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« Una corda tesa tra due infinitiCPA…. Giù la maschera! »

Velate seduzioni.

Post n°199 pubblicato il 03 Novembre 2006 da ipermarco1
 
Foto di ipermarco1

Ben trovate CyberArgute, oggi voglio scrivere a voi.

Non ci sono più le mezze stagioni!!!!!

Repentino calo delle temperature.... l'illusione di una prolungata e mite estate è svanita definitivamente, é autunno ormai, le foglie cadono lasciando in bella mostra noci e castagne... calde, pronte ad essere sbucciate pian pianino per essere mangiate.

L’autunno è quiiiii (direbbe la Raffaella), tornerete ad indossare quel feticcio della femminilità, il simbolo della seduzione per eccellenza.
Con dettagli e foggie diverse, fantasiosa e multicolore, sale sinuosa come ad arrampicarsi sulle gambe delle donne fin dove l'occhio è precluso... ricamata, coprente o trasparente.... é la Calza la regina della seduzione.

Nessuno crederà seriamente che le gambe, nelle donne, servano per camminare! Sono due puri strumenti di lussuria creati per la dannazione dell'uomo. Se fossero fatte per quel che si dice, non sarebbero impreziosite ed adornate da calze preziose e galeotte da quel velo impunito ed impertinente che ne esalta la forma. E ancora le donne non porterebbero scarpe con i tacchi, che valorizzano le linee del polpaccio e della coscia, alzano il culo, aiutano la statura, ma le costringono a procedere sulle uova, ondeggianti come barche all'ormeggio, intensificando così anche quel movimento ondulatorio delle anche e delle chiappe che costituisce una provocazione permanente e impunita.

Calze, reggicalze, autoreggenti, a rete, a retina, con la riga, mezzo dito, full-fashioned, con rinforzo, senza cuciture, velate, velatissime, parigine, collant... la scelta è vasta e variegata ma non deve essere mai scontata.

LA STORIA (lettura facoltativa)
Già nelle tombe dei faraoni egizi sono stati trovati frammenti di calze lavorate a maglia. I nostri progenitori dell'antica Roma, invece, coprivano le gambe con fasce di tela o di lana. Certo è che la nascita della calza, così come viene intesa nel termine moderno, risale al Medioevo, quando la seta cominciò ad essere lavorata proprio per realizzare questo tipo di indumento. A indossarle però, come nei secoli precedenti, erano esclusivamente gli uomini; nel momento in cui alle donne fu concesso (finalmente!) di mostrare le gambe, le calze iniziarono a trovare un posto fra i loro capi di vestiario, sino a diventare, nelle versioni velate in seta, simbolo del lusso. Un lusso destinato, ovviamente per lungo tempo, a poche donne. Il periodo di esclusività durò sino agli Anni Venti, con l'invenzione del rayon, ribattezzato 'seta artificiale'. Le calze, ancora relativamente velate, diventarono accessibili ad una più larga fascia della popolazione. Si trattava di calze prodotte col sistema della maglia sagomata e cucita.
Bisogna però aspettare la fine degli Anni Trenta per assistere ad una vera e propria rivoluzione. Era il 1938, e da una piccola azienda a conduzione familiare, che doveva ufficialmente produrre polvere nera da sparo, uscì per la prima volta il nylon. Il sagace inventore si chiamava Wallace H.Carothers, e la sua creatura venne definita 'resistente come l'acciaio e delicata come una ragnatela'. La calza aveva visto la luce.

Tra alti e bassi la calza continua a piacere alle donne e non solo a loro, vede un periodo molto triste nel dopoguerra per arrivare gli anni Sessanta in cui si vive una vera rivoluzione nel mondo della calzetteria: il colosso americano Du Pont lancia sul mercato un prodotto che ha del miracoloso, l'elastam Lycra. Inizialmente la fibra viene utilizzata nelle calze vendute per scopi curativi, ma quando nella prima metà del'65 André Courrèges e Mary Quant lanciano la minigonna, il collant si fa strada, si grida ad un miracolo che ha il sapore a metà strada tra il sociale e il politico. Le gambe diventano sempre più nude, le gonne sempre più corte, le donne sempre più coraggiose e sicure. Una minigonna può esistere perché esiste un collant a prova di pudore, e viceversa.
Intanto, i mass media e la comunicazione pubblicitaria investono sempre più i collant e le calze di una forte carica di seduzione, mettendone in risalto la capacità di essere veicolo, sia emblematico che denso, della femminilità.

DIVAGAZIONI (lettura consigliata)
La versione moderna della calza sorretta dal reggicalze è il collant, di uso comune, molto più pratico, è entrato di forza nella realtà di tutti i giorni. Chi negli ultimi vent’anni non ha avuto a che fare con un paio di collant da sfilare, strappare, bucare o srotolare in un approccio amoroso con l’atro sesso?
Per me il collant è amorale oltre che antiestetico e poco igienico. Rovina la perfetta simmetria del bikini, è orribile in quella riga che taglia a metà il ventre, repellente nella pecetta sul cavallo. Ma soprattutto "chiude", impedisce allo sguardo e alla mano di insinuarsi, che è l'eterno desiderio del maschio davanti a una donna vestita. È l'amorale cintura di castità dei tempi moderni. Da quando esiste ha fatto inabissare la tensione erotica fra i sessi a livelli polari. Credo che gli debba essere attribuito una buona parte di responsabilità nel crollo delle nascite.

Provate a pensare al gancio del reggicalze invece, quel piccolo gancio che sorregge la calza sulla coscia, quel leggero segnale di costrizione, di sospensione, di obbligo e di presenza che accentua il fascino della calza rispetto al collant.

Ma non è tanto la donna che deve indossare il reggicalze quanto piuttosto il reggicalze che deve indossare la donna.

Come evidente ho una preferenza sfacciata per il reggicalze. Ne ho visti di vario genere, da quello sottile con solo due piccole stringhe, a quello medio che copre metà pancia a quello intero che lascia fuori giusto quello che serve. In ogni variante il suo potere evocativo/erotico rimane intatto.

E poi.... un occhio esperto lo nota il potere di quell'indumento su una donna!!! La fa sentire molto più femminile, sensuale, l’erotismo la pervade ad ogni movimento. Infilare le calze non è più coprire ma mostrare, anche se il reggicalze rimane nascosto sotto una gonna castissima, la donna sa d’averlo, è ben diverso dall’indossare un semplice paio di collant…e poi... il gesto nel vestirlo lo rende ancora più prezioso e raffinato. Ho avuto il privilegio di ammirare una donna che indossava un reggicalze e l'ho trovato straordinariamente sensuale... lo fissa sui fianchi mentre le stringhe coi gancetti aspettano d’essere presi, poi infila le calze ed accarezza le gambe dal basso verso l'alto per far aderire la calza, fino ad serrarla ai gancetti e nel rituale stesso è costretta a chinarsi sinuosa e morbida lasciando intravedere generosamente il seno... basta così cari Arguti immaginate da soli il resto.

Molte donne quando indossano collant pensano più alla praticità che alla propria femminilità, le autoreggenti per alcune sono già molto trasgressive, il reggicalze è già visto come peccaminoso e con la certezza di voler sedurre. Io penso che le prime persone da sedurre siano le stesse donne, nel momento in cui indossano un reggicalze seducono se stesse, anche se non c’è un uomo da sedurre, sentirsi sexy indipendentemente dallo sguardo di un uomo è basilare, e se l’uomo arriva…lo percepisce.

Tornate ai fondamentali, donne. Le gonne mettetele... siete stupende con le gonne. Appoggiare una mano sulla gamba di una donna coi jeans è come metterla su quella di un amico, diceva non mi ricordo chi. Sistematevi come voi donne meravigliosamente potete, e sarete trattate come dee, l'uomo non aspetta altro che cadere ai vostri piedi e ai piedi del vostro letto.

E attente alla femminilità... mettere delle calze vere, con reggicalze veri, anziché quelle autoreggenti che vi fanno la gamba a salsiccia.
E il trucco accidenti... raffinato e leggero. Non trascurate il portamento é indispensabile per affascinare il mondo al vostro passaggio.
E per dirla tutta: quante di voi sempre per presunta comodità si depilano senza minimamente immaginare che certe striscioline alla mohicana piacciono solo a voi?

Non esagerate col falso mito della comodità. Mettetevi le vostre tutone quando siete a casa da sole a guardare telefilm e a mangiare yogurt, ma non fatevi vedere mai da un uomo, anzi non ditelo neanche... lasciatevi immaginare inappuntabili anche quando siete da sole. Struccate, solo una maglietta e un bel paio di pantalonacci... errore terribile. Non siete le modelle acqua e sapone che vi spacciano sulle riviste, quelle che comunque hanno 18 anni e per sembrare struccate le hanno truccate tre ore.

Potete fare cose che noi uomini mai potremo, vestirvi in cento modi, comprare reggiseni imbottiti, indossare preziosa lingerie, farvi i capelli come volete..... insomma "stregarci".

L’autunno è arrivato, si torna ad indossare le calze, io la mia preferenza l’ho espressa, voi cosa preferite? Autoreggenti o reggicalze?

Per le irriducibili dei collant: uscite da questo blog immediatamente, grazie ;-)

Buona femminilità CyberArgute.

 
 
 
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Un blog di: ipermarco1
Data di creazione: 31/03/2006
 

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