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« Da "Free Chat"Milano, venerdì 20 Giugno »

Free chat (seconda parte)

Post n°286 pubblicato il 16 Giugno 2008 da falco58dgl
 

Secondo stralcio da "free Chat". Il protagonista è finalmente riuscito a collegarsi a Internet e trova casualmente una chat che lo interessa...

Quale nick scelgo? Neanche a pensarci di presentarti col tuo vero nome, ti massacrano. Logos? Colui che parla? No, fa schifo. Chi invierebbe messaggi a un residuo del liceo classico? Paco da México? Orrendo, sembra la pubblicità del caffè. Rododendro? Bravo, perché non Iris, così ti prendono tutti per un finocchio? Ma che pensieri mi vengono in testa, roba da rabbrividire. E’ proprio vero che, a volte, ti spuntano in testa idee che non condividi. E poi, hai forse qualcosa contro gli omosessuali? Con tutti gli amici gay che hai avuto? Lasciamo perdere.

Quale pseudonimo, allora? Vediamo, mi piace scrivere, un autore forse? Ma quale? Hemingway? Kundera? Garcìa Marquez? Sì, te li vedi i ragazzi della chat che mandano messaggi a Tolstoi? Trovato, mi chiamerò ESCRIBIDOR (lo scribacchino), che mi ricorda quel bel romanzo di Vargas Llosa. La provenienza? Gli scrittori scrivono sempre da un altro posto, quello della loro memoria, luogo virtuale come la rete. Scriverò da ALTROVE.
Pronti dunque, il mouse già corre impaziente verso il fondo della pagina , passa attraverso la linea sportiva, quella erotica, la politica, attiva la chat generale e si ferma su una scritta che spalanca le porte dell’ignoto, ENTRA IN CHAT.
Un click e ci siamo.

***

Sally: un saluto a tutte le amiche di Modena. Qualcuno vuole chattare con me?
Arcoiris : ciao Tempesta, come stai? Ti sei placata? Io spunto sempre dopo che hai finito…
Anonymous : Buona sega a tutti…
Orlando Furioso: la sega falla a tuo padre, stronzo
Je@n : …la musica dodecafonica presenta omologie con i ritmi africani primitivi…
Tempesta: non ti ho ancora spazzato via con la mia energia furiosa?
Cyrano: Cyrano svagato, ma non disattento…. Cyrano ricorda tutto
Turbo : ma qui nessuno mi caga?
Phil: Anyone wanna chat?
Minnie : E allora perché non hai risposto alla mia mail, Cyrano?
Pablo : Preferisco di gran lunga Brahms, Bach e Chopin. Cosa dici, Je@n ? 
Sylvia: c’è qualche maschione che si è stancato di parlare di stronzate e vuole farmi vedere che è un vero uomo? Sono una bella figa, porto la quinta e ho un culo che sembra un mandolino
Citroen DX: salve, cerco la mia macchina gemella. Accetto scambi anche con le Renault, le Bmw e le Mercedes. Non chiamatemi, se non avete almeno un 2000
Cyrano: Sei tu che non hai aperto la posta…ti ho mandato due liriche … confido nella tua capacità di apprezzarle…
P. Hai anche un cervello, Sylvia?
Anonymous : te la lecco io la figa, bella troiona, ti sbatto fino a che non svieni
Turbo: meno male che ci sei tu, cara Citroen Dx. ma tu sei maschio o femmina?
Escribidor: saluti poetici a tutti, dall’altrove. Pensavo di mandare alcune poesie on line. Se vi interessa, potete partecipare con le vostre composizioni poetiche
Moro: porti la quinta, hai detto? Non è che per caso ti chiami Gianfranco?
Minnie : Non fare il maiale, Moro, se no non ci parlo più con te…
Escribidor: saluti poetici a tutti, dall’altrove. Pensavo di mandare alcune poesie on line. Se vi interessa, potete partecipare con le vostre composizioni poetiche
Minnie: Ah ciao, non t’avevo visto. Come stai?
Cyrano: La musica che preferisco è quella polifonica… fresca come l’acqua…
Sylvia : ma su questa chat siete tutti così stronzi? Volevo soltanto fare due chiacchiere in allegria. Almeno con te, Arcoiris, è possibile?
Moro : lo sai che mi fai impazzire, Minnie. Chiedi e sarà fatto
P. Musica ed acqua, interessante connubio, ti occupi di poesia?
Escribidor: saluti poetici a tutti, dall’altrove. Pensavo di mandare alcune poesie on line. Se vi interessa, potete partecipare con le vostre composizioni poetiche
Cyrano: E’ la poesia che si occupa di noi, mi sembra…..
Minnie: Allora dammi un bacino ma vero, non virtuale, mio caro Moro
Kate: io sono di Reggio Emilia. Ti va bene lo stesso? Faccio la seconda liceo ed ho 17 anni
Giant :Hi, Phil, how do you do? I don’t speak a good english. Where are you from?
Citroen Dx: le macchine, come ben sai, non hanno sesso. Scusa, fammi salutare un vecchio amico
Datsun: come sta la mia nobile sorellina? Sempre noie alla frizione?
Escribidor: saluti poetici a tutti, dall’altrove. Pensavo di mandare alcune poesie on line. Se vi interessa, potete partecipare con le vostre composizioni poetiche anzi, già che ci sono inizio con una breve lirica di un famoso poeta “il cielo pone in capo/ ai minareti/ ghirlande di lumini”
Je@n: chattiamo in privato, Cyrano?
Cyrano ….Come ti dicevo, devi sbattere le uova in un paiolo di rame… e poi lasciarle fermentare per un paio d’ore…quasi meglio di un bicchiere d’acqua fresca…

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Rispondi al commento:
LaFeeVerte
LaFeeVerte il 17/06/08 alle 23:42 via WEB
passo e ti lascio un sorriso
 
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(in seguito a uno spiacevole episodio
avvenuto su un blog della community)

 

LA RECENSIONE

usumacinta

DIECIMILA E CENTO GIORNI
Storie di uomini tra Italia e America Latina
di MARIA PIA ROMANO

Un tuffo che ha il colore del giallo ocra e del verde intenso, di mandorle amare, schizzi di sudore e deliri di lacrime. Di Italia ed America Latina, di viaggi e di fughe, di ritorni e di allontanamenti. Di esaltazione di popoli, di passioni e grida senza voce nella notte. Del blu e dell'azzurro di cielo e mare. Gli stessi che guardano fluire i giorni, i diecimila e cento giorni, mentre la brezza marina scuote il pino le cui radici restano annodate alla terra. All'amore, alla ricerca costante che dà un senso alle cose, alla vita che è fatta di scenari che cambiano, di sogni di libertà da
condividere con i compagni, di ansie e sconforti segreti, che si affondano nel dolore della bulimia, ingurgitando per rabbia e insoddisfazione cibi di cui non si riesce a percepire il sapore. Emersione, immersione, navigazione, approdo: in quattro sezioni si snoda avvincente la narrazione, che racchiude un arco di trentaquattro anni, dal 1970 al 2004.

E' uno di quei libri che si vorrebbe non finissero mai i "Diecimila e cento giorni" di Claudio Martini, edito da Besa. Ti capita tra le mani e lo leggi d'un fiato, perdendoti in quei nomi che diventano subito uomini e tu li ascolti e li vedi soffrire, gioire, respirare, far l'amore. Destini che s'incrociano e si salvano a vicenda, in un costrutto narrativo di suprema bellezza.

Ci sono immagini che s'imprimono nitide e vere nella mente, mentre insegui il tuo cuore rapito dalle storie. Storie di uomini. Storie che vengono fuori in una sorta di "stream of consciousness", in cui più che la cronologia conta il tempo interiore, che ti porta direttamente dentro le porte delle loro case e ti dischiude l'universo dell'anima. Fotogrammi sospesi tra un'Italia che si chiude dietro un perbenismo di facciata e cela solo irriguardose marginalità ed un'America Latina che grida la sua libertà con fierezza sconcertante, mentre è ancora oppressa da un macigno sul cuore che non la fa respirare.

Lo psicologo di origini tarantine, che ha una lunga esperienza di lavoro all'estero, proprio in America Latina, scrive di Perù, Nicaragua, Messico, Kosovo, Italia con la penna guizzante di una grande intelligenza che, come lama, squarcia la cortina dell'indifferenza dei tanti.

 

 

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