Blog
Un blog creato da alexisdg10 il 01/02/2005

Arrancame la vida!

la realtà, i sogni, la politica, l'amore, la rabbia e l'allegria: la mia vita

 
 

 

AREA PERSONALE

 

       Soft Colors | Colores SuavesCOLORES EN AGUA

 

"Sólo los besos son más placenteros que las palabras" 

immagine  immagine

 

FERMIAMO LA GUERRA

per tutte le infanzie rubate

per i legami strappati

per i fiori recisi

per le andate senza ritorno

per tutti i “progetti-uomo” mai realizzati

per tutte le ferite dell’abbandono

per tutto il freddo

per tutta la paura

per tutto l’odio

per tutta la fame

per tutto il non amore…

 

SOLO LIBERTÀ...E GIUSTIZIA

immagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagine

 

ALDA MERINI

E tutti noi costretti dentro
le ombre del vino
non abbiamo parole nè potere
per invogliare altri avventori.
Siamo osti senza domande
riceviamo tutti
solo che abbiano un cuore.
Siamo poeti fatti di vesti pesanti
e intime calure di bosco,
siamo contadini che portano
la terra a Venere
siamo usurai pieni di croci
siamo conventi che non hanno sangue
siamo una fede senza profeti
ma siamo poeti.
Soli come le bestie
buttati per ogni fango
senza una casa libera
nè un sasso per sentimento

immagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagine

 
Citazioni nei Blog Amici: 126
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 

FOTO

immagineimmagineimmagine immagineimmagine VeniceManos Klaus Mäurer, GitarreHands

 
 

 

« Messaggio #518Messaggio #520 »

Post N° 519

Post n°519 pubblicato il 01 Agosto 2007 da alexisdg10
Foto di alexisdg10

Alle volte mi soffermo a guardare mi madre. E’ una donna ormai anziana, molto avanti con gli anni, anche se di salute sta ancora bene. E’ una donna piccola, dai capelli bianchi, dalle braccia legnose e forti, dalle mani grandi e dai piedi piccoli  che guardano un po’ in dentro e che le conferiscono un'andatura un po’ ondeggiante, come un giunco o una canna di bambù. Alle volte mi soffermo  a guardare la foto di mio padre, quella che ho nella camera oscura, quella in cui sorride di profilo, poco prima della sua malattia. Penso a quando sarò costretto a guardare nello stesso identico modo la foto di mia madre, quando se ne sarà andata anche lei. Non ci tengo ad anticipare i dolori, ma so che inevitabilmente quel momento dovrà arrivare. La morte non mi ha mai fatto paura, il momento della morte, voglio dire. Credo che sarà solo come chiudere gli occhi, un respiro un poco più corto, magari un sussulto. Nient’altro. La fine della vita dev’essere così: come una candela che si spegne piano, senza rumori inutili, senza clamori. Ogni tanto mi soffermo a guardare le rarissime foto che ho di me stesso. Mi vedo com’ero un tempo e a volte non mi riconosco. Ero io quel ragazzo di vent’anni fa che sorrideva all’obiettivo a Bagdad, con i capelli scarmigliati e nerissimi, con quegli occhiali da sole che nemmeno ricordo di aver posseduto, con quel viso delicato e magro. Ero io? Erano miei quei capelli che non stavano mai a posto e avevo un bel lavorare di pettine e di spazzola per cercare di domarli, ma che inevitabilmente si scompigliavano al primo movimento, come se fossero dotati di vita propria? Il lento trascorrere del tempo attraverso i miei capelli, penso a volte. Il lento e inesorabile trascorrere dei giorni attraverso i  miei capelli. Un tempo di un nero corvino, denso e liquido, ora con qualche filo argentato. E più avanti sarà il grigio e forse, se mai ci dovessi arrivare, perfino il bianco, in tutto simile a quello dei capelli di mia madre, adesso, di questi tempi. E mi sorprendo a sorridere da solo quando guardo queste vecchie foto e mi pare di ricordare, più indietro nel tempo, nella preistoria della mia vita, un bambino magro magro e serio, vestito con dei pantaloncini blu e con una camicia bianca, unico vezzo di mia madre, così da sempre poco abituata ai vezzi, che mi vestiva intenzionalmente con una camicina bianca la domenica per far risaltare ancora di più la mia pelle e i miei capelli scuri, unico cucciolo anomalo di una razza dai capelli color del lino, così tanto diverso dagli altri bambini che uno si chiedeva in che notte di plenilunio in cui giravano libere tutte le streghe fosse stato concepito questo bimbo strano e scuro come l’inferno, con quegli occhi tagliati obliqui e neri ( “mamma, Alexis  mi guarda!” diceva a volte, allarmato, il mio compagno di banco Roberto, quando si usciva da scuola), con quelle gambe secche e con quelle mani grandi, sproporzionate in un bambino ancora così piccolo. Me ne stavo spesso isolato, per conto mio, ai tempi della scuola elementare. Avevo qualcosa d’inquietante che non comprendevo appieno, gli altri mi evitavano, molti avevano paura di me. Nessuno voleva che li guardassi in faccia. Ricordo che più avanti negli anni, ai tempi dell’università, perfino una delle mie insegnanti fece un commento sul colore dei miei occhi. “ lei ha uno sguardo che fa paura, Padovan” ricordo che mi disse. Lo fece ridendo, con leggerezza, senza intenzione, ma io compresi il messaggio, che era lo stesso che mi veniva passato fin da quando ero bambino. Gli occhi neri sono strani, è vero, sono un po’ tragici anche. C’è una sorta di nero negli occhi neri, dove non si coglie il centro dello sguardo, il punto da dove viene lo sguardo, come se a guardare fosse il nero tutto intero. Ed è strano che, in mezzo a tante carte e a tante scartoffie, ogni volta che mi accingo a riordinare qualcosa nella mia casa e nella mia vita, salti fuori questa foto di tanti anni fa. Una foto dove un padre ancora giovane e allegro regge fra le braccia questo bambino piccolo, in un gesto giocoso e ardito, come se stesse per far volare in aria questo bimbo che nella foto sembra gridare di gioia o forse di leggero spavento. E mi domando se sia mai esistito veramente, in qualche istante del passato, questo padre spensierato e giovane, che mi teneva in alto con un gesto tanto tenero, scontandomi un poco per vedermi meglio, sorridendo con orgoglio, con una bellezza soave, quasi malinconica. Perché, fin dove arriva la mia memoria, mio padre è sempre stato un uomo preoccupato e stanco e solo attraverso questa foto giunge e sopravvive insperata l’immagine di questo uomo giovane, quasi fragile, che sorride con un gesto timido, con un incanto tenero, che in realtà non corrisponde per nulla  all’immagine che  conservo di lui. Un uomo al quale non ho potuto dire le cose importanti. Perché sempre assente, preso dalla fabbrica e dal lavoro, dalla nostra sopravvivenza. Perché io ero troppo timido o troppo stupido o tutte e due le cose insieme. Poi perché, quando finalmente avevo raggiunto un certo equilibrio, la sua mente si  è disfatta, liquefatta, persa in un labirinto inestricabile nel quale nessuno è più riuscito a raggiungerlo e non è stato pertanto possibile fargli intendere i miei piccoli successi, la mia vita che scorreva come un fiume in piena, non è stato possibile spiegargli di Davide e come fosse lui, come fosse il nostro amore, che cosa stessimo costruendo insieme, non è stato possibile condividere nulla, proprio negli anni in cui avremmo potuto confrontarci e spiegarci e capire. Ogni tanto mi soffermo a guardare mia madre. E’una donna avanti negli anni, bianca e solida come una roccia. Con lei non voglio perdere nulla. Con lei non mi nego nessuna emozione. Me la stringo ogni tanto al petto e la ricopro di baci. Lei si scosta ritrosa, come una contadina timida, con quella mentalità da povera che non è mai riuscita a perdere, nonostante oggi non debba fare più la serva a nessuno e possegga tutti gli agi e i piccoli lussi che col tempo le abbiamo regalato. Sorride serena la mia mamma e io provo un tumulto al cuore ogni volta che penso che questo cammino dovrà terminare, un bruttissimo giorno. Ma prima di allora ci potranno essere spazi di tempo in cui la vita, trasfigurata in amore, trionfi sulla la morte e anche se la morte dovrà alla fine vincere la partita, anche se la vita su questo pianeta è per molti aspetti e in moltissimi momenti atroce, nonostante tutto e sopra tutto, solo l’amore sarà forte e terribile come la morte e si ergerà sulla morte come uno stendardo in fiamme, fino alla fine dello spazio e del tempo. Ogni tanto mi soffermo a guardare mia madre, dicevo.

http://it.youtube.com/watch?v=1Tg5TQvjur4

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
who's _nline
 

REGOLE DEL BLOG

Questo blog è nato come  luogo di svago, come luogo di scambio di opinioni e  di idee, come luogo di confronto,  un posto dove ascoltare un pò di musica e leggere qualcosa . Magari, a volte, qualcosa di stimolante e persino d' interessante. 
E non necessariamente perchè lo scrivo io. 
Un luogo dove poter interagire liberamente. Tutti possono entrare, leggere e commentare purchè si esprima un 'opinione senza offendere chi la pensa diversamente. La libertà di ognuno di noi  cessa  nel momento in cui lede quella di un altro.  La maggior parte delle foto e degli scritti in questo blog  sono  miei, ma alcuni sono anche tratti dal web. Dove possibile sono citati gli autori e le fonti. Se  per disattenzione o perchè non disponibili,  accadesse  che in qualche modo qualcuno di sentisse leso, può tranquillamente scrivermi e la foto o il post verranno rimossi. In questo blog è lecito parlare di tutto. Ed è lecito dissentire. Come è pure  lecito e auspicabile costruire. Il dissenso è legittimo quando è finalizzato alla costruzione e non alla mera distruzione fine a se stessa. Nessun commento sarà mai rimosso o censurato.

 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: alexisdg10
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 21
Prov: TV
 

ULTIME VISITE AL BLOG

bettyshortnotedamoreShe_wolf_77alexisdg10cassetta2magdalene57beth68Miele.Speziato0Fajrurlodifarfallamariomancino.mSteffffgiulione6ikomnaar75
 
 
 

PER I VOSTRI VIAGGI CONSAPEVOLI

 Non dorme nessuno nel cielo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
I bambini della luna fiutano e aggirano le loro capanne.
Verranno le iguane vive a mordere gli uomini che non sognano
e colui che fugge col cuore spezzato troverà alle cantonate
l'incredibile coccodrillo tranquillo sotto la tenera protesta degli astri. 
Non dorme nessuno nel mondo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
C'è un morto nel cimitero più lontano
che si lamenta da tre anni
perché ha un paesaggio secco nel ginocchio;
e il fanciullo che hanno seppellito stamane piangeva tanto
che fu necessario chiamare i cani per farlo tacere 
Non è sogno la vita. All'erta! All'erta! All'erta!
Precipitiamo dalle scale per mangiare la terra bagnata
o saliamo al margine della neve con il coro delle dalie morte.
Ma non c'è oblio né sonno:
carne viva. I baci legano le bocche
in un groviglio di vene recenti
e, a chi gli duole, il suo dolore gli dorrà senza tregua
e, chi teme la morte, se la porterà sulle spalle. 
 Un giorno
i cavalli vivranno nelle taverne
e le formiche infuriate
aggrediranno i cieli gialli che si rifugiano negli occhi delle vacche. 
Un altro giorno
vedremo la resurrezione delle farfalle dissecate
e andando in un paesaggio di spugne grigie e di navi mute
vedremo brillare il nostro anello e scaturire farfalle dalla nostra lingua.
All'erta! All'erta! All'erta!
Quelli macchiati ancora di fanghiglia e acquazzone,
quel ragazzo che piange perché non sa l'invenzione del ponte
o quel morto cui rimane soltanto la testa e una scarpa,
bisogna portarli al muro dove stanno in attesa iguane e serpenti,
dove aspetta la dentatura dell'orso,
dove aspetta la mano mummificata del bambino
e la pelle del cammello s'arriccia con un violento brivido azzurro. 
Non dorme nessuno nel cielo. Nessuno, nessuno.
Non dorme nessuno.
Ma se qualcuno chiude gli occhi,
frustatelo, figli miei, frustatelo!
Permanga un panorama di occhi aperti
e amare piaghe accese.
Non dorme nessuno nel mondo. Nessuno, nessuno.
Ve l'ho detto.
Non dorme nessuno.
Ma se qualcuno nella notte ha troppo musco alle tempie,
aprite le botole affinché veda sotto la luna
i bicchieri falsi, il veleno e il teschio dei teatri.

Federico Garcia Lorca

 sul comodino ( ma anche per terra e sotto il letto)

 

immagineimmagine

 

 

 
Citazioni nei Blog Amici: 126
 
Locandina Il tè nel desertoimmagine 
 

COLORI

              immagine

immaginele grand bleu | bateau à voilescofee.JPGMay I offer you a seat???

 

FOTO

 


 

.immagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagineimmagine

 

FOTO

immagineimmagineimmagineimmagine immagine

 

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963