pensierisono io |
Credo davvero nell’amicizia, ed è per questo che il mio blog è dedicato a te.
All’amico da un’ora, ma amico da sempre,
all’amico che conosce di me ogni segreto,
all’amico che vive ogni mio dolore,
all’amico che sa condividere ogni mia emozione
all’amico che sorride con me, che piange con me.
All’amico che c’è e non c’è.
Persa nel dolore vedevo lui:
se mi cercasse di nuovo,
se capisse quanto amore c’era tra noi,
se ricordasse gli attimi di desiderio,
se ritrovasse le emozioni di un tempo.
forse…
Persa nella tristezza ascoltavo il cuore:
forse saprei capire,
forse potrei perdonare,
forse rivivrei in lui,
forse riavremmo un amore.
mai…
Persa nel domani vivo il sogno di un futuro:
mai potrò rivivere il passato,
mai rinuncerò a nuovi voli,
mai crederò di nuovo alla voce del cuore,
mai vivrò di rimpianti.
Ancora un giorno…
... in cui ascolto il silenzio che mi circonda.
Riesco di nuovo a sentirlo sai? Riesco di nuovo a materializzarlo.
Ogni cosa riacquista il suo giusto valore nel silenzio... anche i sentimenti e le emozioni sono come amplificati
La musica più dolce che ci sia, un notturno di Chopin, ci si adagia dentro ed io con lei.
Questo è un momento vero F…, un momento in cui riesco a riscoprire me stessa senza ipocrisie,
ma persa tra sogno e realtà, tra desiderio e fantasia, tra allegria e malinconia.
No, non ho bevuto, sono solo in un mondo tutto mio in cui vorrei per un attimo ospitarti.
Prova a chiudere gli occhi... la porta è lì davanti a te... è aperta!
Entra F…, dammi la mano!
RITROVARTI
con te
i tramonti sono più rossi
e tra le nuvole crescono laghi.
Galleggiano nel silenzio
ronzii d’insetti
fruscii magnificati
e noi scopriamo isole
spiagge dorate da invisibili soli
insenature stranamente familiari
e maree di madreperla lambiscono
ignote rive
dove un giorno andremo.
k.g.
Curiosando nel web ho trovato l'albero cche mi rappresenta ...
Secondo l'astrologia Celtica se_ forse_mai è
L'albero Rowan,
La sensibilità ...
Piena di allegria e incanto, dà senza aspettative, le piace richiamare l'attenzione, ama la vita, le emozioni, non riposa e le piacciono perfino le complicazioni, è tanto dipendente come indipendente, ama piacere, è una persona artistica, appassionata, emozionale , buona compagna, non dimentica.
Quasi quasi ...
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IL CUORE CHE RIDE
La tua vita è la tua vita.
Non lasciare che le batoste la sbattano nella cantina dell’arrendevolezza.
Stai in guardia.
Ci sono delle uscite.
Da qualche parte c’è luce.
Forse non sarà una gran luce, ma la vince sulle tenebre.
Stai in guardia.
Gli dei ti offriranno delle occasioni.
Riconoscile, afferrale.
Non puoi sconfiggere la morte ma puoi sconfiggere la morte in vita, qualche volta.
E più impari a farlo di frequente, più luce ci sarà.
La tua vita è la tua vita.
Sappilo finché ce l’hai.
Tu sei meraviglioso, gli dei aspettano di compiacersi in te.
C. B.
LA DISPERAZIONE...
In un giardinetto su una panchina
C'è un tale che vi chiama se passate
Ha un paio d'occhialini un vecchio abito grigio
Fuma un piccolo sigaro è seduto
E vi chiama se passate
O più timidamente vi fa un cenno
Non bisogna guardarlo
Non bisogna ascoltarlo
Ma tirar dritto
Fingere di non vederlo
Fingere di non averlo neppure sentito
Passare via frettolosi
Perchè se lo guardate
O se gli date retta
Vi fa un suo cenno e niente nessuno
Vi può impedire di sedergli accanto
Allora vi guarda in faccia vi sorride
Facendovi soffrire atrocemente
E lui continua il suo sorriso
E voi stessi sorridete esattamente
Di quel sorriso
Più sorridete e più soffrite
Atrocemente
E più soffrite più sorridete
Irrimediabilmente
Restando fissi là
Come congelati
Sorridendo sulla panchina
Bambini giocano a due passi da voi
Passanti passano
Tranquillamente
Uccelli volano
Volano via da un albero
Si posano su un altro
E voi restate là
Sulla panchina
E già sapete bene
Che non potrete più
Giocare come quei bambini
Sapete che non potrete più
Passare come quei passanti
Tranquillamente
Né che mai più potrete volar via
Lasciando un albero per l'altro
Come quegli uccelli.
Jacques Prévert
AREA PERSONALE
AMORE CHE VIENI, AMORE CHE VAI
Quei giorni perduti a rincorrere il vento
a chiederci un bacio e volerne altri cento
un giorno qualunque li ricorderai
amore che fuggi da me tornerai
un giorno qualunque ti ricorderai
amore che fuggi da me tornerai
e tu che con gli occhi di un altro colore
mi dici le stesse parole d'amore
fra un mese fra un anno scordate le avrai
amore che vieni da me fuggirai
fra un mese fra un anno scordate le avrai
amore che vieni da me fuggirai
venuto dal sole o da spiagge gelate
venuto in novembre o col vento d'estate
io t'ho amato sempre , non t'ho amato mai
amore che vieni , amore che vai
io t'ho amato sempre , non t'ho amato mai
amore che vieni , amore che vai.
fabrizio de andré
VERRÀ LA MORTE E AVRÀ I TUOI OCCHI
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.
Cesare Pavese
Per il mio cuore basta il tuo petto,
per la tua libertà bastano le mie ali.
Dalla mia bocca arriverà fino al cielo,
ciò ch'era addormentato sulla tua anima.
In te è l'illusione di ogni giorno.
Giungi come la rugiada alle corolle.
Scavi l'orizzonte con la tua assenza.
Eternamente in fuga come l'onda.
Ho detto che cantavi nel vento
come i pini e come gli alberi di nave.
Com'essi sei alta e taciturna.
E ti rattristi d'improvviso, come un viaggio.
Accogliente come una vecchia strada.
Ti popolano echi e voci nostalgiche.
mi son svegliato e a volte emigrano e fuggono
uccelli che dormivano nella tua anima. basta il tuo petto,
per la tua libertà bastano le mie ali.
Dalla mia bocca arriverà fino al cielo,
ciò ch'era addormentato sulla tua anima.
In te è l'illusione di ogni giorno.
Giungi come la rugiada alle corolle.
Scavi l'orizzonte con la tua assenza.
Eternamente in fuga come l'onda.
Ho detto che cantavi nel vento
come i pini e come gli alberi di nave.
Com'essi sei alta e taciturna.
E ti rattristi d'improvviso, come un viaggio.
Accogliente come una vecchia strada.
Ti popolano echi e voci nostalgiche.
mi son svegliato e a volte emigrano e fuggono
uccelli che dormivano nella tua anima.
Pablo Neruda
« . | . » |
ho capito che la solitudine si rivela
più forte quando si cerca di contrastarla
ma si indebolisce quando viene ignorata
P. C.
INFO
COPYSCAPE
Se ho usato testi che provengono da altre fonti ne ho citata la provenienza. Quando ho prelevato foto o immagini dal web l’ho fatto perchè ritenevo in buona fede fossero di pubblico dominio. Se così non era avvisatemi e e le rimuoverò immediatamente
i testi di cui non è citato l'autore e quasi tutte le foto pubblicati in questo blog sono nati da me e sono parte di me. se a qualcuno interessano, vorrei che prima di copiarli lo chiedesse e se pubblicati ne venisse citata la provenienza. grazie
Per te amore mio
Sono andato al mercato degli uccelli
E ho comprato uccelli
Per te
amor mio
Sono andato al mercato dei fiori
E ho comprato fiori
Per te amor mio
Sono andato al mercato di ferraglia
E ho comprato catene
Pesanti catene
Per te
amor mio
E poi sono andato al mercato degli schiavi
E t'ho cercata
Ma non ti ho trovata
amore mio.
Jacques Prévert
ULTIMI COMMENTI
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POTESSERO LE MIE MANI SFOGLIARE
Pronunzio il tuo nome
nelle notti scure,
quando sorgono gli astri
per bere dalla luna
e dormono le frasche
delle macchie occulte.
E mi sento vuoto
di musica e passione.
Orologio pazzo che suona
antiche ore morte.
Pronunzio il tuo nome
in questa notte scura,
e il tuo nome risuona
più lontano che mai.
Più lontano di tutte le stelle
e più dolente della dolce pioggia.
T'amerò come allora
qualche volta? Che colpa
ha mai questo mio cuore?
Se la nebbia svanisce,
quale nuova passione mi attende?
Sarà tranquilla e pura?
Potessero le mie mani
sfogliare la luna!
federico garcia lorca
Ride ancora il tuo corpo all'acuta carezza
della mano o dell'aria, e ritrova nell'aria
qualche volta altri corpi? Ne ritornano tanti
da un tremore dei sangue, da un nulla. Anche il corpo
che si stese al tuo fianco, ti ricerca in quel nulla.
Era un gioco leggero pensare che un giorno
la carezza dell'aria sarebbe riemersa
improvviso ricordo nel nulla. Il tuo corpo
si sarebbe svegliato un mattino, amoroso
del suo stesso tepore, sotto l'alba deserta.
Un acuto ricordo ti avrebbe percorsa
e un acuto sorriso. Quell'alba non torna?
Si sarebbe premuta al tuo corpo nell'aria
quella fresca carezza, nell'intimo sangue,
e tu avresti saputo che il tiepido istante
rispondeva nell'alba a un tremore diverso,
un tremore dal nulla. L'avresti saputo
come un giorno lontano sapevi che un corpo
era steso al tuo fianco.
Dormivi leggera
sotto un'aria ridente di labili corpi,
amorosa di un nulla. E l'acuto sorriso
ti percorse sbarrandoti gli occhi stupiti.
Non è piú ritornata, dal nulla, quell'alba?
cesare pavese
SARA
Disteso su una duna guardavo verso il cielo,
ai tempi in cui i nostri figli erano piccoli e giocavano sulla
spiaggia.
Arrivasti dietro di me, ti vidi passare
Eri sempre così vicina ed a breve distanza
Sara, Sara,
Cosa mai ti ha fatto cambiare idea?
Sara, Sara
così facile da osservare, così difficile da definire
Mi sembra di vederli ancora giocare con i loro secchielli nella
sabbia,
correre verso l'acqua per riempirli
Mi sembra ancora di vedere le conchiglie cadere dalle loro mani
mentre si seguivano l'uno dietro l'altro sulla collina
Sara, Sara,
dolce e casto angelo, dolce amore della mia vita,
Sara, Sara,
gioiello raggiante, mistica sposa
Dormivamo nei boschi accanto ad un fuoco nella notte,
bevevamo rum bianco in un bar del Portogallo,
loro giocavano alla cavallina ed ascoltavano Biancaneve,
tu andavi nel supermarket a Savanna-la- Mar
Sara, Sara,
E' tutto così chiaro, non potrei mai dimenticarmene,
Sara, Sara,
amarti è la sola cosa che non rimpiangerò mai
Mi sembra ancora di sentire il suono di quelle campane
Metodiste,
mi ero curato e ce l'avevo appena fatta
Restai in piedi per giorni al Chelsea Hotel
per scrivere "Sad-Eyed Lady of the Lowlands" per te
Sara, Sara,
Dovunque andremo non ci separeremo mai
Sara, Sara,
stupenda signora, carissima al mio cuore
Come ti ho incontrato? Non lo so.
Un messaggero mi inviò in una tempesta tropicale.
Eri lì in inverno, luce lunare sulla neve
ed in estate sul Lily Pond Lane
Sara, oh Sara,
Sfinge Scorpione in un vestito di calicò,
Sara, Sara,
ti prego di perdonare la mia indegnità
Adesso la spiaggia è deserta
tranne che per un pezzo di una vecchia nave che giace sulla riva.
Mi hai sempre risposto quando ho avuto bisogno del tuo aiuto
Mi hai dato una mappa ed una chiave per la tua porta
Sara, oh Sara,
affascinante ninfa con un arco ed uno strale
Sara, oh Sara,
Non lasciarmi mai, non andartene mai
Bob Dylan
Come pesano queste giornate!
Non c'è fuoco che possa scaldare,
non c'è sole che rida per me,
solo il vuoto c'è,
solo le cose gelide e spietate,
e perfino le chiare
stelle mi guardano sconsolate
da quando ho saputo nel cuore
che anche l'amore muore.
Hermann Hesse
:::::::::::::::::::::::::::::::
Stanco d'amore
Nei rami s'addormenta cullando
il vento stanco. La mia mano
lascia un fiore rosso sangue
morire lacerato sotto un sole rovente.
Ho già visto fiorire e morire
molti fiori;
vengono e vanno gioie e dolori,
e custodirli nessuno può.
Anch'io ho sparso
nella vita il mio sangue;
non so però, se mi dispiace,
so solo, che sono stanco.
Hermann Hesse
Risveglio
Lo ripete anche l'aria che quel giorno non torna.
La fìnestra deserta s'imbeve di freddo
e di cielo. Non serve riaprire la gola
all'antico respiro, come chi si ritrovi
sbigottito ma vivo. E' finita la notte
dei rimpianti e dei sogni. Ma quel giorno non torna.
Torna a vivere l'aria, con vigore inaudito,
l'aria immobile e fredda. La massa di piante
infuocata nell'oro dell'estate trascorsa
sbigottisce alla giovane forza del cielo.
Si dissolve al respiro dell'aria ogni forma
dell'estate e l'orrore notturno è svanito.
Nel ricordo notturno l'estate era un giorno
dolorante. Quel giorno è svanito, per noi.
Torna a vivere l'aria e la gola la beve
nella vaga ansietà di un sapore goduto
che non torna. E nemmeno non torna il rimpianto
ch'era nato stanotte. La breve finestra
beve il freddo sapore che ha dissolta l'estate.
Un vigore ci attende, sotto il cielo deserto.
Cesare Pavese
CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG
BARBARA
Ricordati Barbara
Pioveva senza tregua quel giorno su Brest
E tu camminavi sorridente
Raggiante rapita grondante, sotto la pioggia
Ricordati Barbara
Pioveva senza tregua su Brest
E t'ho incontrata in rue de Siam
E tu sorridevi, e sorridevo anche io
Ricordati Barbara
Tu che io non conoscevo
Tu che non mi conoscevi
Ricordati, ricordati comunque di quel giorno
Non dimenticare
Un uomo si riparava sotto un portico
E ha gridato il tuo nome
Barbara
E tu sei corsa incontro a lui sotto la pioggia
Grondante rapita raggiante
Gettandoti tra le sue braccia
Ricordati di questo Barbara
E non volermene se ti do del tu
Io do del tu a tutti quelli che amo
Anche se non li ho visti che una sola volta
Io do del tu a tutti quelli che si amano
Anche se non li conosco
Ricordati Barbara, non dimenticare
Questa pioggia buona e felice
Sul tuo viso felice
Su questa città felice
Questa pioggia sul mare, sull'arsenale
Sul battello d' Ouessant
Oh barbara, che cazzata la guerra
E cosa sei diventata adesso
Sotto questa pioggia di ferro
Di fuoco acciaio e sangue
E lui che ti stringeva fra le braccia
Amorosamente
È forse morto disperso o invece vive ancora
Oh Barbara
Piove senza tregua su Brest
Come pioveva prima
Ma non è più cosi e tutto si è guastato
È una pioggia di morte desolata e crudele
Non è nemmeno più bufera
Di ferro acciaio sangue
Ma solamente nuvole
Che schiattano come cani
Come cani che spariscono
Seguendo la corrente su Brest
E scappano lontano a imputridire
Lontano lontano da Brest
Dove non c'è più niente
Jaques Prévert