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Post n°6024 pubblicato il 25 Febbraio 2012 da cile54
Nelle carceri italiane si muore Dal primo gennaio 2011 si sono suicidati 291 detenuti. Dietro le sbarre vige l'illegalità permanente; come hanno sostenuto i più importanti sociologi e criminologi italiani,il sistema carcerario è un sistema incostituzionale, fuorilegge. Ogni giorno, in carcere,vi sono atti di autolesionismo, che sono urla disperate per rompere silenzio, rimozione, logica securitaria. I detenuti vivono in due metri quadrati per ventidue ore al giorno. Vi sono ventiduemila persone in carcere in più dei letti a disposizione. Le Corti europee hanno più volte condannato i governi italiani per questo sistema fuorilegge. Non dimentichiamo che nelle carceri italiane è ridiventata pratica sistematica la tortura,che scandisce la tragica litania dello "stato di eccezione permanente". L'unico progetto che ha il potere è la "privatizzazione" perfino del carcere;è il progetto del"grande internamento", secondo il modello statunitense (costruire nuove carceri, incarcerare i drammi sociali, combattere i poveri, non la povertà). Lo "stato sociale" deperisce; cresce, in parallelo, lo"stato penale globale". Stefano Cucchi, che è un morto di Stato, è solo la metafora del drammatico sistema carcerario. Viene cancellato l'"habeas corpus" (il corpo del detenuto deve essere protetto dal carceriere. "Che tu sia obbligato a difendere il corpo del detenuto"), che è il fondamento dello Stato di diritto. Perchè il carcere, come diceva Voltaire, è misura della civiltà giuridica. Il baricentro di ogni iniziativa democratica sta,a mio modesto avviso, in due parole/chiave :decarcerizzazione e depenalizzazioine.Il carcere deve di nuovo diventare una struttura "di ultima istanza".Perchè non viene applicata sistematicamente la legge Gozzini? Perchè non vengono applicate le misure alternative? "depenalizzare" significa che le sinistre trovino convinzione e coraggio per abrogare alcune leggi mostruose che da sole riempiono le carceri: la Bossi/Fini, con i peggioramenti razzisti e feroci dedi "pacchetti" Maroni; la Fini/Giovanardi, che è una legge contro i tossicodipendenti, che non hanno certo bisogno di carcere, ma di percorsi di comunità,di riduzione del danno, di sperimentazione, di intervento pubblico e socializzato; la ex Cirielli sulla recidiva,che è legge squisitamente classista. Il governo Monti, anche su questo terreno, dimostra disprezzo per le regole democratiche. E' compito di noi comuniste e comunisti ricominciare a batterci per lo stato di diritto costituzionale, perchè la libertà è indivisibile. Giovanni Russo Spena |
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Giorgiana Masi
Roma, 12 maggio 1977
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