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I medici: è la fine del sistema sanitario con il quale noi tutti siamo cresciuti. A margine la nota di franco cilenti

Post n°6777 pubblicato il 09 Agosto 2012 da cile54

SPENDING REVIEW: SINDACATO MEDICI, UCCISO SISTEMA SANITARIO

«Altro che revisione della spesa, qui ci troviamo di fronte a un omicidio, quello del sistema sanitario pubblico che ieri è stato definitivamente ucciso». Lo dichiara il presidente nazionale del Sindacato medici italiani (Smi), Giuseppe Del Barone, che preannuncia «un agosto caldo». «I camici bianchi - spiega - non hanno digerito i provvedimenti del Governo sulla spending review approvata ieri». Ad andare stretti sono i tagli alle Regioni, l'aumento dell'Irpef, la questione dei farmaci generici sulle ricette e l'aumento delle tasse universitarie per gli studenti fuori corso. «Ci hanno letteralmente messi in ginocchio - dichiara Del Barone - il nostro sistema non può sopportare dei tagli così netti e in così poco tempo, rischiamo seriamente di implodere con conseguenze che in questo momento non possiamo neanche immaginare». Secondo il sindacato, il punto più dolente è il taglio dei trasferimenti al fondo nazionale: 900 milioni nel 2012, 1,8 nel 2013 e 2 miliardi nel 2014. A questi si aggiungono anche la riduzione di 7000 posti letto entro fine anno.

«È la fine del sistema sanitario con il quale noi tutti siamo cresciuti - dice Del Barone - Per il futuro, per i nostri figli e i nostri nipoti sarà tutto diverso. Ci sarà un sistema abituato alla miseria, progressivamente impoverito di tutto, a cominciare dagli ospedali, passando per i medici di base fino ad arrivare alle farmacie. Una punizione impietosa con conseguenze drammatiche soprattutto per le Regioni più povere o, come la Campania, per quelle che con grande sforzo stanno aggiustando i conti». «Tutto questo - prosegue Del Barone - perchè si continua a considerare la borsa del medico un pozzo senza fondo in cui andare a scavare i quattrini utili a ripianare i guasti della cattiva politica». Entrando più nello specifico, sono tante altre le questioni che fanno insorgere il sindacato di medici generici e ospedalieri. Sotto accusa inoltre la riorganizzazione dei servizi distrettuali e delle cure primarie con l'assistenza 24 ore su 24 sul territorio, l'aumento dell'addizionale Irpef «che si trasformerà in un consistente aumento della tassazione per le famiglie e, infine, la possibilità per gli Atenei di applicare agli studenti fuori corso tasse più alte. Un attentato allo studio, alla cultura e in particolare, ancora una volta, alla medicina. Stando così le cose - conclude Del Barone - medicina sarà un percorso di studi per i soli ricchi e tanti valenti giovani scapperanno all'estero, disperdendo professionalità e investimenti in formazione pagati dalla nostra collettività». 

08/08/2012

NOTA  di franco cilenti

Non è che i sindacati medici si siano spesi molto per evitare l'omicidio del Servizio Sanitario. Diciamoci la verita, ora che questo governo ci ha messo tutti, medici, infermieri, impiegati, oss, quasi sulla stessa barca, sono oltre vent'anni che viene avanti l'attacco spudorato alla sanità pubblica ma la classe medica è rimasta sempre a guardare (eccetto guando avevano il sentore di attacchi alla categoria) sottovalutando gli attacchi governativi e regionali alle professioni meno protette, agli infermieri in particolare. E continuano a non dire niente dei due principali virus che hanno debilitato la sanità pubblica: l'attività intramoenia e il sistema dei DRG. Comunque, questa presa di posizione può essere propedeutica ad una seria riflessione per una lotta unitaria di tutte le professioni.

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