Petali di parole

Per chi non lo sapesse, quella che si vede nella foto di questo post è la stazione dei treni di Pescara Centrale. Non che io sia un esperto di Pescara, per carità: ma la stazione almeno la conosco. Mi ci sono fermato, l'ho guardata bene, da solo, per un po'. Pescara, stazione di Pescara. E' il posto in cui quando scendi puoi dire di essere tornata a casa. Dopo un tot di anni ci si fa l'abitudine, non preoccupatevi: diventa anzi la normalità delle cose. Lì è l'ovile, non qui. Non vedo l'ora di tornare a casa, dicono. Non vedo l'ora di tornare a casa per poter parlare di nuovo dialetto. E sono felici quando le vedi partire. Smonti a Pescara, esci dalla stazione e vedi la città familiare. Il campanile basso e un po' assopito. Il Corso che si stende fino al mare. La gente che parla nel tuo dialetto. Casa: tutto ciò che è casa è bello, non c'è storia. Che bello tornare a casa! E tu invece sei qui. Resti qui, rimani qui. Mica te ne vai, mica te ne torni a casa: questa è già casa tua. Se ne sono andate via da questo posto, felici di farlo. Ma in quel posto ci sei tu. Quel posto è tuo. Ma per loro è un posto da lasciare, e tu non capisci. Rimani con la tua terra talmente stupida da non piegarsi neanche a fare le colline, che sono tanto belle; rimani con la tua gente diversa e la loro mentalità stomachevole; rimani con un pugno chiuso pieno di mosche, nascosto dietro la schiena.

io, invece sapevo che in quel pugno chiuso, quello d'un neonato, ci fosse un grumo di sangue. E se non capite, non fa nulla. Chi ha da capire, capirà.

Sì, ma da quel momento è passato un po' di tempo, un paio di dozzine d'anni: ora quel momento è lontano, e lui non è più un neonato. Il sangue è stato lavato da quella manina, e adesso quella non è più una manina.

sì.. è uno zoccoletto!!!;) Iso caro, chi parte non lascia, ma prende. Spero che tu riesca comprendere questo. Presto, te lo auguro, lo sperimenterai sulla tua pelle.

Forse chi parte prende; ma è chi vede partire che è lasciato.

Non sono d'accordo. Io, le mie persone, me le metto in valigia. Non lascio mai nulla d'importante.

Forse chi parte prende; ma è chi vede partire che è lasciato.

Non ci s'allontana, ma ci s'avvicina. Come rimanere fermi e attirare a sè qualcosa. é stendere un braccio, fare da ponte.

Questo è il punto di vista di chi parte. Per la reciprocità dei rapporti umani c'è anche il punto di vista di chi vede partire: e ti assicuro che sono diversi. Se vedi partire uno non te ne senti più vicino, checché costui continui a ripeterti di averti messo in valigia.

quando anche tu potrai partire, capirai chi parte. nel frattempo, fidati.

Sarà... vabbe'...

scettico.

...da esperta in materia mi sento molto vicina alla posizione di isotropico. Carissima lumiss, i punti di vista sono due, e sono irriducibili!

E' perché entrambi abbiamo visto partire, e non siamo mai partiti. Sono proprio due punti di vista irriducibili.

Io sono partita e ho visto partire, sono rimasta. e preferisco rimanere. Fate un po' voi.

io invece sono molto lumiss.