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La chiamavano bocca di rose.

Non mi sono mai interessata molto di politica.

Ho sempre votato per colui che maggiormente si prodigava al buon funzionamento o che perlomeno dimostrasse un interesse maggiore per i problemi inerenti al pubblico cittadino e alla stessa città.

Nel momento di una grave crisi in cui queste forze non si fanno sentire,avvilita e amareggiata decido di non andare a votare alle successive elezioni,non avendo avuto una risposta positiva ad un problema che coinvolgeva l’intero paese Italiano.

Curiosa di sapere cosa avevano di più importante da fare i nostri politici inizio a leggere i quotidiani.

Le notizie riportate in primo piano devo dire che non erano assolutamente impegnative come pensavo!

niente di più o di meno di un vero e proprio cicaleccio di paese.

Non mi fu difficile capire il succo della questione:

“Una destra che si dilettava e una sinistra che ci sguazzava.”

E mentre le città italiane,in particolar modo quelle del sud,venivano inondate di fogne che scorrono per le vie come un fiume in piena e di montagne di spazzatura:

prostitute,gay e extracomunitari erano i personaggi principali,quelli che maggiormente facevano  notizia nel mondo della politica.

I problemi più gravi andavano a farsi benedire.

Sarò pure un ignorante in materia,ma è questa l’unica cosa che ho capito.

Con il freddo di questi giorni,le montagne di spazzatura si coprono di neve e i fiumi di fogna si ghiacciano e per la via della città,noi disoccupati,sciamo e pattiniamo con le dolci note di De Andrè :

“Bocca di rose”.

E con questa saluto il governo.