Perché deve finire l’estate? Perché devo tornare ad indossare calze e vestiti pesanti? Perché le giornate si accorciano e, tra poco, l’unica luce solare di cui godrò sarà quella che filtrerà dalle finestre del mio ufficio?
L’estate sta finendo, me ne accorgo ogni giorno che passa. Il sole non scalda più così tanto, anche se, fino ad un paio di giorni fa, l’afa non aveva intenzione di abbandonarci.
Non voglio che torni l’inverno.
Non voglio essere circondata da tonalità di grigio.
Voglio continuare a vedere e a sentire i colori anche attorno a me; provare l’allegria che di solito l’estate porta con sé; non perdere la voglia di andare e di fare.
In questo settembre mi sento veramente piena di buoni propositi, voglio vivere e non lasciarmi vivere.
Mi sento bene.
Ho qualche preoccupazione di natura medica, familiare, lavorativa e affettiva, ma mi sento come liberata da un pesante fardello e ho l’impressione che il mondo mi stia aspettando a braccia aperte, ma …non sono una donna da carpe diem. Sono un’istintiva-razionale che non riesce, o forse non vuole, lanciarsi in nuove esperienze, senza prima soppesare, inconsciamente, le situazioni.
E sbaglio.
Dovrei prendere esempio da una persona che, una volta, mi disse che andava avanti come un caterpillar….io ho aggiunto, anche senza rimpianti né rimorsi….forse così si vive meglio…..forse, pensando esclusivamente al proprio benessere, al proprio io, senza curarsi minimamente dei sentimenti altrui, si riesce ad essere felici….forse….
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Bluemonet1977 il 15/09/08 alle 20:06 via WEB
Stanotte con i temporali ho dormito con la finestra aperta...ne avevo dannatamente bisogno...era da Giugno che non sentivo il fragoroso suono di fratello tuono;)....solo a Settembre-Ottobre, puoi fare una cosa del genere senza buscarti una polmonite, inebriato da quella umidità "friccicarella".
Il tempo nel mio caso riesce anche ad amplificare un mio stato d'animo....se sto giù di morale la pioggia può portarmi ad oziare ed andare in letargo gia alle 6 di sera ipnotizzato dal suo rintocco, ma se sto bene, sarei capace di andare in giro sotto fulmini e saette contento di tornare a sentire la potenza di madre natura sulla pelle elettrizzata, mentre la pioggia lava via e ti fa dimenticare le lacrime del giorno prima...ho sempre interpretato il "carpe diem" in maniera "personale" non come annegare nella vita in un caos informe di esperienze ed emozioni, ma cercando di saper "rallentare" ed "accelerare" al momento giusto. Mi piace "soppesare". Mi da il senso del misurino, del cucinare con dedizione. Mi da il senso del fare le cose con amore. E' meravigliosa l'idea della "cura" di Battiato.
Mi riporta ad una lentezza riflessiva che ispira ed è preludio di grandi imprese. Non si può affrontare la vita come un rompighiaccio sempre in quarta. Rovinerai lo scafo, usurerai il motore, finirai per spaccare il cambio:). E poi riusciresti davvero a dormire la notte, sapendo di aver fatto del male a qualcuno. Il male chiama male e chi agisce di conseguenza, muore in solitudine, annichilito dal vuoto interiore, da un'aridità di sentimenti che non conosce Vita. La bellezza sta nella sua dinamicità, in un cambiamento in continuo divenire, come un musicista jazz capace di improvvisare al momento, seguendo i compagni occasionali di session, come un navigatore solitario in barca vela, che studia le correnti, le carte nautiche che fiuta il vento e si fida del cielo più che degli strumenti....amo l'essenza del ciclo...dal malinconico e "pastelloso" autunno, fino alle vette nevose invernali, giungendo al risveglio di una Primavera che non prediligo particolarmente, ma che so che troverà piena maturità e consapevolezza nel nuovo "raccolto" estivo....possibilmente arancione:)
(Rispondi)
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Inviato da: cassetta2
il 26/09/2020 alle 20:23
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il 28/02/2015 alle 13:37
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il 28/04/2012 alle 09:08
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il 30/12/2011 alle 13:20
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il 22/12/2011 alle 18:21