Un blog creato da lorifu il 31/12/2009

la memoria dispersa

un mondo di affetti perduto (ricordi, pensieri, riflessioni)

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Messaggi di Febbraio 2016

 

La prossima volta

Post n°556 pubblicato il 24 Febbraio 2016 da lorifu
 

La vita è fatta d’incontri, scontri, amori, amicizie, delusioni ma anche di regali inaspettati, incursioni improvvise nella prevedibilità di una vita senza scossoni, appaganti momenti di follia, rabbie e frustrazioni, e ancora la scoperta di affinità elettive, di assenze, presenze, di vite ridisegnate e rimesse in gioco, di intimi pensieri, di astrazioni, sogni, di felicità e dolore, come quello che si prova quando ti viene a mancare un amico vero.

 

“La gratitudine è un fiore che non appassisce mai” dissi guardandoti negli occhi ma vidi soltanto un lampo nei tuoi e sviasti immediatamente il discorso prendendomi sottobraccio e guidandomi verso il solito bar, al quale arrivavamo sempre dopo mille soste per l’incontenibile bisogno di parlare e di interromperci a vicenda.
Un calice e un caffè.
La cameriera sapeva che eri un caffettaro e non c’era pericolo si confondesse.
Se era bello, ci sedevamo fuori.
Allungavi le gambe sui ciottoli di pietra ed estraevi dalla tasca il pacchetto di Dunhill, sempre quelle, dai tempi dell’Università.
Ero frastornata dal tuo profluvio di parole. Temevi il tempo ti inseguisse e ci incalzavamo a vicenda parlando di classici, Conrad, Melville ma anche Huysmans, Boris Vian...
Cosa non ho appreso!
Intrecciavi letteratura e musica come dovessero fondersi in un tutt’uno armonico attingendo a quell’enorme retroterra culturale mai ostentato e vissuto con leggerezza.
Parlavamo dei tuoi libri, della copertina del mio, dei tuoi progetti e dei miei, lasciando sempre qualcosa in sospeso, in attesa della prossima volta.
Non c'è stata una prossima volta e quel sospeso pesa come un macigno.

 

P.S. Ciò che so del jazz lo devo a te

 
 
 

Guardarsi dentro

Post n°555 pubblicato il 12 Febbraio 2016 da lorifu
 

foto Richard Tuschman

 

Siamo qua, al lavoro, in strada, in viaggio, al bar, a teatro, con amici, familiari,  a casa, al supermercato...

Scriviamo, parliamo pensiamo, facciamo, diciamo, operiamo in maniera automatica rimandando sempre  il contatto con la parte più profonda di noi. 

La temiamo, abbiamo  paura di cosa potrebbe dirci, così meschini, accomodanti, schiavi, continuamente in bilico tra autenticità e ipocrisia, ritenendola spesso un’esigenza di vivibilità quando non di sopravvivenza.

Vogliamo, non vogliamo, smorzati sul nascere di una sincerità che cozza contro muri  di convenienze  più o meno facili, pilotando e uniformando la nostra vita, una sequenza infinita di codici e regole che seguiamo nella finzione di noi stessi.

Ma arriva il  momento in cui ci troviamo faccia a faccia con gli inquilini scomodi che ci abitano,  può essere un attimo, un’intuizione ma sentiamo il bisogno di scrollarci di dosso l’immagine che ci portiamo dietro costruita  a misura del mondo, una recita infinita a cui viene a mancare improvvisamente il copione.

In quell’attimo, nudi, scoperti, vulnerabili,  o annaspiamo   alla sua ricerca nel tentativo di riagguantarlo e con esso sicurezze e terreni conosciuti,  o ce ne liberiamo recuperando la nostra vera identità,  ben sapendo che la libertà ha sempre un prezzo.

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

BURANO 2020

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 
 
 

 


Tu credi di incontrare l’amore,

in realtà è l’amore che incontra te

nei modi più strani,

inaspettati, involontari, casuali.

A volte lo confondiamo col bene

e lo surroghiamo.

Spesso siamo convinti sia amore,

fingiamo sia amore,

e leghiamo noi stessi

a una indistruttibile catena

frutto dei nostri desideri mancati

dei nostri sogni sopiti

delle nostre abitudini

delle nostre paure

delle nostre comodità

delle nostre viltà

dei nostri calcoli

della nostra apatia

dei nostri falsi moralismi.

Ma quando arriva, se arriva,

lo riconosci,

come  “il sole all’improvviso”

sconvolgente, coinvolgente,

totalizzante, esclusivo,

fusione di corpo e anima

osmosi perfetta.

Se finisce,

un dolore muto, senza fine.

loretta

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 

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