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« SAN VALENTINO?E' vero? »

La gentilezza è ancora un valore?

Post n°278 pubblicato il 17 Febbraio 2012 da lorifu
 

 

 

Si può ancora parlare di gentilezza e sorriso?

Oggi in cui tutto sembra essere in declino, in cui  “il male di vivere” ha preso  il sopravvento attraverso un dilagare di   comportamenti sempre più  aggressivi e prepotenti, la gentilezza, sembrerebbe a prima vista un anacronismo quasi di stampo  moralistico.

Le  relazioni interpersonali  sono sempre più  improntate al “politicamente scorretto” e non stupisce  incontrare  persone maldisposte, incupite, estranee alle infinite possibilità del sorriso, di questa meraviglia che nasce sulla bocca  ma che in realtà parte dal cuore. 

E’ sempre più difficile abbandonarsi con spontaneità a una vera, franca risata. Si ride  per una barzelletta, per una situazione divertente, una gag  ma si tratta di una risata forzata che niente ha a che fare con  la  naturale predisposizione all’ottimismo, alla generosità e visione positiva della vita.

E’ pur vero che grossi motivi di ridere al giorno d’oggi non ce ne sono.  Ristrettezze economiche, malattie, stress, lavoro che non c’è o quando c’è risulta  massacrante, difficoltà di relazione e comunicazione, rifiuto e scetticismo nei confronti dello Stato  e delle istituzioni  tutto ha contribuito a toglierci il piacere  dell’allegria, tanto che all’antico adagio: “Cuor contento, Dio l’aiuta” non ci crede più nessuno. Ma difficoltà economiche, malattie, miserie ci sono sempre state, basti pensare al periodo della guerra o dell’immediato dopoguerra, eppure nei racconti dei nostri padri o nonni c’era sempre una nota di ottimismo o episodi divertenti che lasciavano intuire gioia di vivere e serenità.

Erano altri tempi, la gioia nasceva nella miseria e dalla miseria, quando bastava un niente per far scappare una risata genuina, perché il niente faceva apprezzare tutto ciò che poteva costituire un’eccezione alla monotonia. La fede poi aveva un peso non indifferente nella stoica accettazione di disgrazie e sventure che non venivano mai considerate un accidente ma sofferte e condivise dall’intera comunità.

Probabilmente il sorriso è scomparso dai nostri volti e dai nostri cuori  perchè abbiamo legato troppo il nostro benessere interiore al possesso di cose, ne siamo diventati schiavi e la loro mancanza  o i prevedibili “tempi duri”  li viviamo come un torto subito, un giocattolo a molla che senza la carica  non procura più alcun piacere.

Siamo diventati tutti più poveri ma non solo di beni, bensì di gesti di amore, gratitudine, disponibilità.

Eppure questi non hanno risentito della crisi economica, ne abbiamo in abbondanza ma il nostro animo, per natura egoista,  è molto parsimonioso nell’elargirli.

E basterebbe così poco per far felice qualcuno con  un  semplice gesto, una parola, un diverso modo di guardare, di sentire tutti chiusi nel nostro individualismo fatto di orgoglio e vulnerabilità.

Vulnerabilità sì, perché la paura di vedere scoperti i  nostri sentimenti ci induce a nascondere la  parte più autentica di noi, salvo volerla esprimere quando magari è troppo tardi.

 

 

 

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Commenti al Post:
Pattybis
Pattybis il 17/02/12 alle 11:40 via WEB
Come sempre hai espresso i concetti con semplicità e schiettezza. Non aggiungo nulla, se non che sono perfettamente daccordo con te, su tutto. A presto.
 
 
lorifu
lorifu il 19/02/12 alle 09:52 via WEB
Per quanto ti conosco so che quanto detto appartiene al tuo modo di concepire la vita, nel senso che sei molto disponibile all’ascolto. Buona domenica, loretta
 
Vince198
Vince198 il 17/02/12 alle 11:50 via WEB
Ieri mattina sono stato a Udine per sbrigare alcune faccende e, nel mio peregrinare nel centro città (meno male è stata una bellissima giornata), ho incontrato un'amica di vecchia data.. Dato che era sola (uscita a far compere), ha accettato che l'accompagnassi.. Abbiam fatto quattro passi insieme - "Udine vecchia" è sempre bella, anche di giorno.. - preso un caffè, chiacchierato del più e del meno..
Non si dice mai l'età di una signora, posso però e al massimo dire che è più giovane di me, che porta sempre molto bene i suoi anni, vestita con la consueta sobrietà e ricercatezza tipicamente femminile, con quel tocco nei particolari che ricordo ancora e sempre di lei, praticamente da sempre..
Quando ci siamo salutati, ho preso la sua mano e l'ho avvicinata alla bocca, come mia consuetudine per lo meno con alcune persone particolari, per me..
Lei mi ha detto.. "sei sempre caro, Vincenzo"..
Ho sorriso e son andato via, verso piazza 1° maggio dove avevo parcheggiato l'auto.
Sarà anche fuori moda fare così, anche se lo si fa convintamente e con affetto sincero come ho fatto io; però a me non interessa un bel niente: delle critiche me ne faccio due baffi (+ i.v.a ^___*)! Per me la gentilezza è ancora un valore, ma solo se è spontanea, viene da dentro, non per prassi o di facciata, manierata..
Abbraccio ^_______^
 
 
lorifu
lorifu il 19/02/12 alle 09:55 via WEB
La prossima volta, dimmi quando vieni a Udine in modo che possa beneficiare anche io del baciamano :-)), ormai morto e sepolto che poi non è solo una forma di galanteria ma un bel modo per esprimere educazione e piacere nell’incontro. Un abbraccio e buona domenica Vince :-)
 
   
Vince198
Vince198 il 19/02/12 alle 10:31 via WEB
^___^ Certamente, Loretta! Le cose stanno proprio come hai detto tu e lo dico convintamente: con un pizzico di dolcezza in più di un semplice ciao, però senza inutili manierismi degni dell'800, si può esprimere piacere ed educazione per un incontro inaspettato. Nel mio caso, poi, quello di avere rivisto, dopo tanti anni, una persona che avevo quasi perso di vista, però a me rimasta sempre cara! Buona domenica a te ^_______^
 
     
lorifu
lorifu il 20/02/12 alle 11:14 via WEB
La classe non è acqua caro Vince. Buona giornata :-))
 
kuliscioff
kuliscioff il 17/02/12 alle 13:36 via WEB
Il tuo post e' meraviglioso, mi ricordo una cosa letta: quanto piu' si vuole ridere tanto piu' si vuol nascondere qualcosa, il concetto e' questo ma l'aforisma non lo ricordo... io ti dico che e' vero! quanto piu' siamo arrabbiati e incollerati per il nostro destino tanto piu'vogliamo ovviare con delle cose divertenti ciao
 
 
lorifu
lorifu il 19/02/12 alle 09:56 via WEB
A volte tendiamo a nascondere attraverso una risata il nostro dispiacere o disappunto e mostriamo agli altri una faccia non corrispondente al nostro reale stato d’animo per orgoglio, pessimismo, scarsa fiducia negli altri…Buona domenica, un bacio, loretta
 
ziryabb
ziryabb il 17/02/12 alle 17:43 via WEB
Gente che incroci tutti i giorni e che dormono nella stanza accanto, di cui senti i rumori ma che non vedono la necessità di scambiare manco un saluto. Parlo dei vicini di casa.Il sorriso? E' controindicato. Non parlo di palazzi da 90 famiglie ma di 8 famiglie,nessun bambino,tutti adulti,coppie o single.Freddezza totale che dura da 20 anni.All'inizio salutavo,ringraziavo e sorridevo come un pirla poi generosamente muso duro per tutti.Niente di personale.Tutti si comportano nello stesso modo con tutti.E' pazzesco, non mi ricordo neanche le loro facce. E loro la mia!
 
 
angiolhgt
angiolhgt il 19/02/12 alle 01:12 via WEB
c'è una gentilezza ipocrita che non è altro che indifferenza mimetizzata o solo per evitare grane e poi quella del macellaio, del negoziante che quando gli riporti indietro la merce fallata butta giù la maschera, e di queste gentilezze possiamo farne a meno. Meglio una sincera genuina reciproca asettica indifferenza magari venata di un cenno di saluto? Solitamete sorrido accennando un saluto ma in fondo è come salutassi un palo della luce:per le simmetrie euclidee.
 
   
lorifu
lorifu il 19/02/12 alle 10:21 via WEB
Angelo il tuo penso sia il problema un po’ di tutti nel senso che viviamo in una società dove il comportamento di facciata prende il posto dell’autentico sentire. Scomodando Pirandello, la vita non è altro che una sorta di maschera imposta dalla società, un insieme di condizionamenti morali e comportamentali necessari per sopravvivere ma a spese dell’autentico modo di essere, ragion per cui comunicare diventa sempre più difficile proprio per questo contrasto tra quel che sei costretto a dire e quello che in realtà pensi.
 
 
lorifu
lorifu il 19/02/12 alle 10:24 via WEB
Il problema vero è che siamo tutti soli in mezzo alla folla. La società moderna ha sconvolto le nostre esistenze, rendendoci sempre più cupi, alienati da lavori che subiamo, chiusi tra quattro mura dove a volte mancano gli spazi fisici; siamo diventati tutti più cattivi, diffidenti perché in un mondo basato sulla competizione, il proprio successo personale c’è la paura dell’altro, l’altro che può avere la faccia proprio del nostro vicino di casa con il quale siamo capaci di convivere senza mai esserci rivolti un saluto.
 
   
lorifu
lorifu il 19/02/12 alle 10:25 via WEB
Questa è la risposta a ziryabb :-)
 
eugenia1820
eugenia1820 il 17/02/12 alle 17:45 via WEB
Come non essere d'accordo con te? Un saluto "gentile", Eugi
 
 
lorifu
lorifu il 19/02/12 alle 10:26 via WEB
Al quale rispondo con gentilezza. Ciao Eugi :-)
 
vibrazioneforte
vibrazioneforte il 17/02/12 alle 17:45 via WEB
Che dire? hai già detto tutto tu....si sorride meno per il male di vivere? Non lo so, io ci credo e ci spero nella gentilezza, nella disponibilità d'animo, nonostante i problemi di tutti i giorni non voglio incupirmi, anche se ho alti e bassi come tutti, ho ancora voglia di sorridere e soprattutto, di essere gentile, in maniera non finta ma vera, una gentilezza che sgorga dall'animo. Buon pomeriggio Rita
 
 
lorifu
lorifu il 19/02/12 alle 10:26 via WEB
Che bello quello che dici! Non è facile essere positivi al giorno d’oggi ma la predisposizione all’ottimismo è quello che ci vuole per riuscire a superare meglio gli ostacoli che si frappongono al nostro vivere quotidiano. Ciao Rita, buona domenica.
 
Lolablu7
Lolablu7 il 17/02/12 alle 18:24 via WEB
Essere gentili è un modo di porsi che fa bene a noi e agli altri. Ci fa vivere in una realtà serena nella quale si riscoprono quei sentimenti antichi che rendevano gradite le relazioni personali. Essere gentili non è puramente un atto formale, non è freddo ed insopportabile formalismo; è un qualcosa che nasce dal nostro intimo e che mette in luce le nostre migliori qualità interiori. Riscoprire la gentilezza farebbe fare un grosso salto di qualità a questo mondo buio e freddo fatto di relazioni spesso false e di grande mancanza di buona educazione. Un abbraccio, Grazia:-))
 
 
lorifu
lorifu il 19/02/12 alle 10:27 via WEB
Belle parole Grazia che condivido in pieno. Penso che sarebbe il primo passo verso un diverso modo di intendere le relazioni umane e che ci farebbero uscire da quel cono d’ombra in cui con i nostri comportamenti ci siamo incanalati. Buona domenica e un abbraccio.
 
Less.is.more
Less.is.more il 18/02/12 alle 08:59 via WEB
Io mi sento a posto: ho il sorriso stampato, dalla nascita. In compenso, quando scompare, ho "il muso lungo". Comunque è vero, tante volte mi sento antiquata, perché il sorriso pare cosa antica. Non sono immune dalla depressione, ma il sorriso quando incontro altre persone è spontaneo. Quando non sono presa per antica, pare che non sia abbastanza seriosa per questa vita che va di fretta e vengo scambiata per superficiale!
 
 
lorifu
lorifu il 19/02/12 alle 10:47 via WEB
In poche parole sei un libro stampato nel senso che si capisce dal tuo volto lo stato d’animo che ti pervade. Deve essere bello avere a che fare con una persona come te quasi sempre atteggiata al sorriso. E chissenefrega del giudizio altrui se deve risultare una critica alla genuinità della persona. Anche io sono un libro stampato, sul mio viso leggi tutto. Il problema è quando devi assumere la faccia di circostanza. :-)
 
acetosella5
acetosella5 il 18/02/12 alle 14:11 via WEB
Guarda Lori, io m reputo una persona gentile, ma mi rendo conto che ultimamente mi trovo spesso a perdere la pazienza e a presentarmi nella mia veste peggiore. Ci sono delle cose che mi fanno perdere le staffe e annebbiano la gentilezza di fondo. Non so se è per quello che mi circonda o perchè, con gli anni, si perdono un po' di remore. Comunque la gentilezza e la disponibiblità credo siano l'unico modo di porsi, come approccio. Dopo, è bene valutare chi merita e chi no...
 
 
lorifu
lorifu il 19/02/12 alle 10:55 via WEB
Cara Acè, siamo in due. Io penso che sia questione d’età, nel senso che adesso non me ne può fregare di meno di compiacere nessuno e mi sono riappropriata in pieno della mia identità. In passato ho assecondato, digerito, mediato, ma ora faccio solo quel che mi sento di fare senza nessuna remora o timore reverenziale nei confronti di nessuno. E vivo molto meglio!Un abbraccio, loretta
 
roseilmare
roseilmare il 19/02/12 alle 15:52 via WEB
Sì, hai ragione. La gentilezza oggi non è più un valore. Poche le persone che sono gentili ma gentili per davvero, senza ipocrisie. Eppure un sorriso, un'attenzione all'altro non costano nulla. Per mestiere, lo sai, mi trovo a contatto con gli altri. Mi attivo tantissimo per aiutare le persone che hanno bisogno, anche perchè muoversi nell'ambito della burocrazia non é per nulla facile. Mi dicono che sono una "mosca bianca" e mi fa specie perchè la gentilezza che dovrebbe essere la normalità è diventata una eccezione. Purtroppo.
 
 
lorifu
lorifu il 19/02/12 alle 17:33 via WEB
La penso come te Rosi. E’ diventata eccezione quello che dovrebbe essere normalità. Spesso presentiamo di noi la parte peggiore perché essere autentici, disponibili al giorno d’oggi viene considerato un segno di debolezza e abbiamo paura di scoprirci troppo. Un bacio, loretta
 
artchoker
artchoker il 19/02/12 alle 23:10 via WEB
Come sempre, un'analisi lucida e spietata del momento storico. Che dire? Io cerco di dare il mio contributo, non nego mai un sorriso o una battuta, ma è un fatto caratteriale. Verò è che trovi sempre meno gente disposta a ridere, nel vero senso della parola. Credo che gran parte della colpa sia del modo di vivere. Ci sono troppe preoccupazioni in giro...
 
 
lorifu
lorifu il 20/02/12 alle 11:12 via WEB
Hai colto il nocciolo della questione: siamo tutti più seriosi perchè c'è ben poco da ridere in questo momento ma guai sopprimere l'irrefrenabile impulso alla giovialità e all'ottimismo, il mondo sarebbe ancora più triste. :-))
 
socrate52
socrate52 il 20/02/12 alle 22:27 via WEB
Ero un ragazzotto timido e ... non ricordo dove l'ho letto, "quando incontri una persona , anche se sei triste o arrabbiato e l'altra persona è messa come te o ancora peggio, fai un sorriso e vedi come cambia la situazione!" ... beh! Provare per credere!
Non è solo questione di educazione , è soprattutto una questione di "forza" ,la persona "forte" è anche gentile , le persone deboli e paurose "ringhiano"!
 
 
lorifu
lorifu il 23/02/12 alle 21:36 via WEB
Sono assolutamente d'accordo con te. Il sorriso è contagioso. :-))
 
veuve_cliquot
veuve_cliquot il 22/02/12 alle 18:06 via WEB
La gentilezza è ormai così lontana dal normale modo di comportarsi che ormai quando la pratichi, la gente si trova spiazzata, ti guarda un po' inebetita, quasi ammutolisce non sapendo cosa dire perché magari aveva già pronta la risposta maleducata. A me piace sorridere, essere gentile e non ho mai concepito chi, avendo magari dei problemi a casa propria, poi scarica sugli altri, su chi non c'entra nulla tutto il proprio malumore o acredine. :))
 
 
lorifu
lorifu il 23/02/12 alle 21:42 via WEB
E' quello che ho sempre pensato anche io. Nei miei lunghi anni di lavoro come insegnante mi sono trovata spesso ad andare a scuola col magone, problemi che mi assillavano, nervosismi e malumori ma mai mi sono sognata di scaricare sui miei allievi le mie paturnie e non ho mai sopportato quelli che si alleggerivano a spese degli altri. :-)
 
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Tu credi di incontrare l’amore,

in realtà è l’amore che incontra te

nei modi più strani,

inaspettati, involontari, casuali.

A volte lo confondiamo col bene

e lo surroghiamo.

Spesso siamo convinti sia amore,

fingiamo sia amore,

e leghiamo noi stessi

a una indistruttibile catena

frutto dei nostri desideri mancati

dei nostri sogni sopiti

delle nostre abitudini

delle nostre paure

delle nostre comodità

delle nostre viltà

dei nostri calcoli

della nostra apatia

dei nostri falsi moralismi.

Ma quando arriva, se arriva,

lo riconosci,

come  “il sole all’improvviso”

sconvolgente, coinvolgente,

totalizzante, esclusivo,

fusione di corpo e anima

osmosi perfetta.

Se finisce,

un dolore muto, senza fine.

loretta

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 

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