la memoria dispersa
un mondo di affetti perduto (ricordi, pensieri, riflessioni)
TEMPO
Il tempo che passa è tiranno ma è l'attimo che conta, l'attimo che ti prende, ti fa pensare, ti fa sentire, racchiude un mondo, ti fa passare oltre...
Ci sono amori che non muoiono mai, anzi traggono forza dalle rovine, così come ci sono vite che muoiono nel momento di esplodere in tutta la loro bellezza.
La vita e l'amore sono atti di coraggio.
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Post n°351 pubblicato il 20 Settembre 2012 da lorifu
Uno scorpione doveva attraversare un fiume, ma non sapendo nuotare, chiese aiuto ad una rana che si trovava lì accanto. Così, con voce dolce e suadente, le disse: "Per favore, fammi salire sulla tua schiena e portami sull'altra sponda." La rana gli rispose "Fossi matta! Così appena siamo in acqua mi pungi e mi uccidi!" "E per quale motivo dovrei farlo?" incalzò lo scorpione "Se ti pungessi, tu moriresti ed io, non sapendo nuotare, annegherei!" La rana stette un attimo a pensare, e convintasi della sensatezza dell'obiezione dello scorpione, lo caricò sul dorso e insieme entrarono in acqua. A metà tragitto la rana sentì un dolore intenso provenire dalla schiena, e capì di essere stata punta dallo scorpione. Mentre entrambi stavano per morire la rana chiese all'insano ospite il perché del folle gesto. "Perché sono uno scorpione..." rispose lui "E' la mia natura". E’ il mio carattere dice lo scorpione alla rana morente, che gli chiede ragione dell’insensatezza di quella puntura a causa della quale periranno entrambi.
Contro la natura è impossibile combattere è in fondo la morale di questo aneddoto che ben si presta ad analizzare i fatti avvenuti negli ultimi giorni con l’uccisione a Bengasi dell’ambasciatore americano in Libia Chris Stevens e di altri tre funzionari a ridosso delle commemorazioni per l’11 settembre. Il pretesto ufficiale è stato l’uscita del film di un regista di origini israeliane “L’innocenza dei musulmani” in cui Maometto viene dipinto come un pazzo e che appare come una diretta e forte provocazione verso quel mondo islamico che l’Occidente ha creduto di poter gestire, quando non piegare, rimanendo vittima, come l’Apprendista Stregone della sua stessa presunzione. |
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BURANO 2020
Tu credi di incontrare l’amore,
in realtà è l’amore che incontra te
nei modi più strani,
inaspettati, involontari, casuali.
A volte lo confondiamo col bene
e lo surroghiamo.
Spesso siamo convinti sia amore,
fingiamo sia amore,
e leghiamo noi stessi
a una indistruttibile catena
frutto dei nostri desideri mancati
dei nostri sogni sopiti
delle nostre abitudini
delle nostre paure
delle nostre comodità
delle nostre viltà
dei nostri calcoli
della nostra apatia
dei nostri falsi moralismi.
Ma quando arriva, se arriva,
lo riconosci,
come “il sole all’improvviso”
sconvolgente, coinvolgente,
totalizzante, esclusivo,
fusione di corpo e anima
osmosi perfetta.
Se finisce,
un dolore muto, senza fine.
loretta
Contro la "natura" non c'è niente da fare!Qui non è solo questione di "economia" che genera guerre più o meno prevedibili, qui siamo di fronte ad un disegno preciso di conquista ed egemonia del Mondo... ogni dialogo è possibile fino a che fa comodo poi .. ogni scusa è buona!
Qualcuno mi ha scritto che il dialogo con l'Islam è possibile e lo è , ma solo qui ed alle loro condizioni, perchè è dimostrato che dalle loro parti non lo è ... i cristiani vengono massacrati e con loro chiunque "sia diverso"! Prendi il caso della bambina down condannata a morte per "blasfemia" ,al di là di come sono andate le cose , mi spiegate perchè una persona "cristiana" debba essere costretta a studiare un libro che insegna a leggere il Corano? Non è già questa una violazione dei diritti religiosi della persona?
Riguardo al resto ... NON CONOSCO BLASFEMIA PEGGIORE DI UCCIDERE UNA PERSONA IN NOME DI DIO !
La mia frase comunque è incompleta : Non conosco blasfemia peggiore che ammazzare delle persone , nel nome di Dio , per una vignetta! Ciao Loretta :))
Ti auguro un sereno fine settimana con un abbraccio affettuoso! Vince ^___^
Infine vorrei fare una piccola considerazione per tutti quelli che soffrono del "senso di colpa" per lo "sfruttamento delle risorse" ... il colonialismo ecc. del'Occidente ,domanda : senza l'Occidente che valore avrebbe oggi il petrolio?
Il mondo per gli islamici è diviso in due parti, “terra di Allah e terra da sottomettere ai voleri di Allah”. Da qui non si scappa, dato che lo stesso profeta lo disse ai suoi discepoli, anche se non specificò il modo con cui avrebbero dovuto conquistare tutto il mondo..
Parla chiaro Allah, per bocca di Maometto, in questa “Sura At-Tawba” (cap. 9, versetto 29): "combattete coloro che non credono in Allah e nell’Ultimo Giorno, che non vietano quello che Allah e il suo messaggero (Maometto) hanno vietato, e quelli tra la gente di Scrittura (n.d.r. la Bibbia) che non scelgono la religione della verità (Islam) finché non finché non versino umilmente la jizya - pronuncia sgezia - siano soggiogati".
Qui c'è poco da fare e prendersela con chi si vuole perché spinti dal proprio credo politico! L’Islam è una religione radicale e totalitaria oltre che immutabile nel tempo, non ammette “concorrenza” religiosa ovunque, nel mondo. Anche perché il principio di reciprocità da quelle parti, come ben sai, è inesistente. Esso non può accettare di coesistere con altre religioni altrimenti non è vero Islam. Se tollerano le altre religioni è soltanto dietro pagamento di una tassa islamica (nota come “sgezia”, come ho accennato in precedenza). Una volta era così, oggi neanche quella...
Il paese conquistato o le persone conquistate che si rifiuteranno di pagare anche la sgezia saranno inevitabilmente uccise.
Non crederò mai a musulmani che parlano di Islam moderato, prendendo le distanze dal fondamentalismo chiuso ed esagerato. É il classico gioco delle parti, ergo bisogna andare a fondo, ma proprio a fondo per vedere dov'è la verità. Questo lo dico non da “tifoso” di qualche teoria politico/religiosa - a parte che un certo Magdi Allam che conosce molto bene quell'”ambiente” meglio di molti che pensano di saperne abbastanza qui da noi, non sapendo molti di loro di navigare nella superficialità e nella non sufficiente conoscenza, basandosi forse su qualche conoscenza personale etc. - ma da un mio personale interesse in questa faccenda che dura da parecchi anni. Ovviamente non sono "Mandrake", però qualcosa credo di averla osservata con atenzione e recepita..
A premessa NON odio nessuno - sia chiaro, dato che questa parola non mi appartiene da sempre, ma ho un grande timore di chi troppo parla come loro, ma poi fa l'opposto di quel che dice. I musulmani sono così: vivono nell'ignoranza più conclamata ma poi, quando vengono “risvegliati” da questo letargo tipo “zombies” da chi ha interesse a farlo (non certo per i musulmani stessi che vivono onestamente e in stati spessissimo di grande indigenza) poi si comportano in modi veramente fuori da ogni logica di civile convivenza.
Con questo non dico che qui da noi – nel mondo occidentale - siamo tutti santi, tuttavia occorre guardare ad altro genere di valutazioni che esporrò in seguito.
A tal guisa riporto quel che scrisse un giornale saudita - Al Hayat, dunque non dell'occidente, circa una decina di anni fa (nov 2001) e che ancor oggi, a mio avviso, ha la grande valenza politico-economica-sociologica:
“.... "Si, la politica americana e quella israeliana sono parzialmente responsabili (a proposito del terrorismo). Ma le nostre responsabilità sono sicuramente molto più profonde. Le nostre società hanno poco in comune, ma un comune un poco determinante: il modo in cui (noi società islamiche) abbiamo accolto la modernità.
Abbiamo rifiutato la trasformazione del mondo, preparando in questo modo il terreno alla violenza. Il poco intorno al quale ci siamo uniti si è cristallizzato intorno ad alcuni nomi: dal pachistano Abu al-Aala al-Mawdudi, all'egiziano Sayyed Qotb, a Osama bin Laden. L'Africa subsahariana è più povera di noi. La sua tragedia è più grave della nostra, e le responsabilità occidentali ancora più accertate. Ma non ha prodotto terrorismo.
L'America Latina ha sofferto anche a causa degli USA prima e più di noi. Ma il prodotto più puro del suo terrorismo, Carlos, ha scelto di venire ad operare da noi. Siamo più vicini dell'Africa alle fonti della modernità. Ma siamo meno pronti dell'America Latina a sottometterci alla sua influenza. Dietro tutto questo c'è un insuccesso, lo dobbiamo riconoscere.
E i cui segni sono evidenti: esistono interi Stati nel mondo musulmano che sono altrettanti progetti interrotti: l'Iraq, il Pakistan, l'Algeria, il Sudan (...)
Ogni anno, arretriamo di un secolo nel nostro confronto con i problemi del presente. Allora viva la morte. Viva la violenza. Poiché le battaglie non hanno fine. Poiché preferiamo morire piuttosto che vivere."
Il Corsera, quotidiano tutto sommato non molto “squilibrato” in senso politico (anche se negli ultimi anni, con il dott. Mieli direttore, ha assunto una “vocazione” da csx..), il 13 febbraio 2003 pubblica un'autocritica di Al Arham:
"Chiaro che noi arabi non siamo capaci di fermare la macchina di guerra statunitense e non possiamo neanche sostenerla pubblicamente. Le ragioni sono tante, ma la principale è la debolezza delle società arabe… Dobbiamo però fare un’autocritica: questa crisi travolgente non è fabbricata dagli Stati Uniti o dall’Occidente, ma nasce dalla stessa nostra situazione interna. La nostra crisi di sistema nasce dall’incapacità di creare un’economia solida e un sistema politico aperto, dalla mancanza delle libertà democratiche fondamentali e dall’assenza del rispetto dei diritti umani. Nelle nostre società non abbiamo garantito la giustizia, l’uguaglianza di fronte alla legge, le libertà e la dignità. Come si può far rispettare la nostra politica estera se noi dipendiamo dagli aiuti esteri? Come possiamo far giungere alta la nostra voce se non abbiamo una legittimità popolare Sia che questa guerra avverrà o no, sia che Sharon distrugga o meno le aspirazioni di indipendenza del popolo palestinese, le riforme interne vanno attuate con il consenso della gente prima dell’imposizione con la forza dall’esterno".
Infine lo scrittore del Qatar Abdel Hamid al- Ansari è più che mai deciso.. (Corsera 29.4.2004):
«Dico ai fautori della moderazione e del compromesso che è giunto il momento di smetterla con la litania dell'oppressione americana e delle condizioni di oppressione e di assenza delle libertà. Il terrorismo non ha nulla a che fare con queste motivazioni e cause. Il terrorismo è un'ideologia aggressiva che odia la vita e le persone, che si radica in menti e animi squilibrati e frustrati» . Al- Ansari attacca duramente le televisioni satellitari arabe « che si sono trasformate in megafoni del terrorismo, facendoci credere che questo terrorismo si giustificherebbe con la causa palestinese, la presenza straniera, la parzialità degli americani, la repressione politica e la crisi economica » . Per sradicare il terrorismo, è la tesi dello scrittore arabo, « dobbiamo rivoluzionare i programmi scolastici, innestandoci il pensiero riformatore, la cultura della tolleranza, l'apertura verso le altre civiltà, l'accettazione della globalizzazione ».
Mente molto lungimirante quest'ultima, mi pare..
Ne avrei altri di pensieri in merito parecchio interessanti, tuttavia preferisco fermarmi qui, Loretta. Concludo dicendo: stiamo attenti, molto attenti nel “fissare” la nostra attenzione su colpe di tipo politico per dare sostegno ai nostri pensieri “di parte”, perché in questo modo facciamo proprio il gioco non tanto di quella gente, povera e ignorante che andrebbe sicuramente aiutata a 360° per prima a casa loro (ma con quei "capi" resto molto scettico..), ma dei loro “dirigenti” che hanno mire ben più ambiziose..
Ancora scusa, cara Loretta! Un abbraccio ^___^
Così è stato e credo che questa sia la strada da seguire (non solo per noi ovviamente, ma per tutti i bloggers di "buona volontà") per eventuali altre discussioni cui non mancherò di partecipare e dire la mia, se del caso. Ancora grazie..
Cordialmente, Vince198