Un blog creato da lorifu il 31/12/2009

la memoria dispersa

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« IL SEMPRE NEL MAIFORSE... »

UN VIAGGIO CHIAMATO AMORE

"...Forse Dino fu l'uomo che più amai..."
"...Tutta la sera m'è ondeggiata alla memoria, l'immagine di lui, della 
sua pazzia, e di quel altipiano deserto, in quelle prime poche notti 
estive del nostro amore che son rimaste le più pervase d'infinito ch'io 
abbia vissuto..." (Diario di una donna) Sibilla Aleramo

 

 

 

Non si saprà  mai se quello tra  Dino Campana e Sibilla Aleramo fosse vero amore o la spinta di una forza autodistruttrice che li legò per due brevi, intensissimi anni,  fino a quando Campana, preda della malattia mentale, venne definitivamente internato in manicomio dove concluse giorni e tormenti.

Su questa breve ma tempestosa relazione si è molto discettato e altrettanto fiorito ma nessuno è riuscito a cogliere fino in fondo gli impulsi passionali che spinsero i due amanti a folli carteggi amorosi dove desiderio e respingimento diventarono   un gioco al massacro tanto più sottile e crudele  quanto più lusinghe, botte e insulti  si alternavano in un crescendo continuo fino al successivo incontro scontro.

 

 

                                                       Egon Schiele "L'abbraccio" (1917)


Nel progressivo inesorabile peggioramento della malattia di Dino, una forma di pazzia dovuta alla contrazione della sifilide per i suoi tanti contatti mercenari, contribuì senz’altro il bisogno di protagonismo assoluto di Sibilla, donna bellissima, eccessiva,  che si servì della sua seduzione come arma di riscatto nei confronti di una società ipocrita e beghina sullo sfondo di un  inizio novecento caratterizzato dai nascenti fermenti sociali che di lì a breve sarebbero sfociati nella grande guerra.

 Lei fiera e altera con un insopprimible desiderio di uscire dai confini di un ambiente gretto e meschino reagì a una violenza subita a soli quindici anni ribellandosi a regole e convenzioni che la vollero sposa dell’uomo  che aveva abusato di lei.  

Esordì  nel 1906 con  il romanzo autobiografico Una donna che la consacrò come scrittrice ma  definirlo romanzo è riduttivo in quanto  apparì sin da subito un accorato appello, il manifesto di un femminismo ancora in germe della quale lei fu antesignana diventando un punto di riferimento nella lotta per l’emancipazione femminile.

Per cercare di capire almeno in parte le motivazioni di questo incontro, per tanti aspetti devastante, occorre   fare riferimento al periodo storico e letterario in cui i due  vissero e consumarono la loro storia d’amore.

Entrambi provenienti da ambienti provinciali, dotati di grande talento letterario si cercarono, o meglio lei cercò lui incantata   dalla sua vibrante poesia e  già il primo incontro si rivelò un’attrazione fatale”.


Vogliamo intanto vederci per un giorno a Marradi? –Se non v’annoia troppo, se non siete troppo lontano. Io potrei venire, mettiamo, mercoledì o giovedì, col primo treno (8,55) e voi dirmi dove m’aspettereste. Credo che ci si riconoscerebbe facilmente. Mi racconterete a voce quali altri tic bisogna perdonarvi, oltre a quelli che bisogna ignorare. Uomo diffidente!
Sibilla”


Dino Campana che nei Canti Orfici, aveva raggiunto   punte di lirica altissima non ebbe mai  la fama che forse lui si aspettava e viveva questa sua condizione di emarginato con estrema frustrazione  accentuata anche da segni di irrequietezza  che forse furono  la cifra distintiva della sua purissima poesia.

Sibilla fu la sua prima donna, non aveva amato nessuna come lei e cadde sotto il peso di un amore che la sua instabilità psichica  e l'incontrollabile gelosia gli impedirono di vivere.

Questo  viaggio chiamato amore  affidato a un carteggio di cui Sibilla  autorizzerà la pubblicazione solo due anni prima di morire percorre tutte le fasi del loro delirio amoroso in quel  rincorrersi forsennato su e giù per la penisola a testimoniare la potenza di un amore idealizzato e che entrambi cercavano, affamati di emozioni  forse come compensazione alle tante sconfitte della vita.


 

 

 

 

In un momento

Sono sfiorite le rose

I petali caduti

Perché io non potevo dimenticare le rose

Le cercavamo insieme

Abbiamo trovato delle rose

Erano le sue rose erano le mie rose

Questo viaggio chiamavamo amore

Col nostro sangue e colle nostre lagrime facevamo le rose

Che brillavano un momento al sole del mattino

Le abbiamo sfiorite sotto il sole tra i rovi

Le rose che non erano le nostre rose

Le mie rose le sue rose.


P.S. E così dimenticammo le rose.


Dino Campana a Sibilla Aleramo, 1917


 

Chiudo il tuo libro,
snodo le mie trecce,
o cuor selvaggio,
musico cuore...

con la tua vita intera
sei nei miei canti
come un addio a me.

Smarrivamo gli occhi negli stessi cieli,
meravigliati e violenti con stesso ritmo andavamo,

liberi singhiozzando, senza mai vederci,
né mai saperci, con notturni occhi.

Or nei tuoi canti
la tua vita intera
è come un addio a me.

Cuor selvaggio,
musico cuore,
chiudo il tuo libro,
le mie trecce snodo.


(Sibilla Aleramo a Dino Campana, Mugello, 1916)

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Commenti al Post:
FilippoPaterna
FilippoPaterna il 04/04/14 alle 14:37 via WEB
Come sempre post magistrale.
Non so perché per me questa storia è un "de già vue".Forse l'amore , quello giovanile in partcolar modo ,ha sempre quella dimensione di passione e pazzia , quel che di destino tragico e fatale, che poi ti segna la vita e per bene che ti vada , ti rende apatico e financo acido nel seguito dei tuoi giorni.
Ciao Lori
 
 
lorifu
lorifu il 07/04/14 alle 14:48 via WEB
Non mi hanno mai appassionato storie di amori distruttivi perchè la letteratura ne è zeppa e anche nella vita reale non si scherza. La passione che assume i contorni di amore totalizzante, esclusivo peraltro, non è prerogativa unica dei giovani, anzi. È difficile che a vent’anni si viva una relazione in modo così autolesionista e opprimente e quando succede, come dici tu, ti lascia il marchio per sempre. Si dice che l’amore per essere autentico debba essere soggetto a pene e sofferenze. Penso che tutti ne abbiamo fatto esperienza ma voglio credere che un amore autentico possa essere anche gioia e appagamento. Ciao Filippo :-)
 
woodenship
woodenship il 04/04/14 alle 18:28 via WEB
E'quando le diverse intemperie della vita vengono a concentrarsi tutte assieme nella stessa regione:quella del cuore.Da quì è la tempesta perfetta,quella che non lascerà nè vinti nè vincitori...Un post davvero stupendo per tatto e capacità di narrare,che rievoca due tra i maggiori personaggi non solo letterari del nostro primo novecento... Grazie infinite ed un fiore che più ancora è l'augurio per un fine settimana sereno...............W......
 
 
lorifu
lorifu il 07/04/14 alle 14:52 via WEB
Grazie a te Wooden per l'apprezzamento. Né vincitori né vinti dici ma comunque una lotta che lascia ben pochi sprazzi di felicità. :-))
 
ilpiccolocactus
ilpiccolocactus il 04/04/14 alle 21:45 via WEB
Che coppia!:-)
 
 
lorifu
lorifu il 07/04/14 alle 14:54 via WEB
Per la Aleramo fu una seppur importante parentesi amorosa, per Dino Campana fu tutto. :-))
 
zuaro2
zuaro2 il 05/04/14 alle 00:06 via WEB
Qualcosa in passato mi era arrivata di questa storia. Certo erano due personaggi sofisticati, ma nel contempo erano prigionieri del loro stesso raffinato intelletto; probabilmente avevano la consapevolezza che malgrado le spine, odoravano il profumo della stessa rosa. E' un male oscuro, è un qualcosa di veramente drammatico vivere così, c'è poco da scherzare, perchè so cosa significa, in quanto a me accadde una cosa simile intorno ai 27 anni, anche se il contesto di questa mia vicenda, nulla aveva a che fare con il mondo della letteratura. Tuttavia, spesso ci ho pensato e ritengo di avere vissuto 3 anni di passione intensa come non mai e non ti nascondo che malgrado i conflitti, le discese ardite e le risalite (per dirla alla Battisti), è un'esperienza che augurerei a tutti. In genere questi tipi di relazioni con il tempo sono destinate ad esaurirsi non appena finisce l'effetto della sublimazione. A mio parere, queste persone, questi destini non si incontrano per caso, ma inconsciamente si cercano perchè hanno qualcosa da risolvere all'interno di una complementarietà psicologica emotiva e razionale. Non commento la parte letteraria, non saprei cosa dire ... se non che tra le due poesie preferisco quella della Sibilla.
 
 
lorifu
lorifu il 07/04/14 alle 22:42 via WEB
Penso che una simile sofferenza nascesse dalla ricerca dell’impossibile. Sibilla era una donna libera e incontenibile ma non aveva fatto i conti con la malattia di Dino amplificata dagli eccessi di questa donna che pur amandolo non sopportava la sua ossessività e incontrollabile gelosia. Era un amore morto in partenza per la mancanza di presupposti se non la forte attrazione fisica che li legava. Non credo che sia un’esperienza da augurare a tutti per le profonde cicatrici che un amore malato può lasciare per sempre. Ciao Elvio.
 
   
zuaro2
zuaro2 il 08/04/14 alle 15:27 via WEB
Si probabilmente non è da augurare a tutti, hai ragione, ho esagerato, ma forse in alcuni casi non è del tutto negativo ricordare di avere vissuto un'amore e una passione travolgenti, nel senso che una persona può dire: "io so cosa significa e anche se poi tutto è franato, ho vissuto delle emozioni irripetibili, in tutti i sensi ...".
 
     
lorifu
lorifu il 09/04/14 alle 09:32 via WEB
Spesso ci sei dentro senza accorgertene e la tua volontà risulta inibita. Ho scritto un pensiero a questo proposito: “Il dolore inutile è quello volontario, quello a cui andiamo incontro senza poterci o volerci fermare.”
 
il.cuculo
il.cuculo il 05/04/14 alle 11:09 via WEB
Un amore tribolato,un amore selvaggio, un amore nato ancor prima di conoscersi. Quella richiesta di un primo incontro che seguiva magari pagine di lettere e contatti virtuali, la richiesta del superamento di diffidenze e di tic. La gelosia morbosa di chi non aveva ancora conosciuto amore e la voglia di avere accanto colui che più di altri avrebbe potuto cantare un amore puro. Qualche volte mi domando perchè l'amore debba essere celebrato solo con il tormento, perchè una storia come questa debba suscitare tanto fascino, debba far frugare nelle tasche di chi lo legge per trovare quelle analogie da abbinare al proprio vivere e quindi compiacersi di un dolore. Le atmosfere a tinte tenebrose e cupe, la maledizione di un rapporto nato sulle pagine di scritti e mal vissuto nel reale. Io amo il sole e la voglia di vivere, amo la ricerca di un amore che possa essere condiviso fino in fondo, capace di incastrare il concavo con il convesso, un amore che scriva poche poesie ma molta vita. Ho riletto il post molte volte e aldilà dell'ammirazione per come è costruito e scritto, quello che mi ha lasciato è solo un profondo senso di compassione e pena nei confronti dei poveri protagonisti.
 
 
lorifu
lorifu il 07/04/14 alle 23:08 via WEB
Condivido in pieno a tua solarità nell’interpretazione dell’amore ed è una concezione piena di reciprocità e benessere alla quale credo. Non è sempre così comunque perché è anche vero che la tua idea dell’amore corrisponde più a un ideale che dovremmo impegnarci di raggiungere anche se non sempre è così facile perché tante sono le variabili che si frappongono a questo disegno. È un bellissimo messaggio il tuo che rivela un grande ottimismo e amore per la vita.
 
   
il.cuculo
il.cuculo il 08/04/14 alle 21:35 via WEB
Potrei definire la tua, la filosofia del "però". La prima impressione che ebbi nel leggerti fu quella di una "dolce pessimista" o anche di una "pessimista dolce". Oggi mi limiterei a "dubbiosa". Sembra tu sia sempre frenata nell'entusiasmo da qualche ancora a cui sei incatenata. Credo che l'amore sia uno, che sia un sentimento e non un percorso. Non esiste una mia idea d'amore, esiste l'amore e se lo vincoli a variabili o a un grado di difficoltà, allora non è più amore ma solo un buon pretesto per una bella poesia.
 
     
lorifu
lorifu il 09/04/14 alle 09:41 via WEB
L’amore è così complesso che non è sempre facile spiegarlo anche perché non risponde solo alle logiche del cuore. Talvolta è frenato da mille e un motivo e viene a perdere buona parte della sua forza e consistenza quando sottoposto a stress o/e delusioni. Anche quello più abbagliante e pervicace si smorza quando vengono a mancare le ragioni per cui è nato.
 
Vince198
Vince198 il 05/04/14 alle 11:40 via WEB
E dopo quella prima lettera che hai citato, Loretta, quasi un tocco delicato per sondare un'aria che aveva già "agitato" l'anima di Dino, lei.. una gran bella donna bionda e certo sensuale, lui un uomo di bell'aspetto, molto possessivo e in alcuni transienti anche violento, dopo quel tocco iniziale, scoppiò una passione che raggiunse vette inusitate, soprattutto da parte di lui, gelosissimo del torbido passato di Sibilla..
Hai scritto un post che non ha bisogno di altri commenti ( circa 6 anni fa ne feci due in questo stesso tuo argomento ma che, in preda a un moto di rabbia, nel 2010 cancellai.. per non soffrire più di quanto stavo male allora ), solo di una rilettura e lasciarsi cullare da quei versi che rendono quasi surreale, appartenente ad un'altra stagione o generazione che dir si voglia, ma che conduce sempre ad un "comune denominatore": l'amore, la sua imprevedibilità e forza insista in un sentimento unico nel suo genere che, quando diventa irrefrenabile, porta a fare le cose più strane, anche assurde se vogliamo dire così che in momenti di "lucidità" nessuno si sognerebbe di mettere in atto.
Insomma una lucida follia sì, ma che manda in estasi.. ^____^
 
 
lorifu
lorifu il 08/04/14 alle 09:36 via WEB
Una lucida follia…Un ossimoro che dimostra tutta la sua impossibilità. Buona giornata Vince. Godiamoci questo pallido sole che mi impongo non sovrasti quello che sento splendere dentro di me :-)
 
eugenia1820
eugenia1820 il 05/04/14 alle 14:56 via WEB
Concordo con Vince sul fatto che spesso l'amore non è altro che "una lucida follia"................e Dino e Sibilla ne erano consapevoli, tuttavia non sapevano rinunciarvi. Sono passati gli anni e questa lucida follia non si traduce più in versi, ma in atti, purtroppo delittuosi. E' questo che mi viene da pensare. :-))
 
 
lorifu
lorifu il 08/04/14 alle 09:39 via WEB
In effetti non c'è giorno che non si senta parlare di amori malati che non reggono alla fragilità dei presupposti...con le conseguenze che sappiamo. Buona giornata Eugi :-)
 
giramondo595
giramondo595 il 06/04/14 alle 10:08 via WEB
Buona domenica,smackkkkkkkkkkkkk
 
 
lorifu
lorifu il 08/04/14 alle 09:40 via WEB
Grazie e ricambio augurandoti un buon martedì. :-)
 
gratiasalavida
gratiasalavida il 06/04/14 alle 16:07 via WEB
Ricordo un bellissimo lavoro di Sebastiano Vassalli dedicato a Dino Campana: "La notte della cometa". Il titolo mi pare fosse questo. L'ho letto molti anni fa. Ciao. Cinzia
 
 
lorifu
lorifu il 08/04/14 alle 09:44 via WEB
Sono andata a spulciare qua e là e sono rimasta impressionata dallo spessore e dalla volontà di ricerca di questo notevole scrittore che nel proporre la biografia di Campana si è affidato a una certosina, puntuale, attendibilissima ricostruzione storica scaturita da fonti certe. Buona giornata Cinzia. :-)
 
gaza64
gaza64 il 07/04/14 alle 10:59 via WEB
Un viaggio cominciato sul finire di una capacità di amare e, forse per questo, vissuto tanto più intensamente. Una storia triste per il tragico epilogo a cui uno dei due amanti ha dovuto soccombere, ma che resta scolpito tra quei carteggi a testimonianza di quanto l'amore possa ispirare anime affini dagli occhi gemelli...Complimenti, Loretta, per la tua deliziosa ricostruzione. Con affetto, Gabriella
 
 
lorifu
lorifu il 08/04/14 alle 09:50 via WEB
Grazie Gabry, in effetti la storia dei due amanti non lascia indifferenti per la veridicità dei fatti, la sensualità che traspare nel loro ricercarsi disperato e la tragicità degli eventi che ne decretarono la fine non può suscitare nel lettore che una sorta di pietas. :-)
 
ranocchia56
ranocchia56 il 07/04/14 alle 15:29 via WEB
conoscevo la storia, erano altri tempi, ma le "note" di queste situazioni sono sempre quelle. Un abbraccio. Rosa
 
 
lorifu
lorifu il 08/04/14 alle 09:55 via WEB
Quello che colpisce soprattutto é il legame cerebrale, quelle "affinità elettive" che non bastarono ad arginare l'esplosione di sentimenti che si dibattevano nell'animo dei due amanti. :-)
 
oli.ver1960
oli.ver1960 il 08/04/14 alle 10:12 via WEB
A volte si costruiscono storie, non importa quanto siano pazze o inverosimili, ce le portiamo addosso, ci fanno sentire felici fino a quando....non accade qualcosa di irreparabile... Felice giornata, Oliver
 
 
lorifu
lorifu il 09/04/14 alle 09:43 via WEB
Purtroppo Oliver. Ci vorrebbe un'alfabetizzazione dell'amore...Felice giornata a te. :-)
 
LUX_DIAPHANUM
LUX_DIAPHANUM il 09/04/14 alle 15:39 via WEB
Lieto giorno Lory
Interessante Riflessione sull'Amore
un Viaggio in un'Altalena di Emozioni
una carezza di Luce Alex in LUX_DIAPHANUM
 
 
lorifu
lorifu il 10/04/14 alle 18:54 via WEB
Grazie Alex. Ricambio il tuo saluto. :-)
 
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Tu credi di incontrare l’amore,

in realtà è l’amore che incontra te

nei modi più strani,

inaspettati, involontari, casuali.

A volte lo confondiamo col bene

e lo surroghiamo.

Spesso siamo convinti sia amore,

fingiamo sia amore,

e leghiamo noi stessi

a una indistruttibile catena

frutto dei nostri desideri mancati

dei nostri sogni sopiti

delle nostre abitudini

delle nostre paure

delle nostre comodità

delle nostre viltà

dei nostri calcoli

della nostra apatia

dei nostri falsi moralismi.

Ma quando arriva, se arriva,

lo riconosci,

come  “il sole all’improvviso”

sconvolgente, coinvolgente,

totalizzante, esclusivo,

fusione di corpo e anima

osmosi perfetta.

Se finisce,

un dolore muto, senza fine.

loretta

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 

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