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Post n°7131 pubblicato il 03 Dicembre 2012 da cile54
"Anatomia di un depistaggio". Nuovi particolari sull'omicidio Impastato Abbiamo voluto, con Giovanni Impastato ed Umberto Santino, una nuova edizione, con nuovi e molto rilevanti interrogatori condotti da me in Commissione Antimafia a vertici "depistatori" dell'Arma dei Carabinieri e con aggiornamenti analitici, per dimostrare la straordinaria attualità della figura e dell'opera di Peppino Impastato. Abbiamo, quindi, pubblicato la terza edizione aggiornata di un libro che ha avuto una larga diffusione militante e che spero possa dare luogo a presentazioni, discussioni, occasioni di impegno e cultura della legalità anche nei prossimi mesi. Ha ragione, infatti, Ingroia a dire che è avvilente il fatto che anche l'asse Bersani/Vendola, che si candida a governare, non abbia attenzione e progetto antimafia. Il libro è Anatomia di un depistaggio (Editori Riuniti, University Press), aggiornamento dell'inchiesta che abbiamo condotto sull'uccisione di Peppino Impastato, in cui viene attualizzata l'analisi sull'intreccio tra mafie, finanza, politica, amministrazione, anche perché sono emersi avvenimenti importanti che confermano le conclusioni della nostra indagine. Settori importanti dello Stato sono, infatti, sotto inchiesta. Negli scritti che abbiamo aggiunto, di Santino, Impastato e miei, rileviamo come, dopo la condanna di assassini e mandanti, si sta finalmente indagando sulle responsabilità personali penali dell'avvenuto depistaggio di una verità che poteva essere subito proclamata e che, invece, fu tenuta nascosta dal comportamento di una parte rilevante della magistratura e dei Carabinieri. Non a caso pubblichiamo, nella nuova edizione, l'interrogatorio, condotto dal senatore Figurelli e me, del generale Subranni, indagato dalla Procura di Palermo per la cosiddetta trattativa Stato/mafia e attualmente imputato nel processo in corso in cui Rifondazione Comunista ha ottenuto la costituzione di parte civile. Insomma, è importantissimo il fatto che ritroviamo, nell'attuale processo, vertici militari che (avevamo dimostrato) avevano già depistato nel 1978 poche ore dopo l'uccisione di Peppino Impastato. Come scrive Santino nella sua introduzione: "Si torna a parlare di neofascisti, di servizi, delle amicizie del capomafia Badalamenti con i Carabinieri; si rispolvera il vecchio fascicolo dell'assassinio di due carabinieri nella casermetta di Alcamo Marina nel gennaio del 1976; e ora, dopo l'assoluzione di Giuseppe Gallotta, che era stato condannato all'ergastolo in seguito a confessioni strappate con torture, si cerca di far luce su quell'evento, collegandolo con altri delitti, tra cui quello di Peppino". Ricordiamo, nel libro, alcuni dei risultati raggiunti dall'inchiesta, importanti per la stessa democrazia costituzionale: "La protervia di chi non ha mai cessato di pianificare e avallare depistaggi, ma pure l'impegno di chi ha saputo sostenere una difficile sfida, anche quando sembrava che il muro dell'impunità e delle complicità non si sarebbe mai sgretolato. Tutt'altro che un episodio marginale, periferico, ma un esempio di forte significato nel quadro della storia d'Italia". Peppino Impastato fu, in definitiva, un precursore del movimento altermondialista; lottava per "un altro mondo possibile". Fu un comunista che lottava per un "partito sociale". Lo ricordiamo con il nostro libro, perché vogliamo che non sia solo un'icona, ma un esempio di lotta contro le mafie e il capitale. Giovanni Russo Spena 01/12/2012 www.rifondazione.it |
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Giorgiana Masi
Roma, 12 maggio 1977
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