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« Parigi anno zeroEccessi d'interiorità »

Un po' Candide

Post n°550 pubblicato il 29 Novembre 2015 da lorifu
 

Malcom Liepcke


Alice rise: «È inutile che ci provi», disse; «non si può credere a una cosa impossibile.» «Oserei dire che non ti sei allenata molto», ribatté la Regina. «Quando ero giovane, mi esercitavo sempre mezz'ora al giorno. A volte riuscivo a credere anche a sei cose impossibili prima di colazione.»
Lewis Carrol, Alice nel Paese delle Meraviglie.


Mi ha sempre fregato l'eccessiva fiducia negli altri. Avrei potuto credere che la terra fosse quadrata se me l'avessero argomentata con un po' di maestria.
È che anche davanti all'evidenza dei fatti ho spesso creduto a chi fosse in grado di sfatarli, o a chi, con capacità affabulatorie, riuscisse a convincermi del contrario.
Se poi le situazioni mi coinvolgevano dal punto di vista affettivo la cosa si faceva ancora più complicata perché non c'era precauzione, perplessità, resistenza così tenaci  da far crollare anche le dichiarazioni più inveritiere o autentiche boutade.
Con questo non voglio definirmi sprovveduta o quantomeno poco accorta ma sono cresciuta con un approccio positivo nei confronti di chicchessia tanto da sentire il bisogno di sbarazzarmi quanto prima di quella normale dose di diffidenza di cui tutti siamo muniti considerandola quasi un'offesa, un attentato alla indiscussa onestà sulla parola dell'interlocutore di turno.
Ho sempre creduto che parole, sguardi, promesse, vigorose strette di mano fossero granitiche certezze, sì da dare un senso alle relazioni e forse il mio difetto più grande ancor oggi è quello di credere nella reciproca intensità dei rapporti e buonafede delle intenzioni.
Mi riesce difficile staccarmi da ciò che ho amato, persone o cose, le considero mie, perché i sentimenti, le emozioni, i pensieri, le attenzioni che hanno catturato per un giorno, un mese, un anno o anche solo per un attimo il mio cuore, polarizzando tutte le mie energie psicofisiche non sono qualcosa di cui potersi sbarazzare con la facilità di un vestito ormai smesso.
È così che, a forza di scontrarmi contro una realtà spesse volte mistificatrice, ho ripensato e dovuto ripensarmi, anche se non è facile riuscire a rinunciare a se stessi, a quell'ingenuità fanciullesca alla Candide per intenderci, che mi spinge ancora oggi a guardare il mondo con disincanto, sforzandomi di trovare una dimensione che mi proietti in un altrove dove poter far convivere le mie idealizzazioni con una realtà più prosaica.

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Commenti al Post:
eugenia1820
eugenia1820 il 29/11/15 alle 23:33 via WEB
Di fatto, assai spesso, l’ingenuità viene vissuta, da chi la riconosce in se stesso, come una caratteristica della personalità non del tutto negativa, accettabile, in fondo buona, quasi a chiedere comprensione.
In realtà l’ingenuita è una condizione che, per svariate motivazionoi, si protrae fino all’età adulta. E nasce , forse, dal desiderio di perpetuare un’immagine di sé accettabile quanto quella di un bambino, che non è in grado di fare del male, di ferire l’altro.
L’innocenza, con cui viene spesso associata, a volte confusa, è una condizione profondamente diversa: nasce dalla conoscenza, dalla consapevolezza, dal senso di sé come adulto che, intenzionalmente, si sveste di costrutti mentali e relazionali per accedere nuovamente a una condizione di purezza nei confronti del mondo, con occhi in grado di cogliere ciò che la condizione di adulto aveva sottratto: la gioia, lo stupore, il rinnovamento della vita ogni giorno.
Questo almeno ciò che ricordo dai miei studi, ma in realtà io mi sento molto vicina a ciò che hai scritto e anche da parte mia esiste la necessità di "far convivere le mie idealizzazioni con una realtà più prosaica". A presto Lory, :-)
 
 
lorifu
lorifu il 02/12/15 alle 18:52 via WEB
Molte delle cose che hai detto mi corrispondono perché ci ho ragionato spesso cercando di capire quanto l’ingenuità fosse nel mio caso un fattore naturale o frutto di un vissuto caparbiamente voluto vedere con gli occhi dell’innocenza. Certo è che mi riconosco una grande capacità autosuggestiva e di comprensione umana che mi portano a relazionarmi nel modo a me più congeniale. Grazie Eugi, a presto.
 
zuaro2
zuaro2 il 30/11/15 alle 15:54 via WEB
La schiettezza e la sincerità se unite al disincanto sono un muro invalicabile per chiunque cerchi di profanare la buona fede e nello stesso tempo sono valori che mettono al bando in maniera automatica la “realtà prosaica”. Però sono valori che appartengono al paradiso, quello con il riso in bianco e il semolino per intenderci e si sa, che all’inferno si mangia più piccante e saporito e si ha sempre la percezione che vi sia gente più interessante … da redimere … :)
 
 
lorifu
lorifu il 02/12/15 alle 18:57 via WEB
I tuoi esempi coloriti spiegano benissimo il senso delle tue parole. Certo è che talvolta una persona siffatta può disarmare e come dici tu apparire anche poco interessante se si va alla ricerca di stimoli forti.
 
   
zuaro2
zuaro2 il 03/12/15 alle 23:13 via WEB
la mia è solo letteratura ma di fatto mi piace vedere sempre come vanno a finire i film commedia americani dove l'amore e il romanticismo prevalgono, il bene vince sul male e loro si baciano su una montagna di panna montata dal gusto intensissimamente dolce :)
 
     
lorifu
lorifu il 04/12/15 alle 17:27 via WEB
In genere rifuggo da questi espedienti mielosi ma non nego di essere in fondo un'ingusaribile romantica.
 
Vince198
Vince198 il 30/11/15 alle 16:14 via WEB
"Mi riesce difficile staccarmi da ciò che ho amato, persone o cose, le considero mie, perché i sentimenti, le emozioni, i pensieri, le attenzioni che hanno catturato per un giorno, un mese, un anno o anche solo per un attimo il mio cuore, polarizzando tutte le mie energie psicofisiche non sono qualcosa di cui potersi sbarazzare con la facilità di un vestito ormai smesso."
Ho riportato questo tuo inciso perché è questo - nel tuo post - che mi ha particolarmente colpito! E' stato come se dentro me si sia aperta una porta per un improvviso "colpo d'aria", pensieri che mi hanno fatto sobbalzare, eventi che hanno risvegliato in me momenti speciali..
Si, ho rivisto una cospicua parte di me stesso quando, da giovane come all'oggi, m'era sembrato il modo più naturale di interpretare accadimenti che hanno lasciato segni molto evidenti nella mia anima.
Si, confermo: quando si è coinvolti - sia che lo si voglia o meno - storie accadute si vivono intensamente, tanto che i segni restano ben chiari, "ferite o baci" che possano essere stati, dentro noi. E non ci lasceranno semplicemente perché ci appartengono fin nel più profondo dell'anima, nella gioia e/o nella sofferenza ^____^
 
 
lorifu
lorifu il 02/12/15 alle 19:10 via WEB
Hai colto in pieno il senso del mio post che è anche un sottolineare quanto tutto ciò che ho vissuto e vivo ancora abbia lasciato in me un segno importante e la mia sofferenza nasce dal timore che l’intensità con cui ho vissuto certe situazioni non sia stata percepita da chi ho amato con altrettanta intensità. Un abbraccio, loretta
 
gaza64
gaza64 il 30/11/15 alle 18:22 via WEB
Aggiungerei che è senz'altro una fortuna, o un merito o forse, più ancora, un talento naturale quello che descrivi: l'essere rimasta intatta nell'approcciare il mondo che molto spesso duole ed altre ancora ci fa stare bene.
Perché il pregiudizio, seppur dovuto a ragionevoli esperienze, non ti permetterebbe più di scoprire e di sorprenderti positivamente delle tante "meraviglie" ancora da sperimentare.
Essere Alice o Candida non fa differenza: nemmeno essere come la Regina scaltra che, pur sapendola tanto lunga, ancora gioca ed affascina con il suo folle entusiasmo:)
Un caro ed affettuoso saluto...
 
 
lorifu
lorifu il 02/12/15 alle 19:16 via WEB
Forse è come dici. Cambiare atteggiamento avrebbe snaturato il mio bisogno di leggerezza perché il pregiudizio, il malanimo non possono convivere con un animo che punta al superamento di sentimenti che possono abbruttirlo. Buona serata Gabriella :-)
 
   
gaza64
gaza64 il 11/12/15 alle 18:20 via WEB
E' giusto:) Non farlo...Un bacio:)
 
catanzarogiusep50_1
catanzarogiusep50_1 il 30/11/15 alle 19:52 via WEB
Ingenua fanciullezza o voler credere a un mondo più buono? Io sono fra quelli che spera nel prossimo amico!
 
 
lorifu
lorifu il 02/12/15 alle 19:17 via WEB
Tu hai proprio un approccio positivo nei confronti del mondo e questa é una grande forza. :-)
 
woodenship
woodenship il 01/12/15 alle 19:31 via WEB
La realtà sarà pure "mistificatrice",ma devo ammettere che è forse questo il suo fascino più ammaliante:consente sempre di pensarsi come colui o colei che s'adopera con successo per disvelarla e raccontarne i segreti...Rimani te stessa,rimanilo sempre così umana e bella,nel tuo sapere essere ingenuamente Candide,oppure maliziosamente Alice...In fondo il nostro essere è un gioco di equilibri tra una parte oscura ed una appena poco più chiara.........Un abbraccio scintillante di stelle......W......
 
 
lorifu
lorifu il 02/12/15 alle 19:24 via WEB
La realtà, con i suoi chiari e scuri va vissuta, siamo d’accordo, ma non tutti siamo capaci di plasmarla o di non farci condizionare più del dovuto. Occorre sapersi destreggiare e riuscire a dipanare i vari bandoli per non rimanere ingarbugliati nella matassa trovando il punto di equilibrio per riuscirne a godere soprattutto i benefici. Ricambio l'abbraccio, loretta
 
   
woodenship
woodenship il 06/12/15 alle 22:13 via WEB
Oh,ma la realtà non va plasmata,va semplicemente interpretata,amica mia carissima.Interpretandola il tuo estro,il tuo sentire,sapranno seguire il filo senza ingarbugliarsi.E'quando si cerca di plasmarla che essa ci sfugge,poichè complessa e irriducibile......Una carezza per dei sogni sereni........W.........
 
     
lorifu
lorifu il 08/12/15 alle 18:38 via WEB
Ecco...il termine più giusto é proprio questo...interpretarla. Grazie Wooden :-)
 
to_revive
to_revive il 04/12/15 alle 05:56 via WEB
Mio Padre mi ha sempre "sgridata" per la troppa fiducia negli altri ed ultimamente, invecchiando, mi rendo conto sovente mal riposta. Ma così sono e credo che il mio modo disincantato e spesso fanciullesco di accostarmi agli altri, sia una difesa del mio intimo modo di sentire. E so bene che, in questo modo, si prendono tranvate sui denti ma cosa posso farci?
 
 
lorifu
lorifu il 04/12/15 alle 17:19 via WEB
Penso che alla fin fine l'ingenuità sia anche un modo di voler continuare a mantenere la capacità di stupirsi, anche se a volte ha un prezzo elevato. Un bacio. :-)
 
lascrivana
lascrivana il 04/12/15 alle 07:44 via WEB
Ho creduto a tutto quel che i piaceva credere; a volte si fa fatica ad accettare una verità celata sotto invitanti menzogne. Non poso dar la colpa agli altri per aver ceduto al sogno ed essermi illusa. Di una cosa sono certa, finché ci ho creduto sono stata bene. Ciao Lori.
 
 
lorifu
lorifu il 04/12/15 alle 17:26 via WEB
Mi è capitato al contrario di credere a delle sordide menzogne celate sotto un’apparente verità ma è stato lo scotto da pagare per aver comunque vissuto qualcosa di meraviglioso che reputavo autentico. Grazie per il tuo contributo e per il passaggio. Un abbraccio, loretta
 
ranocchia56
ranocchia56 il 06/12/15 alle 15:11 via WEB
Descrivendo te stessa, hai descritto me in tutto e per tutto. asolo che io ora mi sono stancata di cercare quello che non esiste più.. Un abbraccio grande.
 
 
lorifu
lorifu il 08/12/15 alle 18:43 via WEB
C'è pure questo rischio ma abbiamo tante risorse dentro di noi e basta un seme perchè rinasca la speranza. Un bacio Rosa :-)
 
frency_49
frency_49 il 22/12/15 alle 18:49 via WEB
CIAO UN SALUTO E ANCHE UN FELICE BUON NATALE PER TE ....
 
 
lorifu
lorifu il 22/12/15 alle 21:51 via WEB
Ricambio l'augurio :-)
 
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Tu credi di incontrare l’amore,

in realtà è l’amore che incontra te

nei modi più strani,

inaspettati, involontari, casuali.

A volte lo confondiamo col bene

e lo surroghiamo.

Spesso siamo convinti sia amore,

fingiamo sia amore,

e leghiamo noi stessi

a una indistruttibile catena

frutto dei nostri desideri mancati

dei nostri sogni sopiti

delle nostre abitudini

delle nostre paure

delle nostre comodità

delle nostre viltà

dei nostri calcoli

della nostra apatia

dei nostri falsi moralismi.

Ma quando arriva, se arriva,

lo riconosci,

come  “il sole all’improvviso”

sconvolgente, coinvolgente,

totalizzante, esclusivo,

fusione di corpo e anima

osmosi perfetta.

Se finisce,

un dolore muto, senza fine.

loretta

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 

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