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Fatti non foste a viver come bruti

"... Non vogliate negar l’esperienza
di retro al sol, del mondo sanza gente.
Considerate la vostra semenza
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza
"

(Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno canto XXVI, 116-120)

 

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Brodo primordiale all'italiana

Post n°225 pubblicato il 30 Aprile 2007 da unamicoincomune
 
Foto di unamicoincomune

Il processo alchemico politico continua. Un processo che è iniziato con il crollo del muro di Berlino e delle ideologie che, fine ad allora, si contrastavano. Un duro faccia a faccia che ha caratterizzato 60 anni della nostra storia. Ora, la continua disgregazione politica ha dato vita ad una sorta di brodo primordiale in cui navigano confuse idee e nostalgie. I congressi dei DS e della Margherita, certo che ci vuole fantasia a chiamare un partito così, hanno dato una spinta ulteriore al rimescolamento delle componenti e qualcosa si muove. L'attuale divisione bipolare è destinata a mutare, forse ad evolvere verso un nuovo tipo di aggregazioni che niente hanno a che vedere con le attuali. I DS perdono pezzi, Diliberto invoca l'unità a sinistra, Boselli vuole ridare vita al PSI e Silvio medita di portare avanti il processo di aggregazione a destra. Intanto la Lega flirta con Prodi e fà incazzare il Cavaliere. Marini, invece, fà incazzare la coalizione prodiana ventilando la non eternità delle coalizioni. Insomma è ovunque un ribollire e qualcosa dovrà pur saltare fuori da questa brodaglia. Il fuoco sotto il pentolone dei nostri apprendisti stregoni è rintuzzato dal vento referendario che mira a mutare la legge elettorale. I partitini, Mastella in testa, temono che si trami alle loro spalle. Temono la spada di Damocle del Referendum e dell'accordo tra PD e CDL. La temuta soglia di sbarramento rende insonni le notti dei vari Mastella, Pecoraro, Di Pietro e simili. L'urna inclemente ricorre frequente nei loro incubi peggiori, la stessa urna che potrebbe raccoglierne le ceneri. Ma forse gli italiani, dotati di molto più buon senso dei capi popolo, si auspicano quell'accordo e si augurano che la nuova legge elettorale preveda soglia di sbarramento alta e premio di maggioranza. Gli italiani, probabilmente, vogliono che abbia più peso l'aspetto della governabilità a discapito della rappresentatività. Quella stessa rappresentatività che non ha consentito all'Italia di avere, per 60 anni, governi stabili e duraturi. Forse è arrivato il momento di cambiare. Ben venga l'accordo trasversale e, con esso, la governabilità futura. Del resto la politica si fà anche fuori dai palazzi. Si deve fare fuori dai palazzi, cercando di aggregare intorno a delle idee il maggior numero di cittadini e, se le idee saranno vincenti e largamente condivise, si riuscirà ad oltrepassare qualsiasi soglia di sbarramento ed entrare nei palazzi del potere. Non si può continuare con questo falso mito della rappresentatività ad ogni costo. L'Italia chiede altro, chiede governabilità, la stessa governabilità che è osteggiata dalla politicà in quanto governabilità significa anche responsabilità. La politica attuale rifugge la responsabilità perchè questa fà paura. Essere responsabili significa dovere, lavoro e abnegazione in nome di un popolo. Un popolo non più suddito ma cittadino partecipante. Il pentolone ribolle ma in tanti cercano di smorzare il fuoco che lo alimenta perchè da quel pentolone potrebbero uscir fuori prodotti diversi da quelli ricercati dai detentori del potere. Bisogna alimentare quella fiamma con la partecipazione, magari apponendo una firma per i quesiti referendari oppure inondando di lettere le caselle postali dei nostri, autoproclamati, rappresentanti frutto di un'elezione bulgara senza possibilità di scelta. Infine, se è il caso, si potrebbe scendere in piazza ma non per girotondi o similari ma, bensì, per urlare la nostra rabbia verso questi nuovi aristocratici che, in vista delle scadenze elettorali, si mostrano magnanimi e cercano di elargire il solito tozzo di pane per comprarsi il favore degli elettori. Questo nuovo feudalesimo va osteggiato ad ogni costo anche rinunciando, oggi, al tozzo di pane ma con la certezza di avere anche il companatico in futuro. Eh si, per combattere questo sistema bisogna saper fare delle rinuncie ma in primo luogo bisogna smettere con l'approccio servile verso chi detiene il potere. Un potere momentaneo che Noi gli abbiamo dato e che noi possiamo togliere. Per ora mala tempora...

"Salus populi suprema lex esto."

La salvezza del popolo sia legge suprema.

Cicerone, De legibus

 satira  politica

 
 
 
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AL VERO GABBIANO JONATHAN

immagineLa maggior parte dei gabbiani non si danno la pena di apprendere, del volo, altro che le nozioni elementari: gli basta arrivare dalla costa a dov’è il cibo e poi tornare a casa. Per la maggior parte dei gabbiani, volare non conta, conta mangiare. A quel gabbiano lì, invece, non importava tanto procurarsi il cibo, quanto volare. Più d’ogni altra cosa al mondo, a Jonathan Livingston piaceva librarsi nel cielo.Ma a sue spese scoprì che, a pensarla in quel modo, non è facile poi trovare amici, fra gli altri uccelli.

 

SE

 

"Se" Se saprai conservare la testa, quando intorno a te tutti perderanno la loro, e te ne incolperanno; Se crederai in te stesso, quando tutti dubiteranno, ma saprai intendere il loro dubbio; Se saprai aspettare, senza stancarti dell'attesa, ed essere calunniato senza calunniare o essere odiato senza dar sfogo all'odio e, non apparire troppo bello, ne parlare troppo saggio; Se saprai sognare, e non rendere i sogni tuoi padroni; se saprai pensare, e non fare dei pensieri il tuo fine; se saprai incontrare il Trionfo e il Disastro, e trattare questi due impostori nello stesso modo; Se saprai sopportare di sentire quello che hai detto di giusto falsato dai ribaldi per farne trappola ai creduli o vedere le cose per cui hai dato la vita, spezzate e curvarti e ricostruirle con utensili logorati; Se saprai fare un mucchio di tutte le vicende e rischiarlo in un giro di testa e croce; E perdere e ricominciare da capo e non fiatar verbo sulle tue perdite; Se saprai forzare il tuo cuore e i nervi e i tendini per aiutare il tuo volere, anche quando essi sono consumati; e così resistere quando non c'è più nulla in te tranne che la volontà che dice loro: "reggete!" Se saprai parlare con le folle e mantenere le tue virtù e passeggiare con i Re e non perdere la semplicità; Se ne nemici, ne prediletti amici avranno il potere di offenderti, se tutti gli uomini conteranno ma nessuno conterà troppo; se saprai riempire il minuto che non perdona, coprendo una distanza che valga i sessanta secondi; Tuo sarà il mondo e tutto ciò che contiene e, ciò che conta, sarai un uomo,figlio! Rudyard Kipling

 

EINAUDI

"Migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. È la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di guadagno. Il gusto, l'orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno. Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie ed investono tutti i loro capitali per ritirare spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi." - Luigi Einaudi

 

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