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QUALITA' CHE DI SICURO MI APPARTENGONO

Post n°172 pubblicato il 14 Settembre 2007 da Akilleys
 

Ognuno ha una visione di sè, che -a seconda delle esperienze che di volta in volta la vita ti pone di fronte- trova una conferma oppure una smentita.
Anche io nel mio piccolo ho certe opinioni su di me. Mi ritengo una persona abbastanza paziente, sempre disposta al dialogo, tollerante verso gli altri e molto ragionevole (oltre ad essere indubbiamente modesto...)

L'altro giorno ero in amabile colloquio con un brillante agente immobiliare, probabilmente mio coetaneo. Dopo avermi proposto l'impossibile telefonicamente, mi convince ad andare a vedere un appartamento che secondo lui soddisfa tutte le mie richieste. Io in realtà tergiverso alquanto, tutto quello che mi aveva proposto in precedenza era diametralmente opposto a quello che cerco, e in genere neanche prendo in considerazione l'ipotesi di muovermi se prima non mi mostra le piante degli appartamenti.
Però di questo appartamento non ha la piantina, e lui mi assicura essere luminoso, in buone condizioni, con una zona giorno vivibile e addirittura di metratura generosa. Il prezzo è decente, quindi avrebbe tutte le credenziali per essere allettante.

Allora fissiamo l'appuntamento, ed assieme ci rechiamo in operazione visione. Giungiamo in loco, e subito mi accorgo che la zona è molto carina: solo c'è una costruzione proprio brutta che stona e rovina il paesaggio. Naturalmente l'appartamento si trova proprio in quella costruzione: ma io sono una persona positiva, ragionevole e ben disposta. Subito penso che è meglio abitarci in tal luogo, perchè da lì la visuale attorno è ottima. Abitassi in una delle costruzioni attorno avrei invece la visuale deturpata dal "mio" palazzo...

Entriamo con il proprietario, e l'appartamento in buone condizioni si rivela in tutto il suo splendore. L'intonaco in certi punti è scrostato. Le tapparelle hanno evidenti segni di degrado. I mobili della cucina (presentati come valore aggiunto dell'appartamento) mi fanno venire un solo vocabolo in mente: fatiscente. Ma io ho un vocabolario assai limitato, e potrei aver sbagliato aggettivo. Il bagno è totalmente da rifare, quelli pubblici danno un'impressione migliore. Son là che cerco di orientarmi un attimo tra tutte queste "buone condizioni", che l'agente mi sprona a notare quanto l'appartamento sia di metrature generose.

Devo dire che dato il lavoro che faccio ho un certo occhio per le misure, e replico in assoluta buona fede senza alcuna ironia che probabilmente l'appartamento ci starebbe tutto nell'attuale soggiorno di casa mia. I due ridono, io non capisco il perchè e intanto mi tiro giù due misure a mente. Una volta a casa, ho verificato, in effetti il mio soggiorno è più grande di quell'appartamento. Però siccome son una persona ragionevole, paziente e che cerca di non parlare a vanvera, sul momento ho soprasseduto e son passato oltre.

Sempre attento alle mie espressioni, l'agente immobiliare mi assicura che è sufficiente una tinteggiatura per togliere un po' il vecchiume dall'appartamento. Io invece che non me ne intendo tanto ma che per devianza -e a torto- mi preoccupo eccessivamente dei particolari, chiedo quale vernice si possa applicare che possa colmare dislivelli di anche un centimetro, e che al contempo possa eliminare la causa del distacco dell'intonaco.
Il proprietario dell'appartamento, come per distogliere il discorso, interviene e mi fa notare come sia difficile trovare un appartamento con cucinino diviso dal soggiorno. Io che cerco di essere sempre obiettivo, dico che in effetti è difficile. Però in questo caso, l'aver diviso il cucinino con un muro dal soggiorno ha reso praticamente invivibile il soggiorno, dato che ora ci stanno o il divano o un tavolo con le sedie, ma non entrambi (e un tavolo assolutamente non ci sta nel cucinino...). Oppure una poltrona singola più un tavolinetto per due persone, ed era questo probabilmente quello a cui si riferiva l'agente immobiliare replicandomi che non era vero quello che dicevo. E visto che io sono ragionevole e tollerante, ho accettato di buon grado che ancora una volta l'agente avesse un modo di vedere le cose diametralmente opposto al mio, e non ho replicato.

Mi dicono di notare i particolari, che l'appartamento è stato pensato bene. E infatti noto che lo spessore dei muri verso l'esterno sarà di non più di 20 cm, ottimo visto che si avvicinano periodi di deficit energetico. Noto che la caldaia è stata posizionata in cucina con tutti le tubazioni in vista, a poca distanza dai fornelli a gas. Noto poi che il quadro elettrico è sistemato in bella vista nel soggiorno, a mo d'opera d'arte, quando quaranta centimetri più in là c'è un anfratto nel muro che sarebbe stato ottimo per essere chiuso ed utilizzato come sgabuzzino, con il quadro elettrico dirottato là dentro. Invece il proprietario ha preferito sistemare in tale rientranza delle comode e pratiche mensole, larghe circa un metro e profonde quanto l'anfratto, circa un metro e mezzo. Probabilmente prima servivano da letti a castello per una famiglia di clandestini, ma non gliel'ho detto, perchè io sono una persona ragionevole, che cerca sempre di non parlare a vanvera e che pensa che le persone che gli stanno di fronte non lo stiano prendendo in giro.

Comunque -per sicurezza- dò una controllata migliore, non sia mai che ci siano nascoste le telecamere di candid camera. La cosa non mi richiede molto tempo, pur essendo l'appartamento di metrature generose, e quindi -siccome io sono una persona ragionevole che è ben disposta verso gli altri- comincio a pensare di non avere io tutti i parametri del giudizio settati bene, che mi occorre un piccola ritaratura nei concetti.

Stiamo per andare via, e mi ricordo che non mi hanno mostrato il garage. In effetti, non avrei dovuto essere io a ricordarlo, però a tutti capita di dimenticare qualcosa. Allora i due, attenti alle mie esigenze, subito provvedono. Aprono la porta e -rieccolà là- la mia pessima abitudine di misurare tutto ad occhio. E così -per sbaglio- mi scappa una frase, non volendo, perchè non ne ero perfettamente sicuro: "Ma questo garage sarà lungo poco più di quattro metri: la mia macchina non ci sta!"
Al che i due mi replicano istantanei che non è vero, che anche il garage è di metrature generose, e che prima ci stava comoda comoda una Lancia. Pure in questo caso, visto che non ho le prove certe, e sono una persona paziente e ragionevole, e non so se loro intendano una Lancia station wagon o una Ypsilon o un giavellotto, rimango per un attimo silente.

Poi però...

Mi sistemo col tallone in fondo al muro, e misuro i passi. Già altre volte ho eseguito tale procedura, che dà risultati abbastanza ripetibili, e sentenzio: "Il garage è lungo 4 metri e 15 centimetri. La mia macchina non ci sta dentro. E' un garage per le macchine senza patente"
"No, le dico che non è vero", mi replica con tono accomodante l'agente immobiliare, tipico dell'adulto che cerca di spiegare con calma le cose al bambino che non capisce.
"Facciamo una prova e andiamo a prendere la mia macchina? E' qua fuori, facciamo presto..." replico con un tono vagamente alterato che non mi è congeniale, essendo io una persona che pensava di essere ragionevole e paziente.
"No beh... ma ci sta!" replica lui con un mezzo sorriso supponente.
"OK, vado a prenderla!"
"Beh, no... aspetti... ma guardi, la lunghezza non è un problema: basta tenere il basculante del garage sempre aperto! Anche nel condominio dove vivo io molti lo fanno: vuole mettere la comodità di non avere la necessità di dover aprire e chiudere il garage?"

Oggi sono una persona migliore, perchè mi conosco in modo più approfondito. Ho raggiunto la consapevolezza che non sono sempre una persona paziente e ragionevole, perchè anch'io posso essere soggetto a momenti di nervosismo ingiustificato, i quali mi portano ad aver da ridire sul modus operandi di certi soggetti. I quali tentano anche di giustificarsi, ma vengono investiti da un sarcasmo assai poco incline alle aperture di dialogo.

Anche questo agente immobiliare ha smesso di chiamarmi.

 
 
 
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