Borrometi, Sandra Bortolin , Giovanna Botteri, Gaia Bozza, Rosi Brandi, Daniela Brancati, Massimo Brancati, Rosaria Brancato, Annarita Briganti, Chiara Brilli, Mariangela Brindisi, Francesca Brunati, Daniela Bruni, Gio vanni Brusasca, Susanna Bucci (presidente associazione “A mano disarmata”), Antonio Buccilli, Flavia Buccilli, Stefano Buda, Cristina Buonvino, Ivana Buselli, Marialuisa Busi (vicedirettrice Tg1) , Paolo Butturini , Giuliana Buzzone, Ivo Cabiddu, Monica Cabras, Cristina Caccia, Chiara Cacciani, Laura Calfapietra , Mimma Caligaris, Stefanella Campana , Vincenzo Campo, Clarissa Campodonico, Andrea Camporese, Alessandro Cannavò, Ania Cantagalli, Daniele Cantore, Licia Caprara, Chiara Caranini, Rosalba Carbutti, Antonella Cardone, Angelina Carissimi, Gabriele Carletti, Daniele Carlon, Diego Carmignani, Cristina Carpinelli, Raffaela Carretta, Giancarlo Carta, Giampaolo Cassitta, Rosalba Castelletti, Alida Castelli, Enrico Castelli (presidente Fondo complementare previdenza giornalisti), Cinzia Castignani, Valerio Cataldi, Loretta Cavaricci, Beppe Ceccato, Roberta Celot, Gegia Celotti, Cristina Cennamo, Giada Centofanti, Ezio Cerasi, Tommaso Cerno (condirettore Repubblica), Daniele Cerrato (presidente Casagit), Maria Francesca Chiappe, Gloria Chiarini, Nicola Chiarini, Antonella C iervo, Francesca Chiri, Alessandra Chirimischi, Paola Ciana, Tiziana Ciavardini, Marta Cicci, Alberto Cicero (segretario Assostampa Sicilia), Anna Rita Cillis, Mara Cinquepalmi , Loredana Cintioni, Danila Clegg, Grazia Coccia, Stefano Cocumelli, Francesco Colagreco, Pietro Colantoni, Susanna Colombo, Ida Colucci (direttrice Tg2), Alessandra Comazzi (presidente Assostampa Subalpina), Barbara Consarino, Stefania Consenti, Carmina Conte , Licia Conte, Cinzia Conti, Luigi Contu (direttore Ansa), Clelia Coppone, Maria Corbi, Flavia   Corda, Michela Coricelli, Luca Corradi, Iolanda Corradino, Stefano Corradino , Elisabetta Cosci (vicepresidente Ordine dei Giornalisti), Cristina Cosentino, Marina Cosi (presidente GiULiA Giornaliste), Cristina Cossu, Stefania Costa, Alessandra Costante (segretaria Assostampa Liguria ), Mariella Costantini, Loredana Costanza, Susanna Cressati, Danilo Cretara , Riccardo Cristiano, Carla Cucchiarelli, Valeria Cucchiaroni, Beatrice Curci, Giuseppina D’Alessandro, Giovanni D’Alessio, Maria D’Amico, Piero Damosso, Lilli D’Amicis, Veronica D’Andrea, Orlando D’Angelo, Emma D’Aquino, Cristina D’Arcangelo, Riccarda Dalbuoni, Erika David, Pina De Felice, Maria Adele De Francisci, Vania De Luca (presidente Ucsi), Maria Vittoria De Matteis, Angelo De Nicola, Daniela De Robert, Amalia De Simone, Giulia De Stefanis, Maria Luigia De Stefano, Walter De Stradis, Marisa Deimichei (direttrice F), Alessandra Del Giudice, Clelia Del Ponte, Gennaro Della Monica, Simone Della Ripa, Pablo Dell’Osa, Barba ra Delle Monache, Davide Demichelis, Morena Deriu, Ignazio Dessì, Francesca Detotto, Marianna De Troia, Maria Dettori, Antonio Di Bella (direttore Rainews 24 ), Nicola Di Bonito, Elisabetta Di Carlo, Isabella Di Chio, Chiara Di Cristofaro, Vincenzo Di Dino, Maurizio Di Fazio, Lavinia Di Gianvito, Tiziana Di Giovannandrea, Enrico Di Giuseppantonio, Lalla D’Ignazio, Pietro Di Lazzaro, Maria Luisa Di Loreto, Antonella Di Lorito, Angela Di Maggio, Graziella Di Mambro, Stefania Di Mitrio, Antonio Di Muzio, Pierpa olo Di Nenno, Nicola Di Paolantonio, Giuseppe Di Pietro (presidente Assostampa Molise), Daniela Dirceo, Paolo Di Sabatino, Alessandra Di Tommaso, Vittorio Di Trapani (segretario Usigrai), Angela Divincenzo, Lorenzo Dolce, Poljanka Dolhar, Francesca Domenichini, Anna Donato (vicedirettrice Tgr), Luciana Doronzo, Elisa Dossi, Guido D ’Ubaldo, Roberta Ebau, Franco Elisei (presidente Ordine dei Giornalisti Marche), Luciana Esposito, Titti Esposito, Maria Vito Faenza, Francesca Fantato , Andrea Fanti, Maria Pia Farinella, Claudia Fascia, Maura Fassio, Alberto Faustini (direttore Alto Adige), Fabrizio Feo, Giancarlo Febbo, Roberta Ferri, Tiziana Ferrario, Fulvia Ferrero, Annamaria Ferretti, Renata Ferri, Nadia Ferrigo, Antonio Fiasconaro, Raffaele Fiengo, Sonia Filippazzi, Daniela Finocchi, Silvia Vegetti Finzi, Giuseppe Fiorellini, Irene Fioretti, Vittorio Fiorito, Caterina Fogliaroli, Francesca Forleo, Diana Formaggio, Antonella Formisani, Astrid Fornetti, Giuseppe Forte, Paolo Foschi, Giulio Francese (presidente Ordine dei Giornalisti Sicilia), Fabrizio Franchi (presidente Ordine dei Giornalisti Trentino Alto Adige), Massimiliano Francia, Enrico Franco, Vincenzo Frenda, Carla Frogheri, Paola Fumagalli, Danilo Fumiento, Roberta F uschi, S tefano Fumagalli, Concetta Sara Gaggiano, Chiara Gaiani, Camilla Gaiaschi, Lidia Galeazz o , Alessandro Galimberti (presidente Ordine dei Giornalisti Lombardia e presidente Unci), Barbara Gambacorta, Simone Gambacorta, Silvia Garambois, Sandro Renato Garau, Silvia Garbarino, Marina Garbesi, Giuliano Gargano, Laura Garofalo, Luca Garosi, Antonio Garrucciu, Giulio Gasperini , Alberto Gedda, Angela Gennaro, Mauro Gentile, Annamaria Ghedina, Irene Giacobbe, Riccardo Giacoia, Piergiorgio Giacovazzo , Maria Giambruno , Alessio Giancristofaro, Monica Giandotti, Salvatore Giannella, Maria Enza Giannetto, Carmela Giglio, Gian Mario Gillio, Federica Ginesu, Patrizia Ginobili, M oreno Gioli, Maria Grazia Giordano, Roberta Giordano, Benoit Girod (presidente Assostampa Valle D’Aosta ) , Gioia Giudici, Giuseppe Giulietti (presidente Fnsi), Silvio Giulietti, Cor r ado Giustiniani, Monica Golino, Letizia Gonzales, Lucia Goracci, Alma Grandin, Claudia Grassi, Gerardo Greco (direttore Radio Uno Giornale Radio), Marcello Greco, Stefano Grossi, Rossella Guadagnini, Matteo Guarda, Mario Guerrini, Gabriella Guidi, Lucy Gullotta, Christine Helfer, Ulli Huber, Riccardo Iacona, Miriam Iantaffi, Luigia Ierace, Domenico Infante, Ignazio Ingrao, Luciano Ippoliti, Sonia   Irimiea, Mauro Keller, Desirée Klain, Maria Rosaria La Morgia, Paola Laforgia, Gianluigi Laguardia, Giovanna Laguardia, Rossella Lamina, Mauro Lando, Giovanni Landolfi, Monica Lanfranco, Nicoletta Lanzano, Maria Lardara, Maria Teresa Laudando , Laura Laurenzi, Alessia Lautone (c ondirettrice Adnkronos), Rosa Leanza, Giorgio Maria Leone, Grazia Leone, Gabriella Leonzi, Stefano Lenza, Pinella Leocata, Francesco Lepore, Maria Lepri, Paolo Licciardello, Cristina Liguori, Ilaria M. Linetti, Fiorenzo Linicchi, Antonella Loi , Valentina Loiero, Patrizia Lombardi, Natalia Lombardo , Gianpaolo Longo, Salvatore Lo Presti, Stefano Lorelli, Raffaele Lorusso (segretario Fnsi), Valentino Losito, Pierfrancesco Lostia, Ottavio Lucarelli (presidente Ordine dei Giornalisti Campania), Maria Lucente, M arilù Lucrezio, Giorgio Lunelli, Marina Macelloni (presidente Inpgi), Paolo Maggi, Gabriella Magistro, Valeria Maglia, Alessandra Magliaro, Ivano Maiorella, Paolo Mainiero, Angela Majoli, Claudio Malfitano, Patrizia M altese, Francesco Manca, Roberta Mancinelli, Alessandra Mancuso (presidente Cpo Fnsi), Marta Mandò, Isabella Mancini, Pina Mandolfo, Pina Manente, Francesco Mannoni, Maria Teresa Manuelli, Leyla Manunza, Mauro Manunza, Nicoletta Manzione (direttrice Rai Parlamento), Giuseppe Manzo, Alessia Marani, Nicola Marini (tesoriere Ordine dei Giornalisti), Massimo Marciano, Alessia Marconi, Giordano Mariani, Marco Marincic, Claudio Marincola, Elisa Marincola ( po r tavoce Art 21), Nicola Marini, Matteo Marteddu, Alessandro Martegani (segretario Assostampa FVG), Bepi Martellotta ( presidente Assostampa Puglia), Fabiana Martini, Gianfranco Masala, Anna Masera, Nicoletta Masetto, Enza Massaro, Maristella Massari, Mircea Masserini, Manuel Massimo, Antonio Mastinu, Paolo Mastino, Donata Mastrangelo, Paolo Mastri, Marilù Mastrogiovanni , Roberto Mastroianni, Rossella Matarrese, Rita Mattei, Massimo Mazzalai, Loris Mazzetti, Isabella Mazzitelli, Simona Mazzone, Marco Mele, Federica Melis, Andrea Melodia , Gioia Meloni, Giuseppe Meloni, Edoardo Maurizio Menicuci, Pasquale Mercadante, Azzurra Meringolo, Stefano Meroni, Orsola Messa, Massimiliano Messina, Antonella Micolitti, Angela Milella, Carmela Minardo, Roberto Mingardi, Eliana Miraglia, Alessandro Misson (direttore La Città – Teramo), Roberta Mocco, Giuseppe Moggia, Francesco Molaro, Carla Monaco, Nadia Monetti, Luigi Monfredi, Andrea Montanari (direttore Tg1), Rossella Montemurro, Andrea Monti (direttore Gazzetta dello S port), Elena Mora, Cristina Morbiducci, Manuela Moreno, Gianluca Moresco, Vincenzo Morgante (direttore TGR), Edi Morini, Mattia Motta, Giovanni Motter, Claudia Mura, Viviana Mura, Marco Murgia, Rita Musa, Carlo Muscatello (presidente Assostampa FVG), Marina Nalesso, Margherita Nanetti, Pino Nano, Antonella Napoli , Roberta Nardacchione, Cecilia Narducci, Elvira Naselli, Marilena Natale, Roberto Natale, Silvia Neonato, Walter Nerone, Enzo Nucci , Gian Mario Nucci, Cristina Obber, Ottavio Olita, Sonia Oranges, Maurizio Orrù, Paolo Orrù, Renato Orso, Sergio Ottaviano, Pilar Gabre Ottoz, Elena Paba, Vera Paggi, Maurizio Paglialunga, Paolo Pagliaro, Gian Luigi Pala, Pierluigi Palladini, Renata Palma, Elisabetta Palmisano, Valeria Palumbo, Luigi Pambira, Eva Panitteri, Adriana Pannitteri, Valeria Papitto, Daniele Pascussi, Laura Pasquini, Fabiola Paterniti, Giuseppina Paterniti (vicedirettrice Tgr), Serafino Paternoster, Cristina Pecchioli, Rino Pellino, Patrizia Pennella , Carmine Perantuono (direttore Rete8), Marco Perillo, Paolo Perucchini (presidente Ass. Lombarda giornalisti), Valentino Pesci, Bianca Laura Petretto, Giovanna Pezzuoli , Maria Dolores Picciau, Pietro Picciau, Carlo Picozza, Monica Pietrangeli, Marzia Piga, Sabrina Pignedoli, Antonio Pinna, Daniela Pinna, Giovanni Pinna, Graziano Pintus, Paola Pintus, Anna Piras, Eli s abeth Piras Trombi, Gabriella Piroli, Felicita Pistilli, Maria Elena Pistuddi, Marina Pivetta (direttrice Il Paese delle Donne), Stefano Pizzetti,   Viviana Pizzi, Nadia Pizzuti, Silvano Plo n er, Salvatore Andrea Porcu, Teodora Poeta, Sara Polvani, Diana Pompetti, Walter Porcedda, Chiara Pottini, Gaetano Pragliola, Ivo Prandin, Sabina Prestipino, Elisabetta Priotti, Carla Privitera, Valentina Procopio, Antonello Profita, Luisa Pronzato, Luca Prosperi, Rita Proto, Cristiana Pumpo, Gianni Quagliarella, Daniela Raffaelli, Tiziana Raffaelli, Alessandro Ragazzo, Maria Ramaglia, Marco Ramanzini, Simonetta Ramogida, Silvestro Ramunno, Norma Rangeri (direttrice Il Manifesto), Sigfrido Ranucci, Massimo Raviolo, Lara Reale, Luciano Regolo, Paolo Renzetti, Silvia Resta, Ferdinando Restelli, Alessandro Ricci, Piero Ricci (presidente Odg Puglia), Francesco Ricciardi, Giancarlo Riccio, Andrea Riscassi, Paola Rizzi, Laura Rizzo, Mercedes Rizzo, Simonetta Robiony, Antonio Roccuzzo, Barbara Romagnoli, Maurizio Romanato, Giovanni Romano, Rosanna Romano, Rossella Romano, Stefano Romita, Susi Ronchi , Gigi Ronsisvalle, Silvia Rosa – Brusin, Sabina Rosset, Elena Rossi, Giovanni Rossi (presidente Ordine dei Giornalisti Emilia Romagna), Andrea Rossini, Simona Rossitto, Antonio Ruggeri, Christiana Ruggeri, Sissi Ruggi, G abriele Russo, Giovanni Russo, Cecilia Sabelli, Donato Sabrina, Silvia Sacchi, Massimiliano Sagges e, Antonello Sagheddu, Simona Sala, Alessandra Sallemi, Domenico Sammartino (presidente Odg Basilicata), Francesca Sancin, Titti Santamato, Giorgio Santelli, Lorena Saracino (presidente Corecom Puglia) , Assunta Sarlo, Fiorenza Sarzanini, Eleonora Sasso, Silvia Savi, Luciano Scalettari, Anna Scafuri, Anna Scalfat i , Daniela Scano, Barbara Scaramucci (presidente Art 21), Carla Scarsi, Sara Scheggia, Fernanda Schettino, Alessia Schiaffini, Massimiliano Schiazza, Roberta Secci, Roberto Secci , Federico Sedda, Sara Segatori, Paola Sembenotti, Roberta Serdoz, Annalisa Serpilli, Elvira Serra, Giulia Serra, Paolo Serventi Longhi, Patrizia Sessa, Andrea Setaro, Maurizio Severino, Luisella Seveso , Giovanni Sgardi, Stefania Sgardiolo, Marco Silenzi, Claudio Silvestri (segretario Sindacato giornalisti Campania), Valerio Simeone, Maria Pia Simonetti, Danilo Sinibaldi , Nicoletta Sipos, Donatella Smoljiko, Raffaella Soleri, Ilaria Sotis, Ida Paola Sozzani, Paola Spadari (presidente Ordine dei Giornalisti Lazio), Milvia Spadi, Chiara Spegni, Pierluigi Spiezia, Angelo Squizzato (direttore Telechiara), Claudia Stamerra, Daniela St i gliano, Elisabetta Stefanelli, Maria Strada, Francesco Strippoli, Linda Stroppa, Pietro Suber, Celestino Tabasso (presidente Assostampa Sarda), Giuseppe Tabasso, Loredana Taddei (responsabile politiche di genere Cgil), Rosaria Talarico, Nicoletta Tamberlich, Francesca Terranova, Alessandra Testa, Annamaria Testa, Cinzia Timpano, Gianni Todini, Luciano Tramarini, Michela Trevisan, Cesarina Trillini, Chiara Ugolini, Francesca Valente, Claudio Valeri, Davide Vannucci, Sarah Varetto (direttrice Sky), Dino Venturoni, Viviana Verbaro, Paolo Vercesi, Carlo Verna (presidente Ordine dei Giornalisti) , Enrico Veronese, Lorenzo Verrocchio, S ar a Verta , Donatella Vetuli, Laura Viggiano, Giorgio Viglino, Marco Vignudelli, Lucia Visca, Francesca Visentin, Rosa Vitarelli, Emilia Vituliano, Samantha Viva, Arianna Voto (presidente Cpo Ass. Stampa Romana) , Mariagrazia Zaccagnino, Maria Zagarelli, Roberto Zaino, Martina Zambon, Daniela Zamburlin, Chiara Zammitti, Gianni Zanata, Pier Luigi Zanata, Giorgio Zanchini, Ma x ia Zandonai, Maurizio Zanoni, Cristiano Zarroli, Massimo Zennaro, Marina Zenobi o, Roberto Zicchitella, Nadia Zicoschi, Massimo Zilio, Marcello Zinola, Susanna Zirizotti , Emanuela Zuccalà,

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G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI

Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.

Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.

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Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

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