la memoria dispersa
un mondo di affetti perduto (ricordi, pensieri, riflessioni)
TEMPO
Il tempo che passa è tiranno ma è l'attimo che conta, l'attimo che ti prende, ti fa pensare, ti fa sentire, racchiude un mondo, ti fa passare oltre...
Ci sono amori che non muoiono mai, anzi traggono forza dalle rovine, così come ci sono vite che muoiono nel momento di esplodere in tutta la loro bellezza.
La vita e l'amore sono atti di coraggio.
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« Pensiero | MEMENTO » |
Post n°435 pubblicato il 08 Ottobre 2013 da lorifu
Tag: 60 racconti, amore, ANALISI, ARTE, CULTURA, Dino Buzzati, EMOZIONI, Inviti superflui, RIFLESSIONI, SENTIMENTI
Robert Doisneau "Vorrei che tu venissi da me in una sera d'inverno e, stretti insieme dietro i vetri, guardando la solitudine delle strade buie e gelate, ricordassimo gli inverni delle favole, dove si visse insieme senza saperlo».
Chi ha letto Buzzati e il "Deserto dei tartari" forse ricorderà maggiormente la sua vena fantastica e surreale ma c'è un altro Buzzati, non meno intenso e straordinario che mostra l'altra parte di sé, quella più lirica e intimista.
Leggendo questo racconto, forse uno dei più belli dei sessanta che costituiscono il titolo del libro, non si può non rimanerne affascinati per la poesia che pervade tutto il brano in un crescendo di emozioni e sentimenti che se da una parte creano una separazione netta tra due anime divise su tutto, dall'altra confermano come l'amore non sia una forma di alchimia perfetta ma se elaborato e plasmato secondo i nostri desideri può sempre regalare attimi di felicità in un altrove condiviso.
...Ma tu - ora mi ricordo - non conosci le favole antiche dei re senza nome, degli orchi e dei giardini stregati. Mai passasti, rapita, sotto gli alberi magici che parlano con voce umana, né battesti mai alla porta del castello deserto, né camminasti nella notte verso il lume lontano lontano, né ti addormentasti sotto le stelle d'Oriente, cullata da piroga sacra. Dietro i vetri, nella sera d'inverno, probabilmente noi rimarremo muti, io perdendomi nelle favole morte, tu in altre cure a me ignote. Io chiederei "Ti ricordi?", ma tu non ricorderesti.
È la consapevolezza bruciante della mancanza di affinità, di un sentire diverso, di un camminare lontani nonostante la vicinanza, di un mondo interiore che non può rivelarsi all'altro.
...Ci terremo semplicemente per mano e andremo con passo leggero, dicendo cose insensate, stupide e care. Fino a che si accenderanno i lampioni e dai casamenti squallidi usciranno le storie sinistre della città, le avventure, i vagheggiati romanzi. E allora noi taceremo sempre tenendoci per mano, poiché le anime si parleranno senza parola. Ma tu - adesso mi ricordo - mai mi dicesti cose insensate, stupide e care. Né puoi quindi amare quelle domeniche che dico, né l'anima tua sa parlare alla mia in silenzio, né riconosci all'ora giusta l'incantesimo delle città, né le speranze che scendono dal settentrione. Tu preferisci le luci, la folla, gli uomini che ti guardano, le vie dove dicono si possa incontrare la fortuna. Tu sei diversa da me e se venissi quel giorno a passeggiare, ti lamenteresti d'essere stanca; solo questo e nient'altro.
La realtà è un mondo ostile sempre pronto a schiacciarti con le sue rivelazioni. Non ti sorprende, non lascia spazio al forse, a un sperato malinteso...
...Vorrei pure - lasciami dire - vorrei con te sottobraccio attraversare le grandi vie della città in un tramonto di novembre, quando il cielo è di puro cristallo. Quando i fantasmi della vita corrono sopra le cupole e sfiorano la gente nera, in fondo alla fossa delle strade, già colme di inquietudini.
...Ma tu - lo capisco bene - invece di guardare il cielo di cristallo e gli aerei colonnati battuti dall'estremo sole, vorrai fermarti a guardare le vetrine, gli ori, le ricchezze, le sete, quelle cose meschine...
...Tu penseresti al tuo povero domani e inutilmente sopra di te le statue d'oro sulle guglie alzeranno le spade agli ultimi raggi. Ed io sarei solo. E' inutile...
...Ma almeno, questo sì almeno, vorrei rivederti. Sia quel che sia, noi staremo insieme in qualche modo, e troveremo la gioia. Non importa se di giorno o di notte, d'estate o d'autunno, in un paese sconosciuto, in una casa disadorna, in una squallida locanda. Mi basterà averti vicina...
L'amore inseguito è anche l'accettazione di regole che non corrispondono alle tue, è barattarle, soffocarle pur di veder splendere quell'idea di calore di altra provenienza.
...Ma tu - adesso ci penso - sei troppo lontana, centinaia e centinaia di chilometri difficili a valicare. Tu sei dentro a una vita che ignoro, e gli altri uomini ti sono accanto, a cui probabilmente sorridi, come a me nei tempi passati. Ed è bastato poco tempo perché ti dimenticassi di me. Probabilmente non riesci più a ricordare il mio nome. Io sono ormai uscito da te, confuso tra le innumerevoli ombre. Eppure non so pensare che a te, e mi piace dirti queste cose.
In un annullamento spazio temporale l'amore è l'unica cosa a esistere e resistere nonostante le infinite contradditorietà dell'animo umano.
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BURANO 2020
Tu credi di incontrare l’amore,
in realtà è l’amore che incontra te
nei modi più strani,
inaspettati, involontari, casuali.
A volte lo confondiamo col bene
e lo surroghiamo.
Spesso siamo convinti sia amore,
fingiamo sia amore,
e leghiamo noi stessi
a una indistruttibile catena
frutto dei nostri desideri mancati
dei nostri sogni sopiti
delle nostre abitudini
delle nostre paure
delle nostre comodità
delle nostre viltà
dei nostri calcoli
della nostra apatia
dei nostri falsi moralismi.
Ma quando arriva, se arriva,
lo riconosci,
come “il sole all’improvviso”
sconvolgente, coinvolgente,
totalizzante, esclusivo,
fusione di corpo e anima
osmosi perfetta.
Se finisce,
un dolore muto, senza fine.
loretta
Ecco e in merito alla tua chiosa, vorrei dire che l'amore è un sentimento così lineare e complesso al tempo stesso che trovare con una qualsiasi alchimia o chiave di volta la via giusta.. no, non credo proprio esista. Cioè e per quel che mi riguarda, "amo" quell'immenso alone di mistero insito nell'amore stesso, non cerco spiegazioni non programmo niente, mi affido all'istinto e, se sento che mi dice di andare in un certo senso, su una certa via..
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