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Come Back

Domani lavoro. Ritorna la vita di città. Visite ai clienti, telefono, la riserva che lampeggia, il postino fischiettante, la sbarra del parcheggio che s'incanta, le rotatorie, qualcuno esce dallo stop, un altro con la freccia a destra svolta a sinistra, la signora in bicicletta sbanda e ti costringe a compiere un miracolo, gli insoluti accumulati, gli insulti ricambiati, il caffè da Rita, i lavori in corso in tangenziale, i rallentamenti, la camicia stirata, donne al volante sempre al cellulare e mai multate, i racconti delle ferie che tutti si aspettano, il pranzo consumato in fretta, il camion davanti che ti annerisce la vista, quello che ti schizza un sassolino sul parabrezza, il multanova in agguato, vigili con paletta, il cliente che non ha tempo, quello che non è rientrato, quello che è fallito è scappato, il collega incazzato, la segretaria depressa, la sua collega svogliata, l'amico che non c'è più, il cane che attraversa senza guardare con la lingua fuori, il cimitero deserto di vivi, i parcheggi intasati, quelli dei disabili sempre liberi, quelli a strisce gialle e a strisce blu, gli edili stradali abbronzati come Julio Iglesias, il commercialista, la lavanderia, le bollette, la banca, le multe, il fisco, l'Inps, l'Iva, il calcio e tutto il resto in TV. Mi sento alienato, strano, ero così sereno e candido questa mattina mentre passavo l'aspirapolvere in casa con la musica a volume. Se domani mi dovesse uscire dal portafogli la ricevuta di uno dei ristoranti che ho frequentato al mare durante le ferie avrò una crisi seria.

E poi credo di attraversare un periodo di pessima sintonia con il mondo femminile.

Buon lavoro, gnari.