Share on Facebook

8 Settembre 2018 la Notte della Tammorra. Il “viaggio virgiliano” di Carlo Faiello  riprende dopo l’annullamento concordato della Notte del 15 Agosto in segno di cordoglio per Genova con la tragedia del crollo del Ponte Morandi. Dopo l’apprezzato gesto Napoli dunque recupera il concerto. Si farà  a Piazza del Plebiscito l’8 Settembre nell’ambito dei festeggiamenti di  Piedigrotta.

Napoli è un autentico centro Cosmico. Parlarne è scoprire ogni volta un tassello dei suoi misteri. Simboleggiata dalla Sirena bicauda, suggestione  partenopea del dualismo di tutte le cose in un unicum ammaliante. Non solo acqua e cavità in cui spiraleggia il tempo, come la bocca del Vesuvio in background che cristallizza la storia di Napoli. O i parchi archeologici sommersi dal bradisismo e gli Antri di Sibille. Archetipi e simboli che non mutano, anzi si rafforzano. Un mare interiore mai troppo a lungo infelice, fatto di discese, risalite, riemersioni E Tammorra. in una grande coreografia oracolare all’aperto.  Possibile solo a Napoli.

La manifestazione interamente dedicata al ballo della Tammorra, con illustri artisti ospiti,  giunta alla XVIII edizione, per questa edizione  Lina Sastri e Vincenzo Sparagna, rappresenta un sentito appuntamento popolare in cui compagnie di artisti,  paranze di musici, danno vita ad un baccanale di balli sostenute dai tradizionali scucciamenti sui tamburi: canzone ncopp ‘o tamburo di cui Carlo Faiello  è il curatore, il maestro concertatore.

Una forma musicale ed un ballo già strettamente legati ai riti mariani dell’area vesuviana, impiantati sulle feste pagane del culto di Mitra e della fertilità che proprio nella concomitanza dell’evento di Piedigrotta ritrovano concettualmente, nel caso Tammorra nella declinazione di Taranta pizzicata, il ballo che fa cessare il dolore rispetto a quell’habitat naturale di Posillipo, la Pausilypon stessa che lenisce i dolori coi suoi panorami mozzafiato; o più ancora evidente,  il termine dell’unico dolore legato non alla morte, il parto simbolicamente rappresentato dal piede, il primo ad uscire nel travaglio, da cui il nome della Grotta Crypta Neapolitana Pedigrotta, il dentro e fuori  le mura di recinzione dell’antica città, sulla collina di Posillipo. La stessa Madonna di Piedigrotta festeggiata l’8 settembre, conosciuta nell’iconografia più diffusa come  Maria con il bambino Gesù con in mano una pergamena, rappresenta, tra l’affaccio de ‘a fenestella di Marechiaro, i cori cantati a cappella e le tarantelle che tra sfilate di carri, luminarie e fuochi di artificio si ballavano durante le manifestazioni in suo onore, tra la materia e lo spirito, la direzione da prendere.

Tammorra,  Tarantella (e  Taranta) che si legano agli antichi giri delle danze sufi –  sono i disegni dei cerchi nello spazio della tammurriata e assieme al tamburo, suonato da tempi remoti nelle civiltà più antiche, sono di concerto fertilità, seduzione, disagio e travaglio, ma anche rappresentazione cosmica di uomini;   in particolare nella tammorra, fusione di  danzatori connessi sempre alla vita, al piede, che nasce che balla, e agli antipodi. Ossia alle diversità e  agli opposti, raggiungibili  per antonomasia mitologica da cunicoli nelle viscere della terra. Dualismi assistiti in questo caso, da un’unica radice vitale, espressa nelle danze corporali di ballerini, uomini e donne partecipi dello spettacolo del tempo che riepiloga sempre gli stessi drammi e gli stessi sogni. E ancora, con una spallata, il futuro della memoria.

Come dice Carlo Faiello: “Mito, simbolo, mito, ripropongono con i suoni della Tradizione la realtà ultima delle cose, in questa Notte della Tammorra. Gesti remoti ed esemplari, archetipi, rivivono attraverso la musica il fascino di un tempo ambiguo, sincretico, antico e moderno”.

A piazza Plebiscito.

 

dizzly

 

La Notte della Tammorra 8 Settembre Riparte Carlo Faiello nel suo viaggio virgilianoultima modifica: 2018-08-27T15:01:19+02:00da Dizzly