SUPPOSED TO BE WHITE

C'É GENTE ATTORNO A ME #2

Trenta tra le persone che conosco è quella che mi somiglia di più. Anche in lei, i pensieri nascono non si sa dove, e poi fanno un lungo tragitto attraverso il cuore, lo stomaco, il cervello, i polmoni e i mignoli dei piedi prima di essere esplicitati, se mai questi hanno la sostanza necessaria per passare tutti questi filtri.

Ciò comunque non le toglie il buonumore e neppure l'appetito, anzi si direbbe anche piuttosto golosa nonchè un'ottima cuoca, ma per lo stesso strano scherzo del destino che ha colpito me pure lei è molto magra. Penso sia l'alcol che beviamo che brucia via tutto.

Un altro aspetto interessante che ci accomuna e che potrebbe essere tranquillamente argomento di tesi per una buona trentina di studenti di psicologia è che lei -come me- si autoimpone con scelta cosciente strani e inconsueti codici comportamentali a cui cerca poi di dare un seguito nel tempo, come se questi ci dovessero migliorare la vita. Tanto per fare un esempio, segue abbastanza scrupolosamente il proposito di non promettere ciò di cui poi non è sicura di poter dare un seguito, oppure di non commentare i post che legge.

C'è da dire inoltre che di solito io sono una persona abbastanza curiosa ma pure orgogliosa, e quindi tendo a trovare autonomamente i miei interessi. Trenta ha compiuto l'impresa di instillare in me curiosità in nuove direzioni, come Kurt Vonnegut o concetti sull'identità culturale delle miniere di uranio o le macchinette fotografiche reflex digitali.

Un'altra strana cosa che ci accomuna è quella che ci piace parlare di cose che alla maggior parte delle persone proprio non interesserebbe un fico secco, e che anzi farebbero morir di sete un cammello dalla tripla gobba del deserto del Sahara. Sono, per dire, quei tipici discorsi che nel mio caso fanno scappare a gambe levate tutte le ragazze normali (non che Trenta non sia normale -intendiamoci eh, che io ci tengo a non essere fratturato...- solo che non è una ragazza "comune").

Tra l'altro uno stesso strano destino sembra perseguitarci, in quanto pur vivendo entrambi un rapporto piuttosto disincantato con il sistema aziendale insito nella società, anche lei sembra inevitabilmente ed inesorabilmente portata a diventare una donna-azienda (gran calma, specifichiamo: nel mio caso si tratterebbe di uomo-azienda, e ciò sarebbe comunque quello che vuole il mio direttore... io propenderei di più per uomo e basta, e così anche Trenta penso, cioè lei vorrebbe essere donna e basta... insomma avete capito: si ritrova ad essere una donna-azienda in sostanza, magari non volendolo, ma in pratica...).

Forse una delle poche cose su cui non andiamo molto d'accordo è la sua passione per gli animali di grossa taglia, tipo i cani molto grandi, i cavalli o i giocatori di rugby (sui primi due ancora ancora potrei vedere di ricredermi -col tempo però-, i terzi proprio non mi adatterei mai a portarli in giro o a provvedere al loro bagnetto o a spazzolarli per lisciàr loro il pelo...).

Infine, giusto per prevenire le solite menti maliziose che poi scrivono commentini pungenti ogni volta che in questo blog mi capita di parlare di ragazze, vi rivelo cosa mi ha mosso a scrivere questo post: Trenta sa fare una torta tedesca che è la fine del mondo.  

PS e domani, Akilleys a Salerno!!!