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« Non ti arrenderePassione »

Casualità o destino?

Post n°524 pubblicato il 31 Marzo 2015 da lorifu
 

Robert Doisneau


«Quella strana convinzione che le vicende che mi capitano abbiano un senso ulteriore, significhino qualcosa; che la vita con le sue vicende racconti qualcosa di sé, ci sveli gradatamente qualche suo segreto, stia davanti a noi come un rebus il cui senso è necessario decifrare, e le vicende che viviamo siano la mitologia della nostra vita e in questa mitologia stia la chiave della verità, e del mistero. Si tratta forse di un inganno? È possibile, è addirittura probabile, ma non riesco a sbarazzarmi del bisogno di decifrare continuamente la mia vita».

Milan Kundera, "Lo scherzo"


E' così strana la vita...e così ingannevole.

Tu pensi di essere il protagonista assoluto delle vicende, dei fatti che ti riguardano quando in realtà é tutto costruito secondo un piano prestabilito, un copione che qualcuno o qualcosa ha deciso per te.

Ma il caso, il destino, sono due cose diverse o due facce della stessa medaglia?

Spesso mi sono trovata a ragionarvi sopra,  a passare ai raggi x gli eventi della mia vita per scoprirvi coincidenze, analogie, casualità che mi potessero far pensare se gli effetti e le conseguenze di certe scelte fossero dettate dal libero arbitrio o scaturissero da un disegno che stava a monte.

 Paul Auster parla della  meccanica della realtà  ma quelli che lui definisce  fattori accidentali   altri  li considerano  segni del destino.

Quante volte ci siamo chiesti se un incontro, un fatto determinante nella nostra vita sì da cambiarne il corso possa essere attributo a una semplice casualità o non sia  scritto nel grande libro del destino?

E tutta quella dinamica relazionale,  scelte, decisioni che costellano il nostro vissuto,  come poter affermare con certezza che conseguenze ed effetti dipendano esclusivamente dai nostri comportamenti o non siano invece collegati  da un filo invisibile,  quello che gli antichi chiamavano fato?

Niente succede per caso e nessun incontro è un caso...

 

 Amore a prima vista

Sono entrambi convinti
che un sentimento improvviso li unì.
E' bella una tale certezza
ma l'incertezza è più bella

Non conoscendosi, credono
che non sia mai successo nulla tra loro.
Ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi
dove da tempo potevano incrociarsi?

Vorrei chiedere loro
se non ricordano -
una volta un faccia a faccia
in qualche porta girevole?
uno "scusi" nella ressa?
un "ha sbagliato numero" nella cornetta?
- ma conosco la risposta.
No, non ricordano.

Li stupirebbe molto sapere
che già da parecchio tempo
il caso stava giocando con loro.

Non ancora del tutto pronto
a mutarsi per loro in destino,
li avvicinava, li allontanava,
gli tagliava la strada
e soffocando una risata
si scansava con un salto

Vi furono segni, segnali,
che importa se indecifrabili.
Forse tre anni fa
o lo scorso martedì
una fogliolina volò via
da una spalla a un'altra?
Qualcosa fu perduto e qualcosa raccolto.
Chissà, era forse la palla
tra i cespugli dell'infanzia?

Vi furono maniglie e campanelli
su cui anzitempo
un tocco si posava sopra un tocco.
Valigie accostate nel deposito bagagli.
Una notte, forse, lo stesso sogno,
subito confuso al risveglio.

Ogni inizio infatti
è solo un seguito,
e il libro degli eventi
è sempre aperto a metà.

Wislawa Szymborska

 

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Commenti al Post:
angiolhgt
angiolhgt il 31/03/15 alle 23:24 via WEB
quando ero giovane uscì un libro che divenne cult, "il caso e la necessità" di J Monod, un libro di divulgazione scientifica di un biologo che parla di telenomia e invarianza e altre amenità ....forse mi ha ineluttabilmente suggestionato : ero così giovane! e così il caso, per caso, mi ha conquistato...e il caso è padre del nichilismo e così sono anche diventato nichilista e il nichilismo degrada nel fatalismo e così sono diventato anche fatalista ma il fatalismo genera inevitabilmente l'atarassia ed ecco diventare atarassico....... Il determinismo mi ha sempre fatto sorridere, al massimo, il caso, per tentativi ed errori ,alla fin fine fa venir fuori qualcosa che sembra determinato. L'equilibrio dell'universo è un caos che si muove in modo ordinato ma non determinato e da chi? Ci si incontra per caso poi l'abbaglio delle affinità elettive sfocia magari nel misticismo del determinismo del fato. Fato e destino sono due cose diverse.Le cose non avvengono perchè era scritto ma perchè le abbiamo scritte, e se le abbiamo scritte male o sulla sabbia allora... Se non le abbiamo scritte le ha scritte un altro per noi ma poi sta a noi .....e se ...la sventurata rispose.
 
 
lorifu
lorifu il 09/04/15 alle 22:08 via WEB
In sostanza tutto il tuo discorso per arrivare alla conclusione che é solo il libero arbitrio a determinare le nostre azioni camuffato da destino, fato...una sorta di alibi al quale delegare le nostre disgrazie.
 
woodenship
woodenship il 01/04/15 alle 20:34 via WEB
Che dire?Materia alquanto paludosa quella del caso o del fato, oppure del destino.Come anche troppo semplice cavarsela con le cose accadono perchè devono accadere...C'è come una logica nella caoticità dell'universo e nelle regole che lo assemblano facendo sì che si verifichino fenomeni e si sviluppino dinamiche.Coglierla,questa logica è come minimo una bomba deflagrante di contraddizioni e indeterminatezza.Si è scritto tutto ed il contrario di tutto.Ognuno ascrivendo a sè il significato del tutto.Ma forse il segreto sta qua:nella personalizzazione a cui si presta l'asetticità dell'esistenza.Asetticità che fa sì che qualsiasi interpretazione degli eventi possa essere suscettibile delle letture anche più astruse e all'apparenza inaccettabili.Come spesso capita nelle storie di Philip K.Dick.Oppure nel libro di David Hand,"Il caso non esiste"in cui l'autore arriva a definire un principio dell'improbabile,come la base di teoremi matematici per cui anche le cose più improbabili hanno una loro logica e ratio matematica.Insomma,l'asetticità,data dall'impersonalità degli accadimenti,permettono le letture più personalizzate, da parte sia dei protagonisti e vittime che degli spettatori.Per quanto mi riguarda,da agnostico e darwiniano di ferro,sono portato a pensare che il tutto si svolga nella più assoluta casualità.E che se qualcosa si distacca dal caos è per quella volontà di sopravvivenza che sprona e dirige gli individui a cercarsi ragioni per esistere e dunque ad inventarsi destino o fato che giustifichino situazioni e vite altrimenti inspiegabili.........Un caro saluto ed un fiore con un bacio di sole primaverile.........W........
 
 
lorifu
lorifu il 09/04/15 alle 22:20 via WEB
Più volte hai espresso il tuo pensiero in merito e non hai mai nascosto il tuo interesse per le teorie di Darwin.Interessanti gli esempi che hai citato a supporto di una tesi che vede nell'asetticità degli accadimenti una chiave per le più svariate letture della variabilità degli eventi. Un saluto :-)
 
ranocchia56
ranocchia56 il 02/04/15 alle 10:06 via WEB
Moltissime volte ho pensato anch'io a questa cosa, sinceramente alla teoria che il destino ce lo costruiamo noi del tutto non ci ho mai creduto, anche perchè ne ho le prove. Penso che ci sia un destino scritto per tutti perlomeno con un finale sicuro, poi nel corso della vita ci troviamo davanti a delle scelte e possiamo intraprendere percorsi diversi più facili o difficilissimi ma che portano comunque sempre allo stesso finale. Il caso e il destino sono quasi due facce della stessa medaglia in quanto il caso ci pone davanti a situazioni che dobbiamo gestire da soli e appunto siamo noi che dobbiamo scegliere come gestirle. Ti lascio un grande abbraccio e un bacio:)
 
 
lorifu
lorifu il 09/04/15 alle 22:25 via WEB
Condivido il tuo pensiero e ti ringrazio per le valide considerazioni che facciamo tutti, prima o poi, davanti ai casi della vita. Un bacio, loretta
 
gaza64
gaza64 il 02/04/15 alle 11:50 via WEB
Mi ritrovo molto nelle sensazioni espresse da Milan Kundera, riguardo alla necessità di interpretare e, se possibile, comprendere, i motivi di certi avvenimenti della mia vita.
Di uno, in particolare, accaduto molto presto e in maniera piuttosto traumatica.
Ovviamente non sono ancora in grado di spiegarmelo nonostante il tempo trascorso e le differenti teorie che vorrebbero attribuirlo a cause determinate da precedenti vite, al caso o al destino.
Lo stesso vale per "incontri" decisamente migliori e per i quali, come per l'altro, riesco solo ad avvertire una debole certezza di averli, in qualche modo, "meritati":)
Un caro ed affettuoso saluto, Gabriella.
 
 
lorifu
lorifu il 09/04/15 alle 22:31 via WEB
Hai cercato di dare una risposta ai fatti accadutiti attraverso una tua personale elaborazione degli eventi. Probabilmente hai avuto la percezione di avere fatto la cosa giusta e per quella ha poca importanza il caso, destino, o scelta personale. Un abbraccio, loretta
 
vivaildivertimento
vivaildivertimento il 02/04/15 alle 14:42 via WEB
Aggiungo un elemento di tormento: chi crede nella reincarnazione dice che ognuno di noi sta rivivendo la propria vita e questo si ripeterà costantemente finchè, arrivati ad un determinato bivio, continueremo a prendere la via sbagliata. Ma, se e quando, prenderemo la via giusta, cosa succederà? Finalmente alla nostra morte troveremo la pace e non torneremo più o cosa?
 
 
lorifu
lorifu il 09/04/15 alle 22:35 via WEB
Più volte mi sono proposta di approfondire il discorso sulla reincarnazione ma in verità sono alquanto scettica e ho molta confusione al riguardo.
 
eugenia1820
eugenia1820 il 02/04/15 alle 22:33 via WEB
Intanto la poesia è splendida e rivela una sicura propensione al caso. Qualcuno ( non ricordo chi ) ha scritto che " I disegni divini non combaciano mai con gli scarabocchi degli umani. Non sempre è innegabile quali siano gli autentici capolavori e quali, gli sgorbi reali. "
E questa frase dimostra, a mio parere, come caso e desti no siano intercambiali. :-))
 
 
lorifu
lorifu il 09/04/15 alle 22:36 via WEB
Bella la frase...molto eloquente. Un abbraccio :-)
 
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Tu credi di incontrare l’amore,

in realtà è l’amore che incontra te

nei modi più strani,

inaspettati, involontari, casuali.

A volte lo confondiamo col bene

e lo surroghiamo.

Spesso siamo convinti sia amore,

fingiamo sia amore,

e leghiamo noi stessi

a una indistruttibile catena

frutto dei nostri desideri mancati

dei nostri sogni sopiti

delle nostre abitudini

delle nostre paure

delle nostre comodità

delle nostre viltà

dei nostri calcoli

della nostra apatia

dei nostri falsi moralismi.

Ma quando arriva, se arriva,

lo riconosci,

come  “il sole all’improvviso”

sconvolgente, coinvolgente,

totalizzante, esclusivo,

fusione di corpo e anima

osmosi perfetta.

Se finisce,

un dolore muto, senza fine.

loretta

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 

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