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« LUCIO MAGRI: L'ULTIMO TRENOA chi sfigato??? »

RIFLESSIONI SPICCIOLE SUL CONCETTO DI LIBERT À

Post n°245 pubblicato il 02 Dicembre 2011 da lorifu
 

 

 

Chi di noi non si è posto a vent’anni come a trenta, quaranta e oltre il problema del libero arbitrio o predestinazione? E chi di noi dopo aver argomentato, discusso, essersi infervorato, demolito una tesi a favore dell’altra, se n’è tornato a casa con la soluzione che cercava?

Penso che una risposta unica non l’avremo mai, ognuno deve accontentarsi di quella che il suo imprinting e/o  ricerca interiore gli detta.

Io che sono cresciuta nella fede in Dio, pur ponendomi mille volte la domanda:

Perché  Dio, tu che sei onnisciente, amore,  hai permesso all’uomo di sbagliare, sapendo che in questo modo l’avresti condannato per l’eternità?”

mi sono sempre sentita rispondere dal sacerdote di turno:

Tu non sei stato condannato da Dio, ma il tuo libero arbitrio ti ha condannato perchè avevi la facoltà di scelta.

Io, in tutta sincerità, questa cosa del libero  arbitrio non  sono mai riuscita ad elaborarla in tutta la sua pienezza.

In poche parole io uomo, povero Cristo, non conoscendo  ancora la differenza tra il bene e il male, mi sono giocato il paradiso per un inconsapevole errore, non sapendo che avrei potuto, rinunciando al male meritarmi la virtù creando così anche i presupposti per la nascita della morale.

In realtà  per definire chi sia un uomo libero bisogna prima  di tutto chiarire cos’è un uomo e in cosa consista la sua libertà.

 Io non posso decidere di nascere o morire, neanche di vincere al lotto o di trasformarmi in elefante ma posso decidere di migliorare la mia condizione umana, il fattore ambientale senz’altro mi favorisce.

Ma il bambino che nasce nelle favelas, che non ha di che mangiare, che subisce abusi e soprusi di ogni genere, ha le mie stesse opportunità?

Un uomo libero dunque è innanzitutto un uomo libero dalla fame, dal bisogno, dall’ignoranza.

È inconfutabile  che il bambino che nasce,  vive e cresce in un quartiere malfamato e come realtà costante ha solo quella che vede tutti i giorni con i suoi occhi e sotto i suoi occhi, non possa avere poi  grosse possibilità di scelta.

Qualcuno afferma che la non possibilità di scelta, come in questi casi o la volontà di rinunciare a tutto,  ad obblighi e diritti, sia espressione di libertà effettiva ma secondo me può essere vero per il barbone che abdicando al suo ruolo nella società di fatto si è conquistato il potere della libertà per se stesso  ma nel caso del bambino, figlio di un delinquente, si può parlare di libertà?

Perseguire  il bene forse è  l’unica libertà che possediamo e non ci può essere libertà là dove c’è arbitrio, i due termini sono nettamente in contraddizione e uno esclude l’altro.

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Commenti al Post:
Lolablu7
Lolablu7 il 02/12/11 alle 18:51 via WEB
Io credo che Dio,nel donare all'uomo libertà di scelta,gli abbia conferito dignità .Credo anche che una vita condotta all'insegna del Bene sia l'unica via verso la salvezza.Tutti gli altri "distinguo" caratteristici della regolamentazione tra i rapporti umani servano solo a noi e non a Dio.Mai le contingenze nelle quali ci troviamo a vivere,anche con le nostre piccole miserie,non potranno negarci la nostra vicinanza a Dio nell'Al di là.Un abbraccio:-))
 
 
lorifu
lorifu il 02/12/11 alle 21:50 via WEB
Io voglio pensare che Dio sia così misericordioso da non catalogarci e misurarci col bilancino. E' questa la grande consolazione e ciò che mi fa guardare a Lui come unico riferimento. Un abbraccio, loretta
 
Lolablu7
Lolablu7 il 02/12/11 alle 18:52 via WEB
Scusa Loretta,nel testo forse c'è un "non" di troppo.Ciao
 
artchoker
artchoker il 03/12/11 alle 00:58 via WEB
Secondo me il libero arbitrio è fondamentale affinchè un uomo possa dirsi veramente libero. Un bimbo su mille nati nelle favelas è grazie alle sue poche scelte disponibili se riuscirà ad affrancarsi da un destino già segnato. Ma se non avesse nemmeno quelle?
Non capisco come la non possibilità di scelta possa essere espressione di libertà effettiva...
 
 
lorifu
lorifu il 04/12/11 alle 11:40 via WEB
Paradossalmente, anche la mancanza di scelta può diventare la più grande forma di libertà. Ciao, buona domenica, loretta
 
socrate52
socrate52 il 03/12/11 alle 01:34 via WEB
Sono certo che Dio abbia fatto l'uomo e sono pure certo che l'uomo ha creato "il bisogno di Dio" ed è in base a questo bisogno che l'uomo ha tratteggiato le sembianze di Dio. Per questo motivo l'uomo continua, ancora oggi, a dare spiegazioni che tendono a "giustificare" il ritratto che ha fatto e la spiegazione del "libero arbitrio" ne è un esempio classico. Tuttavia la "libertà" esiste e si sostanzia nella "conoscenza" , perchè si è più o meno liberi a seconda di quanto si conosce del Creato. Sotto questo punto di vista , anche il bambino delle favellas può godere della sua libertà , che se ci pensi non è poi tanto minore di quella che abbiamo noi, perchè rispetto all'assoluto anche la nostra conoscenza è poca roba! Ma per le cose più importanti non c'è poi tanto bisogno di cultura perchè puoi scegliere tra amare o odiare , tra il "costruire insieme agli altri" o "il distruggere" anche se sei nato in un isola isolata dal resto del Mondo.
Ciao Lory , un abbraccio :))
 
 
lorifu
lorifu il 04/12/11 alle 11:50 via WEB
Sono convinta Socrate che per essere felici non sia necessario "avere" e che anche il bambino delle favelas, forse più lui di altri, riesca ad apprezzare la bellezza di correre per strada o di dar calci a un pallone. E non è questione di cultura godere delle bellezze della natura e amore e odio appartengono a tutto l’universo. La differenza è come noi ci poniamo di fronte a tutto questo, di come siamo o di come vogliamo essere. Buona domenica carissimo, un abbraccio, loretta
 
giaros52
giaros52 il 03/12/11 alle 08:00 via WEB
Per tentare di dare un surrogato di spiegazione al perenne dualismo della predestinazione o del libero arbitrio, non si puo restare in ambito strettamente religioso, in quanto certe spiegazioni, ad un certo punto, passano attraverso i dogmi e la fede, per risolvere senza risoverli i dubbi che le contraddizioni di un religione nata per premiare/punire e nutrire potere, ha creato nel suo diffondersi ed esprimersi durante i secoli. LA risposta non può che essere filosofica e come tale partire da un assunto e sviluppare da quello il proprio pensiero. L'uomo non nasce libero, ma passa da una prigione (gestazione) all'altra (vita), solo che la seconda la trova bella e pronta con tutto quello cui deve attenersi per viverla come si conviene. Poi crescendo prova a cambiare certe regole per adeguarle a criteri che con la propria esperienza ha creduto migliori, e si illude di riuscirvi o si dispiace e si frustra per non esservi riuscito. Ma non è mai lui a decidere, ma un sistema creato da chi del sistema fa parte, quindi anche da lui. Per cui è lui stesso che si limita nella propria libertà. Il termine predestinazione non ha perciò senso se non riferendolo solo alla natura umana (nascita, vita, morte) per la quale, una volta nati, siamo tutti destinati a morire. Ma neanche il termine libertà ha senso, se lo assumuiamo come concetto opposto alla predestinazione, per i motivi che ho cercato maldestramente di rappresentare sopra. La mia libertà è quella di godere delle cose cui ambisco, ancor prima di raggiungerle. La mia libertà è quella di poter sbagliare, sapere di poter cercare di riparare, sognare, sentire, accettarmi, il più che sia possibile lontano dai condizionamenti imposti dalla società. Non esiste la libertà dentro un sistema che non sia dettato dalle esigenze intrinseche dell'uomo. "Sub lege libertas", è solo un conforto, una camomilla sociale, giusta e opportuna, ovviamente, ma lontano milioni di chilometri da quella libertà capace di spalancarti il petto e respirare la vita a pieni polmoni. Mi dispiace della lungaggine e della poca chiarezze espressa, ma il discorso sarebbe infinito e il mezzo per esprimerlo, limitato e limitante. Buon fine settimana. Giancarlo
 
 
lorifu
lorifu il 04/12/11 alle 11:42 via WEB
Hai ragione, è un tema appassionante sul quale da sempre l’uomo si è interrogato senza giungere mai a una risposta soddisfacente. C’è chi afferma che “la libertà non si trova all’esterno di noi ma alberga dentro di noi ”, e da questa riflessione nasce la consapevolezza che sei libero solo se ti sbarazzi dalle catene degli “attaccamenti” a persone e a cose. Come tu dici siamo liberi di sognare, di progettare, emozionarci ma anche di affermare noi stessi e il nostro codice morale. Possiamo scegliere cosa vogliamo essere, cosa pensare, come reagire agli eventi che costellano la nostra vita, in poche parole possiamo scegliere di essere padroni della nostra vita. La Vera Libertà umana è la nostra facoltà di scelta. Il punto è però che noi non viviamo solo per noi stessi, siamo animali sociali, di conseguenza, nel momento in cui ci leghiamo attraverso l’amore, l’amicizia, il lavoro, il possesso, il denaro perdiamo il controllo delle nostre scelte e cadiamo nel rischio di dover abdicare alla nostra vocazione di uomini liberi. Siamo prigionieri della tirannia della scelta che invece di libertà crea insoddisfazione e infelicità. Ciao Giancarlo, buona domenica. :-)
 
acetosella5
acetosella5 il 03/12/11 alle 12:04 via WEB
Io credo, da un punto di vista non religioso, che la libertà totale non esista. Tutti siamo collegati ad altri e dipendiamo dal sociale o dalla natura o dal bisogno. Alcuni di noi hanno più di altri la possibilità di ricercare una libertà relativa, sempre all'interno delle gabbie suddette. Il libero aribitrio lo possiamo espletare sempre da liberi vigilati, credo. E' all'interno di questa semilibertà che si può scegliere, per esempio di essere una persona morale o no, o di fare del bene o di essere un soggetto sociale attivo e collaborativo. Il bambino che nasce nella favela ha uno spazio di libertà minimo o massimo a seconda di quale sia il concetto di libertà che giudichiamo preminente. Ciao, Acè.
 
 
lorifu
lorifu il 04/12/11 alle 11:51 via WEB
Condivido il tuo pensiero, soprattutto quando dici che la nostra è una libertà vigilata nel senso che non siamo totalmente padroni della nostra vita ma interdipendenti. Questo legame crea tutta una serie di vincoli, di impedimenti, di ostacoli che fanno sì che la nostra facoltà di scelta sia limitata o addirittura assente. Dipende da noi quanto vogliamo essere fagocitati da questo sistema che ad esempio, parlando di consumismo, vero movimento culturale e politico del nostro tempo, ci ha condizionato a tal punto da creare un vero e proprio smarrimento esistenziale. Ciao loretta :-)
 
elliy.writer
elliy.writer il 03/12/11 alle 19:02 via WEB
Mai tornata a casa con la soluzione che cercavo, proprio così.
Se tutto fosse predestinato, a che servirebbe arrabattarsi tanto, combattere, stare in ansia, correre... E se invece il nostro destino fosse tutto nelle nostre mani, se l'evolversi della storia personale di ognuno dipendesse soltanto dall'individuo, come spiegare a quel bambino delle favelas (e a una enorme fetta di mondo) che sta a lui darsi da fare per tirarsi fuori dalla miseria e se non ci riesce è soltanto colpa della sua incapacità?
Sono d'accordo con Acé quando dice che la libertà è vigilata, forse è solo una grande illusione.
Ma al di là di questo, destino o no, possiamo sempre scegliere, ognuno nel proprio contesto di vita, tra una via e l'altra... e subito dopo cercare qualche attenuante :)
 
 
lorifu
lorifu il 04/12/11 alle 11:53 via WEB
Cara Elly, cerchi sempre il compromesso che possa dar sapore alla vita. Poveri noi, in questa ricerca continua, destino, libero arbitrio, chissà? Anche io penso che molto di noi sia già scritto ma credo anche che ognuno di noi abbia dentro di sé delle risorse, delle spinte che lo differenziano dagli altri e che caratterizzano la sua vita nel bene e nel male. Molto dipende dal carattere perché non possiamo dimenticare che è un componente della nostra personalità molto importante che può incidere notevolmente sulle nostre scelte e indirizzo di vita. Ciao, un abbraccio :-)
 
frankspada
frankspada il 03/12/11 alle 19:14 via WEB
Qualcuno sa spiegarmi perché il Presidente del Consiglio di un Governo legittimatosi da solo con il beneplacito del Capo dello Stato, ha sentito la necessità (non richiesta dalla Costituzione né da altre norme, a mio avviso) di convocare i Segretari di partito ecc.ecc. per anticipare la manovra che dovrebbe, uso il condizionale ché altrimenti… , farci saltar fuori dal pantano appellandosi in tal modo ai “politicanti” che in TV, e sui giornali, già commentano spocchiosi: si però, solo se… quando la maggioranza degli italiani non ne può di loro? Non sarebbe stato giusto, e più opportuno abbandonando vecchie logiche e usanze che ormai puzzano per le procedure finanziarie già avviate, aspettare Lunedì e dire tutto in Parlamento a Camere riunite e collegate sulle reti pubbliche e/o private? Che l’abbia fatto perché teme l’assenteismo dei lavoratori che vorrebbero seguire la faccenda in diretta, o forse… sono infuriato come un toro e per ora la mia libertà è anche questa. Ciao Loretta e scusami se (forse) sono andato off-topic.
 
 
lorifu
lorifu il 04/12/11 alle 11:34 via WEB
Liberati pure Frank, ormai…a questo punto….abbiamo perso tutti i freni inibitori. “Non ci resta che piangere” recitava un bel film di Massimo Troisi, perché è vero che in questo passaggio di poteri, anomalo ma purtroppo necessario,...le finezze diventano superflue. Buona domenica Frank, a presto.
 
   
frankspada
frankspada il 05/12/11 alle 11:55 via WEB
RES (sostanziali e rivoluzionari) e che ciascuno faccia la sua parte rigorosamente, equamente, sacrificandosi per gli altri con un'ombrellata in testa se me la merito. Buone giornate, forse piovose, forse diluvianti, forse... tiriamo avanti, Loretta.
 
     
lorifu
lorifu il 05/12/11 alle 21:02 via WEB
Bello l'acronimo. Caro Frank, siamo disposti a sopportare più facilmente le giornate uggiose di questo primo dicembre che la stangata che ci è piovuta addosso tra capo e collo. Auguri per un'attivissima settimana! Loretta
 
roseilmare
roseilmare il 04/12/11 alle 09:26 via WEB
Cara Loretta, quanto è bello questo tuo post. Chi ha scelto o può scegliere dove e quando nascere e in che contesto sociale? Nessuno. Il libero arbitrio? Non so se esista davvero o siamo noi uomini che ci siamo creati questo concetto ad hoc per avere l'illusione di essere liberi. A volte, almeno a me è capitato, gli eventi ci si presentano davanti in maniera tale che sembra che la nostra scelta sia obbligata. A dirla tutta ho sempre pensato e ancora lo penso che il nostro destino sia già scritto. Buona domenica e un bacio.
 
 
lorifu
lorifu il 04/12/11 alle 11:33 via WEB
E’ vero Rosy talvolta le nostre scelte sono obbligate. Questo succede quando l’insieme delle nostre azioni, circostanze, il luogo, il tempo ci hanno condotto verso quella direzione, quella strada che talvolta, se sbagliata, può rivelarsi irreversibile. Ciao carissima, un abbraccio. :-)
 
Vince198
Vince198 il 04/12/11 alle 12:32 via WEB
É un argomento così vasto che, per ragioni di spazio e di opportunità, lo "restringo" ad un concetto basilare: La dichiarazione universale dei diritti dell'uomo! Che ci sia in giro chi non la rispetta, anche da sottoscrittore di quell'importante dichiarazione, questo è altro ed appartiene, purtroppo, anche alla storia dell'uomo stesso, Loretta! Buona domenica, Vince
 
 
lorifu
lorifu il 04/12/11 alle 22:21 via WEB
Mi hai dato lo spunto per rivederla. E soprattutto oggi, alla luce degli avvenimenti di cui siamo testimoni, acquista un significato ancor più profondo. Ciao Vince, un abbraccio. :-)
 
muscalanz54
muscalanz54 il 04/12/11 alle 20:45 via WEB
Dio perdona anche chi sbaglia ... soprattutto ----
 
 
lorifu
lorifu il 04/12/11 alle 22:19 via WEB
Ci credo. :-)
 
Aquamarinablu
Aquamarinablu il 05/12/11 alle 12:45 via WEB
Io credo che tutti noi abbiamo il libero arbitrio di decidere della nostra vita , con il nostro comportamento, con il nostro modo di affrontare ciò che la vita ci riserva. Se decidiamo una cosa anzichè un'altra, cambia tutto, cambia la nostra esistenza vivendo in base alla scelta fatta...Dio non condanna nessuno ma è la nostra Coscienza che ci fa vivere o morire...ma se non esiste la Coscienza non puoi avere rimorsi per aver fatto del male a qualcuno e vivi soltanto x te , con indifferenza che porta inevitabilmente alla distruzione dell'amore. Buona giornata cara Loretta...un abbraccio. Alessandra
 
 
lorifu
lorifu il 05/12/11 alle 21:11 via WEB
Grazie del tuo commento che condivido in pieno. Agire secondo coscienza è un po' fare una scelta in un senso o in un altro. Grazie Alessandra, a presto, loretta
 
kuliscioff
kuliscioff il 05/12/11 alle 17:37 via WEB
avevo scritto un post di risposta ma pur avendolo pubblicato ... non appare...ciaooooo!
 
 
lorifu
lorifu il 05/12/11 alle 21:12 via WEB
E' successo anche a me carissima e ogni volta mi dico che la prossima volta copio e incollo da Word, dimenticandomene regolarmente. Grazie comunque della tua presenza. Ciao, un abbraccio. :-)
 
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Tu credi di incontrare l’amore,

in realtà è l’amore che incontra te

nei modi più strani,

inaspettati, involontari, casuali.

A volte lo confondiamo col bene

e lo surroghiamo.

Spesso siamo convinti sia amore,

fingiamo sia amore,

e leghiamo noi stessi

a una indistruttibile catena

frutto dei nostri desideri mancati

dei nostri sogni sopiti

delle nostre abitudini

delle nostre paure

delle nostre comodità

delle nostre viltà

dei nostri calcoli

della nostra apatia

dei nostri falsi moralismi.

Ma quando arriva, se arriva,

lo riconosci,

come  “il sole all’improvviso”

sconvolgente, coinvolgente,

totalizzante, esclusivo,

fusione di corpo e anima

osmosi perfetta.

Se finisce,

un dolore muto, senza fine.

loretta

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 

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