Creato da Akilleys il 11/06/2006

SUPPOSED TO BE WHITE

(... un blog che non trova una sua natura...)

 

 

MA IO MI DOMANDO POI...

Post n°255 pubblicato il 29 Luglio 2009 da Akilleys
 

Insomma, la verità è che nelle piccole aziende del nord-est la realtà può essere quanto mai varia, e alcuni personaggi che vi si trovano meriterebbero di sicuro ben altro spazio, risalto e collocazione.

Succede dunque che possa esserci un direttore qualsiasi, che in forza delle sue indiscusse qualità personali culturali e professionali (che -ricordo ai lettori smemorati- gli hanno permesso il salto in pochissimo tempo da tornitore a direttore di stabilimento, pur non sapendo nemmeno accendere un pc...) nella sua ricerca di nuovi fornitori si rechi in visita presso un qualche fornitore molto strutturato e con una organizzazione molto seria, rimanendone -nonostante la sua indiscutibile preparazione personale culturale e professionale- molto impressionato.

Così capita che nel pieno della sua personalissima estasi, tale direttore si lasci andare nella sua magniloquenza:
"... sì, anche noi abbiamo il nostro sistema della qualità fortemente strutturato, ovviamente il nostro responsabile della qualità è a vostra disposizione per dei chiarimenti, anzi vi contatterà per mettersi ben d'accordo sulle procedure... certamente, potrete anche contattare il nostro responsabile dei rapporti con i fornitori, anche con lui avrete molte cose da discutere..."
dimenticando -nell'estasi del momento- un piccolo particolare: che il responsabile della qualità nonchè il responsabile dei rapporti con i fornitori sia giocoforza proprio lui stesso... e che quindi oltre a dover successivamente spiegare al fornitore perchè non abbia chiarito subito questo piccolo ed insignificante particolare, debba anche predisporre delle direttive al fornitore, quindi assumersi delle responsabilità, aspetto su cui (ricordo al solito lettore smemorato) il nostro caro direttore sta ancora lavorando, senza tuttora ahimè significativi risultati...

Così dopo un po' di tempo ha luogo la seguente telefonata...

Akilleys: "Pronto, direttore? Mi ha telefonato quel fornitore molto strutturato, mi ha detto che ha parlato con lei..."

Direttore: "Ah sì?"

Akilleys: "Sissì... sa, mi ha detto che hanno concordato con lei una visita..."

Direttore: "..."

Akilleys: "..."

Direttore: "Ah sì?"

Akilleys: "Eh sì... hanno detto che sono pronti ad incontrare il nostro responsabile della qualità e anche il nostro responsabile del rapporto con i fornitori, per mettersi d'accordo sulle forniture..."

Direttore: "..."

Akilleys: "..."

Direttore: "..."

Akilleys: "... direttore?..."

Direttore: "..."

Akilleys: "..."

Direttore: "... e quindi?"

Akilleys: "... ho risposto che mi sono da poco licenziato e che quindi probabilmente non sono al corrente di tutti gli ultimi movimenti... ma che le avrei sicuramente passato l'informazione e che lei di sicuro avrebbe poi organizzato un incontro con i responsabili della qualità e del rapporto con i fornitori, come da lei peraltro promesso..."

Direttore: "..."

Akilleys: "..."

Direttore: "... eh!"

Akilleys: "..."

Direttore: "... potremmo tergiversare..."

Akilleys: "..."

Direttore: "... potremmo dire che questi responsabili adesso sono in ferie..."

Akilleys: "..."

Direttore: "... ma insomma non sanno questi fornitori che siamo pieni di lavoro e non abbiamo tempo da perdere in queste sciocchezze?..."

Akilleys: "..."

Direttore: "... ignoriamoli, gente così merita solo di essere ignorata..."

Akilleys: "..."

Direttore: "... mi domando a chi sia venuta in mente l'idea di contattarli poi..."

Akilleys: "..."


Io invece mi domando perchè abbia mai deciso di licenziarmi da un posto così... senza una alternativa pronta tra l'altro...

 
 
 

QUESTO CAMPING S'HA DA FARE


SOTTOTITOLO: IL GIRO D'ITALIA DEL TESTIMONIO E DEI SUOI AMICI

Non vi narrerò delle vicissitudini che mi hanno condotto a diventare un testimone di nozze nella lontana Calabria, però a causa di ciò quest'estate ci sarà un giro d'Italia. Non in bicicletta, come andrebbe di moda in questi giorni, bensì in camper, che è più comodo, se non altro per via del sellino più anatomico. Si partirà qua dalla provincia di Treviso, poi si passerà per Firenze, Roma, Napoli, per finire giù giù a Reggio Calabria. Nel ritorno poi si cambierà itinerario e si passerà per Taranto, Bari, Foggia, Pescara, Ancona, Ferrara e infine ancora a casa.

E allora sto cominciando a chiamare in giro per organizzare qualche punto sosta col camper, l'altra sera era il turno di una gentilissima signora calabra...

Signora Calabra: "Pronto!"

Akilleys: "Sì buonasera, mi chiamo Akilleys, dalla provincia di Treviso. Vorrei sapere se quest'estate avete un po' di posto per un camper"

Signora Calabra: "Eh no no!"

Akilleys: "Ah! Nessun posto?"

Signora Calabra: "No... no."

Akilleys: "Ah beh, peccato. Ci sarebbe piaciuto fermarci in quella zona"

Signora Calabra: "Ma quanto è lungo il suo camper?"

Akilleys: "Sei metri e dieci centimetri per l'esattezza."

Signora Calabra: "No no, è troppo!"

Akilleys: "Troppo?"

Signora Calabra: "Troppo troppo"

Akilleys: "Facciamo cinque metri e mezzo?"

Signora Calabra: "No troppo troppo!"

Akilleys: "Cinque metri, ma non posso fare di meno."

Signora Calabra: "No, è troppo"

Akilleys: "Eh ma meno di cinque metri proprio non posso signora!"

Signora Calabra: "Eh è troppo troppo!"

Akilleys: "Peccato signora, ci abbiamo tentato."

Signora Calabra: "Eh sì, è un peccato."

Akilleys: "Non è che saprebbe suggerirmi un qualche altro posto lì in giro signora?"

Signora Calabra: "Per il camper?"

Akilleys: "Sissì signora, per il camper."

Signora Calabra: "E no, non saprei. Non c'è più posto qua."

Appurato quindi con una buona certezza che posto in quel camping non ce n'era, e forse neanche in tutta la Calabria a sentire la signora, mi sono rivolto ai miei contatti con la Calabria, in fattispecie gli sposi.
Questi subito mi han assicurato che il padre della sposa sarebbe andato a parlare con quelli del camping.

Un attimo perplesso, ho fatto presente che il camping l'avevo già sentito io, e che posto non ce n'era, quindi non vedevo molto l'utilità che il padre della sposa si disturbasse per andare a sentire quelli del camping. Perchè un camping se ha del posto libero penso sia nel suo interesse darlo a chi lo richiede, e non riservare dei posti liberi per la gente che abita a due chilometri di distanza e che non ha il camper, a discapito di persone che arrivano da lontano con un camper.

Ma gli sposi imperterriti e pure un po' annoiati dal mio ragionamento pedantemente ordinario e assai poco possibilista mi ribadiscono di non preoccuparmi.

Di lì a pochi giorni, mi chiamano assicurandomi che il posto è stato trovato, in quello stesso camping che posto non ne aveva, nemmeno per un camper lungo cinque metri. Io naturalmente non so come possa essere andata, tra il padre della sposa che immaginiamo di chiamare Don Emilio e il proprietario del camping che immaginiamo di chiamare Peppino, quindi le mie non possono che essere altro che fantasiose congetture ben lontane dalla realtà... (spero...)

Don Emilio: "Eh allora, come la mettiamo Peppino? Non c'è posto per il camper del testimonio?"

Peppino: "Tutto pieno, Don Emilio, tutto pieno."

Don Emilio: "Ma tu sai che mia figlia si deve sposare, Peppino?"

Peppino: "Me lo hanno riferito, Don Emilio"

Don Emilio: "... e tu per caso vorresti che mia figlia, la mia adorata figlia, la mia adorata figlia per cui farei delle pazzie, Peppino, delle pazzie, avesse il marito senza testimonio proprio il giorno delle sue nozze? Vorresti questo, Peppino?"

Peppino: "..."

Don Emilio: "Mi faresti questo sgarbo, Peppino? Faresti questo a me?"

Peppino: "Giammai Don Emilio le farei uno sgarbo, però il mio camping è pieno Don Emilio: tutti sanno che è il migliore della zona, e tutti vengono qua. Non saprei dove sistemare un altro camper, Don Emilio illustrissimo."

Don Emilio: "Proprio perchè il tuo camping è il migliore della zona, Peppino, io ho scelto il tuo camping per il testimonio. Perchè il testimonio il giorno delle nozze deve rendere bene la sua testimonianza, deve essere felice della sua sistemazione, deve essere fresco riposato e fotogenico, guai a lui se non lo fosse. Capisci Peppino? Il testimonio qua deve stare: non deve avere scuse il marrano!"

Peppino: "Ehh... come si fa, come si fa Don Emilio..."

Don Emilio: "Vediamo la lista dei villeggianti Peppino, ne mandiamo via uno a caso, uno che poi non ci crei dei problemi... ecco, questo qua per esempio... non mi sembra che sia un nome importante... Berlusconi Piersilvio... e chi lo conosce? Figlio di chi è?... guarda che camper lungo ha... libera un sacco di posto se se ne va via, così il testimonio anche la verandina si può montare... ecco fatto, una bella linea sopra il nome e il posto si è liberato..."

Così il testimonio e i suoi amici trovarono il loro posto...
 

 
 
 

DRIIINNN DRRIIINNN (ORE 7.35 am)

Post n°253 pubblicato il 13 Maggio 2009 da Akilleys
 

(...)

(... ma chi è a ste ore della mattina?!?...)

Driiinnn driiinnn

(... numero che non conosco poi...)

Akilleys: "Pronto?"

Anonimo: "Akilleys!..."

Akilleys: "... si?..."

Anonimo: "... eccoci, con l'ingegnere Akilleys..."

Akilleys: "???? Scusi?..."

Anonimo: "... sei in diretta con la radio, Akilleys! Buon compleanno vecchiaccio!"

Akilleys: (ohmadonna!) "eh no... vecchio no... vecchio proprio no..." (... ma chi mai...)

Anonimo (già meno Anonimo): "Ahahah... OK non vecchio... tanti auguri Akilleys, e vai a lavorare adesso... e poi sulla dedica c'è scritto '(d)al mio piccolo cactus!' Ahahah"

Akilleys: "... !!!... " (... forse ho capito chi è stato...)

Anonimo: "... ma cos'è questa storia del cactus?"

Akilleys: "eh... diciamo che ho fatto un piccolo regalo una volta..."

Anonimo: "Ahahah... beh, c'è sempre una storia dietro ad ogni regalo... vuoi raccontarci del perchè hai regalato una pianta grassa alla tua ragazza?"

Akilleys: "... ehm... a dir la verità quella volta mi ero concentrato di più sulle spine che sul grasso..."

... ed è così che alla fine ho fatto anch'io la mia bella figura alla radio...  ... ma chi di figura ferisce... perchè poi la conversazione prosegue... e prosegue... e prosegue... e l'anonimo (non tanto) conduttore radio finisce a domandare anche come va a lavoro... e non è valido beccare la gente la mattina così presto... quando è ancora semiaddormentata... e sta pensando a tutt'altro, tipo a dove comprare le paste... e ci sono i colleghi che ti ascoltano... o magari anche i direttori...

 
 
 

LA LINEA SOTTILE DELLA REALTA'

Stamattina, come mio solito, mi son diretto a lavoro di buon mattino, con la testa bella sgombra tipica di chi stava molto bene anche a letto. Così tutto indaffarato da un risveglio alquanto laborioso giungo in prossimità della mia azienda, quand'ecco che noto una strana scena.

Ammassate presso i cancelli della ditta stavano alcune centinaia di persone, ordinate più in meno in fila come ad aspettare qualcosa. Naturalmente la cosa poteva e anzi doveva stupirmi, come era giusto che fosse, ma non poteva rallentarmi, perchè se mai finissi per timbrare tardi la mattina il direttore avrebbe una scusa per attaccar gazzarra e poi come al solito non finisce mai troppo bene.

Dunque faccio per ignorare bellamente tutta questa schiera di gente e supero la fila per entrare in azienda, quand'ecco che una delle persone, con fare piuttosto aggressivo e minaccioso, si rivolge a me in questi toni:

"Ehi tu! Che cavoletti pensi di fare?"

"? Scusi?"

"Sì Sì, dico a te. Dove pensi di andare?"

"Voglio entrare in azienda"

"No caro mio bello. Non pensare di fare il furbetto che ti sbriciolo tutte le ossa. Mettiti in fila come gli altri!"

Alchè guardo la lunga fila, piena di facce a me ignote.

"Mi scusi signor energumeno: io devo entrare qui dentro prima delle 7.55 perchè altrimenti il mio direttore si arrabbia tanto tantissimo, gli sale la pressione e gli potrebbe prendere un colpo, e nessuno a questo mondo vorrebbe che ciò capitasse. Mi dispiace che ciò vada ad interferire con le strane regole che sembra vi siate dati, però ahimè ne va della tranquillità della mia giornata. Con permesso."

Immediatamente l'energumeno cambia espressione, e da minaccioso si fa prima stupito e poi molto accondiscentente.

"Ah mi scusi. Non avevo capito che lei lavorasse qui dentro, capo. Mi scusi molto. E non avevo capito che lei conoscesse il signor direttore. Prego passi pure, e mi scusi ancora del disturbo."

Un attimo stupito da tutto ciò, ma non potendo concedermi molte riflessioni poichè le 7.55 si avvicinavano a grandi passi, faccio per muovermi, quando l'energumeno diventato deferente agnellino si rivolge ancora a me:

"Mi scusi se la disturbo ancora, commendatore. Non è che potrebbe mettere una buona parola per me col direttore, visto che lei sembra conoscerlo bene?"

Sempre più stupito, anzi direi proprio spaesato, mi rivolgo a lui:

"... buona parola per cosa?"

"Per le assunzioni!"

"Assunzioni?"

"Sì sì, le assunzioni!"

"Può raccomandare anche me?" fa quello che gli sta dietro.

Guardo le altre persone, sono tutti lì che mi osservano, saran stati più di un centinaio.

"Ma scusate, chi ve l'ha detto che ci siano delle assunzioni in corso in questa azienda?"

"Il giornale!"

"? Che giornale?"

"Questo!"

E mi porge un quotidiano molto famoso e diffuso nel nord-est, che in un pagina all'interno dedica un articolo di quattro colonne alla mia azienda, più o meno così titolato: "Nella ditta Cialdi la crisi finisce con il culetto a strisce!"

La qual cosa mi stupisce molto moltissimo, in quanto giusto la settimana scorsa mi confrontavo con il responsabile di produzione, il quale era leggermente disperato per il fatto che gli operai a furia di ferie forzate hanno già esaurito tutti i permessi dell'anno e c'è troppo poco lavoro per poter far fare qualcosa a tutti. E io che in fondo poi sono una brava persona e non mi piace vedere la gente cassaintegrata gli stavo proponendo di adottare l'omerica tattica "Penelope, tessi la tela, disfa la tela", cioè di smontare quel giorno le cose montate il giorno prima e di tirare avanti così alternando queste operazioni... (qualcuno potrà pensare che ciò possa non essere del tutto corretto, però io sono un matematico e mi piacciono le proporzioni, quindi da una parte famiglie e mutui in bilico sul baratro mentre dall'altra l'ennesima casa nuova del Megaboss, in collina con vista panoramica stavolta...) (... "casa" poi in certi casi può essere un termine piuttosto riduttivo...)

E allo stesso modo il responsabile commerciale mi confermava nubi nere e ipotesi nefaste sul medio periodo se le cose dovessero continuare così, dato che ormai da sei mesi a questa parte le commesse bisogna letteralmente inventarsele. Per dare un ordine di grandezza, a livelli di fatturato si è tra il 20 e il 30 % rispetto all'anno scorso (non in meno, si è al 20-30% del totale rispetto l'anno scorso...).

L'unico che va controcorrente e non si allinea a questa sensazione di pessimismo generale è il direttore, che prima era convinto che la crisi fosse dovuta alle imminenti elezioni in USA e ora invece sostiene che non ci sia nessuna crisi, e che sia solo una invenzione del tiggìtre per screditare il governo del Berlusconi santo subito.
Però il direttore deve ancora capire bene cosa produciamo in azienda, quindi noi tutti non lo si bada più di tanto, convinti che il tempo può essere utilizzato in modo migliore e che una nota diversa sia infine solo colore.

Ora però un giornale, peraltro famoso e riconosciuto, certifica che la mia azienda non è in crisi, anzi tutt'altro leggendo tra le quattro colonne di questo illuminante articolo: "vola il fatturato dell'azienda" (nda verso dove?) "la retorica della crisi sembra non aver atteccchito" (nda la "retorica della crisi"? retorica?) "Gli ordini arrivano" (nda arrivano a chi?)
Direi tutte frasi molto belle -a chi piacciono- ma che ahimè hanno ben poca attinenza con la realtà effettiva delle cose.

E come spiegare all'educato energumeno che mi chiama commendatore e a tutti gli altri speranzosamente in fila come stavano effettivamente le cose? Come spiegar loro -entro le 7.55 peraltro- quanto possa essere sottile la linea che demarca la realtà delle cose da quello che qualcun altro vuol farci credere?

Allo sfortunato lettore che si è imbattuto in questo post, a livello personale posso solo suggerire di tenere sempre ben acceso il cervello, di non credere mai a nessuno e di valutare con le proprie celluline grigie tutto ciò che passa nelle sue vicinanze. Perchè quello che si trova scritto in un giornale può essere anche totalmente falso, da cima in fondo, se il giornalista è in malafede e preferisce prendere qualche soldo da un pinco pallino qualunque completamente scollegato dalla realtà piuttosto che raccontare la verità, come il suo lavoro e anche un po' di etica professionale richiederebbero. Concretamente parlando, non c'è davvero nessuno che glielo impedisca, anzi.

E il lettore se accende le sue cellule grigie ce la può fare ad intuire la realtà, o se non altro a fiutare l'inghippo, perchè in questo caso per esempio un'azienda che lavora su commesse di medio alto valore, e quindi con clienti che sfruttano i leasing e i prestiti delle banche, non può essere in crescita in questo periodo, dato che le banche non concedono molto volentieri il credito (eufemisticamente parlando).
Ci sarebbe da chiedersi poi a chi convenga diffondere questo genere di notizie, però ciò aprirebbe uno scenario dai contorni piuttosto confusi e dagli orizzonti molto ampi, ed è cosa migliore per l'appunto che il lettore si autogestisca nelle sue riflessioni, piuttosto che dargli un indirizzo che finirebbe per essere solo una opinione come tante in un calderone già piuttosto disorientante.

Invito anche l'incauto lettore a non fidarsi nemmeno del sottoscritto, dato che nessuno ha mai sostenuto che qui si debba scrivere sempre la pura e cristallina realtà, ma al limite di cercare di cogliere un qualche senso, se mai ce ne dovesse essere uno al di là delle singole e strampalate frasi qui riportate.
E questo non lo dico solo per il timore che prima o poi il direttore possa finire per leggere queste righe...

 
 
 

INQUIETANTI PARALLELISMI

Post n°251 pubblicato il 09 Marzo 2009 da Akilleys
 

In alcuni frangenti, mentre si è occupati in qualcosa, può capitare di accorgersi di strani ed inquietanti parallelismi tra la realtà presente e scene già viste o vissute.

E questo è successo anche a me: ero infatti là tutto preso dal lavoro, con i fumetti della concentrazione che mi uscivano dalle orecchie, quando ad un certo punto mi son alzato per scrutare l'orizzonte dalla finestra del mio ufficio. Non è che da tale pertugio mi si pari innanzi una visione molto accattivante, intendiamoci: ci sono operai che montano macchinari, non montagne innevate o prati fioriti.
Nonostante ciò però questa è un'operazione che faccio spesso, giusto per allineare il mio mai sopito desiderio di una vita migliore con la dura realtà quotidiana, che altrimenti verrebbe dimenticata con pessime conseguenze per il mio già incerto futuro economico.

Comunque, in quel preciso momento, sono stato colto da una ben vivida sensazione: ho come avvertito che quello che stavo percependo qualcun altro lo aveva già sperimentato prima di me, ed anzi era stato anche documentato dal seguente video

solo che io invece di vedere dei maiali setolosi - cinghiali per l'appunto ho visto qualcosa di ben peggiore ahimè: il mio direttore che zampettava indisturbato sul liscio cemento aziendale.

Era un bel po' che non ne parlavo, ne convengo, però in inverno lui sta in letargo, e adesso che la temperatura si è innalzata esce dalla sua tana in cerca non si sa ben di cosa.
E così, tutto intorpidito dal lungo riposo, le sue prime movenze necessariamente non sono proprio delle più felici...

Megaboss: "Direttore, dammi la scaletta dei voli per la fiera"

Direttore: "Eccola qui, o Megaboss, slurp" (saliva in tutti i cantoni, non è un bello spettacolo, no davvero...)

Megaboss: "Dunque, partenza martedì... un attimo: ma Akilleys?"

Direttore: "... Akilleys non viene..."

Megaboss: "Come non viene? E chi l'ha deciso che non viene?"

Direttore: "Eh... dopo un'attenta valutazione... guardando i pro e i contro... ottimizzando i costi..."

Megaboss: "CCCCHHHHHHIIIIIIII!!!!! CHI HA DECISO CHE AKILLEYS NON VIENE?"

Direttore: "... ehm... la direzione ha deciso che Akilleys sarebbe meglio che rimanesse a casa..."

Megaboss: "IO SON IL MEGABOSS! IO DECIDO! AKILLEYS VIENE!"

Direttore: "... ma Akilleys starebbe un po' antipatico alla direzione..."

Megaboss: "IO SONO LA DIREZIONE! E IO VOGLIO CHE AKILLEYS VENGA ALLA FIERA!"

Direttore: "... ma prenotare adesso il volo ci costa una follia... ci costerebbe più di tutti gli altri dipendenti messi assieme..."

Megaboss: "IIIIIOOOOO VOOOOOGGGLLLIIIOOO CHE AKILLEEEEEYS VEEEEENGAAAAA ALLLAAAAA FIEEEERAAAAAAAAA!!!!"


E così parrebbe che nonostante il parere leggermente discordante della direzione -ancora intorpidita dal lungo letargo invernale- anch'io alla fine debba andare a questa benedetta fiera.
Ho il leggero timore però che l'intento vero non sia quello di una tranquilla gitarella fuori porta, bensì quello di farmi crescere a livello professionale, battendo il record dell'anno scorso: 55 birre e 8 grappette in una sera... (in sette persone...)


 
 
 
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