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Post n°5857 pubblicato il 18 Gennaio 2012 da cile54
PAREGGIO BILANCIO IN COSTITUZIONE- PARTE LA CAMPAGNA VOGLIO DECIDERE IO
Parte la campagna per chiedere ai parlamentari e senatori italiani di dare la possibilità al popolo italiano di potersi esprimere con un referendum sulla norma che inserisce il vincolo di bilancio in costituzione. Al di la delle singole opinioni c'è necessità assoluta di un passaggio democratico per una materia così importante. Un passaggio che se non sarà concesso segnerà in peggio il futuro del nostro Paese.
Egregio deputato, egregio senatore, Il Parlamento italiano sta riscrivendo, per accogliere i diktat dell’Unione Europea, l’articolo 81 della Costituzione per imporre il pareggio di bilancio così da legittimare e rendere intoccabili le politiche liberiste e impedire che le istituzioni pubbliche, dallo Stato ai Comuni, possano intervenire nella gestione dell’economia a salvaguardia degli interessi generali. Il Parlamento lo ha già fatto in prima lettura, con voto unanime e qualche astenuto. Lo ha fatto in sordina, senza nessun dibattito nel Paese, senza nessun confronto pubblico, senza tenere in considerazione il rischio concreto che la sovranità che la Costituzione vigente attribuisce al popolo sia spostata al mercato e alle sue dinamiche. Se anche in seconda lettura nei due rami del Parlamento la modifica dell’art.81 otterrà i due terzi dei voti a favore dei deputati e senatori assegnati, saranno vanificate le disposizioni dell’art.138 della Costituzione che stabiliscono la possibilità anche per i cittadini (500mila firme) di ricorrere al referendum costituzionale confermativo. Onorevole deputato, onorevole senatore, la Costituzione italiana rappresenta una delle costituzioni più avanzate al mondo. In particolar modo la prima parte della Costituzione, a cui l’articolo 81 appartiene, non è mai stata modificata in questi 64 anni dalla sua promulgazione, proprio perché stabilisce i principi fondamentali su cui si regge la nostra democrazia. Con questa petizione Le chiediamo non certamente di rinunciare alle sue idee se è realmente convinto della bontà di quella modifica costituzionale, ma di non partecipare al voto o di astenersi nel voto per consentire che tale modifica non sia approvata dai due terzi del Parlamento. Questo consentirebbe a noi cittadini di verificare se esiste la volontà popolare – prima raccogliendo in tre mesi 500mila firme e dopo attraverso il referendum costituzionale confermativo- a favore o contro l’introduzione del vincolo del pareggio di bilancio nella nostra carta fondamentale. Ci appelliamo alla sua sensibilità democratica perché sia dato al popolo italiano la possibilità di potersi esprimere su una materia decisiva per la vita e la qualità stessa della nostra democrazia.
Questa la pagina su facebook che lancia la campagna.
16/01/2012 |
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Roma, 12 maggio 1977
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