Un blog creato da lorifu il 31/12/2009

la memoria dispersa

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Messaggi del 05/06/2019

 

Nato di giugno -Federico Garcia Lorca

Post n°627 pubblicato il 05 Giugno 2019 da lorifu
 

 

                       Il 5 giugno 1898 nasceva Garcia Lorca.

Nessuno come lui è riuscito attraverso le sue visioni a rendere vive le immagini tanto da poterle vedere, sentire, toccare. 
Vita breve e intensa la sua, poesia inarrivabile, stroncata da un colpo di fucile in una Spagna franchista che vedeva in lui, socialista e omosessuale, un nemico da eliminare. 
Restano i suoi versi immortali e la sua voce, sempre a difesa degli emarginati e degli oppressi di qualsivoglia natura.
Quasi impossibile pensare a una poesia che possa rappresentarlo. 
Ne ho scelte due, una d'amore tra le tante che hanno composto la sua produzione poetica, l'altra di denuncia, "Poeta en Nueva York", nella quale racconta il razzismo e l'emarginazione degli ultimi, in una metropoli sempre più urbanizzata e lontana.

                  Vorrei sedermi vicino a te in silenzio,
                  ma non ne ho il coraggio: temo che
                  il mio cuore mi salga alle labbra.
                  Ecco perché parlo stupidamente e nascondo
                  il mio cuore dietro le parole.
                 Tratto crudelmente il mio dolore per paura
                 che tu faccia lo stesso.
                  Il mio cuscino mi guarda di notte
                  con durezza come una pietra tombale;
                 non avevo mai immaginato che tanto amaro fosse
                 essere solo
                 e non essere adagiato nei tuoi capelli.

                 Federico García Lorca


L'aurora di New York ha
quattro colonne di fango
e un uragano di negre colombe
che guazzano nelle acque putride.
L'aurora di New York geme
sulle immense scale
cercando fra le lische
tuberose di angoscia disegnata.
L'aurora viene e nessuno la riceve in bocca
perché non c'è domani né speranza possibile.
A volte le monete in sciami furiosi
trapassano e divorano bambini abbandonati.
I primi che escono capiscono con le loro ossa
che non vi saranno paradiso né amori sfogliati;
sanno che vanno nel fango di numeri e di leggi,
nei giuochi senz'arte, in sudori infruttuosi.
La luce è sepolta con catene e rumori
in impudica sfida di scienza senza radici.
Nei sobborghi c'è gente che vacilla insonne
appena uscita da un naufragio di sangue.

Federico García Lorca 

 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

BURANO 2020

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 
 
 

 


Tu credi di incontrare l’amore,

in realtà è l’amore che incontra te

nei modi più strani,

inaspettati, involontari, casuali.

A volte lo confondiamo col bene

e lo surroghiamo.

Spesso siamo convinti sia amore,

fingiamo sia amore,

e leghiamo noi stessi

a una indistruttibile catena

frutto dei nostri desideri mancati

dei nostri sogni sopiti

delle nostre abitudini

delle nostre paure

delle nostre comodità

delle nostre viltà

dei nostri calcoli

della nostra apatia

dei nostri falsi moralismi.

Ma quando arriva, se arriva,

lo riconosci,

come  “il sole all’improvviso”

sconvolgente, coinvolgente,

totalizzante, esclusivo,

fusione di corpo e anima

osmosi perfetta.

Se finisce,

un dolore muto, senza fine.

loretta

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 

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