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Il solletico

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Mi trovavo in America con la macchina di mio fratello ma senza patente americana e guidavo, al volante con la formidabile euforia che ti mette addosso la libertà in un paese straniero e dovevo attraversare un ponte che era a pochi metri dal muso della mia macchina che faceva voltare le persone americane al suo passaggio, quando incrociai la polizia e stavo rischiando, quelli non scherzano con il codice stradale. Non capivo bene quanti erano, se in pattuglia o in transito o posto di blocco, non potevo vedere bene, sai quando hai un grande sonno da una parte e dall'altra il sole in faccia, non potevo vedere bene in quelle condizioni, tenevo gli occhi a fessura di salvadanaio e il mio abitacolo era davvero angusto, la carrozzeria spessa pareva corrazzata, era un auto italiana bellissima storica ma tutta rifatta a nuovo con genialità quella che conducevo, orgoglio di mio fratello appassionato di motori, i finestrini erano fessure come occhi, ma quel poco che vidi della giubba di quel poliziotto, i colori, i fregi della giubba, mi fece intendere che era proprio la polizia. Sul pavimento lucidissimo di un atrio buio tre persone mi avevano tirato giù dal letto in pieno sonno mentre sognavo la polizia d'America, mio fratello era uno dei tre, teneva in mano tre calzini lunghi e me li solleticava in faccia per divertimento dei tre, pure io ridevo, li sentivo ridere e ridevo, ma dissi – adesso vi do un cazzotto a tutti e tre – mentre tenevo gli occhi a fessura di salvadanaio, e mio padre, sentitosi minacciare la propria autorità morale di padre, prese a venirmi sotto la schiena con il piede facendomi il sollettico con le dita dei piedi, con quel modo infinito divertente di fare il padre che aveva lui. Si può amare una persona per questioni morali e non perchè ami col cuore quella persona, stavo pensando ridendo per il solletico, bisognerebbe stabilire se è vero amore lo stesso, e David Gilmour era lì con i due che se la rideva nel buio, perchè se non fosse stato vero amore, adesso riconosco tutte le mie stranezze, padre.

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