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Fatti non foste a viver come bruti

"... Non vogliate negar l’esperienza
di retro al sol, del mondo sanza gente.
Considerate la vostra semenza
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza
"

(Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno canto XXVI, 116-120)

 

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« E se abolissimo le imposte?Caserta: per una politic... »

Riforma che ti riforma, l'Italia è sempre al palo. Esercizi di riformismo.

Post n°100 pubblicato il 09 Gennaio 2007 da unamicoincomune
 
Foto di unamicoincomune

Mentre l'unione si accinge al ritiro campano di Caserta anche la destra propone un ritiro per l'opposizione. Gli argomenti in questione, per maggioranza e opposizione, sono gli stessi: gli interventi riformisti. Ora, mi chiedo, se entrambi gli schieramenti sentono la necessità di riformare il sistema Italia non sarebbe il caso di mettere da parte i rancori e avviare una nuova fase riformista che coinvolga entrambi gli schieramenti? Tanto, sappiamo bene, che nessuno dei due gruppi potrà avviare le riforme veramente necessarie al Paese. Riformare significa andare a colpire sacche di sottogoverno e interessi particolari e per riformare, necessariamente, si dovrà mettere nel conto il disappunto e la disapprovazione di diversi settori della popolazione. Ciò, in altre parole, significa perdita di consensi. Ora, appare chiaro che, un solo schieramento non può procedere in senso riformista e di conseguenza il Paese resterà ingessato dai propri controsensi e retaggi del passato. Solo un intervento unitario ed esteso potrà incidere significativamente nel rinnovamento dell'Italia. Questo vuole essere l'invito alle forze più rappresentative a trovare l'accordo e avviare la fase riformista. E’ vero, c’è tanto da riformare ma l’importante è iniziare perché, mentre i nostri cari politici discuto su questioni di basso livello, gli altri Paesi vanno avanti. Qui, ad ogni cambio di maggioranza, si tende a distruggere quanto lasciato dal governo precedente così ci ritroviamo sempre nello stesso punto. Siamo l’unico Paese che marcia sul posto (chi ha fatto il militare capisce di cosa parlo, ma anche per gli altri non dovrebbe esserci problema alcuno). A mio parere, una prima riforma da realizzare è quella elettorale. Occorre una bella legge elettorale proporzionale con soglia di sbarramento alta al fine di garantire la governabilità. Nel nostro Paese è sempre stata favorita la rappresentatività e i risultati sono davanti ai nostri occhi: maggioranze tenute in scacco da partiti con percentuali bassissime.
Ora, il Paese ha bisogno di governabilità e con la soglia di sbarramento almeno all’8% si favorirebbe governabilità e aggregazione tra forze politiche. Qualcuno dirà: ma così vengono tagliate fuori dai giochi tante forze politiche. Questo è vero, ma è anche vero che la politica non si deve fare obbligatoriamente nei palazzi istituzionali. La politica si fa per la strada, tra la gente e, se le idee saranno forti e condivise, sicuramente prima o poi si arriverà a farla anche nei Palazzi. E questa è una prima riforma.
Passiamo alla seconda: il sistema previdenziale. Per prima cosa occorre eliminare privilegi che comportano spese quali, ad esempio, il trattamento previdenziale particolare per gli eletti. Questi signori avranno un proprio lavoro, no? E allora perché non versare loro i contributi relativi al lavoro svolto? Ciò porterebbe a notevoli risparmi. Anche perché in periodi di sacrifici richiesti, chi li richiede deve essere il primo a farli. Certo la riforma previdenziale non si riduce a queste poche righe ma intanto sarebbe un primo passo. Un primo passo sulla strada del risanamento di un Paese che per anni ha sperperato il denaro in opere inutili, incompiute e mandando in pensione i quarantenni. Ora, purtroppo, bisogna riparare agli errori commessi.
Altra riforma: il mercato del lavoro, sia pubblico che privato. In entrambi i settori deve essere premiato il merito e chi, invece, si dimostra lavativo va LICENZIATO. A questo argomento è legato, ovviamente, il tema stipendi e compensi. Più SOLDI a chi lavora! E, per i politici, per coloro che si candidano a guidare il Paese direi che si potrebbe far loro un bel contratto a progetto (così capiscono cosa voglia dire precarietà). Se raggiungono i risultati promessi avranno il giusto compenso altrimenti niente o giusto il rimborso spese.
Ancora, da anni si parla tanto di eliminazione degli enti inutili e in ogni finanziaria vengono previsti fondi per raggiungere questo obiettivo. Risultato: soldi spesi inutilmente ed enti, in gran parte, ancora in piedi. Forse è arrivato il momento di agire in tal senso, o no?
Alla prossima puntata, altre divagazioni in tema.

 
 
 
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AL VERO GABBIANO JONATHAN

immagineLa maggior parte dei gabbiani non si danno la pena di apprendere, del volo, altro che le nozioni elementari: gli basta arrivare dalla costa a dov’è il cibo e poi tornare a casa. Per la maggior parte dei gabbiani, volare non conta, conta mangiare. A quel gabbiano lì, invece, non importava tanto procurarsi il cibo, quanto volare. Più d’ogni altra cosa al mondo, a Jonathan Livingston piaceva librarsi nel cielo.Ma a sue spese scoprì che, a pensarla in quel modo, non è facile poi trovare amici, fra gli altri uccelli.

 

SE

 

"Se" Se saprai conservare la testa, quando intorno a te tutti perderanno la loro, e te ne incolperanno; Se crederai in te stesso, quando tutti dubiteranno, ma saprai intendere il loro dubbio; Se saprai aspettare, senza stancarti dell'attesa, ed essere calunniato senza calunniare o essere odiato senza dar sfogo all'odio e, non apparire troppo bello, ne parlare troppo saggio; Se saprai sognare, e non rendere i sogni tuoi padroni; se saprai pensare, e non fare dei pensieri il tuo fine; se saprai incontrare il Trionfo e il Disastro, e trattare questi due impostori nello stesso modo; Se saprai sopportare di sentire quello che hai detto di giusto falsato dai ribaldi per farne trappola ai creduli o vedere le cose per cui hai dato la vita, spezzate e curvarti e ricostruirle con utensili logorati; Se saprai fare un mucchio di tutte le vicende e rischiarlo in un giro di testa e croce; E perdere e ricominciare da capo e non fiatar verbo sulle tue perdite; Se saprai forzare il tuo cuore e i nervi e i tendini per aiutare il tuo volere, anche quando essi sono consumati; e così resistere quando non c'è più nulla in te tranne che la volontà che dice loro: "reggete!" Se saprai parlare con le folle e mantenere le tue virtù e passeggiare con i Re e non perdere la semplicità; Se ne nemici, ne prediletti amici avranno il potere di offenderti, se tutti gli uomini conteranno ma nessuno conterà troppo; se saprai riempire il minuto che non perdona, coprendo una distanza che valga i sessanta secondi; Tuo sarà il mondo e tutto ciò che contiene e, ciò che conta, sarai un uomo,figlio! Rudyard Kipling

 

EINAUDI

"Migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. È la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di guadagno. Il gusto, l'orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno. Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie ed investono tutti i loro capitali per ritirare spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi." - Luigi Einaudi

 

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