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Post n°7352 pubblicato il 01 Febbraio 2013 da cile54
Cassazione: "Droga, il consumo di gruppo non è reato". Il consumo di gruppo di sostanze stupefacenti non è reato. E' quanto hanno sancito le sezioni unite penali della Cassazione, risolvendo in tal senso un conflitto giurisprudenziale che durava da anni. La questione analizzata dalla suprema Corte riguardava il fatto che con l'introduzione della legge Fini-Giovanardi il consumo di gruppo di sostanze stupefacenti fosse o meno «penalmente rilevante nella duplice ipotesi di mandato all'acquisto o dell'acquisto comune». In questo modo la Cassazione sancisce che è «penalmente irrilevante» il consumo di gruppo di sostanze stupefacenti sia nell'ipotesi di «mandato all'acquisto» sia in quella del «acquisto comune». In particolare, la Cassazione ha dovuto decidere sul contrasto giurisprudenziale in base al ricorso presentato su una sentenza del gup di Avellino che il 28 giugno 2011 aveva dichiarato non luogo a procedere nei confronti di un uomo 'perche' il fatto non sussiste', appunto, per il reato di uso di stupefacenti. La questione esaminata oggi dalla Cassazione era: 'Se a seguito della novella introdotta dalla legge n.49 del 2006, il consumo di gruppo di sostanze stupefacenti sia o meno penalmente rilevante, nella duplice ipotesi di mandato all'acquisto o dell'acquisto comune'. Le sezioni unite, presiedute dal primo presidente Ernesto Lupo, in pubblica udienza hanno appunto deciso che 'e' penalmente irrilevante in entrambe le ipotesi'. Interviene sull'argomento anche Rifondazione Comunista: «Bene la Cassazione che ha detto che non è reato il consumo di gruppo di sostanze stupefacenti -dichiara Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc-. La legge Fini-Giovanardi va abolita: la criminalizzazione dei consumatori è una strategia totalmente inefficace e che non risolve il problema della grande criminalità che controlla il mercato illegale delle droghe. Bisogna invece legalizzare le droghe leggere e depenalizzare il consumo. E' una battaglia di civiltà, che aiuterebbe ad evitare di riempire le carceri e criminalizzare tantissimi giovani». 31/01/2013 www.controlacrisi.org |
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Giorgiana Masi
Roma, 12 maggio 1977
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