Petali di parole

Una città da cantare

Come quando ci si commuove per una laurea.
Ric lo conosco appena. Non è un mio amico, anche se spero che lo diventi. Mi sembra una persona valida. Il giorno della sua laurea sono stata gentilmente invitata in qualità di Principessa Consorte di Sua Maestà, il Principe delle Stelle.
Quando l'ho visto uscire da quella stanzetta, felice e sorridente ho sentito un nodo stringermi la gola. Anna era raggiante e aveva gli occhi lucidi, così come la mamma di Ric. M'hanno commossa. Mi sono sentita partecipe, anche se solo per qualche istante d'un evento davvero importante della vita di qualcuno. Una laurea è un nodo. Da lì si dipartono numerosi fili di possibilità e lì convergono numerosi fili di fatiche, problemi, sudori e anche qulcuno di gioie. E' un evento che scandisce il tempo di una persona, il termine di un percorso e l'inizio d'un altro. Ecco perchè mi commuovo sempre, alle lauree (quelle degli altri): danno il senso della vita che scorre.
E scorre anche la sua, di vita e mi trascina con sè, e io mi lascio cullare dai ghirigori dell'acqua.
Non resisterò alla corrente, non cercherò di domarla. Farò sì di esserle amica, d'assecondarla e supererò queste rapide. Insieme.
C'è una città, dopo questa piccola cascata, che c'attende, me e la corrente e il fiume, e le sue anse materne c'accoglieranno.
Commossa.