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« PROVARE PER CREDEREChi è la bestia? »

VIVERE

Post n°240 pubblicato il 22 Novembre 2011 da lorifu
 

 

Oggi non ho tempo
Oggi voglio stare spento!

 

Capita spesso nella vita di ognuno di sentirsi così, come nella canzone di Vasco Rossi “Vivere”, o come il cielo plumbeo e nuvoloso per una malattia, un sogno infranto, un amore finito, un’amicizia delusa. Il dolore che si prova è intenso, a volte devastante, e improvvisamente il sorriso di ieri, di un attimo fa, scompare, sostituito da una smorfia dolorosa, da una fitta che non dà tregua. Il medico col suo responso negativo, quel posto negato da assegnare a un altro non perché più bravo ma solo perché raccomandato, quell’amore che ti aveva fatto vibrare, improvvisamente spentosi senza una ragione, la tua amica del cuore che dall’oggi al domani  ti volta le spalle. Allo sgomento iniziale subentra il dolore, o la rabbia, a seconda, e non c’è un unico modo di reagire.

 C’è chi si chiude in se stesso non facendo trasparire il tormento che l’affligge; c’è chi al contrario reagisce esibendo un’esuberanza  che non gli appartiene, altri ancora meditano  vendette e ritorsioni, tutti uniti da un denominatore comune: il dolore e la disperazione. Si dice che a volte bisogna toccare il fondo per rinascere, certo è che non ci sono ricette uguali per tutti e soprattutto la rinascita deve partire dal di dentro, la spinta deve venire da quella parte di te, ancora non contaminata dalla debolezza, viva, che si vuole bene e che riesce a sostituire i pensieri negativi che divorano la mente con esempi di coraggio e forza di volontà. 

 E ce n’è di esempi ai quali guardare. Basti pensare a Oscar Pistorius, atleta che a causa di  una grave malformazione ai piedi subì l'amputazione delle gambe. Alle Paralimpiadi di Atene del 2004 vinse il bronzo sui 100 mt e l'oro sui 200 battendo anche atleti amputati più quotati di lui, o al recente caso di Beatrice Vio, 14 anni, campionessa di scherma che, a causa di una grave malattia ha perso i quattro arti, ma non si è arresa e, a distanza di tre anni  dal terribile avvenimento  impugnerà ancora il fioretto con il suo braccio artificiale e che  in un intervista  della Gazzetta dello Sport di alcuni giorni fa dice: “La vita è una figata”.

 Esempi di vita, esempi di lotta per la propria affermazione, esempi di coraggio infinito. Ecco, quando ci assale la tristezza o la disperazione dovremmo riuscire a pensare alle varie possibilità che ci offre la vita, alla vita stessa che è già una possibilità e far leva sulle nostre risorse personali, forse solo sopite, forse solo da scoprire, forse solo da incoraggiare.

 

“Piangevo perché non avevo le scarpe, poi vidi un uomo senza piedi” Jim Morrrison

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Commenti al Post:
Lolablu7
Lolablu7 il 22/11/11 alle 23:31 via WEB
Non è da tutti riuscire a fare ciò che tu dici realmente.Generalmente ci si guarda dietro solo in prossimità di eventi dolorosi e solo per pura consolazione.Un attimo dopo si torna alla banalità della vita quotidiana.Eppure,se si facesse ciò che tu dici in maniera consapevole si vivrebbe meglio!Un abbraccio,Loretta:-))
 
 
lorifu
lorifu il 23/11/11 alle 15:28 via WEB
Con le mie affermazioni non vorrei dare un’immagine troppo superficiale e semplicistica perchè non sono né l’una né l’altra. E’ vero che tendiamo a raccoglierci in noi stessi, meditare, pregare quando siamo colpiti da qualche evento negativo o in casi di difficoltà, ma è questa consapevolezza che dovrebbe aiutarci a cambiare che non significa mettere a setaccio il nostro stile di vita ma riuscire a vivere in armonia col nostro interiore. Ciao, un abbraccio, loretta
 
Luxxil
Luxxil il 23/11/11 alle 09:34 via WEB
Lo penso anche io che la vita è una figata...ma per comprenderlo a pieno devi toccare davvero il fondo e aver voglia di tornare a galla...:))) ciao Giò bel blog:)
 
 
lorifu
lorifu il 23/11/11 alle 15:38 via WEB
Ciao Giò, grazie. :-) Anche io credo che solo attraverso la sofferenza si giunga a capire il vero senso della vita, si riesca ad apprezzare la bellezza delle piccole cose, scontate, inutili quando le abbiamo senza fatica. Ciao, a presto, loretta
 
giggi91
giggi91 il 23/11/11 alle 12:46 via WEB
ciao complimenti per il blog..molto interessante..anche io ne ho uno e il mio intento è quello di smascherare le truffe..se vuoi passa a trovarmi e possiamo scambiarci il link nei blog amici http://blog.libero.it/occhioallatruffa ciao ciao
 
sperosempre11
sperosempre11 il 23/11/11 alle 13:12 via WEB
Ciao Loretta. Un post molto significativo, oltrechè impegnativo. Bisogna misurare bene ogni parola, per offrire il proprio pensiero, onde evitare facili fraintesi. Ho ascoltato le parole di Vasco Rossi. E debbo dire, che rivelano se stesso, la sua vita di ieri, quale idolo adorato, e che di colpo si è trovato vuoto dentro. Oserei dire: La sua interiore notte, il mal di vivere, ma affiora pure, semmai vi fosse una possibilità di approdo alla speranza. Prima di continuare, preciso, che chi sta scrivendo conosce le spine del quotidiano, conosce le polverose vie che dal pretorio portano al calvario( concedimi questa similitudine un po' abusiva, ma che vuole significare i Misteri dolorosi, come ogni uomo in questa via crucis della vita ). Ma un giorno compresi che la vita è un dono, e che smettere di vivere, non voleva significare smettere di vivere ma smettere di amare, e di essere amati(segue)
 
 
sperosempre11
sperosempre11 il 23/11/11 alle 13:22 via WEB
Nell'arco della vita l'uomo, ognuno di noi ha periodi più o meno lunghi di tristezza, di scoramento per un molteplicità di fattori che vanno visti nel fallimento di ciò che si era proposto, per il tradimento o fraintentimento anche di chi ama, per un eccesso di fiducia dato a chi non lo meritava o per mille altre ragioni; anche una malattia, una perdita dal sapore di uno strappo violento. Ma tu guarda la cittaà mostruosa. Tanti uomini ammucchiano altri uomini perchè vivano insieme stretti a rozare come tanti api nell'alveare. Stretti, che soffocano, che soffrono come in una prigione e non fanno altro che incrociarsi senza mai incontrarsi. Tante famiglie spezzate, coppie di sposi che credevano di marsi, li vedi coricati fianco a fianco nello stesso letto, ma ognuno nella sua squallida solitudine. Malati urlano morsi dalla sofferenza e vecchi che agonizzano(segue)
 
   
sperosempre11
sperosempre11 il 23/11/11 alle 13:28 via WEB
nello scorrere delle iltime ore. Ma nessuna medicina, nessuna pomata potrà mai sostituire la freschezza di una carezza. E così, mia cara, che uomini sempre più numerosi, malgrado la folla, malgrado i rumori e le canzoni, malgrado le mani tese e i corpi si offrono, malgrado le buone idee e i buoni sentimenti, malgrado la rincorsa al successo, toccato e mai raggiunto, malgrado tutto, noi uomini non usciremo ami dalle nostre prigioni se non siamo amati e non sappiamo amare. In breve, credo che se assumessimo questo archètipo di vita, la vita stessa merita di essere vissuta senza sostare per prendere fiato. Un abbraccio Peppe
 
     
lorifu
lorifu il 23/11/11 alle 16:32 via WEB
Bellissimo e molto intenso il tuo intervento tanto da poterci stare anche una certa commozione se ci immedesimiamo veramente in quanto diciamo.. Chi di noi non ha alle spalle un vissuto di piccoli, grandi dolori. Neppure il più fortunato è esente da eventi più o meno negativi che gli possono aver intralciato la via. Una battuta d’arresto, un periodo difficile, un lutto, un dissesto finanziario come non possono metterci alla prova, come non possono influenzare la nostra vita e quella dei nostri cari, quando ci pare che il mondo ci crolli addosso, non vediamo una via d’uscita, una soluzione, uno spiraglio. Però dal fondo si può rinascere. Rinascere significa trovare la forza, guardarsi dentro e attorno, superare le paure e le indecisioni. La differenza la può fare proprio l’amore perché dal buio possiamo uscire se nel buio c’è chi ci dà la mano, nell’affrontare un ostacolo più grande di noi ce la possiamo fare se c’è chi ci fa una carezza, dal dolore ne usciamo se possiamo abbracciarci a qualcuno. Ed ecco che la forza per superare le sofferenze più grandi viene dall’amore, da quell’amore che siamo stati in grado di seminare e che ci ritorna in un circolo virtuoso. Grazie Peppe per la tua generosità. Loretta
 
Vince198
Vince198 il 23/11/11 alle 13:33 via WEB
Questi tuoi pensieri, belli e condivisibilissimi, sono un grande inno alla vita, purchè in essa sia costantemente presente l'effetto trainante dellì'Amore in qualsiasi forma possibile, altrimenti.. Ciao, un abbraccio ^__^
 
 
sperosempre11
sperosempre11 il 23/11/11 alle 15:05 via WEB
Sono certo che Loretta mi concederà di rispondere al tuo intervento. Ti ringrazio del complimento. Vedi caro amico. Queste parole, sono l'esito della mia vita. Anch'io ho sofferto questa fame, questa sete misteriosa di Amore,che disorientavano le mie vele e di cui mi vedevo carente. Quando finalmente ho capito(non per mio merito) che sotto questa fame e sete, nel profondo del mio cuore si nascondeva il desiderio di Amare e più ancora di essere amato, compresi che l'uomo è pazzo se pretende di vivere senza "LA VITA", E di amare senza "L'AMORE". Scoprii, che era questa la VITA. Ricambio L'abbraccio con stima
 
   
Vince198
Vince198 il 23/11/11 alle 16:47 via WEB
Ti ringrazio per questa esauriente e condivisibile risposta, io però mi riferivo a Loretta solo per rafforzare il suo post, non altro. Grazie lo stesso, l'apprezzamento mio c'è tutto per queste belle parole e concetti molto chiari ed esaustivi. Con stima, Vince
 
 
lorifu
lorifu il 23/11/11 alle 16:38 via WEB
Penso di aver risposto. Senza l'amore la vita sarebbe assenza. Ciao, loretta
 
   
lorifu
lorifu il 23/11/11 alle 16:40 via WEB
Questa risposta è per Vince189. :-)
 
     
Vince198
Vince198 il 23/11/11 alle 16:48 via WEB
^_________^
 
roseilmare
roseilmare il 23/11/11 alle 18:40 via WEB
Mi viene difficile da commentare questo post perché mi colpisce particolarmente. Ho letto tante belle parole che mi hanno confortato. Per quel che mi riguarda l'anno scorso sono stata picchiata da un familiare. Lo choc è stato immenso. L'esperienza traumatica. Le persone che amavo di più al mondo hanno gettato la maschera. Non passa giorno in cui, anche solo per un minuto, non ci pensi. E sono una donna forte e positiva. Senza mio marito non ce l'avrei fatta. Facile parlare di Amore. Guarire da questa ferita sarà impossibile. Loretta, io so cos'è l'odio e fino a poco tempo fa, fino all'anno scorso avrei detto il contrario. Cerco di far leva su me stessa e ce la farò, ce la voglio fare, a rinascere per davvero. Un bacio.
 
 
lorifu
lorifu il 23/11/11 alle 21:00 via WEB
Cara la mia Rosi, con un’esperienza così forte che sei comunque riuscita a raccontare vincendo la ritrosia, il pudore che spesso impedisce di esternare pezzi di vita dolorosi. Ti ammiro e ti ringrazio per avermi dato anche il modo di dirti che traumi come il tuo hanno bisogno di essere sedimentati. E’ senz’altro troppo presto per parlare di perdono, rappacificazioni o soltanto di riassestamento psicologico perché quando si rompe un equilibrio in maniera così violenta la sofferenza che scaturisce può tracimare nell’odio e ci vuole tempo per riuscire a riacquistare fiducia e dimenticare. Ciao, un grosso bacio, loretta
 
acetosella5
acetosella5 il 24/11/11 alle 09:54 via WEB
Purtroppo queste riflessioni non ci vengono subito, quando siamo disperati. La disperazione è sola, chiusa nel dolore di sè stessa. E' solo in un secondo momento che riusciamo a rflettere su quanti hanno più coraggio di noi. Io provo sempre a guardarmi indierto, quando sono triste o disperata, è in quel momento che sono già avviata alla guarigione!..
 
 
lorifu
lorifu il 24/11/11 alle 18:37 via WEB
Il momento di disperazione è un momento di buio totale dove sei concentrato solo sul dolore che stai provando. Anche a me la vita non ha risparmiato batoste, anche di quelle che ti arrivano tra capo e collo tramortendoti ma, come l’araba fenice, ho cercato di sollevarmi dalle mie ceneri contando sulla mia forza d’animo. Ciao, a presto, loretta
 
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Tu credi di incontrare l’amore,

in realtà è l’amore che incontra te

nei modi più strani,

inaspettati, involontari, casuali.

A volte lo confondiamo col bene

e lo surroghiamo.

Spesso siamo convinti sia amore,

fingiamo sia amore,

e leghiamo noi stessi

a una indistruttibile catena

frutto dei nostri desideri mancati

dei nostri sogni sopiti

delle nostre abitudini

delle nostre paure

delle nostre comodità

delle nostre viltà

dei nostri calcoli

della nostra apatia

dei nostri falsi moralismi.

Ma quando arriva, se arriva,

lo riconosci,

come  “il sole all’improvviso”

sconvolgente, coinvolgente,

totalizzante, esclusivo,

fusione di corpo e anima

osmosi perfetta.

Se finisce,

un dolore muto, senza fine.

loretta

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 

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