Un blog creato da lorifu il 31/12/2009

la memoria dispersa

un mondo di affetti perduto (ricordi, pensieri, riflessioni)

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

FELICITà

 
 
 
 
 
 
 

SULL'ONDA DEI RICORDI

 
 
 
 
 
 
 

I MIEI BLOG

LA MEMORIA DISPERSA

 

VITA E DINTORNI

GRAPPOLI DI EMOZIONI

 

IN PUNTA DI PENNA


 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

ossimoraacer.250neveleggiadra0Led_61prefazione09barby123456elea_uVince198woodenshiplorifuperlarosadifiumemarabertowbevialexbelf_agor
 
 
 
 
 
 
 

AREA PERSONALE

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 63
 
 
 
 
 
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 
 
 

siti web

 
 
 
 
 
 
 




 
 
 
 
 
 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 
« Amore o amare?A PROPOSITO DI VIRTUALE... »

Pino Roveredo: Un poeta fra noi

"Dolce tesoro mio, come stai? Anche oggi ti ho cercata al telefono e tu non c'eri, ma lì, nella tua lontananza, ti trattano bene? Mi raccomando: se solo ti sfiorano un capello, tu mandami a dire."

Mandami a dire  - Pino Roveredo - Premio Campiello 2005

 

 

 Amedeo Modigliani - Ritratto di Jeanne Hébuterne

 

Trovare le parole giuste per definire Pino Roveredo non è cosa semplice anche perché sarebbe riduttivo limitarsi a leggere le sue note biografiche e ricondurre tutto alla sua infanzia, figlio di due genitori sordomuti che gli insegnarono prima di tutto il linguaggio dei gesti.

Anche se il silenzio è stato il suo primo compagno, l'ha introiettato e se n'è servito per riflettere sugli accadimenti della vita trasformandolo  in forza espressiva attraverso pagine dove il dolore e lo smarrimento sono una costante.

L'ispirazione proveniente dalla strada, sono parole sue, è quella che gli ha permesso di mettere su carta il suo vissuto, un  concatenarsi di eventi che lo videro allontanarsi dai binari della normalità per scelte trasgressive, una discesa all'inferno che lasciò segni indelebili nel suo animo.

...Così comincia il degrado volontario, quando la società allunga benevolmente la sua mano e ti mette da parte, tu lo sai che è colpa tua, ma quell'emarginazione con il tempo diventerà un alibi da giocare...

Capriole in salita - Pino Roveredo

La dipendenza dall'alcol e dalle droghe gli aprirono le porte del carcere e del manicomio  ma nel buio più profondo riuscì a trovare, grazie anche all'amore,  l'orgoglio e il riscatto che gli permisero di uscire definitivamente dalla situazione di emarginazione e disagio in cui si trovava.

 Un'esperienza che non ha mai rinnegato ma che al contrario lo ha visto e vede battersi ancora oggi con lo spirito dell' operatore di strada,  come ama definirsi, nei tanti  progetti di solidarietà, teatro  e un'instancabile attività di supporto ai giovani disadattati perchè, come ama ripetere,  salvando loro salvo anche me stesso.

L'accostamento a Baudelaire, Bukowski e a una sorta di maledettismo appare un po' azzardato, quando non strampalato, in quanto a differenza loro la strada non è stata  una scelta come rifiuto e invettiva verso una società perbenista e ipocrita ma una contingenza, un percorso obbligato scaturito dal suo destino di bambino in cui le capriole in salita iniziarono già allora.

Un uomo che nonostante il successo dei suoi libri e la vittoria del Premio Campiello nel 2005 con il libro di racconti Mandami a dire,  sente il bisogno di donarsi mettendo a disposizione dei più sfortunati, degli ultimi,   la sua esperienza come alito di speranza.


I suoi libri, una volta letti non li dimentichi più.

 Ti entrano dentro  perchè attraverso un linguaggio ricco di metafore e  similitudini la parola si fa immagine e tu la vedi, la senti, perchè il suo è un parlato spontaneo e senza forzature, il suo modo di essere ed essere stato.

I temi affrontati sono quelli dell'emarginazione e dell'abbandono e in ogni libro  c'è tanto di sé e del mondo che ha vissuto direttamente o indirettamente, quello della droga, dell'alcolismo, della malattia mentale.

I suoi personaggi sono veri, teneri, rozzi, indifesi pur negli inciampi ripetuti ma nel descriverli non c'è compiacimento o autoassoluzione.  

Ne descrive il degrado e gli errori in modo asciutto, senza scendere mai in pietismi o vittimismi.

"Non potrei mai raccontare di cose che non ho vissuto. La scrittura è come una pelle per me. Io ascolto le storie, me le cucio addosso e le riporto su carta. Infatti, la mia è una scrittura parlata. Io piango, rido, converso con me stesso, parlo ad alta voce e riporto su carta solo quello che rientra nel piacere dell'ascolto. Se non trovo la musicalità nelle mie parole, non forzo mai la frase".


Leggendo Caracreatura, il monologo di una madre alle prese con un figlio drogato,  non puoi non commuoverti, non piangere con lei.


 


...Caracreatura, sono soltanto cinque minuti che ho acceso la luce del "buongiorno", e già mi è venuta la voglia di spegnere quella della "buonanotte".

Fosse per me, mi sveglierei soltanto per timbrare la presenza, e poi mi infilerei nel buio di due Tavor per scontare quel che resta dell'esistenza.

Santa Maria delle Solitudini, sapessi come sono pesanti i giorni quando girano senza un accadere....

Caracreatura sapessi che fatica vivere ogni giorno l'immobilità dello stesso giorno, senza avere a disposizione la miseria di una vigilia,  l'ansia di una scadenza o il salto di un piccolo traguardo da cerchiare con l'emozione della matita rossa...

 Caracreatura - Pino Roveredo


 "C'è molto dolore, ma è dolore prezioso, che ha senso, e serve. Caracreatura è un romanzo dedicato a «tutte le donne madonne, che con le loro lacrime, muscoli, sospiri, sogni, preghiere, sputi, sangue, angosce, passione, sudore, tempo, cuore, amore, amore, amore,  e ancora amore mi hanno insegnato a essere madre". Caracreatura racconta di una madre che ama realmente il proprio figlio, lo ama così tanto che, pur di strapparlo dalla droga, affronta per anni il suo odio e la sua ingratitudine. Una maternità che non è fatta di condiscendenza o gratificazioni. "Questo libro - chiarisce Roveredo - non è un trattato sulla tossicodipendenza, ma una grande storia d'amore in cui bisogna arrivare per forza all'ultima pagina per capirne il senso e la forza".


Tutti i libri di Roveredo parlano d'amore, è un amore sofferto, negato, rifiutato, scoperto, invocato, riscoperto e lo trovi anche in una bestemmia, in una mano pronta a colpire,  nell'ottundimento della mente, nella disperazione di atti e gesti che  scaturiscono da un io volentato e alla deriva.

"Ballando con Cecilia", appena uscito, riscritto su un vecchio canovaccio del 2002 è la struggente storia di  Cecilia, da oltre sessant'anni rinchiusa in  un ospedale psichiatrico senza neanche un perchè.

Roveredo cerca di scalfire quel muro fatto di scontrosità e bizzarrie  cercando di coinvolgerla assieme agli altri degenti in un ballo reale e metaforico in un tentativo di recupero degli anni perduti.


La Pazza - Luigi Fusco


PAO-LI-NO!   PAO-LI-NO!   PAO-LI-NO! ... PAO-LI-NO! PAO-LI...

E Paolino ballava, ballava la sua offesa per allietare la serata dei sani.

Ballava con il basco incastrato in testa, che gli spediva giù fiumi di sudore, ballava con la lingua fuori mentre righe di saliva gli colavano giù dal mento.

Paolino ballava tutta l'agitazione che aveva in corpo, con le ginocchia che s'intrecciavano e  confondevano, le braccia che gli volavano nell'aria e gli occhi che gli giravano, giravano, giravano...

Giravano fino all'arresto ordinato da uno sfinimento, e da un ritmo impossibile che senza pietà scaraventava la marionetta a terra.

Ballando con Cecilia - Pino Roveredo


BALLA CECILIA

Balla Cecilia, balla!

Vèstiti di luce,

infiocchetta i capelli,

scivola lieve

su piastrelle dorate

maleodoranti

di candeggina.


Balla Cecilia, balla!

Vola lontano

dai tuoi  lamenti,

i perché soffocati,

gli anni bruciati,

il camicione infilato

su un  corpo mai saputo.


Balla Cecilia,  Balla!

È giunto il tempo,

tra breve sarà notte,

e coprirà gli insulti

di giorni tutti uguali

a girare in tondo

per dar senso al tempo,


un tempo

che non è stato,

non sarà mai.


Balla Cecilia, balla!

Non ascoltare l'urlo

che nelle  notti bianche

non arrivò mai al cuore

di chi col tradimento

ti seppellì per sempre.


Balla Cecilia, balla!

Volteggia

come solo tu sai fare,

tra le pareti

di questo casamento,

privata  del palpito vitale,

la lievità dei sogni,

la carezza sincera,

quella che non fu mai.


Balla Cecilia, balla!

Vola oltre il grigiore delle mura

lontano dai volti accesi,

dai gesti ostili,

dal sordo cigolio

del tuo giaciglio,

dal tanfo inconfondibile

di cloroformio e minestrone.


Balla Cecilia, Balla!

Sei già lontana...

là dove il tempo non muore mai.

Loretta Fusco


La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://gold.libero.it/Filodelricordo/trackback.php?msg=12763401

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 30/04/14 alle 15:40 via WEB
Complimenti Loretta! Sei riuscita a dar vita a quella *non cosa* trattenuta per troppi anni immobile in un mondo senza luce. Nei suoi volteggi non solo le membra ma anche il suo dolore pare sciogliersi. Un bel pomeriggio :-)
 
 
lorifu
lorifu il 02/05/14 alle 08:21 via WEB
Grazie Elena per la bella lettura della poesia. Una buona giornata a te, loretta
 
Io_Ivan
Io_Ivan il 30/04/14 alle 16:05 via WEB
Grazie Loretta, grazie di cuore. In un tempo senza tempo, in posto che non c'é ho conusciuto Cecilia. Questi versi mi riportano ad una donna bambina che ballava per la gioia di qualcuno che danzare non poteva. La donna vivrà la sua vita, la bambina danzerà per sempre. Ancora grazie. Ti auguro un buon pomeriggio. Ivan
 
 
lorifu
lorifu il 02/05/14 alle 08:23 via WEB
Grazie a te. In genere emozioni innescano altre emozioni...Buona giornata Ivan :-)
 
frankspada
frankspada il 30/04/14 alle 18:18 via WEB
"Buon 2013 a tutti, assidui e meno che non possono comunque non sentire..." e guarda caso arrivo qui imbracciando un cannocchiale ! Mah, Boh, Bo/Ma, Monami, loretta.
 
 
lorifu
lorifu il 02/05/14 alle 08:36 via WEB
Come sempre arguto e proiettato oltre. Sono andata là dove ho intuito. Che delizia...da riempire gli occhi. Buona giornata anche a lei ...che siamo già il 2.
 
gaza64
gaza64 il 30/04/14 alle 18:22 via WEB
Davvero complimenti, Loretta, per questa tua biografia di un autore che, personalmente, non ho mai avuto occasione di leggere ma che ora posso dire di conoscere...Se dovessi descrivere, attraverso un'immagine, l'impressione che ne ho ricevuto leggendoti, sceglierei una giacca nera la quale, sollevando il bavero, mostrerebbe una fodera variopinta, perché per me, chi sa "vedere" gli ultimi, li ha veduti tutti. Grazie:)
 
 
lorifu
lorifu il 02/05/14 alle 08:38 via WEB
Bell'immagine, un omaggio all'autore che sarebbe ben felice di questa tua "descrizione". Buon 2 maggio, loretta
 
LIFEOLDHEART
LIFEOLDHEART il 30/04/14 alle 18:27 via WEB
non conosco questo autore ma leggere il tuo post mi ha incuriosito, voglio fare una ricerca sulla persona e leggere qualche sua opera. un caro saluto francesco
 
 
lorifu
lorifu il 02/05/14 alle 08:39 via WEB
Basterebbe soltanto fare una ricerca su Internet e...
 
o3radovicka
o3radovicka il 30/04/14 alle 19:28 via WEB
Mi ha colpito molto come lo hai articolato: "Mandami a dire - Pino Roveredo"… accanto con quell' amore forte di Modigliani e Jeanne Hébuterne.. lei, con il volto dolce, timido, silenzioso e delicato, che si di gettò e si suicidò il giorno dopo la morte di Modigliani… (segue) ..Invece Caracreatura - Pino Roveredo …lo ho letto e mi ha emozionata molto.. ….il dolore che l'autore vuole comunicare.. ….Per chi vuole capire la natura del affetto materno, sapere quanto è viscerale.. quanta e grande… Per chi voglia imparare a vedere cosa c'è dietro le abitudini distruttive… così facilmente assunte, per darsi un tono, per noia o per essere accettati nel gruppo. Si … La sofferenza che lacera l'anima e la pelle, la solitudine di chi combatte da solo contro tutto e tutti…. ma quella che mi ha colpito è la sua bravura nel pensare come una donna..!!!.. questo post; bello, curato, e impegnativo …con stima, radovicka
 
 
lorifu
lorifu il 02/05/14 alle 09:03 via WEB
Grazie Ornela per il tuo commento sentito e argomentato. Avendo letto Caracreatura sei riuscita a entrare perfettamente non solo nella pieghe del libro ma dell’autore che proprio come dici, ha tratteggiato la figura della madre come meglio non avrebbe potuto fare una donna perché per Roveredo le donne non sono state solo una presenza significativa, dalla mamma alla compagna, ma gli hanno trasmesso quella sensibilità e capacità di donarsi in maniera totalizzante. Buona giornata carissima Ornela.
 
LUX_DIAPHANUM
LUX_DIAPHANUM il 30/04/14 alle 20:13 via WEB
Lieta sera lory, Forse è Chi ha avuto la più grande Sofferenza che poi ha la più grande Sensibilità e Creatività, Grazie per Avermelo fatto Conoscere, un Augurio per Domani 1 Maggio, il Lavoro è Fonte di Vita, una carezza di Luce Alex in LUX_DIAPHANUM
 
 
frattale58
frattale58 il 30/04/14 alle 20:42 via WEB
Ciao.. volevo condividere anche con te la gioia di essere diventato nonno. il mio primo nipote: Raul. :)))
 
   
lorifu
lorifu il 02/05/14 alle 09:08 via WEB
Ho risposto sul tuo blog comunque ancora complimenti per questa bella notizia. :-)
 
 
lorifu
lorifu il 02/05/14 alle 09:06 via WEB
Alex, grazie a te per il passaggio e l'apprezzamento. Buona giornata. :-)
 
das.silvia
das.silvia il 01/05/14 alle 10:51 via WEB
Notevoli le notizie che hai presentato su questo autore che non conoscevo...approfondirò la sua conoscenza. Complimenti per i tuoi espressivi versi, un caro saluto, silvia
 
 
lorifu
lorifu il 02/05/14 alle 09:11 via WEB
Sei gentile. È un piacere riuscire, attraverso un blog, a rendere un servizio all'arte e alla cultura. Buona giornata, loretta
 
Lolablu7
Lolablu7 il 01/05/14 alle 23:36 via WEB
Ho scritto in un post di tanto tempo fa che il genio e' spesso figlio di un pizzico di follia. Il dolore partorisce, a volte, figli indimenticabili ed utili ai "normali" per invitarli a riflettere sui grandi temi della vita. Quel " mandami a dire" e' un concentrato di bellezza. Un bacio:))))) P.S. Scusami per l' apostrofo sulla e, invece dell' accento, ma il mio IPad crea qualche problema in tal senso.
 
 
lorifu
lorifu il 02/05/14 alle 09:13 via WEB
Ti ringrazio Grazia per la tua riflessione che condivido in pieno. Buona giornata e un abbraccio, loretta
 
Vince198
Vince198 il 02/05/14 alle 12:03 via WEB
Post convincente, Loretta, esemplare e ben argomentato, oltre la mia totale condivisione. Ecco, mi limito a riportare una dichiarazione di Roveredo attraverso la quale si intuisce la caratura del personaggio che lui è: «Per un certo periodo ho trattato la mia vita come un gioco e ciò mi è costato molto, in quanto ho dovuto faticare non poco per riparare agli sbagli fatti. La vita è una cosa seria che bisogna vivere “ogni giorno un giorno”, intendendo con questo dire che la vita è talmente breve e intensa che non ci si può permettere di sprecarne nemmeno un attimo. Le gioie sono veloci mentre gli sbagli sono molto difficili da rimediare». Francamente non si può non condividere, tanto che in qualche passo di questa dichiarazione rivedo me stesso.. E poi i tuoi versi, una chiosa dolcissima.. ^___^
 
 
lorifu
lorifu il 05/05/14 alle 10:05 via WEB
Roveredo ha provato sulla propria pelle il dolore sin da bambino e le sue tante capriole in sono la testimonianza di come le esperienze negative ti plasmino e facciano capire l’importanza di cose altrimenti insignificanti e insapori. In “Mio padre votava Berlinguer” in un ricordo stemperato di malinconia ritrova nel dialogo col padre morto tutta la bellezza e il rimpianto per un rapporto dove anche gli aspetti negativi passano in secondo piano per lasciare solo un’immagine struggente sempre viva proprio attraverso la memoria. Buona giornata Vince :-)
 
zuaro2
zuaro2 il 02/05/14 alle 19:20 via WEB
Per motivi di lavoro mi capita spesso di entrare e stazionare per giornate intere all'interno di queste strutture e la mia attenzione spesso è captata più dalle pazienti che dai pazienti. Con un certo cinismo cerco di vedere (diciamo) il lato comico per non essere sovrastato dalla realtà della condizione umana di quella gente, anche se poi non sono tutti li, ma sparsi per il mondo ... La tua poesia è particolarmente espressiva e rende chiara l'idea della miseria e della fragilità dell'uomo. Non mi biasimare se ti dico che tutti dovrebbero, almeno una volta nella vita fare una visita in un luogo di questi, magari dopo aver ascoltato la predica in piazza S.Pietro ....
 
zuaro2
zuaro2 il 02/05/14 alle 20:15 via WEB
http://www.youtube.com/watch?v=SD6bg8rNgK4 Te la ricorderai senz'altro, ma chissà (come spesso accade) se hai mai dato attenzione al testo della canzone di Don Backy.
 
 
lorifu
lorifu il 05/05/14 alle 10:53 via WEB
La legge 180 di Basaglia che portò alla chiusura definitiva dei manicomi se da un lato restituì alla società uomini che in condizioni di libertà poterono salvarsi dal buio della mente con la restituzione della propria dignità di uomo, dall’altro creò non pochi disagi perchè riversò sulle famiglie tutto il peso e il carico di problematiche legate alla gestione del disagio psichiatrico non facilmente risolvibile. Il trasferimento delle competenze della cura dallo Stato alle Regioni non è stato così automatico e così uniforme perchè ogni regione l’ha attuato e organizzato nel suo ambito territoriale più o meno bene ma il problema di fondo è che non fu pensato e predisposto un adeguato “dopo chiusura “perchè l’assistenza sanitaria passò di fatto dallo Stato alle famiglie, lasciandole praticamente sole in questo difficilissimo frangente. Le proposte di revisione della legge 180 sono ancora in discussione mentre il TSO, Trattamento Sanitario Obbligatorio affidato alle regioni mostra tutta i suoi limiti e inadeguatezze.
Bellissima la canzone di Don Backy: “Sognando” … mi colpì al primo ascolto.
Grazie Elvio e buona giornata.
 
woodenship
woodenship il 02/05/14 alle 20:55 via WEB
Che dire,dopo una simile recensione,prova di una sensibilità ed una capacità di introspezione assai rare,non posso che applaudire con una standing ovation:non conosco l'autore,ma la tua presentazione ne offre uno spaccato serio,compreso e molto esplicativo.Complimenti vivissimi.Ed anche per la poesia così musicale e danzante da essere canzone che,nel cuore, si dispiega in tutta la sua bellezza...........Un bacio di sole ed un fiore............W...........ps:Luigi Fusco parente di Loretta Fusco?...Perdona la curiosità............Ribacio........
 
lorifu
lorifu il 05/05/14 alle 10:56 via WEB
Ti ringrazio per il tuo apprezzamento che so essere sincero e attento. Buon inizio settimana con l’augurio di piacevoli giornate di sole. Un abbraccio :-)
 
ranocchia56
ranocchia56 il 05/05/14 alle 15:45 via WEB
Non conoscevo questo scrittore, di sicuro i suoi libri saranno bellissimi, perchè solo chi prova determinate situazioni sulla sua pelle può descriverle realmente ed aiutare chi a sua volto purtroppo le vive :))
 
 
lorifu
lorifu il 08/05/14 alle 08:49 via WEB
Ed é proprio così cara Rosa, il dolore bisogna averlo sperimentato per riuscire a vederlo negli altri cercando di alleviarlo. Buona giornata carissima :-)
 
LUX_DIAPHANUM
LUX_DIAPHANUM il 05/05/14 alle 17:24 via WEB
Lieto giorno Lori, Emozioni nel Tuo Cuore, una carezza di Luce Alex
 
 
lorifu
lorifu il 08/05/14 alle 08:49 via WEB
Ricambio il tuo saluto sempre gradevolissimo. Buona giornata a te :-)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

BURANO 2020

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 
 
 

 


Tu credi di incontrare l’amore,

in realtà è l’amore che incontra te

nei modi più strani,

inaspettati, involontari, casuali.

A volte lo confondiamo col bene

e lo surroghiamo.

Spesso siamo convinti sia amore,

fingiamo sia amore,

e leghiamo noi stessi

a una indistruttibile catena

frutto dei nostri desideri mancati

dei nostri sogni sopiti

delle nostre abitudini

delle nostre paure

delle nostre comodità

delle nostre viltà

dei nostri calcoli

della nostra apatia

dei nostri falsi moralismi.

Ma quando arriva, se arriva,

lo riconosci,

come  “il sole all’improvviso”

sconvolgente, coinvolgente,

totalizzante, esclusivo,

fusione di corpo e anima

osmosi perfetta.

Se finisce,

un dolore muto, senza fine.

loretta

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963