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Leopardi, il poeta del dolore universale...

Post n°515 pubblicato il 29 Giugno 2023 da cielostellepianeti

Giacomo Leopardi (Recanati 29 giugno 1798- 14 giugno 1837 Napoli)...
E oggi, 29 giugno 2023 noi lo ricordiamo...

Era di salute cagionevole e peggiorò il stato fisico dedicandosi quasi con dispeazione allo studio, chiuso per anni nella biblioteca paterna. Solo, trascurato dai concittadini, in un ambiente famigliare che forse non lo conosceva sentendosi opresso da quell'atmosfera grigia e pesante si vide costretto a tentare un'evasione da quel mondo mediocre affidandosi alla fantasia, creandosi sogni e illusioni senza fine. Aveva un immenso bisogno d'amare e di essere amato, di dare e ricevere felicità, ma nello stesso tempo sapeva d'essere poco attraente nell'aspetto, oggetto di pietà, piuttosto che d'ammirazione e d'amore...
Andò a Milano, Roma, Firenze e Pisa, dove seppe anche farsi degli amici frequentando i letterati del tempo. Ebbe applausi e soddisfazioni ma non giunse mai a risolvere i suoi problemi spirituali, a trovare il perché della sua angoscia, ad accettare serenamente la sua condizione d'uomo...
Lasciò una piccolta raccolta di componimenti lirici, che intitolò sempliemente "Canti", dove c'è tutto, o quasi tutto il Leopardi, col suo amore per la natura e per la vita, le sue illusioni e sue disillusioni...

Uno dei più famosi canti leopardiani: L'Infinito, composto nel 1819, quando il poeta aveva poco più di vent'anni...
Seduto sul pendio di un poggio, la cui vista era impedita da una siepe, s'immerge nellacontemplazione delle cose che non puà vedere ma soltanto immaginarne l'esistenza...

 

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