la memoria dispersa

A occhi chiusi...

Willy Ronis, Night at the Chalet, 1935

Quante cose non sappiamo di noi. 

Pensiamo di essere i controllori della nostra vita ma le nostre emozioni sono più forti e ci tradiscono ogni volta che costruiamo una corazza difensiva per apparire diversi.
Più questa è coriacea e costruita su modelli che non ci appartengono, più si sfalda esponendo le nostre nudità che pensavamo di nascondere.

Amicizie

Un'amicizia può giungere al capolinea per naturale consunzione, e non é che ci debba essere un motivo a tutti i costi. Può finire per un'infinità di ragioni, non ultima la perdita d'interesse o d'interessi comuni. Ci sta che negli anni si cambi, che non si sia più quelli di una volta, e può succedere che a un tratto ciò che ci accomunava non ci entusiasmi più. Il distacco è la naturale conseguenza, ma va inquadrato nelle dinamiche del cambiamento. Generalmente avviene in maniera indolore, ci si perde senza rancore. Ciò che si è costruito resta ed è un valore che rimarrà per sempre.Diverso è il caso delle tante amicizie, ovvero pseudo amicizie di cui è costellata la nostra vita. Spesso ci illudiamo che gli altri provino verso di noi i nostri stessi sentimenti e si comportino secondo i nostri stessi codici comportamentali. Nulla di più sbagliato e può succedere che, abbassando la soglia di prudenza, si vada incontro a infinite delusioni. Spesso i rapporti interpersonali sono caratterizzati da una latente aggressività che può sfociare nei modi e nei momenti più impensati. Non finirò mai di stupirmi davanti a persone apparentemente innocue che convinte di dover dire sempre tutto ciò che pensano, non pensano neppure un secondo a ciò che dicono.Sto imparando a prender le distanze da tutto quanto non corrisponde alla mia etica comportamentale perché rispettare gli altri significa anche saper chiedere scusa. 

Non é mai troppo tardi

foto - dal web

William James, il grande filosofo americano, una volta disse: "Iniziate ad essere ora ciò che vorrete divenire d'ora in avanti."

E non è mai troppo tardi!

Molti pensano che giunti ad una certa età, il tempo per i cambiamenti, le scelte, non esista più, che sia uno spazio riservato ai giovani, alla loro invincibile esplosione e prospettiva di vita.
Non è così, spesso sono proprio i giovani che ne fanno un grande spreco convinti di averne tanto a disposizione.
Si crogiolano nell'inazione, nelle deviazioni della mente e del cuore, nella cristallizzazione di momenti, situazioni, che pur vuoti, vivono e accettano come in un continuo stato di ubriachezza, senza la percezione che l'ebbrezza può essere una condizione naturale, quando la consapevolezza di essere vivi equivale già di per sé ad una grazia e il Paradiso o l'Inferno è a seconda di come te li giochi.
Chissà perché la curiosità è inversamente proporzionale all'età, tranne quando bambini andare all'esplorazione del mondo è il più bello dei giochi. Ma poi c'è un momento in cui il mondo si ferma...ed è quando pensi che tutto ciò che hai imparato ti basti per vivere.
È il tempo dell'amore, del lavoro, dell'inserimento a pieno titolo nella società liquida, spesso dell'individualismo sfrenato dove consumare diventa un imperativo, uno spasimo orgiastico da assecondare.
È il tempo in cui in realtà cominci a regredire perché subisci gli effetti devastanti di un esasperato soggettivismo, in cui non c'è tempo per le riflessioni, per guardarti allo specchio per accorgerti che quell'essere autentico che una volta faceva le capriole nel prato è ora ingessato in un ruolo impostogli dalla società che lui stesso ha contribuito a creare.
Tornare indietro è difficile, ripensare se stessi richiede rinunce, non solo edonistiche. Ti senti un treno in corsa spinto a folle velocità e mentre la distanza da cui sei partito diventa sempre più ampia può capitare che si avvicini la distanza con te stesso e tu decida di fermarti e cambiare treno.