SUPPOSED TO BE WHITE

ASPIRAZIONI vs BISOGNI

... e insomma è difficile capire che differenza ci sia tra legittime aspirazioni e deplorevoli bisogni, e se le prime debbano esser messe su di un piedistallo e gli altri visti come la lebbra in un orfanotrofio.

Parlando del più e del meno, si era capitati sul discorso che l'innamoramento può assumere varie forme, ma che poi alla fine ci sono persone che stanno assieme per motivi proprio "sbagliati".
C'è chi continua un rapporto solo per non correre il rischio di rimanere da solo.
C'è chi prosegue il suo tran tran perchè proprio non concepisce il cambiamento, anche se non sente più un particolare trasporto per la persona con cui condivide la vita, e in cuor suo desidererebbe tutt'altro.
C'è chi si fissa a tutti i costi su di una persona, perchè vede in lei delle caratteristiche che non vede in altri, a prescindere o no dal feeling che si crea.
C'è chi ha capito che alla fine è bene accontentarsi della prima cosa che arriva, dato che altro dalla vita non sente di poter ottenere.
C'è chi si sente così radicalmente solo o insicuro che percepisce davvero il bisogno fisico di una persona vicina, chiunque essa sia.
C'è chi ha cominciato ad amare in un periodo in cui aveva bisogno di un gran cambiamento, poi però si è reso conto che in altre condizioni ciò non sarebbe successo: continua perchè un certo affetto resiste, e perchè alla fine un certo senso di responsabilità prevale.

E chissà quanti altri motivi più o meno "sbagliati" possono esserci perchè due persone continuino a stare assieme.

E' chiaro che ognuno vorrebbe il principe azzurro che arriva sul destriero bianco o la principessa da risvegliare con un bacio... però forse è altrettanto vero che certe storie è meglio lasciarle da parte quando si parla di vita reale, dove ruvidezze, problemi e sollecitazioni esterne sono sempre dietro l'angolo, così come magnifiche soddisfazioni.

Comunque dopo un po' di riflessione sull'argomento (sono un diesel di quelli antichi, mi ci vuole il mio tempo...) dico solo -e lo dico a me!- che è molto facile assumere una posizione di giudizio quando ad essere coinvolti alla fine sono altri, e nel dire questo recito anche un parziale mea culpa, per non esserci arrivato prima a tale conclusione.
E' facile definire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato quando ci si sente sicuri di se stessi e si sa che -pur se si finisse per rimanere soli per sempre- alla fine non sarebbe poi malaccio (anche se ***permettetemi di dire***: che spreco!...).
Soddisfazioni e finalità se ne trovano lo stesso, anche se forse non tutte quelle che intimamente sarebbero desiderate.

Ho sempre pensato -soprattutto negli ultimi due anni- che per innamorarsi ci sia il bisogno di trovarsi di fronte ad una persona speciale, che ti veda però come speciale. Non voglio per me una persona qualunque, come non voglio essere per chi sarà una persona qualunque. Lei sarà sicura di me e di quello che penso, perchè questo è nelle mie corde; però anch'io voglio essere sicuro di lei, voglio sentire il suo abbandono in me. Non penso accetterò più alcun tipo di compromesso su queste cose.

Questa la vedo come unica strada per me attualmente, e probabilmente anche per il futuro. Però proprio per questo motivo son consapevole che potrà portarmi ad un nulla di fatto. Perchè lo "speciale" non è molto facile da trovare per certe persone -ognuna per i suoi motivi-, o magari se lo si trova si può non essere abbastanza "speciali" per altri. Nel computo delle cose, ci sta.
Si può dire che delle persone in un certo senso saranno meno portate di altre all'innamoramento, pur magari desiderandolo ardentemente.

Comunque questa che è una mia scelta, non è affatto detto che sia "la" scelta. Ognuno segue la sua strada secondo i suoi sentimenti e la sua testa.
Comincio a considerare sempre di più che quello che capita tra due persone sia veramente solo un fatto loro, che non ci sia proprio niente di sbagliato nel fare alcunchè, a patto che non ci siano scorrettezze o false promesse. Se due vogliono stare assieme anche non amandosi alla perdizione, probabilmente non c'è proprio alcunchè di male, se lo fanno con impegno, dedizione e senza promettersi cose che poi non riescono a mantenere.
Anzi. Dimostrano forse qualcosa di diverso dagli altri: la capacità di impegnarsi per qualcun altro facendo leva sulla propria forza di volontà, che non è poco in periodi in cui il sè viene prima di tutto.

Certo, nella teoria che l'intelletto si costruisce per darsi un senso è deprecabile stare assieme ad una persona per uno qualsiasi dei motivi "sbagliati", diciamo seguendo più un bisogno personale che delle aspirazioni tendenti ad un ideale "superiore". Però nella realtà concreta cosa c'è di sbagliato nello stare assieme ad una persona che non ti ama alla follia, o non amando in modo assoluto una persona, se poi questa ti permette di essere più felice di quanto lo saresti da solo?... e magari trovare molto più calore di quello che si abbia mai avuto o sperimentato?... o che si fosse pensato possibile ottenere? E per di più rendendo magari felice con il tuo impegno un'altra persona?

Io penso che in fondo molte delle coppie dei tempi passati -prima che le TV martellassero con le storie perfette e con i partner perfetti (a volte sono riduttivo... permettetemelo...)- stessero assieme più con la volontà che con l'amore. Magari si sono innamorati, poi sposati, poi nel tempo il sentimento è stato oscillante. Però non si sono mai separati nei periodi di bassa: e ciò ha permesso a molti di avere una famiglia, dei genitori, una esistenza più tranquilla e la possibilità di ottenere un qualcosa in più dalla propria vita. Nonchè l'esempio sempre utile che non tutto è dovuto e garantito, ma che certe volte è necessario remare con forza controcorrente e tener duro. Con perseveranza e dando delle precise priorità.

Perchè -è un dato di fatto oggettivo- tantissimi non sono più in grado di dare un senso alle proprie promesse o a ciò che dicono: semplicemente si va ad estro momentaneo, e di fronte alle difficoltà si batte in rapida ritirata, fregandosene altamente di tutto ciò che è stato promesso.
Come se l'attuale logica commerciale -discutibile- ormai fosse applicabile e trasferibile anche alla sfera dei rapporti umani. Pur di vendere qualcosa o se stessi si fa o si dice tutto il possibile, vero o no che sia. Poi si vedrà. Oppure come il vestito quando stanca lo si mette da parte, l'auto quando è vecchia la si cambia e non ci si fa più manutenzione, o magari la si vende per un modello più sfizioso; così la persona con cui condividi la vita quando non ti fa più battere il cuore la si saluta. Certe volte mi pare sia un po' questa la logica.

In dolciastre notti di luna piena, quando una strana sensazione di presunta consapevolezza aleggia nei dintorni, mi domando se menti troppo artificiose (a volte anch'io tra queste) possano correre il rischio di non capire davvero niente, e di perdersi parti importanti della vita.