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VIAGGI IN PACCHISTAN

Post n°230 pubblicato il 02 Giugno 2008 da Akilleys
 

Devo premettere che la mia visione delle cose è sicuramente influenzata da uno strano morbo (dicesi morbìn?) che subdolamente ha preso possesso dei miei impulsi nervosi e che mi fa sragionare più del solito.
Fattostà che l'altro giorno stavo discutendo col mio caro collega Apo della possibilità di risolvere abbastanza facilmente alcuni grossi problemi che attanagliano in una morsa ferrea il nostro paese, e che a ben considerare riducono il concetto rappresentato dalla parola "futuro" alla mera figura di un vuoto contenitore, la cui esistenza riflettendoci non sembra poter essere giustificata da un granchè.

E a me tra la moltitudine di problemi a nostra disposizione è subito balzata agli occhi la signora Stefania Prestigiacomo. Ma non per un qualche motivo particolare, è spuntata così, la sua è stata una candidatura automatica, come quando guardando un letamaio ti balza subito agli occhi il lombrico che balla la macarena. Infatti da quando è diventata ministro dell'ambiente ha fatto sì pochi interventi, ma veramente significativi e che danno un'idea dello spessore della persona con cui si ha a che fare.

Pronti e via novella ministro si è lasciata andare in una ottima riflessione sul trattato di Kyoto. In sintesi, Prestigiacomo sostiene che i limiti delle emissioni inquinanti devono essere ridiscussi. E a me si è aperto il cuore in sincerità, perchè avere un ministro dell'ambiente non passivo ma addirittura propositivo è il massimo! Infatti tali limiti devono essere ancora più restrittivi, in quanto ogni tipo di studio effettuato ha dimostrato non solo che l'effetto serra è sempre maggiormente fuori controllo, ma anche che son in continuo aumento le malattie di origine respiratoria (incluse le forme tumorali causate da sostanze inalate e le malformazioni dei bambini, causate da nanoparticelle da noi prodotte che continuamente respiriamo).
Però (c'è sempre un però...) Prestigiacomo ha detto sì che vanno ridiscussi, ma non ribassati... Infatti l'illuminante riflessione del nostro ministro dell'ambiente è stata che -poichè c'è necessità che l'Italia produca di più- è necessario che si innalzino i limiti delle emissioni.

Dunque, a parte le premesse che son tutte da dimostrare (chi ha detto che l'Italia deve produrre di più? Che se ne fa di quello che produce in più? Chi lo vuole? Dove le si trovano le materie prime per produrre di più? Con più richiesta di materie prime non si innalzano i prezzi? Con più produzione non si aumentano i rifiuti? Chissenefrega se qualcuno guadagna di più se poi mi nasce un bambino disabile? eccetera eccetera...) (...considerazioni tra l'altro che magari ti aspetti da un ministro dell'ambiente, o no? mica si è al bar...) dicevo a parte la montagna di premesse che sono tutte da dimostrare -e vorrei proprio vedere come ci riuscirebbe, con un intervistatore un attimo serio davanti-, neanche ad altri livelli ci siamo molto.

Chi l'ha detto che per produrre di più si deve necessariamente inquinare di più? Perchè se si danno dei criteri restrittivi su come e cosa produrre, è fattibile diminuire i livelli di emissioni. Se per esempio proponi di rendere legali i biocombustibili come l'etanolo, ecco che aumenti la produzione perchè apri nuovi mercati e introduci nuovi prodotti, in più diminuisci le emissioni perchè l'etanolo inquina molto ma molto di meno. Oppure se vai a semplificare le procedure (che sono a dir poco cervellotiche ora come ora) per poter piantare un po' di campi di turbine eoliche ecco ancora nuove possibilità, oppure se favorisci la ricerca sulle fonti di energia pulita e non costringi Rubbia a emigrare in Spagna (perchè qui gli è stata negata ogni possibilità di poter fare qualcosa) ecco orizzonti nuovi e totalmente diversi. Oppure puoi impegnarti a trovare delle alternative ai termovalorizzatori (cancrovalorizzatori?), visto che letteralmente fioccano da ogni dove le alternative. Ministro dell'ambiente.

Però Prestigiacomo ha saputo far di meglio pochi giorni dopo, e direi che era un'impresa non da poco date le lampeggianti premesse.
Di fronte alle intercettazioni sulla gestioni dei rifiuti di Napoli, che dimostrano come l'entourage Bertolaso non ha differenziato in alcun modo il rifiuto, ma l'ha preso e l'ha gettato tal quale in discarica (creando al contempo due enormi problemi: 1 le discariche risultano avvelenanti per il territorio, per il fenomeno della percolazione 2 le discariche si riempiono molto molto più velocemente in quanto ci butti tutto il materiale possibile), dicevo di fronte a tutto questo ha dichiarato (testuali parole): «Sarebbe grave che l'iniziativa dei giudici dovesse deviare questo percorso adottato dal governo che contiene misure straordinarie motivate dalla eccezionalità della situazione».
Ministro dell'ambiente. (Io lo ripeto ogni tanto perchè sennò fatico davvero ad associarla a tale incarico... chissà se ha una minima idea di cosa consista il suo ruolo...)
Il problema cioè per il nostro ministro dell'ambiente non è che dei commissari abbiano operato peggio dei camorristi, e che per di più questi siano adesso ancora là riconfermati ad occuparsi dei rifiuti, in chissà quale maniera (che non ci viene e non ci verrà spiegata, in quanto imporranno il segreto di stato! esercito e galera per chi dissente!), no, il problema piuttosto sono i giudici che interferiscono con quello splendido lavoro che stanno facendo.

In aggiunta (come se non bastasse... no Prestigiacomo, no, non ce la faccio già più...) rilascia altre ottimistiche interviste a favore del nucleare, dei termovalorizzatori, di "forti compensazioni per il territorio" (concetto che è una new entry terminologica, ma che son sicuro sarà fonte di molte altre soddisfazioni...).

Allora io e Apo, che siamo due persone concrete e molto realistiche, abbiamo una soluzione tutto sommato facile per risolvere la questione, in modo anche direi piuttosto soddisfacente.
E' sufficiente procurarsi un furgoncino, salirci, smontare in prossimità della Prestigiacomo con dei simpatici cappucci in testa (modello vigilantes) e giù PACCHE, a destra, a sinistra, sotto e sopra e dove capita e finchè ce n'è. Poi risalire sul furgoncino e tornare a casa.

Viaggi in PACCHistan: la nuova (e forse unica...) frontiera della politica moderna.


 
 
 
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