Un blog creato da lorifu il 31/12/2009

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LUCIO MAGRI: L'ULTIMO TRENO

Post n°244 pubblicato il 30 Novembre 2011 da lorifu
 

 

Per qualcuno non era mai riuscito a superare la  morte della moglie, per altri aveva visto sfaldarsi un pezzo alla volta il comunismo, sogno della sua vita, per altri ancora era troppo lucido e razionale per accettare una vita inappagante, ormai al capolinea quanto ad aspettative. Fatto sta che Lucio Magri, fondatore del Manifesto, fine intellettuale oltre che uomo dalla bellezza quasi imbarazzante ha deciso di porre fine ai suoi giorni prendendo l’ultimo treno in direzione della Svizzera,  dove ad attenderlo c’era la clinica della dolce morte.

CORAGGIO, VILTA’ O SEMPLICEMENTE AFFERMAZIONE DEL

PRINCIPIO DI LIBERTA?

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Commenti al Post:
kuliscioff
kuliscioff il 30/11/11 alle 18:12 via WEB
Ciao . non rispondo al post perchè non conosco il personaggio e la sua storia... ciao e buona serata!
 
 
lorifu
lorifu il 30/11/11 alle 21:13 via WEB
Grazie per il saluto. :-))
 
giaros52
giaros52 il 30/11/11 alle 18:39 via WEB
Mi permetto di esprimere il mio parere, sperando di non suscitare lo sdegno di nessuno, in considerazione del fatto che "è soltanto il mio parere". Questa è la considerazione che voglio lasciare a commento di questo post, sentite le varie voci di sdegnosa condanna del gesto di Lucio che pullulano sui media. Autodeterminazione e libero arbitrio. La mia vita è sacra soprattutto per me che la vivo quindi non sono gli altri a domermelo ricordare, ed è mia. E mentre nessuno può togliermi quello che mio, io ho il diritto di gestirla come meglio credo, pagando le conseguenze della mie azioni. Impormi di vivere quando voglio morire, è lo stesso che impormi di morire quando voglio vivere, e chi è contro la pena di morte non può essere così ipocrita da essere favorevole alla "pena di vita". Un saluto. Giancarlo
 
 
lorifu
lorifu il 30/11/11 alle 21:12 via WEB
Ognuno di noi nell’esprimere il proprio pensiero dovrebbe essere rispettato non fosse altro che per il coraggio di andare anche contro la ragion comune quando si parla di temi delicati come quello dell’eutanansia che vede divisi il mondo cattolico dai liberi pensatori. Io credo che ognuno di noi abbia il diritto inalienabile di decidere come morire perché la vita non può essere un’imposizione e lo Stato non può sostituirsi alla volontà di chi intende chiudere i suoi giorni se la vita gli è diventata impossibile. Non penso sia una scelta facile e dettata da “capricci esistenziali”. Chi prende simili decisioni deve essere giunto a ritenere intollerabile la prosecuzione della sua esistenza e deve esser rispettato come colui che invece, sostenuto dalla fede, attende la sua fine. Se poi si tratta soltanto di un problema di facciata nel senso che l’eutanasia si fa ma non si deve dire... penso che le battaglie condotte da Mina Welby Beppino Englaro e Coscione abbiano proprio cercato di abbattere il muro di ipocrisia nascosto dietro apparenti ragioni. Grazie Giancarlo
 
Lolablu7
Lolablu7 il 30/11/11 alle 19:36 via WEB
Come si può giudicare il gesto di un uomo disperato?Con quale diritto giudichiamo?So solo che provo tanta pena e rispetto verso un personaggio per il quale la vita aveva perduto significato.Solo il conforto divino può qualcosa,se lo si cerca!
 
 
lorifu
lorifu il 30/11/11 alle 21:24 via WEB
Come ben dici non abbiamo il diritto di giudicare ma solo di comprendere la sua sofferenza e quella di chi resta. Ciao, un abbraccio, loretta
 
roseilmare
roseilmare il 30/11/11 alle 21:54 via WEB
Ho letto con attenzione l'articolo sul giornale stamattina. E' andato a morire in Svizzera. Perché? Questo avrei voluto capire meglio. Aveva una compagna al suo fianco. Non posso negare che ho pensato come mai non si è opposta a questa decisione. Cosa c'è dietro? E la morte può essere dolce? Era malato? Non mi arrogo di certo il diritto di giudicare ma questa notizia mi ha lasciato esterrefatta. Bacio.
 
 
lorifu
lorifu il 30/11/11 alle 22:13 via WEB
Rosy, secondo me il punto non è se fosse ammalato o meno. Secondo i giornali soffriva di depressione ma forse semplicemente non riteneva, ed era un problema suo, che la vita avesse ancora qualcosa da offrirgli. E’ andato in Svizzera perché in Italia l’eutanasia non è ammessa e lui voleva che il suo caso fosse “solo suo”. Discutibile o meno è stato il suo modo di distaccarsi dal mondo. Ciao, bacio, loretta
 
maresogno67
maresogno67 il 30/11/11 alle 22:34 via WEB
Se ne è andato un grande uomo di sinistra
 
 
lorifu
lorifu il 30/11/11 alle 22:43 via WEB
Lo conoscevo superficialmente ma ciò che mi ha colpito più di tutto di lui è stata la passione: per la sua donna e il suo sogno politico. Grazie loretta
 
   
maresogno67
maresogno67 il 01/12/11 alle 20:19 via WEB
viveva praticamente in simbiosi
 
     
lorifu
lorifu il 01/12/11 alle 21:31 via WEB
Vivere in simbiosi a volte ti estrania dal mondo.
 
Vince198
Vince198 il 01/12/11 alle 09:09 via WEB
Rispetto le sue scelte (anche se da cattolico praticante quale sono non le condivido per niente): se l'ha trovata, pace alla sua anima! Ciao, Vince
 
 
lorifu
lorifu il 01/12/11 alle 21:37 via WEB
Questo secondo me è il giusto approccio al problema. Rispettare aldilà delle polemiche e dei convincimenti chi non la pensa come noi. :-)
 
ziryabb
ziryabb il 01/12/11 alle 17:17 via WEB
A mio parere, e posso sbagliarmi, c'è almeno una spiegazione:la depressione.E non è poca cosa.Non basta dire:oggi non sto bene, sono depresso.E' una malattia grave che segue uno schema,un percorso da
A (fattori scatenanti:la perdita della moglie= dolore ecc..)
B (depressione)
C (malinconia,ultimo stadio della depressione che predispone al passaggio all'atto.)
a D (alta probabilità di togliersi la vita).
Nel caso di Magri, si tratta di un personaggio famoso e grande attore del paesaggio mediatico e la vita intellettuale Italiani e quindi le speculazioni non mancano.
Quante persone anonime si tolgono la vita ogni giorno dopo un lungo e maturato stato di depressione?
Per Magri l'unica novità (un testamento?) è il viaggio in treno per raggiungere la clinica Svizzera.
Un saluto
 
 
lorifu
lorifu il 01/12/11 alle 21:42 via WEB
La depressione si sa è una brutta bestia ma non è detto che da questa scaturisca automaticamente l’idea del suicidio. Nel caso di Magri hanno giocato diverse concause che l’hanno condotto a maturare quella scelta. Il punto è fino a che punto diventa un diritto rivendicare il diritto al suicidio. E’ questo, secondo me, l’oggetto delle polemiche. Grazie, a presto, loretta
 
socrate52
socrate52 il 01/12/11 alle 20:29 via WEB
Anche io penso che queste scelte si possono condividere o non condividere, ma vanno comunque rispettate , se non altro per il cammino di sofferenza che c'è dietro. Nel caso specifico poi il fatto di essere andato in Svizzera ha evitato la trasformazione della vicenda in uno squallido show mediatico.
Detto questo , il problema della "uscita dalla vita" rimane ed è drammatico per tutti noi,anche per chi non se ne rende conto.Proprio pochi giorni fà ho visto morire una persona anziana e cattolicissima invocando da Dio la grazia di morire , perchè si rendeva conto che "per lui la vita non aveva più senso"! Se devo essere sincero penso addirittura che sia stata la sua enorme forza di volontà a portarlo alla fine.
Il fatto vero è che mentre si deplora l'eutanasia e magari in certi casi si possa parlare di "condanna a vivere", nella stragrande maggioranza dei casi è in atto una "condanna a morte" strisciante dovuta alle deficienze assistenziali ( basta poco , basta fare il confronto ad esempio tra i reparti "più quotati" e "quelli geriatrici"), o per mancanza di "affetto" , o per semplice disinteresse! Mantenere in vita dei vecchi costa e mi sembra che siamo orientati alla riduzione dei costi che "non rendono" .... ora se questo è vero "Oggi" , figuratevi tra 20 o 30 anni quando l'incidenza dei vecchi sulla popolazione attiva sarà molto più pesante , senza contare che "i giovani validi" di allora saranno quasi tutti immigrati e quindi senza "legami di affetto" con i vecchietti!
 
 
lorifu
lorifu il 01/12/11 alle 21:58 via WEB
Nessuno può parlare di eutanasia a cuor leggero perchè si tratta di una scelta dolorosissima e che annulla la speranza. Per quanto mi riguarda, pur credendo in Dio, avendo vissuto sulla mia pelle esperienze angoscianti di accanimento terapeutico nei confronti di alcuni famigliari, straziati da cure palliative utili solo a prolungare la sofferenza sono favorevole a una accelerazione della morte. :-)
 
ilcoloreametista
ilcoloreametista il 01/12/11 alle 21:30 via WEB
Ciao Loretta, negli anni 70 e 80 è stato un attivo uomo politico di sinistra di una volta, sicuramente un uomo innamorato per la scelta drammatica che ha fatto e deluso dall'andamento dell'Italia. Un abbraccio Antonella
 
 
lorifu
lorifu il 01/12/11 alle 21:45 via WEB
La sua morte ha fatto molte rumore anche se il suo desiderio era andarsene in silenzio. Ciao Antonella, un abbraccio forte. :-)
 
artchoker
artchoker il 02/12/11 alle 00:58 via WEB
Io sono convinto che sia per affermazione del principio di libertà. La sua libertà.
 
 
lorifu
lorifu il 02/12/11 alle 21:53 via WEB
E' quello che penso anche io. :-)
 
gratiasalavida
gratiasalavida il 02/12/11 alle 18:22 via WEB
La notizia mi ha scosso profondamente, ma non le dedicherò un post, né un commento argomentato, in rispetto di una scelta che ha motivazioni troppo intime per poterle giudicare dall'esterno. Ciao. Cinzia
 
 
lorifu
lorifu il 02/12/11 alle 21:56 via WEB
Rispetto assolutamente il tuo pensiero ma in questo caso non si vuole giudicare l'uomo, me ne guarderei bene, ma avviare un contradditorio costruttivo intorno all'azione dell'uomo. Buona serata Cinzia, a presto. :-)
 
gratiasalavida
gratiasalavida il 04/12/11 alle 21:09 via WEB
Ho compreso perfettamente lo spirito del tuo post, che utilizza il caso particolare solo come uno spunto per riflettere sulla generalità del problema, ma intendevo solo comunicarti che mi era ed è difficile, in questo caso, avviare un processo di astrazione. Sono rimasta molto turbata. Ciao e buona serata domenicale. Cinzia
 
 
quarantacost
quarantacost il 10/12/11 alle 03:24 via WEB
E' magica la nostra Loretta ... il sasso nello stagno dei pensieri più intimi ...
 
il.cuculo
il.cuculo il 19/10/16 alle 20:27 via WEB
Il diritto che ognuno dovrebbe avere, morire quando ancora si è vivi.
 
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Tu credi di incontrare l’amore,

in realtà è l’amore che incontra te

nei modi più strani,

inaspettati, involontari, casuali.

A volte lo confondiamo col bene

e lo surroghiamo.

Spesso siamo convinti sia amore,

fingiamo sia amore,

e leghiamo noi stessi

a una indistruttibile catena

frutto dei nostri desideri mancati

dei nostri sogni sopiti

delle nostre abitudini

delle nostre paure

delle nostre comodità

delle nostre viltà

dei nostri calcoli

della nostra apatia

dei nostri falsi moralismi.

Ma quando arriva, se arriva,

lo riconosci,

come  “il sole all’improvviso”

sconvolgente, coinvolgente,

totalizzante, esclusivo,

fusione di corpo e anima

osmosi perfetta.

Se finisce,

un dolore muto, senza fine.

loretta

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 

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