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Blog di narrativa, suggestioni di viaggio, percorsi interiori, sguardi sul mondo.

 

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Blogocrisi?

Post n°258 pubblicato il 02 Aprile 2008 da falco58dgl
 

Cosa succede alla blogosfera? Nelle ultime settimane Blog Babel si è autosospesa (per una polemica relativa alla possibilità di cancellare i propri blog dalla classifica), i post di analisi della situazione interna e internazionale latitano (forse schiacciati da una realtà peggiore delle fantasie più cupe), si assiste a un ripiegamento di molti blog su ambiti particolari, di nicchia, e la blogosfera sembra aver perso slancio e creatività.

Probabilmente, ciò si deve a una fase di stanchezza, in seguito a un ciclo espansivo straordinariamente intenso o alla situazione generale che presenta tratti molto critici (recessione economica alle porte, disastri ambientali sempre più evidenti, come il distacco di una porzione della banchisa antartica grande sette volte l’isola di Manhattan, il diffondersi di una condizione di incertezza e di precarietà anche tra gli strati sociali  più “garantiti”  e protetti, la percezione dell’inutilità della denuncia e dell’impegno sociale in un paese che s’avvia ad avere nuovamente un governo di destra, tormentato dalla spazzatura straripante e da una ristrettezza di orizzonti sempre più autolesionista in un mondo che vive sulla competizione globale).

 Le notizie recenti che si desumono dalla blogosfera paiono un calendario ingiallito e invecchiato: Beppe Grillo  profetizza che tra due anni si tornerà a votare e che le sue liste  saranno in campo contro le “salme” (così lui chiama la classe politica italiana con un’immagine che mescola qualunquismo e horror),  Mantellini trova  noiosi i pesci di Aprile, Gilioli (che pure ha un blog molto interessante) pubblica un post intitolato “Divorziare nell’era di Internet” Geekissimo continua imperterrito con temi del tipo “Controllare gli accessi a Windows con Windows Access Monitor”, Suzukimaruti scrive un articolo sulla televisione francese degli anni ’70 e su Gainsbourg,  Napolux pubblica un illuminante contributo su alcuni blog che hanno installato 4 sistemi di statistiche per ogni pagina (della serie: ce l’ho più lungo io… ;-),  Pandemia (il blog di Luca Conti) annuncia che parteciperà al WOM Summit, il primo evento che punta ad approfondire il passaparola nel marketing in Italia (forse al mondo genera più noia solo la lettura delle opere complete di Ceaucescu), e così via.

Ho riportato solo alcuni dei temi affrontati da 7 dei primi 15 blog italiani per link e popolarità. L’impressione che si ricava è che questi bloggers non sappiano più cosa scrivere, siano in debito di ossigeno e replichino formule già sperimentate o si rinchiudono in temi da due soldi, che oscillano tra il fatuo e l’high tech.

In questo panorama, Libero rappresenta una certezza inossidabile: Dall’home page di oggi: “Clerici presto mamma?”, “Come scopa la Falchi?” (notare il fine doppio senso), “Estate hard” e, quasi offensivo in mezzo a tanto ciarpame, un articolo su papa Woitila, morto tre anni fa.

 

La situazione è grave, ma non è seria, ha detto qualcuno.

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Commenti al Post:
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 02/04/08 alle 16:12 via WEB
mi sento di commentare,dicendo una cosa, secondo il mio parere: tu e antonia, siete i migliori!!! diversissimi, ma i migliori di tutta la blog sfera!!! un caro saluto. A presto. Roberta
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 02/04/08 alle 17:22 via WEB
L'accostamento al blog di Antonia è lusinghiero, visto che è uno dei migliori tra quelli che ho conosciuto. Ma lo blogosfera è vasta ed è piena, nonostante la fase di "stanca" attuale, di realtà interessanti e significative. ciao, Roberta. W.
 
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 02/04/08 alle 16:13 via WEB
Tutto questo per dire che hai pienamente ragione su ciò che hai scritto, lo condivido appieno. Grazie.
 
donnaisabella
donnaisabella il 02/04/08 alle 17:47 via WEB
Sono una persona gioiosa, ma ti confesso che a volte faccio fatica a conservare buonumore fino a tarda sera. Blog a tinte nere... immagini aggressive: fiumi di parole per augurare un semplice buongiorno... e tanta voglia di compagnia all'inferno che spinge chi annaspa a tirar giù chi porge loro una mano. A cosa serve flaggellarsi ed affliggere? E' ciò che fa comodo a quel tipo di sistema che ci vorrebbe comprare per un piatto di lenticchie. Ma io non ci sto... aggiungo un po' di fantasia al mio tozzo di pane e vado avanti, evitando soprattutto di ammalarmi l'anima con i falsi problemi di chi cerca pietà per farsi accettare. Grazie per questo post... era ora che qualcuno scrivesse questo.
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 02/04/08 alle 18:07 via WEB
Ormai la cosiddetta blogosfera è un'immagine abbastanza fedele del "mondo reale" e ne duplica le frammentazioni, il gusto per l'effimero e la mancanza di un senso condiviso. Certo, ci sono lodevoli eccezioni, ma la tendenza mi pare quella... ciao, Donnaisabella. W.
 
cateviola
cateviola il 02/04/08 alle 18:53 via WEB
incertezza, precarietà, percezione dell’inutilità della denuncia e dell’impegno sociale ... diagnosi impeccabile.
La frase di Flaiano: "La situazione politica in Italia è grave ma non è seria." è sempre attuale. E se non ci crede nemmeno chi avrebbe i mezzi per cambiare qualcosa, perché stupirsi se chi non conta nulla ripiega sul privato? C'è chi scrive bene, chi gioca, chi inventa, chi canta, chi apre il diario allo sguardo dei passanti che a volte diventano avventori di una strana locanda...
Un bacino
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 02/04/08 alle 23:05 via WEB
Cate, ho l'impressione che siano in pochi a investire davvero sul paese, e quei pochi non sono generalmente persone di grandi mezzi economici, ma cittadini che fanno volontariato, gestiscono cooperative sociali, si battono contro il racket, mettono in piedi microimprese a basso impatto ambientale. in fondo la blogosfera non fa altro che riflettere le tendenze più generali che viviamo... un bacione a te. W.
 
adriana_ar
adriana_ar il 02/04/08 alle 19:05 via WEB
Bella analisi sulla blogosfera Writer, rigorosa e asciutta come da tuo stile. Mi fa male però questa (purtroppo lucida !)frase: “che s’avvia ad avere nuovamente un governo di destra, tormentato dalla spazzatura straripante e da una ristrettezza di orizzonti sempre più autolesionista in un mondo che….” Mi auguro tanto che questa volta ti sbagli! Ciao adriana
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 02/04/08 alle 23:06 via WEB
Pagherei di tasca mia per sbagliarmi, Adriana, e neanche poco. Però temo che la mia sia una profezia facile da formulare ... ciao. W.
 
axel_74
axel_74 il 02/04/08 alle 19:51 via WEB
Ci sono quelli che denunciano, quelli che filosofeggiano, quelli che si incazzano, quelli che sprecano, quelli che ci credono, quelli che tanto per, quelli che fottuto comunista, quelli che bastardo fascista, quelli che vogliono solo portarti a letto, quelli che il calcio e poi ci sono delle eccezioni, delle lanterne che stentano ad irradiare con la loro tenue luce l'anima di coloro che per scelta o per caso finiscono nella saggezza dei loro post. Ma non è così anche al lavoro, a scuola, in pizzeria, al bar, in metropolitana? La rete non è un mondo parallelo, un mondo in più, è uno spazio non fisico in cui, perchè scritte e non verbali, si soffermano le nostre idee che però sono nostre e non bene comune. Condivisibili, risibili, opinabili, fragili. Non mi sento di giudicare, posso esprimere una opinione personale. La blogosfera a mio parere è stata caricata fin troppo, perchè dovrebbero essere i bloggers a dover cambiare il mondo? Dalla rete? E perchè in piazza a protestare contro la casta o contro la cina o contro le guerre tra poveri o contro il malgoverno o contro l'incertezza economica ed il precariato non vedo il contatore impazzire per eccesso di rialzo? Il motore del mondo non è l'amore, è il denaro. Ahimè. Ma lasciatemi sognare, in fondo non do fastidio a nessuno.
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 02/04/08 alle 23:13 via WEB
La blogosfera è stata caricata di molte aspettative, è vero, ma non perché dovrebbero essere i bloggers a cambiare il mondo. L'avvento dei blog ha coinciso con l'abolizione delle frontiere tra autore e lettore, tra giornalista e fruitore. Ognuno può crearsi una tribuna e pubblicare ciò che vuole senza mediazioni. Questa è l'idea "rivoluzionaria" che anima la blogosfera. A questo occorre aggiungere che chi scrive su un blog, mediamente, fa parte di una frazione "acculturata" della popolazione, quindi è mediamente più sensibile a temi sociali, culturali, ecologici, politici. Tuttavia, più la blogosfera s' allarga, più si omologa alle tendenze in atto e quindi riproduce anche gli aspetti deteriori ed effimeri di ciò che sta fuori. In ogni caso, il tuo commento mi è parso interessante e, in gran parte, condivisibile. ciao. W.
 
VegaLyrae
VegaLyrae il 02/04/08 alle 23:08 via WEB
Mi consolo che non è solo una mia impressione. Pensavo di essere io a percepire tutto ciò, proiettando la mia fase down nella lettura degli altri blog. A dire il vero però, confido che sia una solo una fase, probabilmente fisiologica, e che molte belle penne riprendano al più presto a scrivere con la creatività e prolificità di sempre.
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 02/04/08 alle 23:18 via WEB
Vega, a me pare una realtà tangibile, forse momentanea, ma evidente. Credo che i germi della disillusione, del mal di vivere e del ripiegamento nel proprio privato si stiano propagando in vasti settori della blogosfera. ciao. W.
 
cicce9
cicce9 il 02/04/08 alle 23:25 via WEB
finalmente ahhahahah
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 02/04/08 alle 23:34 via WEB
Ti è scappato un commento random, Cicce? :-) W.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 03/04/08 alle 01:51 via WEB
Il bello è che facevo esclusivamente post inutili e perdibilissimi anche quando c'era BlogBabel.
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 03/04/08 alle 12:13 via WEB
Allora hai mantenuto una certa coerenza... :-) scherzi a parte, non era Blog Babel a rendere i post futili. La classifica stimolava il linkaggio massiccio, ma non pregiudicava i contenuti. Ciao. W.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 03/04/08 alle 09:17 via WEB
Aaah, ma allora non era soltanto "la primavera" questa stanchezza, questa sensazione di futilità e mancanza di senso, che cominciavo ad avvertire circa il mio scrivere sul blog...Ed allora non sarà l'allungarsi delle giornate e la maggiore irradiazione solare, che potranno cambiare la situazione...La vedo (ovviamente) nera!...Carpe down....;-)
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 03/04/08 alle 12:16 via WEB
Carpe, credo che scrivere un post al giorno sia una bella sfida per chiunque. 360 post in un anno, con temi che dovrebbero variare ed essere sufficienrtemente interessanti da essere letti. Se ci pensi bene, neanche un giornalista professionista ha questi ritmi. Ma credo che la stanchezza dipenda anche da altri fattori, in primis la perdita di un orizzonte di senso condiviso. Ciao. W.
 
julia974
julia974 il 03/04/08 alle 12:53 via WEB
Ti dico ciò che penso io. Senza reticenze, caro C. Non è una questione di non sapere cosa scrivere: è che in ballo non ci sono le citazioni della BB, quelel che ti fanno volare in alto nei cieli della blogosfera. Alora si perde l'ingegno, guarda un pò. non è così nobile la situzione come la presenti. Anzi. E' sattamente il contrario. Se i blog fossero liberi dalle classifiche, sarebbe tutto molto più libero, bello e soprattutto pulito. :)
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 03/04/08 alle 18:16 via WEB
Sì, Julia, però non è che i link alzassero la qualità dei post, molti blog andavano alla ricerca di "catene di sant'antonio" o di contest per essere linkati. Seguendo il tuo ragionamento, adesso che i blog non hanno l'ossessione delle classifiche (almeno quella di Blog Babel), dovrebbero essere più attenti a implementare la propria qualità interna. Invece la situazione indica un trend contrario. ciao. W.
 
onice0
onice0 il 03/04/08 alle 16:12 via WEB
E' diventato difficile abbandonarsi anche a qualche minuto da dedicare a scrivere post......post su che? Banalità,superficialità o improvvisarsi giornalisti ed analizzare l'attuale situazione critica del nostro paese? Non ci sono parole per affrontare ciò a cui stiamo assistendo mio caro amico, e mi riferisco al mondo intero, per cui quelli come me,per esempio, esitano a non chiudere il blog solo per mantenere un contatto con quelli come te.La situazione è grave e seria, questo dice la gente comune.Un abbraccio
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 03/04/08 alle 18:19 via WEB
Carmen, il fatto che la situazione interna sia grave, dovrebbe essere uno stimolo per i bloggers a scrivere e testimoniare sulle attuali difficoltà. Invece, mi pare che i bloggers siano schiacciati dalla pesantezza della situazione, come se avvertissero l'inutilità dei loro sforzi. Un abbraccio a te. W.
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 03/04/08 alle 17:39 via WEB
Io credo che sia quasi fisiologico un ripiegamento su temi leggeri e sul proprio vissuto. Mi sono resa conto che le rare volte che sul mio blog, ho affrontato dei temi più seri, questi sono stati condivisi dai miei amici, ma oltre alla condivisione e all’indignazione non abbiamo potuto far nulla di concreto, le nostre, mi dispiace dirlo, sono rimaste chiacchiere da parrucchiere. Le stessa cosa vale per le petizioni, in tre anni ne ho firmate a decine, ma non mi pare che siano mai andate a buon fine, nel Tibet e in Birmania si continua a morire, in Afghanistan c’è ancora la guerra e ci sono ancora i nostri soldati, ogni minuto nel mondo vengono lesi i diritti umani, ogni minuto una donna è vittima di violenze, ogni minuto c’è un bambino che muore di fame. Sono realtà che conosciamo fin troppo bene, che ci danno la misura esatta dei nostri limiti, della nostra inutilità nelle sorti del mondo. Forse per questo si preferisce affrontare temi leggeri, per sorridere, per fingere di non vedere. Paradossalmente più la rete ha dilatato i nostri orizzonti, più ha ristretto i nostri confini.
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 03/04/08 alle 18:24 via WEB
"Paradossalmente più la rete ha dilatato i nostri orizzonti, più ha ristretto i nostri confini". Questa frase è molto interessante, però direi che non sono i confini a essersi ristretti, bensì la percezione dei nostri limiti. Se sei in contatto tutti i giorni con la sofferenza del mondo tramite l'informazione, è facile sviluppare un senso di impotenza e frustrazione che può scadere nell'indifferenza o nel cinismo. Personalmente non voglio abdicare dalla mia funzione informativa che passa non solo attraverso i miei racconti, ma anche mediante post di analisi sociale. In ogni caso, non ho nulla contro i temi leggeri, strappare un sorriso è spesso un'opera meritoria, purché il tema sia trattato con intelligenza. Ciao, Bimba. W.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 03/04/08 alle 18:11 via WEB
noi non abbiamo chiuso per i piagnistei di qualcuno, che prima ci vuole essere poi non ci vuol essere, e pretende di nascondere il suo blog (con feed e tutto!) come fosse il diario 1800, stiamo semplicemente rinnovandoci. Lo volevamo fare da un po'. Certo che l'elemento catalizzatore è stato proprio quello, quando è troppo è troppo. Non le richieste o le critiche, ma la violenza, l'aggressività, il pretendere.. La maleducazione imperante. Io riaprirei anche subito ma stiano cambiando. Però la competizione aiutava a scrivere post più intelligenti. O meno déja vu, diciamo...
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 03/04/08 alle 18:52 via WEB
Non so chi tu sia, se sei Ludo o qualche altro editor. In ogni caso ritengo fortemente criticabile sospendere un servizio che indicizzava 13.000 blog e permetteva ricerche online puntuali per via di qualche manifestazione aggressiva. Scusa se te lo dico, ma mi sembra un atteggiamento poco professionale. Se tu metti online una classifica dei blog italiani (oltre agli altri servizi connessi) devi già mettere in preventivo qualche decina di interventi poco ortodossi e sopra le righe. ciao. W.
 
vi_di
vi_di il 04/04/08 alle 00:09 via WEB
Ricordo che quando cominciai a frequentare la rete iniziai dai forum.
Ebbene, anche lì dopo un periodo di fioritura la situazione degenerò e oggi, almeno i forum che conosco io si trascinano con pochi argomenti tenuti su da eroici volontari. Così è per i blog, credo.
E' stato detto tutto o quasi e trovare sempre argomenti nuovi non è facile.
Ma noi per fortuna abbiamo te e altri come te che sanno scrivere e che è sempre un piacere leggere!
Circa l'home page di libero... sinceramente non ci passo quasi mai, e ho scoperto che in fondo non faccio poi tanto male! ;-)
In attesa del libro, ti lascio la buonanotte.
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 04/04/08 alle 00:20 via WEB
Generalmente la blogosfera è caratterizzata da un rapido turnover. I blog nascono, si sviluppano e chiusono nel giro di un anno in media (o anche meno). Però la stanchezza che avverto in giro sembra appartenere a qualche fattore diverso... forse sarà la priimavera... :-) ciao, Vi_di. W.
 
cri_cucciola
cri_cucciola il 04/04/08 alle 10:13 via WEB
non seguo nessuno dei blog che tu hai citato, ma sicuramente ho notato un periodo di stanchezza in molti...molti chiudono, si autosospendono...capita a tutti, tutti abbiamo anche altre cose (per fortuna) da fare e non ci limitiamo a questo mondo....io scrivo nel mio blog quando voglio farlo, senza nessun obbligo, senza censure e, francamente, me ne infischio se qualcuno potrebbe avere da ridire su come scrivo e su quello che scrivo.....
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 04/04/08 alle 13:49 via WEB
Ho citato quei blog perché sono ritenuti rappresentativi, in qualche modo, della blogosfera. Sono blog attivi da anni e che mandano (almeno) un post al giorno. Certo, la maggioranza dei blog scrive senza vincoli, sulla base del proprio desiderio di comunicare. Un saluto. W.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 04/04/08 alle 13:08 via WEB
Sai scrivendo in un blog pensavo di poter dialogare in forma scritta...dei vari misteri del mondo ...di filosofia...di morale di etica...del nostro "io" qualsiasi argomento per me sartebbe stato lo stimolo ad un confronto...fa bene chi dice che è diventato un condominio...il perche è che ci si aspetta quanto ti fai avanti con un post...dettato da un momento particolare...da una situazione particolare...ci si aspetta un dialogo ...una manifestazione di opinioni...ma di rado succede..."Come stai...cosa fai" che poco centra con il filo di quello che hai scritto...("oddio mi sono persa")...forse è proprio l'indifferenza verso i blog...che alcuni sono costretti a chiudere...ognuno si focalizza solo su se stesso...e non da il proprio supporto dialogato all'altro...per questo ho pochi amici bloggeristi...perchè sono cosciente che non potrei seguirne tanti...ma quelli che seguo hanno il mio contributo...Sabrina_ergo_sum
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 04/04/08 alle 13:53 via WEB
Sabrina, sono lieto di essere uno di quei blog su cui intervieni. I tuoi contributi non sono mai scontati. Ritengo che uno dei limiti della blogosfera sia l'ansia di apparire, l'enfasi sulla quantità (commenti stereotipati e non approfonditi, numero di link, numero di contatti, ecc) e non sulla qualità. E poi, alla lunga, non è facile mantenere continuità di ispirazione, sooprattutto se si aggiorna il blog con frequenza. Ciao. W.
 
il_presidente77
il_presidente77 il 04/04/08 alle 16:07 via WEB
Libero fa una politica editoriale che non mi piace e non condivido, ma spero per loro che ottengano i loro risultati desiderati.
Per quanto riguarda blogbabel ho letto quasi tutta la discussione sul gruppo, discussione che in certi punti ho trovato un po' irritante e personalmente giudico la chiusura eccessiva, ma io sono un latra persona.
Poi altra cosa io considero eccessivo la voglia di diventare a tutti i costi una blog-star. Saluti
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 04/04/08 alle 19:46 via WEB
Sono d'accordo, Presidente, sia per quanto riguarda Libero, sia per Blogbabel. L'ansia di diventare una popstar, poi, a volte genera effetti involontariamente comici. ciao. W.
 
Friendspaceless
Friendspaceless il 09/04/08 alle 16:30 via WEB
Ci sono blog che dal 2002 parlano ancora di quell'iceberg? Si, ormai la crisi è evidente. :)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 10/04/08 alle 18:37 via WEB
E' vero c'è stanchezza e rassegnazione e, allargandosi la blogosfera, qualunquismo a gò gò. Ora naturalmente, con il mio blogghino, non credevo nè credo che posso cambiare il mondo, ma speravo di far scoccare almeno una scintilla nei tanti che ci sono in giro ma più passa il tempo e più sento la sabbia del deserto che avanza. E al di là di tutto è la cosa che maggiormente mi rattrista. Poi io per primo ero, e sono convinto, che le classifiche erano un'incentivo a dare il meglio (al di là delle cosidette catene di S. Antonio cui tutti almeno all'inizio partecipavano) di sè. ciao
 
 
falco58dgl
falco58dgl il 10/04/08 alle 23:16 via WEB
Ninograg, la stanchezza e la rassegnazione nella blogosfera mi paiono un riflesso di quelle più generali esistenti nella società italiana. Prendi la campagna elettorale, per esempio. Si è trascinata stancamente, senza sussulti, senza passioni (anch'io l'ho seguita quasi con fastidio, anche se la posta in gioco è alta). L'Italia mi pare, da qualche anno, un paese stanco, impoverito materialmente e spiritualmente, diffidente nei confronti di chi viene dall'esterno, timoroso del futuro, rimoroso di perdere beni e status. la blogosfera non è un'isola (anche se rappresenta tendenze mediamente evolute) e ne risente. ciao. W.
 
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(in seguito a uno spiacevole episodio
avvenuto su un blog della community)

 

LA RECENSIONE

usumacinta

DIECIMILA E CENTO GIORNI
Storie di uomini tra Italia e America Latina
di MARIA PIA ROMANO

Un tuffo che ha il colore del giallo ocra e del verde intenso, di mandorle amare, schizzi di sudore e deliri di lacrime. Di Italia ed America Latina, di viaggi e di fughe, di ritorni e di allontanamenti. Di esaltazione di popoli, di passioni e grida senza voce nella notte. Del blu e dell'azzurro di cielo e mare. Gli stessi che guardano fluire i giorni, i diecimila e cento giorni, mentre la brezza marina scuote il pino le cui radici restano annodate alla terra. All'amore, alla ricerca costante che dà un senso alle cose, alla vita che è fatta di scenari che cambiano, di sogni di libertà da
condividere con i compagni, di ansie e sconforti segreti, che si affondano nel dolore della bulimia, ingurgitando per rabbia e insoddisfazione cibi di cui non si riesce a percepire il sapore. Emersione, immersione, navigazione, approdo: in quattro sezioni si snoda avvincente la narrazione, che racchiude un arco di trentaquattro anni, dal 1970 al 2004.

E' uno di quei libri che si vorrebbe non finissero mai i "Diecimila e cento giorni" di Claudio Martini, edito da Besa. Ti capita tra le mani e lo leggi d'un fiato, perdendoti in quei nomi che diventano subito uomini e tu li ascolti e li vedi soffrire, gioire, respirare, far l'amore. Destini che s'incrociano e si salvano a vicenda, in un costrutto narrativo di suprema bellezza.

Ci sono immagini che s'imprimono nitide e vere nella mente, mentre insegui il tuo cuore rapito dalle storie. Storie di uomini. Storie che vengono fuori in una sorta di "stream of consciousness", in cui più che la cronologia conta il tempo interiore, che ti porta direttamente dentro le porte delle loro case e ti dischiude l'universo dell'anima. Fotogrammi sospesi tra un'Italia che si chiude dietro un perbenismo di facciata e cela solo irriguardose marginalità ed un'America Latina che grida la sua libertà con fierezza sconcertante, mentre è ancora oppressa da un macigno sul cuore che non la fa respirare.

Lo psicologo di origini tarantine, che ha una lunga esperienza di lavoro all'estero, proprio in America Latina, scrive di Perù, Nicaragua, Messico, Kosovo, Italia con la penna guizzante di una grande intelligenza che, come lama, squarcia la cortina dell'indifferenza dei tanti.

 

 

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