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Quattro CyberCalci con padella.

Post n°54 pubblicato il 07 Giugno 2006 da ipermarco1
 
Foto di ipermarco1

Ben trovati CyberArguti

oggi mi frullava l'idea di raccontarvi, alla mia maniera epica e CyberArguta, la Tosca; la famosa opera di Puccini, una storia ricca di intrighi di passioni, di colpi di scena... una specie di fiction del secolo scorso, ma ancora appassionante nella sua Arguta trama. Perché la Tosca? Questa è l'opera più fortunata in assoluto, una delle più eseguite nella storia del teatro lirico, che ha sempre incontrato il gusto e la passione popolare. CyberArguti ma la ricordate "E lucean le stelle"? Quel canto d'angoscia e di disperazione, di evocazioni dolci e languide, di un uomo che, prossimo alla morte, dichiara il suo amore alla sua donna e alla vita e che muore innocente sullo sfondo di un'alba romana:

Svanì per sempre il sogno mio d'amore...
L'ora è fuggita
e muoio disperato!...
E non ho amato maiiiiii tanto la vita!

Chi mi conosce sa bene che queste sono le cose che mi infiammano l'anima!

Poi, sfogliando i giornali di argomenti di discussione ne ho trovati proprio tanti. E, quindi, rimando la Tosca a tempi di magra e mi concentro sull'attualità. Sulle prime pagine trovo sempre il melodramma politico che fa venire da piangere, o schiattare dalle risate... (dipende dai punti di vista), ci sono scandaletti e notiziole di gossip davvero gustose, cronaca nera purtroppo a bizzeffe ed in primis.....heiiii..... fermi tutti...

sta per iniziare un Mondiale di Calcio mica bruscolini, prodini o berluschini!!!

Ma chi mi legge forse non conosce i miei trascorsi di giovane promessa del calcio italiano, ma che dico... internazionale, ma che dico... intergalattico.... ritiratosi prematuramente da una sicura radiosa carriera di ala destra (si diceva così del numero 7, un tempo) talentuoso erede di Domenghini e Causio.

L'infausto ritiro rese sicuramente orfana la nazione di un suo promettente talento e fu causato da un evento doloroso (in senso strettamente fisico) e frustrante (in senso strettamente psicologico). In pratica un sacco di calci proibiti presi in particolare in una, per me memorabile, partita di un campionato di ultima categoria in cui la mia squadra composta da 15/18enni, si era iscritta per farsi le ossa, così ci avevano consigliato (io credo iscritta per rompersi le ossa). In una delle prime gare di quel infausto campionato la nostra giovane squadra fu contrapposta ad una formazione composta da vecchie glorie locali, in pratica appesantiti e goffi quarantenni ex calciatori dilettanti dalle professioni più dure ed arcigne che contrapponevano i loro calcioni (al solo ricordo mi fanno ancora male gli stinchi) alla mancanza di fiato e di rapidità nelle manovre tattiche di gioco.

Questo infausto incontro produsse 90 minuti di sofferenze atroci per noi ragazzini appassionati di pallone, che indomiti nello spirito e nell'orgoglio sportivo le prendevamo di santa ragione sotto gli occhi di un arbitro che (malasorte nefanda) aveva probabilmente appreso i fondamenti del calcio in qualche campo di concentramento nazista ed in virtù di un tormentone chiamato "gioco maschio" assisteva al massacro di imberbi giovincelli, fischiando solo i nostri fuori gioco (causati essenzialmente dalla necessità di evitare lo scontro "maschio" con gli arcigni terzini avversari, più che dalla mancanza di fondamenti tecnici) e ignorando i colpi che da ogni dove venivano inferti alla nostra ancora immatura struttura osseo muscolare.

Quella sofferta partita finì con il risultato di 7 a 6 per i nostri avversari. Dopo che noi conducevamo per 3 a 0 nei primi minuti, potete immaginare la strategia di gioco con cui fu effettuata la loro rimonta. Ebbero un rigore negli ultimi minuti, che dire inesistente è fargli un complimento, una carica sul portiere che aveva ben salda la palla tra le sue mani fu trasformata in una fantasiosa ostruzione. Con quel rigore rubato superarono il nostro pareggio ottenuto con il sacrificio fisico del nostro stoico centravanti che dopo il vincente colpo di testa si beccò una gomitata all'arcata sopraciliare con cui "vinse" 3 punti di sutura (mistero della numerologia). Io segnai 2 goal dribblando mezza squadra avversaria come se stessi facendo uno slalom tra immobili birilli, non era difficile con quei Frankestein che si muovevano lenti nel campo ma, a fine partita, oltre a rammaricarmi della mia maglietta ormai irrecuperabilmente strappata, dovetti andare in ospedale a curarmi i lividi agli stinchi, ne porto ancora i segni. Non mi misero il temuto gesso ma solo un approssimato tutore a differenza di alcuni miei compagni di squadra che, più impegnati in difesa, ne buscarono più di me ritrovandosi immobilizzati per un po' di tempo. Il nostro eroico portiere, me lo ricordo ancora un ragazzone alto e determinato con la faccia da bambino (che adesso, ironia della sorte, fa il medico), andò dal dentista a farsi rimettere a posto un incisivo reso tremolante da quel famoso calcione che procurò il fatidico rigore dell'ultimo minuto a favore di quelle belve assetate di sangue dei nostri avversari, ovviamente.

Qualche giorno dopo si seppe che l'arbitro di quella partita fu visto alla cena (meglio definirla abbuffata) che la goliardica brigata di vecchie glorie si concedeva dopo l'ennesima mattanza della domenica pomeriggio. Allora capì che lo spirito sportivo era subalterno ai valori della "pancia". Compresi che una squadra di giovani e promettenti provetti calciatori che al costo di rinunce si tassavano per potersi comprare le magliette tutte uguali al solo scopo di poter vivere uno scampolo di sogno, orgogliosi di giocare al pallone su di un vero campo di calcio alla domenica pomeriggio, non aveva sostegno e speranza alcuna senza un riccoccio presidente che portava l'arbitro a cena nel ristorantino alla moda dopo la "sofferta vittoria". Sofferta per noi ovviamente ma vittoria per loro, accidenti!

La nostra squadra si ritirò dal quel campionato, eravamo proprio rotti sia fisicamente che moralmente. Alcuni tentarono migliore sorte in squadre più degnamente organizzate e "protette", (il nostro mediano, più caparbio e determinato, arrivò addirittura a giocare un campionato di serie B con il Lecce, adesso vende le macchine usate) altri decisero che era meno doloroso frequentare cinema porno e correre dietro alle ragazzine di quei tempi raramente generose, qualcuno, come me, decise di darsi al tennis..... li almeno la rete centrale ti evitava le botte!!!!

Potete capire quanto io possa amare profondamente il gioco del calcio.
Potete capire quanto io possa odiare il mercimonio del calcio.
Potete capire che la mia inespressa passione mi farà guardare la Coppa del Mondo di calcio.
Potete capire che non potrò godere serenamente di quello spettacolo sportivo....
sapendo che un telefonista qualunque che magari si chiama Moggi alla fine poterà qualcuno a cena!

Buon football CyberArguti.

 
 
 
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Un blog di: ipermarco1
Data di creazione: 31/03/2006
 

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